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Autore: scandros    01/03/2004    7 recensioni
Sulla spiaggia assolata di Hurghada, la bianca rena diverrà palcoscenico di un ritrovato amore, ma di una tragedia che lentamente sfocerà in un amore unico, indissolubile. Holly ritroverà Patty, l’amore di un tempo, più forte, più ardente che mai. Comprenderà non è solo un sentimento con la “A” maiuscola, ma un’emozione che ti riempie l’anima, che sfocia nelle vene, che vibra sulla pelle e che il destino renderà inenarrabile, unico e indissolubile. Tom, di fronte all’inequivocabile destino, capirà quali sentimenti realmente prova per Gabrielle. E Benji…inavvicinabile, borioso e sicuro di sé, incontrerà l’amore, quello vero, nel lago smeraldo degli occhi di Kirsten. Attenzione: per i temi trattati, se ne consiglia la lettura ad un pubblico maturo!
Genere: Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Tradimento d’amore

Tradimento d’amore

 

Matrimonio: atto I 

 

 

Capitolo 9

 

Tom afferrò per mano Gabrielle cercando di affrettare il passo. Sapeva che non aveva molto tempo e in quel poco che gli era rimasto, doveva cercare di convincere Patty a non sposarsi.

-         Certo che il tuo amico Holly  è proprio un bel tipo. Il grande amore della sua vita si sta per sposare e lui fugge con la coda tra le gambe! – asserì la francesina seguendo il fidanzato in quella sfrenata corsa.

-         Non lo giudicare male. Holly non ha mai esternato molto i suoi sentimenti, soprattutto quelli che provava per Patty. Lei gli è stata vicina nei momenti più difficili dell’adolescenza, vivendo di un amore a senso unico del quale si nutriva giorno e notte e per il quale si disperava e soffriva. Tutto sarebbe stato più semplice se Holly le avesse confessato fin dal primo mento i suoi sentimenti visto che sapeva che quel forte sentimento che lo legava a Patty era amore. L’ha scoperto quando è partito per il Brasile, quando gli è venuta a mancare la figura che lo sosteneva e che amorevolmente gli era stata vicina in tutti quegli anni. -

-         Bah….- sospirò seguendolo. Tom arrestò il passo avendo scorto nell’esclamazione della fidanzata una nota di disappunto.

-         Che c’è Gabrielle? – le chiese guardandola attentamente. Lei abbassò lo sguardo per evitare di incrociare i suoi occhi indagatori. Tom intuì che le nascondeva ben altri pensieri.

-         Cosa provi per lei? – gli chiese diretta e risoluta tornando a guardarlo. Tom tacque. Non si aspettava quella domanda. Gli occhi azzurri di Gabrielle sembravano pulsare nell’ardente fiamma della gelosia. La mente era affollata da mille pensieri e dalle immagini del suo fidanzato tanto vicino a quella ragazza da consolare.

-         Perché mi fai questa domanda? –

-         Non evitare la risposta Tom. Cosa provi per Patty? – gli chiese nuovamente in maniera gelida.

-         Patty è una mia amica, ed è giusto che io la aiuti. –. Gabrielle abbassò di nuovo lo sguardo mentre le lacrime cominciavano a solcarle le gote. Avvertiva un dolore sordo allo stomaco, una morsa che la stringeva sempre di più. Tremava e sentiva solo il battito accelerato del suo cuore. Cosa stava succedendo? Dov’era quell’amore tanto declamato fino a poco tempo prima?

-         Ne sei innamorato, vero? – domandò guardandolo furente.

-         Gabrielle, ti prego…non è il momento…

-         Ho ragione! Eviti di rispondere perché ne sei innamorato! – urlò in preda al panico.

-         Gabrielle, per favore…abbassa la voce…non è il momento di fare certi discorsi…

-         Ed io che pensavo che tu…che tu provassi davvero dei sentimenti sinceri per me! Sei come tutti gli altri…..anche Benji? Anche lui è innamorato di Patty? – urlò disperata mentre le lacrime scendevano copiose e incontrollabili. Tom era lì di fronte a lei, inerte, spiazzato da quella conversazione che mai avrebbe dovuto esserci. Gabrielle era la sua fidanzata e aveva bisogno di sentirselo dire.

Patty non sarebbe stata mai sua….lo aveva capito quando l’aveva incontrata la prima volta a Fujisawa in compagnia di Holly, quando partì per il Brasile e quando si erano rincontrati il giorno prima. Lei apparteneva inconfutabilmente  a Oliver Hutton, al suo migliore amico…mai e poi mai avrebbe potuto provare sentimenti di amore per un altro uomo.

-         Adesso calmati. Tu sei la mia fidanzata e non Patty! –

-         Non è una risposta alla mia domanda! – infierì rossa in volto per la rabbia. Tom le afferrò le mani tra le sue e gliele baciò cercando di acquietare l’impeto di gelosia di Gabrielle.

-         Quando Holly partì per il Brasile, io e Patty ci avvicinammo molto. E’ vero, fui vittima di un’infatuazione. E’ difficile non volerle bene. Stava soffrendo, si sentiva sola e per me, non fu difficile cominciare a provare dei sentimenti che andavano al di là della semplice amicizia. Nonostante Holly mi avesse segretamente confessato quello che provava per lei, ritenevo ingiusto il fatto che Patty non lo sapesse e che per quelle sue incertezze soffrisse. Lei pensava che a Holly importasse solo del calcio. Invece no. Oltre il pallone, Holly aveva scoperto di amarla, un affetto nuovo per lui, mai provato prima e sconosciuto…e proprio perché non sapeva come affrontarlo, aveva deciso di vivere questa passione in solitudine, senza dirle nulla….

-         E non sarebbe stato più facile dirle che l’amava? – intervenne non comprendendo i motivi del silenzio di Oliver Hutton.

-         Tesoro, ognuno di noi è fatto in maniera diversa. Holly può affrontare da solo una squadra di undici giocatori e vincere senza problemi…ma l’amore per lui è sempre stato un limite invalicabile. Così vedeva Patty: per lui era irraggiungibile. Quando ha scoperto che non si trattava più di semplice amicizia, non ha avuto il coraggio di dirglielo e ha iniziato a diradare i contatti con lei, assalito dalla timidezza e dall’incertezza. Ognuno di noi ha un carattere diverso e affronta le situazioni in maniera differente. E’ stata Patty a prendere la decisione di andare da lui in Brasile e chiarire tutto. Non voleva più aspettare. –

-         E tu? Tu ne eri innamorato nonostante sapessi che si amavano? –

-         Non è semplice spiegare il sentimento che provavo per lei. Era sola e indifesa, insicura, triste. Io ero lì, pronto a confortarla. Prima di andar via, Holly mi chiese di starle vicino, ma mi lasciai trasportare dai sentimenti rimanendone coinvolto direttamente. Sapevo che Patty non avrebbe mai potuto amare nessun altro all’infuori di Holly. Tornò dal Brasile affranta e sconfitta: Holly corrispondeva il suo amore ma l’aveva resa libera perché cercasse il suo futuro. Mi disse che sarebbe andata a Londra a trovare la nonna, per le vacanze estive. Non è più tornata in Giappone. –

-         E tu…? -

-         Quando compresi che non sarebbe tornata, andai in Francia. Volevo dimenticare quella parentesi malinconica della mia vita. Per tutta la vita, lei avrebbe amato solo Oliver Hutton. Ne ero certo e lo sono tuttora. Lei non potrebbe amare nessun altro, Gabrielle, lei è sempre vissuta per lui e di lui. E per quanto riguarda me, quella passione amorosa adolescenziale per una cara amica, è passata subito, esattamente come è venuta, ma è rimasto una grande affetto fraterno. – le disse cercando più una scusa per il suo cuore che una giustificazione da fornire alla fidanzata.

-         Non mi stai mentendo, vero? –

-         No. Io amo solo te, e adesso nella mia vita ci sei tu…ed è con te che voglio stare. L’amore che ho per te non può impedirmi di aiutare una cara amica nel momento del bisogno. Lei fa parte del mio passato, della mia vita, di una parte di me che è stata molto felice insieme a quei ragazzi, negli anni trascorsi in Giappone. Non posso dimenticare il passato o mettere a tacere i miei sentimenti. Il destino ha voluto farci incontrare qui. Ci sarà una ragione per tutto questo. E se è vero che Robert sta con lei per i soldi, noi dobbiamo assolutamente impedire questo matrimonio. –

-         E se non ci riusciamo? – gli chiese rincuorata ma non convinta definitivamente da quelle parole.

-         A costo di rapirla, impediremo questo matrimonio. – rispose sorridente baciandola sulla fronte. – Non aver timore, tesoro, i miei sentimenti per te non sono affatto cambiati. Per Patty provo una profonda amicizia. Ma tu sei il mio presente e sarai il mio futuro! – concluse abbracciandola. Era stato sincero. Provava onestamente quei sentimenti per Gabrielle ma Patty era stata una parte importante della sua adolescenza, una parte che gli aveva per sempre strappato un pezzo del suo cuore.

 

Robert camminava su e giù per la stanza cercando di far sbollire il suo risentimento. Patty era cambiata nell’arco di poche ore. La bella modella nipponica stava facendo ostruzionismo alle nozze.

-         Io non capisco! – tuonò guardando in direzione della dormeuse sulla quale riposava la fidanzata. – Posso sapere cosa diavolo ti ha preso? Da quando soffri di malinconia fino al punto di sentirti male? – le chiese aggredendola.

-         Non è malinconia, Robert, ti ho detto che non mi sento bene e preferirei poter rinviare questa cerimonia. – rispose tranquilla.

-         Non se ne parla neppure. Ho preparato tutto per farti questa bellissima sorpresa e tu stai cercando di mandare tutto a monte per un mal di pancia? –

-         Mal di pancia? – domandò lei esterrefatta balzando ritta in piedi e guardando il fidanzato. Era rosso in volto, la fronte madida di sudore, gli occhi iniettati di un risentimento a lei sconosciuto. Sembrava molto accaldato nonostante la camera fosse ben climatizzata.

-         Dannazione, Patricia, io voglio sposarti! – urlò afferrandola per le braccia. Patty sentì quelle mani possenti premere sugli avambracci.

-         Lasciami Robert, mi fai male! – lo supplicò con espressione sofferente. All’ennesimo tentativo di liberarsi da quella presa, il tennista inglese lasciò la fidanzata guardando le impronte delle sue dita ben ferme e premute sulla pelle bronzea di lei.

-         Dopo tutto quello che ho fatto per te….mi ripaghi a questa maniera? – le chiese scotendola senza mollare la presa.

-         Lasciami Robert o chiamo aiuto! -

-         Scusami…ho perso la testa…è che questo matrimonio è davvero molto importante per me…- sillabò cercando di scusarsi per quell’improvviso gesto di ira.

-         Io non ho un volgare mal di pancia. Sto male Robert…Ed ho delle fitte al basso ventre…e temo ci possa essere qualche complicazione per il bambino. –

-         Non dire sciocchezze…non metterti strani pensieri in testa. Quando torneremo a Londra, Cassie ti farà visitare in ospedale dove ti tranquillizzeranno. Cassandra dovrebbe averti prescritto delle pillole. Bene, prendi quelle così ti sentirai meglio. –

-         Non hai pensato ai miei sentimenti? Forse vorrei sposarmi normalmente, in una chiesa accompagnata all’altare da mio padre! –

-         Lascia perdere certe sciocchezze. E’ una stupida tradizione. Per te ho organizzato un matrimonio sulla spiaggia. Ho fatto venire i nostri testimoni direttamente da Londra. Hai idea di quanto mi sia costato tutto questo? E tu vuoi mandare a monte le nozze per un mal di pancia e per delle insulse tradizioni? In quella scatola c’è il necessario per la cerimonia. Alle due dovrai essere pronta sulla spiaggia. – le disse severo e irremovibile. Robert non avrebbe cambiato idea circa il matrimonio. Il suo desiderio di sposarla era talmente forte che rasentava l’ossessione. Patty ne provava quasi timore. Lo scrutò in volto cercando una minima umanità in quegli occhi adesso divenuti gelidi.

Dov’era il ragazzo nelle cui braccia si era rifugiata per dimenticare Oliver Hutton? Tremava come una foglia. Il bambino. Aveva ragione Robert. Dovevano sposarsi per dare una famiglia a quella creatura, frutto della loro unione. Era colpa sua se era successo tutto questo. Non si era evidentemente cautelata abbastanza per evitare una gravidanza che l’avrebbe unita indelebilmente al tennista inglese. Si sentì pervadere nuovamente dall’angoscia e dai timori che quel matrimonio stava comportando. Le sue incertezze si stavano trasformando in paure.

-         Holly, amore mio! – pensò serrando le palpebre nel disperato tentativo di rievocare il suo sorriso quieto e sereno. Quanto desiderava potersi rifugiare nel suo caldo abbraccio, sentire le sue labbra morbide sulla pelle, provare quei brividi che a diciassette anni li aveva uniti, facendola diventare donna, provando l’essenza pura dell’amore con l’unica persona che il suo cuore desiderava e sempre avrebbe smaniato.

-         Adesso torno nella hall a sistemare le ultime cose. Comincia a prepararti. Non manca molto. Ti manderò a prendere da Bill. Lui ti accompagnerà all’altare che stanno allestendo in spiaggia. – le disse imperioso richiudendosi la porta alle spalle. Patty lo vide sparire e oltre l’incessante palpitare del suo cuore. Non udì altro. La foga e la rabbia con cui aveva reagito Robert, l’avevano profondamente turbata.

Dall’altra parte del corridoio, Tom e Gabrielle scorsero la figura di Robert allontanarsi dalla suite che divideva con la fidanzata.

-         Speriamo di non essere arrivati troppo tardi per fare qualcosa. Non mi sembra abbia un aspetto piacevole. –

-         Pensi che Patty crederà alle supposizioni di Kirsten? –

-         Non ne ho idea, ma se non le riferiamo esattamente come stanno le cose, molto probabilmente sposerà quel bastardo e ne pagherà le conseguenze. –

-         Che storia intricata. Pensavo esistessero solo nelle telenovele sudamericane. –

-         Errato. Sono più comuni di quanto noi si possa credere. Speriamo che Patty sia in camera! – disse poi bussando ripetutamente all’uscio. All’ennesimo tentativo, non ricevendo risposta, Tom girò la maniglia e la porta si aprì.

-         Patty ci sei? – chiese Tom entrando lentamente seguito da Gabrielle. Temeva che in preda allo sconforto per la perdita di Holly, Patty potesse commettere qualche atto insano. Guardò il corpo esanime, riverso sul pavimento della camera da letto. Il profilo mostrava un colorito pallido. Gli occhi sgranati e un nodo alla gola: Tom tremava pensando al folle atto che aveva potuto compiere l’amica.

-         O Santo cielo. Gabrielle corri! – esclamò poi facendo leva sulle ultime forse rimaste.

-         Patty! Patty rispondimi! – urlò Tom in preda al panico scotendo il corpo dell’amica. Gabrielle le prese il polso tra le mani. Patty giaceva priva di sensi.

-         C’è il battito. Sembra svenuta. – disse avvicinando l’orecchio al volto della ragazza. – Respira Tom. Mettila sul letto. – gli disse incitando il fidanzato a prendere in braccio il corpo dell’amica.

-         Holly! Holly, aiu…tami…ti…prego. Non…andar via! – sibilò con il poco fiato che le rimaneva in corpo.

-         Vaneggia. Patty, forza…riprenditi! – rimbeccò Tom movendole le spalle. Gabrielle non staccava gli occhi dalla ragazza. Vedendola in quello stato, in lei era scomparso tutto il risentimento e la gelosia provate poco prima. Sentendola nominare il nome del ragazzo che amava, comprese quale fondamento reale ci fosse nelle parole che le aveva detto Tom. Patty amava intensamente Holly e nessuno l’avrebbe mai sostituito nel suo cuore e nella sua mente. Non aveva mai provato una sofferenza del genere ma cominciava a comprendere quale dolore stesse provando l’avvenente top model nel portare in grembo il figlio di un uomo che lei non amava.

Dopo ripetuti tentativi, finalmente Patty aprì gli occhi. Schiuse le palpebre più di una volta prima di focalizzare i volti preoccupati di Tom e Gabrielle che la scrutavano con sguardi inquieti e timorosi.

-         Patty…cos’è successo? Come stai? – le domandò ancora tremante per il forte spavento preso. - Ho visto andare via Robert e quando ho aperto la porta eri riversa sul pavimento! – le disse Tom con dolcezza cercando di non incuterle timore ed imbarazzo per una situazione si tanto spiacevole.

-         Io…non lo so. Stavo discutendo con Robert. Poi lui è andato via…sono rimasta da sola…e la stanza ha cominciato a girarmi intorno…ho sentito un forte fischio nelle orecchie, assordante direi…la luce è venuta meno e poi non ricordo più nulla. –

-         Sei svenuta. Probabilmente l’alterco che hai avuto con Robert ha alimentato lo stato ansioso e forse hai avuto anche un calo ipoglicemico. Adesso…hai davvero bisogno di un controllo in ospedale. – aggiunse Gabrielle con fare medico. Andò verso il frigo bar e ne prese un succo di frutta. Lo aprì, ne versò una parte in un bicchiere e lo porse  a Patty.

-         Tieni. Hai bisogno di zuccheri. Sorseggia lentamente! – le disse sorridendole. Patty la guardò e notò alcune ombre nei suoi occhi azzurri.

-         Mi dispiace darvi tanti problemi. Vi sto rovinando la vacanza. – pronunciò dopo due piccoli sorsi. - No…io non posso…andare in ospedale! – esclamò drizzandosi a sedere sul letto. Si portò una mano al capo ancora in stato confusionale.

-         Tu non stai bene Patty. Da quando ti ho vista, la situazione è peggiorata. Se non vuoi che ti ci porti di forza, andiamo in ospedale. Ti faccio fare un prelievo di sangue…anzi…te lo faccio io e lo analizziamo subito. E in più, faremo anche un’ecografia così ci tranquillizzeremo tutti sulla salute del bambino. –

-         Devo avvertire Cassandra. –

-         No. – rispose imperioso Tom. Patty sussultò e guardò l’amico non comprendendo quella sua esclamazione risoluta. – Ehm…volevo dire che non è il caso. Non c’è il tempo materiale. Fidati di Gabrielle. Ha una buona esperienza e sono sicura che riuscirà ad esserti di maggior aiuto. – aggiunse accarezzandole i capelli. Patty lo guardò attentamente scorgendo un alone di mistero nei suoi occhi nocciola.

-         Tom…che sta succedendo? – gli chiese sapendo che era la domanda giusta da fare in quel momento.

-         Nulla…non preoccuparti. – tentennò mentendo spudoratamente.

-         Mi stai mentendo. Te lo leggo in volto. Dov’è Benji? – domandò preoccupata. Tom guardò Gabrielle cercando complicità.

-         Allora? Posso sapere cosa sta accadendo? – gli chiese nuovamente con tono sostenuto. Il calciatore del Paris Saint Germain chinò il capo.

-         Patty…è una storia lunga…forse è meglio se chiamiamo un taxi e andiamo in ospedale…te la racconteremo strada facendo. –

-         Non posso andare in ospedale…tra un po’ devo sposarmi. – disse intimorita dalla reazione di Robert alla sua eventuale assenza.

-         La tua salute è più importante di questo matrimonio. Tom, chiama la guida egiziana e il taxi. Verrà con noi così potrà parlare la stessa lingua del personale medico. – rimbeccò Gabrielle mettendo a tacere Patty. Lei la guardò meravigliata cercando spiegazioni nel mare azzurro dei suoi occhi. La francesina le sorrise e le prese le mani tra le sue.

-         Sta tranquilla. Andrà tutto bene! – aggiunse poi.

 

Dopo circa dieci minuti, il taxi era fuori dall’albergo in attesa che Patty, Tom, Gabrielle e Samir, la guida egiziana, raggiungessero il più vicino ospedale per un veloce controllo medico. Per non destare preoccupazioni, Patty lasciò un biglietto a Robert dicendogli che sarebbe andata a fare un massaggio prima di prepararsi per il matrimonio. Aveva bisogno di guadagnare tempo e di non insospettire il fidanzato ulteriormente.

Il telefono di Tom squillò. Guardò il numero sul display e lo riconobbe immediatamente.

-         Dimmi Benji! –

-         Hai trovato Patty? Le hai detto della storia di Robert Garland? –

-         Non ancora! – rispose mentre le ragazze salivano sul taxi.

-         E cosa diavolo stai aspettando? Che Garland se la sposi? –

-         Stai calmo…sei sempre il solito impulsivo…L’abbiamo trovata svenuta nella sua stanza. Io e Gabrielle la stiamo accompagnando di nascosto in ospedale. –

-         Adesso come sta? –

-         Sta meglio. Gabrielle dice che può essere stato un calo ipoglicemico probabilmente dovuto all’agitazione e alla gravidanza, forse anche al caldo. Tuttavia ho notato dei segni sulle braccia. Come se qualcuno l’avesse afferrata con forza. –

-         Garland non lo sa? – gli chiese per conferma.

-         No….ci manca solo quello. Non approverebbe visto che la sua dottoressa personale è qui al resort. Prima di arrivare da Patty, l’abbiamo visto uscire dalla sua stanza. Devono aver litigato perché non mi sembrava di buon umore. –

-         Maledetto bastardo. Trattare così una donna. Senti Tom…ho avuto un’idea per guadagnare un po’ di tempo. –

-         Che vuoi dire? –

-         Affida le ragazze alla guida egiziana e mandale in ospedale. Cerca Kristen e insieme andate dal direttore dell’albergo. Inventate una scusa, ma fate in modo che vi dica chi celebrerà le nozze. Trovatelo e corrompetelo! –

-         Tu devi essere impazzito. Vuoi che corrompa un prete? –

-         Tom, siamo in Egitto, non in Europa…qui non ci sono preti. Garland si starà affidando a qualche altro personaggio con diritto a celebrare nozze come queste! Tipo i funzionari che ci sono a Las Vegas. Se ha potuto pagarlo lui, tanto più possiamo noi. –

-         Ho capito cos intendi fare. E’ un ‘ottima idea! – aggiunse complimentandosi con l’amico per la brillante intuizione che aveva avuto. – Dove ti trovi adesso? –

-         Sono quasi arrivato all’aeroporto. Dannazione fa un caldo tale che quando tutta questa storia sarà finita, ti giuro che spedisco Holly in Lapponia vestito con le sole mutande! -. Tom rise al sarcasmo del portiere nipponico e chiuse la comunicazione. Guardò le due ragazze a bordo del taxi insieme a Samir.

-         Samir…mi fido di te. Riportamele non appena avranno terminato! –

-         Certamente! – esclamò accettando i cinquanta euro che Tom gli aveva offerto come mancia.

-         Tu non vieni, mon amour? – chiese Gabrielle sporgendosi dal finestrino.

-         Ho appena finito di parlare con Benji. Ha avuto una bella idea…ma ho bisogno di Kirsten per realizzarla. La tua amica sarà più utile del previsto. Siete in buone mani. Samir vi scorterà. Non temete! – disse loro sorridendo. Patty non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Si sentì improvvisamente persa senza quella figura che ancora una volta era apparsa al suo fianco per proteggerla.

Il tassista uscì dalle mura del beach resort lasciandosi alle spalle l’imponente e lussuosa struttura turistica.

 

 

 

 

 

 

Un ringraziamento a tutti i lettori, ke assidui stanno seguendo la mia storia e un pensiero speciale  a Alex Kami e a Stormy. Per tutti: non smettete mai di scrivere, anke se vi arrivano recensioni poco costruttive e poco piacevoli. Fatelo per voi stessi e per non porre un veto alla libertà di espressione. Baci a tutti, Scandros

 

  
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