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Autore: dahlia variabilis    05/09/2011    4 recensioni
In un giorno come un altro, Severus Piton trova una lettera indirizzata a lui nascosta in un vecchio libro di pozioni appartenuto alla madre. Il passato, a volte torna a farci visita.
Cit."Severus teneva la busta con mani tremanti, aveva riconosciuto la mano che aveva scritto “Per Severus”. Il suo cuore aveva battuto incessantemente per i successivi dieci minuti. Le gambe erano talmente molli da non essere più in grado di sorreggerlo. Aveva dovuto sedersi sulla prima superficie libera che aveva trovato. Il respiro accelerato, neanche avesse l’asma.[..]Leggendo la lettera, Severus ebbe l’impressione di essere ritornato bambino. Si sentiva eccitato, e un sorriso che non compariva da anni, gli illuminò il volto pallido. Una strana sensazione gli aveva attanagliato lo stomaco, e un groppo si era formato nella sua gola."
Spero vi piaccia :) lasciatemi un commentino magari!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Severus Piton aveva trovato la lettera sfogliando un vecchio libro di pozioni, uno dei preferiti della madre. Era caduta sul pavimento della vecchia casa a Spinner’s End sollevando polvere.
Severus teneva la busta con mani tremanti, aveva riconosciuto la mano che aveva scritto “Per Severus”. Il suo cuore aveva battuto incessantemente per i successivi dieci minuti. Le gambe erano talmente molli da non essere più in grado di sorreggerlo. Aveva dovuto sedersi sulla prima superficie libera che aveva trovato. Il respiro accelerato, neanche avesse l’asma.
I suoi occhi erano buchi neri, due tristi buchi neri.

Aveva aperto la busta ingiallita delicatamente, aveva avuto paura che, una volta aperta, sarebbe scomparsa. Aveva fatto tutto lentamente, si era preso il suo tempo.
Osservò l’inchiostro sbiadito. Ogni parola aveva aperto e richiuso la ferita che aveva sul cuore. Lei se n’era andata senza nemmeno dirgli addio, una sera d’inverno. Una sera d’inverno, Eileen Prince l’aveva lasciato. Non un bacio, non una carezza, non una parola tenera avevano adornato il loro ultimo incontro, più di dieci anni prima. Sua madre raramente lo aveva coccolato, ma Severus sapeva che lo aveva sempre protetto.

Lui e sua madre non avevano bisogno di parole, s’intendevano con un solo sguardo, un movimento delle spalle.
Eppure, Severus ricordava che c’era stato un tempo in cui sua madre ogni mattina lo svegliava con un bacio sulla guancia e una parolina dolce. Erano stati gli anni d’oro quelli. Gli anni in cui Eileen non era indebitata fino al collo, gli anni in cui l’oscurità restava confinata fuori dalla porta di casa, gli anni in cui Severus aveva un cuore enorme e lo aveva condiviso con la madre.
Eileen era stata più di una madre.
Era stata un padre, una sorella, un fratello, un nonno, una nonna, una famiglia intera.
Era stata un’amica.
Era stata una guida.
Era stata una confidente.
Era stata una consigliera.
Era stata il suo modello.
 
Leggendo la lettera, Severus ebbe l’impressione di essere ritornato bambino. Si sentiva eccitato, e un sorriso che non compariva da anni, gli illuminò il volto pallido. Una strana sensazione gli aveva attanagliato lo stomaco, e un groppo si era formato nella sua gola.


Severus,
se stai leggendo questa lettera, molto probabilmente sarò passata a miglior vita.
Avevi un cuore così grande da bambino, e nessuno con cui condividerlo. C’ero solo io, ma non credo di aver meritato il tuo amore. Sono stata una pessima madre, Severus.
Rivederti dopo così tanto tempo, mi ha fatto capire quanti pregiudizi abbia avuto su di te. Nonostante io stessa ti abbia cresciuto, ho sempre avuto l’impressione che tu fossi  nato già grande. Eri intelligente, forse troppo per un bambino. Deve essere stato questo a portarmi alla conclusione che tu non sia mai stato un bambino.
Eppure, io ricordo come ti brillavano gli occhi quando imparavi nuove cose.
Eppure, io ricordo come ti facevano piacere i piccoli gesti e le piccole cose che rendono vivibile la vita.
Eppure, io ricordo.
Ricordo che il tuo cuore sapeva amare, Severus.
Cosa ti è successo, bambino mio? Chi ti ha portato via il cuore? E’ stata lei, vero?
La bella Lily, la tua amica. Lo sapevo che ti avrebbe rubato il cuore dalla prima volta che l’ho vista. Pendevi dalle sue labbra, Severus.
E’ stata la tua medicina, non è vero Severus? Ah.. Le medicine.. E’ sempre così con loro. Quando iniziano a darti assuefazione, il medimago te le toglie. Sono certa che tu l’abbia amata davvero, bambino mio. Ma l’amore.. L’amore dà e toglie la vita. L’amore è una benedizione e una maledizione. L’amore fa male, non ci si abitua mai a lui, compare in forme sempre diverse, non sempre siamo in grado di riconoscerlo. Non ostacolare mai il tuo cuore Severus, lui conosce vie che non sono note alla mente.
Cos’è l’odio, se non amore represso troppo a lungo?
Sono stata una pessima madre, Severus.
Spero che tu abbia comunque apprezzato i miei sforzi per farti crescere con principi sani, per aver cercato di insegnarti a non farti mai mettere i piedi in testa. Ho fatto del mio meglio per crescerti come meritavi. Sei sempre stato un bambino silenzioso e un po’ timido, non era facile per me capirti. Ma ho cercato di essere all’altezza del compito che avevo.
Gli altri non possono insegnarti ad essere padre, Severus. E’ qualcosa che devi imparare da solo. E se sbagli, non preoccuparti. Tutti prima o poi inciampano. Ma gli errori servono a questo, bambino mio. Ti insegnano cosa non devi fare.
Severus.
Non te l’ho mai detto anche se dovresti saperlo.
La mamma ti vuole tanto bene, Severus. Anche se non sempre lo dimostra, ti ama più di qualsiasi altra cosa. Ricorda, amore mio, che le persone che amiamo non scompaiono mai del tutto. Restano dentro il nostro cuore. Le loro impronte non scompariranno mai dalle vite che toccano.
Perdonami Severus, se non sono stata una brava madre con te.
Ti voglio bene, non dimenticarlo.
Con amore,

la mamma.
 



Severus si accorse di stare piangendo solo quando le lacrime calde caddero sulla pergamena ingiallita e sulle parole sbiadite di quella che era stata la donna che più di tutti lo aveva amato.

Le loro impronte non scompariranno mai dalle vite che toccano.

Nel silenzio della casa, un singhiozzo trattenuto a stento, lacrime troppo a lungo represse, ricordi troppo dolorosi presero vita.
Ma in quel momento Severus seppe di non essere più solo. Non lo era mai stato.
E nel suo cuore, c’era di nuovo posto per la felicità.
-Mamma.

 

   
 
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