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Autore: topolinodelburro    03/09/2011    4 recensioni
E poi biascicò "Io lo odio" e pestolava sulle lenzuola, aggrappandosi alle spalle del compagno "Lo odio, lo odio, lo odio".
"Adesso non credi di star esagerando un po'?".
"No, io non lo sopporto. 'Tachi, non ce lo voglio vedere tuo fratello in casa nostra"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'raccolta senzasperanza'
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And where's that shiny car?

And where's that shiny car, and did it ever get you far?

E dov'è la tua auto scintillante, e ti ha mai portato lontano?

Primi di settembre; passando per i lunghi viali del centro la quercia nell'enorme aiuola decorativa iniziava ad imbrunire e perdere qualche foglia giallastra -il caldo torrido d'agosto aveva rinsecchito buona parte delle conifere- e ad alzare lo sguardo al nocciolo in fondo al giardino anche lui -nonostante le premurose cure di Namikaze- sembrava aver patito l'estate.
Naruto spostò irrequieto per l'ultima volta l'attenzione alla sua creatura arborea, ma al riposare la visuale sull'annoiato e scolorito volto di Sasuke il cuore gli fece qualche capriola d'angoscia in petto.
Accalappiò per un gomito Itachi, che stava sistemando le ultime cose sulla sua macchina. Lo scosse energicamente sbattendo un piede a terra per attirare la sua attenzione.

-'Tachi, non ne sono convinto-

Mugugnò a denti stretti.
L'Uchiha alzò un sopracciglio mentre lo fissava dalla sua posizione chinata sul bagagliaio.

-Ti senti male?-

Namikaze sbuffò appoggiandosi con un lamento alla fiancata dell'auto, incrociò le braccia.

-Tuo fratello, da solo. In casa nostra-

Protestò e Sasuke poco lontano sbottò qualcosa simile a una risata.

-Accidenti, io voglio le nocciole quest'anno-

Si imbronciò.
Itachi chiuse con uno schiocco il bagagliaio della celica borbottando scocciato.

-Sasuke, tieni d'occhio le nocciole-

Si strofinò le mani tra loro.

-Allora Naruto? Partiamo?-

Naruto si sentì convinto che in un momento tutto il mondo fosse stato risucchiato nel serbatoio di quell'automobile, automobile che per altro amava perché era stata un regalo di suo padre.
Ma, lasciare da solo Sasuke?
Uchiha colse bene la sua perplessità, ed indossò sul suo viso una perfetta espressione saccente.

-Non preoccuparti Namikaze, non sentirò la tua mancanza-

Sputò divertito.
E Naruto rispose per le rime.

-Non uccidere il mio nocciolo, cretino-

Quella sarebbe stata l'ultima vacanza dell'estate, Namikaze squadrò la sua auto rossa fiammante, non era mai stato così riluttante a metterla in moto. Il mare gli sembrava troppo lontano, quasi sei ore di viaggio. Sei ore che lo separavano da qualsiasi oggetto o creatura di quella casa che non avrebbe potuto preservare da Sasuke.

-Quindi? Che fate ancora qui?-

Si sentì incalzare, Itachi era già montato al posto accanto alla guida e Naruto aprì lo sportello della toyota con uno schiocco.

-Spero ti mangino le zanzare, Uchiha-

Sasuke ridacchiò.

-Ricambio-

Poi lo vide mettere in moto, uscire dal vialetto e sgommare via.
E qualcosa di amaro gli risalì lungo la gola a vedere quell'auto sparire.
Ricordava quell'automobile, e ricordava il giorno in cui Minato l'aveva ragalata a Naruto, li aveva portati in concessionaria insieme e aveva detto scegliete un'auto, avevano diciasette anni e Namikaze aveva preso la patente appena pochi mesi dopo di lui.
Il primo posto in cui li aveva portati quell'auto era stato a fine città, sul parcheggio confinante la strada, dove c'era quell'indicazione che sbarrava il loro Stato per annunciarne un altro. Dove Konoha finiva di essere Konoha ed iniziava il mondo. Ed era convinto che Naruto allora sapesse quanto lui avrebbe voluto andarsene, anche se si era infuriato a morte perché aveva scelto di frequentare un college americano.
E quando era tornato a casa, Naruto era con Itachi.
Squadrò ancora qualche volta quel nocciolo, prima di rientrare.
Quando Naruto e Itachi fecero ritorno, una tra le prime cose che Namikaze si premurò di fare -oltre parcheggiare e spegnere il motore, s'intende- fu controllare le condizioni di salute della sua creatura, perciò inorridì quando tra le sue foglie non vide nulla, nemmeno l'ombra della più piccola nocciola. Però vide invece Sasuke che li aspettava vispo e compiaciuto sulla soglia di casa -dietro di lui sentì l'uggiolare del cane-.

-Uchiha. Le mie nocciole-

Sillabò e Sasuke gli sorrise, pure.

-Sono stati gli scoiattoli-

Ma Naruto continuò a tenere gli occhi conficcati dentro ai suoi, serio, incisivo, finché non fu Sasuke per una volta a capitolare.

-Che palle. In casa, la vicina ci ha fatto la tua torta, contento?-

Chiese.
Sì, era contento adesso.

   
 
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