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Autore: Sophie13    02/09/2011    4 recensioni
"...Rory si buttò a capofitto nei sui impegni giornalistici, tenendo la mente ben occupata, come ormai faceva da sei mesi."
Sono passati sei mesi dalla partenza di Rory, il lavoro va alla grande, ma lei non è del tutto felice. Un incontro inaspettato cambieràle cose, per sempre...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Logan Huntzberger, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccovi il terzo capitolo! Scusate l'attesa, ma prima ci sono state le vacanze, ed ora è ricominciato lo studio per la sessione di esami di settembre, quindi il tempo per scrivere è stato ben poco! Spero vi piaccia :) Grazie mille a chi ha recensito i capitoli precedenti e a chi legge e segue la mia storia! Buona lettura!

3-L’incidente

La ragazza prese coraggio e disse al ragazzo quello che stavolta aveva ben chiaro nella testa –No Logan non posso, non puoi chiedermi di mollare tutto e venire qui con te, non lo puoi fare, lo sai che mi fai male.-
Era difficile dirgli queste cose, ed era ancor difficile dargli un no come risposta per la seconda volta. Avrebbe voluto vivere con lui e sposarlo, Dio solo sa quanto lo desiderava; ma non poteva farlo così, in questo modo.
Il ragazzo non rimase troppo sorpreso dalla risposta negativa. Stavolta, al contrario della precedente,  in cuor suo un po’ se la aspettava  –Va bene Rory, hai voluto buttare via anche questa occasione. Addio. E stavolta è per sempre-
Con queste fredde parole lasciò la ragazza e si avviò verso la macchina diretto al suo appartamento.
Rory rimase lì a pensare per qualche minuto; poi chiamo un taxi per farsi riaccompagnare in hotel.
Passò una notte decisamente agitata e quasi non chiuse occhio. Non faceva altro che pensare a lui, a quella sua nuova stupida proposta e a quanto fosse stato egoistico da parte sua chiedergli una cosa del genere.
La conosceva bene, e lo sapeva benissimo che per lei quel lavoro era importante, come sapeva altrettanto bene che non era da lei prendere decisioni su due piedi, soprattutto così importanti. Ci aveva sempre riflettuto molto sulle sue scelte, dalle più serie alle più banali; aveva sempre usato l’ormai famosa lista dei pro e dei contro e ora lui pretendeva che decidesse di mollare il lavoro della sua vita per sposarlo, così su due piedi, dopo sei mesi di lontananza? No, non poteva farlo, questa scelta le faceva male, di nuovo, ma sapeva che era la cosa giusta da fare.
La mattina seguente, la sveglia suonò, puntuale come al solito, interrompendo questa volta non il sonno ma solo il flusso dei pensieri di Rory. La ragazza si preparò velocemente senza fare troppo caso a ciò che faceva e scese, come sempre, nella hall dell’albergo per poi dirigersi con i colleghi verso il lavoro.
Quando passò davanti al portiere era sovrappensiero; ormai da parecchie ore non riusciva a liberare il suo cervello dai miliardi di pensieri che le giravano per la testa, e non si rese neanche conto della presenza di una figura conosciuta seduta su una poltrona all’ingresso. Stava per lasciare l’hotel quando si accorse che questa persona la stava chiamando a gran voce, si girò verso di lei e la riconobbe subito.
Era Honor Huntzberger, la sorella di Logan. Rory era decisamente confusa, nonostante si sforzasse, non riusciva ad immaginare per quale motivo si potesse trovare lì e cosa potesse volere da lei.
Si avvicinò alla ragazza, che non vedeva da parecchio tempo, e la salutò con slancio; ma lei non dimostrò lo stesso entusiasmo, anzi sembrava decisamente nervosa e impaziente di parlarle.
-Rory, non c’è tempo per i saluti e i convenevoli, devo parlarti- Rory, notando il tono agitato della ragazza, iniziò a preoccuparsi. Preoccupazione, che si rivelò del tutto fondata all’ascoltare il resto delle parole di Honor –Logan ha avuto un incidente ieri sera, è privo di conoscenza ed ha lesioni gravissime- Scoppiò a piangere e Rory con lei. Si diressero entrambe fuori dall’albergo e salirono su un taxi in direzione dell’ospedale di san Francisco. Durante la corsa Honor spiegò a Rory le dinamiche dell’incidente del fratello: la notte precedente l’auto di Logan, a folle velocità, era uscita di strada e si era schiantata contro il guard rail con un violentissimo impatto.
Dopo aver ascoltato Honor, la ragazza le chiese come mai fosse andata a cercarla, e Honor le raccontò che il medico di Logan le aveva ripetuto più volte che il ragazzo, nei pochi momenti di lucidità che aveva avuto, non aveva fatto altro che ripetere il nome della ragazza. Questo l’aveva incuriosita molto, e infatti, dopo qualche ricerca, aveva trovato l’albergo dove alloggiava ed era andata a cercarla. Rory spiegò alla ragazza dell’incontro della sera precedente, omettendo però di raccontarle della proposta e del suo secondo rifiuto.
Per il resto del tragitto, le ragazze rimasero in silenzio; entrambe condividevano le stesse paure e preoccupazioni, ma nessuna delle due aveva il coraggio di esternarle ad alta voce, come se non pronunciandole rimanessero meno reali.
Arrivate all’ospedale si diressero entrambe di corsa verso la stanza di Logan, che trovarono ancora privo di conoscenza, sdraiato sul lettino con ossa rotte e tagli su tutto il corpo.
Sembrava così fragile e indifeso, bianco come le lenzuola del letto su cui era adagiato e pieno di macchinari e al solo vederlo dall’ingresso della stanza Rory scoppio in lacrime.
  
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