Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Margaret24    02/09/2011    0 recensioni
 "Riesco a vedere figure incappucciate sbucare dal fogliame da ogni lato e avvicinarsi finché non sono a tiro di bacchetta. Alzo la mia, continuando a voltarmi, indeciso su chi sia più minaccioso..." 
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Mangiamorte, Remus Lupin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Il panico mi si arrampica per la gola, mentre un solo pensiero mi si fa strada nel cervello: correre.
Affidandomi al solo istinto, inizio a muovermi quasi alla cieca, il più lontano possibile da quei rumori. Non posso fare altro che arrancare da un albero all'altro, stringendo i denti e cercando di ignorare il dolore dei muscoli e delle ferite. Segno che non ho incontrato nemmeno un coniglio, stanotte. Improvvisamente, immagini non richieste mi balenano davanti agli occhi. Odio ricordare quello che ho fatto la notte di luna piena, anche se è necessario per sapere se ho combinato qualcosa di terribilmente irrimediabile. Ma adesso, i ricordi che riaffiorano sono completamente inutili, probabilmente dovuti alla similitudine con la situazione attuale, mentre corro per la foresta, inciampando e rialzandomi a fatica. Di tanto in tanto ruoto su me stesso, con scarsi risultati. Una cosa è ormai certa: un incantesimo Anti-Smaterializzazione che si estende per chilometri.
Ormai sono allo stremo delle mie forze, e sono costretto a fermarmi in una radura, ansimante. Non sento più quei passi, e capisco immediatamente perché. Sono circondato. Riesco a vedere figure incappucciate sbucare dal fogliame da ogni lato e avvicinarsi finché non sono a tiro di bacchetta. Alzo la mia, continuando a voltarmi, indeciso su chi sia più minaccioso, consapevole di essere troppo debole per riuscire a fare altro che stare in piedi. Ma mi rendo conto che è proprio questo che vogliono: rendermi vulnerabile.
Sento il sangue pulsarmi nei timpani, il respiro ancora affannoso, ma non per la corsa. Quanti sono? Sette, otto, direi. Merlino, non ho scampo. E lo sanno anche loro, perché li sento ridere. Una risata lugubre.
"Oh-oh. Una bestia in gabbia" dice una vocetta infantile. Mi volto rapidamente e il sangue mi si gela nelle vene, mentre sento il sudore freddo che scivola lungo la schiena.
Oh cazzo.
Bellatrix Lestrange.

"A quanto pare a quella megera piace cuocere a fuoco lento..."
Il commento di Alastor Moody sulle ferite riportate da Marlene McKinnon mi rimbomba nelle orecchie, e indietreggio istintivamente, suscitando altre risate. Degli schiocchi improvvisi mi fanno sobbalzare: il numero dei Mangiamorte è all'improvviso aumentato, raggiungendo la decina. Capisco che l'incantesimo è stato sciolto, ma ho dodici o tredici bacchette puntate addosso pronte a scagliare una maledizione al minimo movimento.
Sento il cuore battermi furiosamente in gola. Con tutta probabilità sono gli ultimi palpiti dopo nemmeno diciannove anni di attività. È finita, Lupin. Sei un morto che respira.
"Allora" continua Bellatrix, e per un folle istante mi fa pensare a una bambina innocua che mi chiede di giocare. "Cosa ci fa un mostriciattolo tutto solo nel bosco?"
Dannazione, Lupin, di' qualcosa, qualsiasi cosa. Ogni secondo è prezioso. Più li fai parlare, più ritarderai la tua morte...Sempre che tu lo desideri...
"Molto coraggioso da parte vostra, addentrarvi nella tana del lupo" rispondo, abbozzando un ghigno. Ho una paura fottuta, ma non devo assolutamente darlo a vedere. Se i nervi cedono, è finita.
La soddisfazione nel vedere la smorfia di disappunto sulla faccia della Lestrange è l'unica cosa che mi consola, quando mi rendo conto che pagherò cara la mia insolenza.
"HA! Io paura di te, mostro?" mi grida sdegnata. I suoi compagni sogghignano, qualcuno ridacchia, e per un attimo riderei anch'io: Merlino, devo lasciarmi uccidere da gente così ottusa?
È il mio cinismo a parlare, quello che mi permette in genere di sopravvivere.
"Non hai un insulto migliore?" chiedo gentilmente. Usare le buone maniere per sfoderare il mio sarcasmo pungente è una caratteristica che i miei amici mi hanno sempre rinfacciato. Perché funziona. "O il vostro vocabolario si limita a 'Sporco mezzosangue', 'mostro' e 'feccia'?"
Attento, Lupin, stai tirando troppo la corda.
Bellatrix sembra fremere di indignazione e rabbia.
"No" risponde irritata. "Te ne insegno un'altra... Crucio!"
La potenza della maledizione è così forte che mi sento sbattuto a terra. Un secondo dopo, una scarica familiare attraversa ogni singolo nervo, facendomi urlare. Vorrei poter dire di non aver mai provato tanto dolore in vita mia, ma mentirei: ogni mese, ogni maledetto mese è lo stesso; leggermente diverso nei sintomi, ma di stessa intensità. Mentre mi contorco agonizzante sul terreno, c'è un attimo assurdo in cui penso che mi stia trasformando. Una parte di me vuole che finisca presto, come tutte le volte, vuole che l'alba arrivi in fretta; l'altra ritiene fermamente che sia proprio una bella lezione da dare a questi schifosi bastardi...
Il dolore finisce così com'è cominciato. Resto a terra, incapace di muovermi, le ferite che bruciano come se qualcuno vi avesse versato dell'alcol.
"Visto?" sento la voce della Mangiamorte da molto lontano parlare con falsa serietà. "Sono brava con le parole"
"Sai una cosa, Bella?". Questa volta la voce è diversa, maschile e grossa. "Voglio togliermi una curiosità. Come fa un ibrido a maneggiare una bacchetta e a fare tutte quelle cose che sanno fare i veri maghi?"
Risate. Andate a farvi fottere.
"E bravo Burton" Di nuovo la voce femminile. "Mostro? In piedi"
Premetto che ho totalmente perso ogni capacità di giudizio e autosufficienza. Se vi fate bruciare da un drago e qualcuno vi intima di alzarvi, vi sfido a riconoscere il vostro orgoglio tra la vasta gamma di emozioni che vi attraversano il cervello in stato di shock. Certo che mi alzo, puttana. Qualsiasi cosa pure di non sentire la tua squallida vocetta stridula.
Ovviamente, è più facile a dirsi che a farsi. Mi metto lentamente supino e tento di fare leva sulle braccia, cadendo subito al tentativo. Non riesco a smettere di tremare. Non faccio in tempo a riprovarci, che una voce crudele grida:
"Hai sentito cos'ha detto? Alzati! Impello!" *
Una mano invisibile mi afferra la gola e mi solleva con violenza, finché non mi ritrovo in piedi. Barcollo, mentre tossisco anelando ossigeno.
"Bene, ibrido, facci vedere di cosa sei capace" dice Bellatrix fremente. "A te la prossima mossa"
Silenzio. Sento la loro eccitazione nell'aria, posso quasi odorare la loro adrenalina, i nervi tesi pronti ad attaccarmi non appena apro bocca.
Bello scherzo, non c'è che dire.
In questo momento non mi manca la giusta dose di volontà per scagliare una Maledizione Senza Perdono, anche la peggiore, giuro.
Ma penso a qualcos'altro. Non so cos'è, forse è la disperazione. Penso che invece di una maledizione, l'ultima cosa che vorrei scaturisse dalla mia bacchetta è un Patronus. L'ultima emozione che vorrei provare non è rabbia, odio e goduria nel dolore altrui, ma speranza e felicità. Vorrei rivedere i miei amici. E l'Ordine della Fenice. Coloro che hanno dato un senso alla mia vita e al mio coraggio, una ragione per stare in piedi anche in un momento simile.
È la mia unica possibilità, l'ultima.
"Expecto Patronum!"
Una luce accecante illumina la radura, e un grosso lupo d'argento prende forma davanti agli occhi attoniti dei Mangiamorte, che indietreggiano incerti, mentre l'animale prende a girarmi intorno, ringhiando sommessamente agli attaccanti del suo protetto. Il calore che emana è rassicurante e mi riempie il cuore di speranza. Ma sono solo pochi secondi: il lupo alza il muso ed emette un dolce ululato, poi si volta e sparisce nella vegetazione.
Nello stesso momento, anche quella fugace speranza mi abbandona, lasciandomi completamente scoraggiato e con lacrime amare agli occhi. Il pessimismo invade la mia mente, come un gas velenoso. È stata una cosa stupida. Non ha funzionato.

 

 
Mi sono presa la libertà di inventarmi qualche Magia Oscura, non abbiatene ^^
* Dal latino 'impello' = costringere. Costringe brutalmente una persona a muoversi in un determinato modo, come inchinarsi, alzarsi, ecc.  

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Margaret24