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Autore: Hivy    05/09/2011    3 recensioni
L'arrivo di un compagno di viaggio sgradito complica le cosa tra Zedd, Richard, Kahlan e Cara, soprattutto se quel nuovo arrivato e Darken Rahl, sempre più intenzionato a governare le Terre Centrali, il D'Hara e i Territori dell'Ovest.
Le parole del perfido Darken Rahl riusciranno a mettere zizzagna tra i quattro, portandoli ad un inevitabile scontro?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo VI

Capitolo VI

 

Il gabbiano volteggiava aggraziato sopra le loro teste, facendo vibrare al vento le piume candide, aprendo il becco e lanciando il suo richiamo stridulo. Gli occhietti neri saettavano da una parte all’altra, ma sembravano particolarmente interessati a quello che succedeva più in basso.

Le loro orme sulla sabbia erano a tratti cancellate dalle onde che con i loro fluttui le ingoiavano e le spazzavano via, mentre il sole del tramonto faceva apparire il mare rosso sangue, mentre le nuvole rosa dell’orizzonte si incupivano sempre di più, annunciando l’arrivo dell’imbrunire. Sopra il cielo rosseggiante, già l’empireo di tingeva di blu.

Kahlan voltò lo sguardo verso il mere, aveva sempre desiderato assistere al tramonto sulla spiaggia. Già, con Richard. Quello che aveva fatto poco prima la stava ancora tormentando, e le immagini di quella scena le erano ancora ben impresse negli occhi. Ricordava con un misto di disgusto e piacere il dolce desiderio che aveva provato in quel momento, e la forma delle labbra di Rahl la tormentava ancora. Dentro di sé, ardeva il forte desiderio di baciarlo ancora, e di cedere alla sua passione, ma allo stesso tempo, lo stomaco le doleva al solo pensarci.

Aveva tradito Richard.

L’aveva tradito con le azioni, baciando Rahl. Ma soprattutto, l’aveva tradito con il pensiero. Sì, il pensiero di quanto piacere avrebbe provato abbandonandosi alla lussuria. I pensieri che l’avevano invasa in quel momento le facevano ribrezzo, come aveva potuto pensare ad una cosa simile?

I suoi occhi erano ancora gonfi per via del pianto, e il volto era rigato dalla scia luccicante delle lacrime che le erano scese dagli occhi poco prima. Aveva smesso di piangere circa un ora prima, perché ormai, non aveva più lacrime da versare. Ancora, di tanto in tanto, sentiva gli occhi di Rahl che la soppesavano. Non capiva se era per constatare che lei stesse bene, o per verificare che avesse smesso di piangere, oppure per il semplice piacere di vederla soffrire, eppure, le pareva che lui la prendesse in giro. E quel pensiero la tormentava tanto quanto quello di aver tradito Richard. E pensare che qualche attimo prima di quel bacio, era convinta che quella notte, Rahl l’avrebbe aggredita. Non era andata così, in un certo senso, Rahl era degno di fiducia, era lei quella di cui non bisognava fidarsi. A stento, la stessa Kahlan si riconosceva. Non avrebbe mai potuto immaginare di fare una cosa simile, eppure l’aveva fatto… come? No, sapeva com’era successo, la vera domanda che non le dava pace era: perché?

Perché aveva ceduto a dei sentimenti così volgari? Mai, oltre che con Richard, le era capitato di voler stare con qualcuno il quel modo. Mai le era capitato di desiderare un intimità così forte. Mai prima dall’ora l’aveva sfiorata il desiderio di fare l’amore con qualcuno che non fosse Richard, mai in quel modo, così squallido e volgare.

Non avrebbe mai liberato il suo potere su qualcuno solo per saziare la sua lussuria.

Per un momento, tutto prese un senso più lucido e preciso.

Il suo potere.

Sì, non aveva mai incontrato qualcuno capace di restare illeso dal suo potere. Mai, tranne che in quel momento. Aveva sempre desiderato poter amare, avere un figlio e vivere con un uomo che l’amava, ma che l’amava veramente, non perché preda del suo potere. Era stato lui, il suo potere. Ora lo capiva. Tutti i suoi sfrenati desideri di passione e amore con Richard s’erano realizzati, ma con l’uomo sbagliato. Aveva provato esattamente quello che voleva: piacere e appagamento da un bacio, ma non con Richard.

Desiderava essere amata, e in quel momento, la passione che aveva letto negli occhi di Rahl aveva infiammato il suo animo, e l’avevano fatta cedere.

Sì pentì quasi immediatamente di aver desiderato per tanto tempo una cosa del genere. In quei giorni di viaggio, era riuscita a vedere realizzati due dei suoi più intimi e profondi desideri.

Contemplare il mare al tramonto, insieme ad un uomo, e poter fare l’amore con qualcuno.

Tutto quello si stava realizzando, ma con l’uomo sbagliato. Con l’uomo che aveva aiutato ad uccidere. Rahl, un tempo, era il suo peggior nemico, e adesso si trovava a provare sentimenti così forti per lui, a condividere con esso un momento tanto profondo quale un bacio. Come poteva essere? Perché?

Ad un tratto, i suoi pensieri ritornarono ad incanalarsi verso il suo potere. L’aveva rilasciato, e adesso, lo sentiva crescere dentro di sé, rinnovandosi. Quanto desiderava liberarsene, poter vivere come una semplice donna.

Una folle paura, ma anche uno strano senso di felicità l’avvolse. Si fermò di scatto e bloccò Rahl stringendo una delle sue braccia scolpite. Sentiva la tensione dei suoi muscoli e il tepore irresistibile della sua pelle. Si costrinse a scacciare quei pensieri, e alzò lo sguardo per fissarlo.

Quegli occhi blu le ferirono il cuore e lo frantumarono in mille pezzi. Quanto desiderava baciarlo ancora, quanto desiderava non essersi mai interrotta poco prima. Scacciò quei pensieri scuotendo energicamente la testa, e decise di concentrarsi su quello che voleva dire:<< perché mi hai salvata dall’attacco delle Sorelle dell’Oscurità? >> chiese di colpo, mentre sulle labbra di Rahl si allargava un sorrisetto furbo. Per un attimo il suo sguardo fu pervaso da un lampo di divertimento, poi parve assumere nuovamente un aria più calma e contenuta:<< Il mio caro fratellino mi avrebbe creduto se gli avesse detto che le Sorelle dell’Oscurità ti avevano uccisa? >> rispose con una domanda maliziosa, che irritò al quanto Kahlan. Rahl l’aveva salvata solo per salvare sé stesso? Doveva aspettarselo, come poteva quell’uomo, provare sentimenti umani? In quel momento, la gravità del suo tradimento le ricadde nuovamente addosso.

<< Dimmi la verità! >> ordinò in un ringhio.

Rahl la fissò irritato e si divincolò con forza dalla sua presa:<< se stai cercando di capire se il tuo potere ha avuto effetto su di me, bhé, allora sei proprio stupida, Kahlan! >> le disse, riprendendo a camminare a testa alta.

La donna rimase immobile per un attimo, il suo potere non aveva avuto effetto, era vero, Darken Rahl non poteva essere confessato. Se l’uomo avesse risposto in modo differente e più reverenziale a quella sua domanda, allora avrebbe capito che il suo potere aveva ancora presa su di lui, invece, non era così.

<< Rahl! >> sbottò la donna riprendendo a camminare con maggiore fretta, raggiungendolo ben presto:<< come hai fatto? >> gli chiese in uno sbuffo, con voce più calma, facendo in modo di fissarlo, bloccandolo con una mano sulla spalla.

L’uomo scosse per un attimo la testa e ridacchiò soddisfatto, poi riacquistò il suo tipico contegno reverenziale:<< Il tuo potere agisce sull’anima, Kahlan… >> prese a spiegare con voce così piena di saggezza che Kahlan ne fu per un attimo irritata:<< La pozione di Giller agiva sull’anima, e a dispetto del corpo, l’anima di un uomo rimane sempre la stessa, anche dopo la morte… >> disse con un pizzico di auto compiacimento nella voce.

Kahlan lo lasciò andare e incrociò di nuovo il suo sguardo infiammato, che le ferì le membra come fosse una lancia. Rahl l’aveva battuta ancora una volta.

 ***

 

<< Da che parte adesso? >> sbottò la voce dura di Cara, rivolta Richard, che poco più indietro, stava terminando di salutare un anziano uomo che lo ringraziava con una seria di piccoli goffi inchini.

<< Da che parte! >> urlò Cara, tesa come una corda di violino, voltandosi verso di lui per fissarlo con sguardo gelido. Richard intraprese una brave corsa verso la Mord-Sith che lo attendeva impaziente ad un bivio, con le mani ai fianchi e lo sguardo torvo.

<< Potresti dimostrati un po' meno irritata, Cara! >> sbottò l’uomo, dopo averla raggiunta.

<< E tu potresti dimostrarti un po' più interessato alla tua missione, piuttosto che soccorrere tutti i vecchi idioti a cui si è rovesciato il carretto! >> rimbeccò lei, senza mutare la sua espressione fredda e iraconda:<< da che parte? >> sbottò infine, con voce di rimprovero tipica di una madre insoddisfatta del figlio.

Richard la fissò innervosito per qualche attimo, il tono della sua voce gli ricordava quello di Denna, e aveva il potere di spaventarlo più di qualsiasi altra cosa. Il cercatore estrasse la bussola e la consultò per qualche attimo, infine la rimise alla cintura e fissò Cara per qualche attimo, con sguardo indagatore:<< dimmi cosa ti succede, Cara! >> ordinò deciso. Cara sogghignò e incrociò le braccia sul petto, alzando e abbassando le spalle:<< dimmi dove andare… >> rispose lei, senza scomporsi molto.

<< No, Cara, ne ho abbastanza, sono gironi che il tuo comportamento è insopportabile, adesso voglio sapere cosa ti succede! >> sbottò lui di rimando.

La Mord-Sith scosse un poco ilo capo, doveva aspettarsi quella domanda. Si ricordò le istruzioni che Lord Rahl le aveva dato e pensò alla risposta a quella domanda. Aveva commesso un errore, si era dimostrata troppo ansiosa. Se avesse fallito, Lord Rahl l’avrebbe uccisa, era stato molto chiaro al riguardo: ‘attenta, Cara, non credere che io non mi ricordi, che un tempo, tu mi hai tradito. Fallisci in questa semplice missione, e il tuo trapasso sarà più rapido di un respiro, e ancora prima che te ne possa rendere conto te ne ritroverai nel Mondo Sotterraneo, a prostrarti davanti al Guardiano. Di contro, se avrai successo, la tua ricompensa sarà di gran lunga superiore alla tua riammissione nella splendente famiglia delle Mord-Sith… ‘ le aveva detto, stringendole la mascella tra le dita, a pochi centimetri dallo sfiorarle le labbra.

<< Siccome tu sei troppo impegnato ad aiutare poveri vecchi indifesi, Kahlan non c’è, e Zedd è chissà dove per spiare Kahlan e Darken Rahl stà evidentemente progettando qualcosa, io sono l’unica minimamente interessata alla missione! O ti sei dimenticato che la tua missione è quella di trovare la Pietra delle Lacrime e riparare il velo che separa il Mondo dei Vivi da quello dei Morti? >> spiegò in un ringhio Cara, sfogando tutta la sua frustrazione, non poteva deludere Lord Rahl, soprattutto ora che le aveva mostrato la verità dei fatti. Nessuno era interessato a lei, e in quei giorni se ne era resa conto. Quando Zedd era ancora con loro, lei era l’unica interessata alla missione, perché Richard e suo nonno parlavano di come spiare Kahlan. Ora che Zedd se n’era andato, Richard era più interessato ad aiutare imbecilli, piuttosto che seguire la sua missione, e ancora una volte, lei restava sola.

Darken Rahl aveva ragione, aveva ragione su tutto. Solo le Mord-Sith erano la sua vera famiglia, ed era Lord Rahl l’unica persona che l’amava veramente. Non poteva deluderlo. Doveva trovare le Piera delle Lacrime e consegnarla nelle sue, e solo sue mani.

<< Cara… >> disse Richard, afferrandola per la spalle e squotendola delicatamente:<< sai che non è così, dobbiamo aiutare chi è in difficoltà, credevo che tu l’ avessi capito… >> disse dolcemente, fissandola con sguardo sincero:<< da quando Rahl è tornato, tu sei strana… >> mormorò:<< se è successo qualcosa, tu me lo devi dire… >> aggiunse con la voce più bassa.

Cara lo fissò con sguardo gelido, sembrava che le sue parole non la colpissero per niente.

<< Sono stanca, Richard! >> sbottò, infine, divincolandosi con forza:<< e mi sento l’unica minimamente interessata alle sorti del mondo, tu e Zedd siete troppo preoccupati per Kahlan, e Rahl non si sa cosa abbia in mente! >> sbottò poi, con voce meno salda, la sua, sembrava una confessione sincera e spontanea di una frustrazione umana e legittima, che da tempo attanagliava anche Richard.

<< Cara, è normale sentirsi così! >> spiegò il cercatore, fissandola con apprensione:<< presto troveremo la Pietra della Lacrime… >> la rassicurò:<< e allora tutto avrà fine… >>.

Cara annuì debolmente, era vero, la fine si avvicinava sempre di più, ma non sarebbe stata come Richard se l’aspettava.

<< Nord-est! >> dichiarò, poi fieramente Richard:<< continuiamo verso nord-est! >>.

 ***

 

Il buio era palpabile, e lo sciabordare delle onde rimbombava nelle sue orecchie così forte che per un attimo temette di scoppiare. Odiava profondamente quel rumore, l’acqua, la sabbia e il vento freddo misto a quell’odore intollerabile di salsedine. Il D’Hara non era così, il D’Hara era civilizzato e ordinato, ancora il Palazzo del Popolo lo attendeva. E presto si sarebbe nuovamente seduto sul suo scrano e avrebbe regnato incontrastato su tutti e tre i territori. Bastava quel pensiero a rimetterlo di buon umore, la sua vittoria era sempre più incalzante. Cara era completamente sotto il suo potere, Kahlan avrebbe presto ceduto, e quello che era successo la mattina glielo confermava. Zedd stava già facendo il suo gioco, anche se non se ne rendeva conto, e Richard… Richard sarebbe ben presto arrivato al suo ultimo respiro, tradito dalla persona che amava più al mondo. Fissò con sguardo torvo e misterioso Kahlan che sedeva dall’altra parte del fuoco da campo che aveva allestito, mentre fissava il mare, che pareva una distesa di pece, talmente era reso scuro dall’imbrunire.

I gabbiani che gridavano e saltellavano poco più in là attraevano la sua attenzione, calamitando il suo sguardo in un modo che nemmeno lui capiva. C’era qualcosa di strano in quegli animali odiosi, e difficilmente il suo istinto sbagliava.

<< Devo dirlo a Richard… >> la voce sottile e calma di Kahlan lo distolse dai suoi pensieri, costringendolo a spostare il suo sguardo dai gabbiani al volto della depositaria.

<< Sono stata io… >> aggiunse lentamente:<< lo dirò a Richard, non hai nulla da temere da lui… >> disse rivolta all’uomo, senza alzare lo sguardo dal piatto di zuppa che aveva cominciato a fissare. Rahl soppesò per un attimo le sue parole, ma non disse nulla, sapeva che la donna volva aggiungere qualcosa.

<< gli dirò tutto e cercherò di spiegare, tu non hai fatto niente, non hai colpa… >> quelle parole suonavano strane anche alle sue stesse orecchie. Rahl non aveva fatto nulla di male, eppure, le riusciva strano difenderlo, dopo tutte le cose malvagie ed oscure che aveva fatto.

Il silenzio calò su entrambi, Kahlan prese un cucchiaio di zuppa e lo ingoiò rapidamente, non aveva fame, ma piuttosto che guardare in faccia Rahl, preferiva mangiare.

<< Io penso… >> la voce forte e decisa di Rahl le forò le orecchie, non si aspettava una risposta del genere:<< che in alcuni casi valga la pena mantenere dei segreti… >> disse senza increspature nella voce, sembrava deciso.

<< Mi stai suggerendo di mentire a Richard? >> sbottò Kahlan irritata, alzando di scatto la testa:<< come credi che possa farlo? >> domando irritata, mentre il volto si imporporava per la rabbia.

Rahl non parve particolarmente colpito dalla sua reazione e fece comparire un sorrisetto furbo sul volto:<< ti basterà fingere che non sia successo nulla, Kahlan! >> rispose non curante.

<< E se lo scoprisse? >> sbottò la donna:<< sei un folle! >>.

Rahl sogghignò:<< non lo scoprirà mai, chi altri, apparte tu ed io sa di quello che c’è stato tra di noi… >> disse con tocco di malizia nella voce, che non fece altro che irritare ancora di più Kahlan.

<< Non c’è stato nulla! >> sbottò la donna irritata:<< era solo un bacio! >> si difese.

Rahl parve contrariato e sollevò un sopracciglio:<< eppure non sono io quello che si sente incolpa, o mi sbaglio, Kahlan? >> incalzò l’uomo.

Kahlan rimase per un attimo in silenzio, mentre la rabbia cresceva, come poteva quell’uomo trattarla così?

<< E’ ovvio! >> sbottò:<< tu non provi niente, come puoi capire quello che sento io! Come puoi capire che io ho tradito Richard! >> sbottò, mentre sulla sabbia i gabbiani gridavano ancora più forte, contendendosi un pezzo di alga, portata a galla dalle onde del mare. Rahl voltò lo sguardo nella loro direzione, c’era qualcosa che non andava, lo sentiva, era un presenza che incombeva su di lui, una forza paragonabile a quella di una magia, ma non capiva da dove provenisse.

<< Io l’ho tradito! >> urlò Kahlan disperata, sull’orlo delle lacrime:<< e la cosa peggiore è che non mi sarei fermata! >> sbottò, rivelando le sue paure in modo più sincero di quanto avesse sperato di dover fare davanti a quell’uomo.

Rahl sogghignò e parve assaporare il suono di quelle parole, era evidente che quella situazione non gli provocava nessun ripensamento:<< ma non l’hai fatto! >> sbottò poi, riacquistando improvvisamente un’espressione più seria:<< non sei andata oltre! >> sbottò:<< perché devi rovinarti la vita per una cosa che non hai fatto! >> cercò di persuaderla, mentre lei riprendeva a fissare la zuppa nel piatto.

Ci fu un attimo di silenzio. Kahlan non sapeva se aggiungere altro o lasciare le cose come stavano, sentiva l’enorme peso di quello che aveva fatto gravare sul suo cuore e le faceva capire di non poter sopportare altro:<< ma io l’ho pensato! >> sbottò:<< ho pensato di cedere all’istinto!  Ed è questo il tradimento più grande di tutti! >> spiegò irritata:<< ma tu non lo puoi capire, perché non hai mai amato e mai amerai nessuno! E mai sarai amato! >> ringhiò, puntandogli un dito contro, e alzando di nuovo lo sguardo.

Rahl scosse la testa contrariato:<< la verità, Kahlan! >> prese a dire con furia autentica nella voce:<< è che hai paura di non essere più pura! >> sbottò:<< hai paura di ammettere che mi hai desiderato e che mi desideri, perché poi più nessuno crederà alla storia della pura depositaria che aiuta gli indifesi, salva il mondo e mette davanti ai suoi nobili sentimenti per il cercatore la sua missione! >> disse diventando un poco rosso per la rabbia:<< hai paura di essere normale, vero? Di provare sentimenti normali e volgari! Chi non ha mai desiderato andare a letto con qualcun alto solo per provare piacere? >> sbottò.

Kahlan era sull’orlo delle lacrime, non poteva più sopportare la parole taglienti di Rahl. Quelle affermazioni le distruggevano l’animo e le attanagliavano le budella, forse perché in esse c’era un fondo di verità…

Rahl la fissò intensamente, quanto desiderava veder soffrire quella donna, in un certo senso, lo faceva sentire bene vederla vulnerabile e fragile.

<< Non è così! >> sbottò Kahlan, mentre le urla stridule dei gabbiani le ferivano le orecchie:<< devo dire tutto a Richard! >> urlò la donna disperata, coprendosi il volto con le mani, non le piaceva piangere davanti a Rahl:<< non posso sentirmi così per il resto della vita! >> sbottò:<< tu hai una minima idea di quello che si provi a mentire ad una persona che ami?! >> urlò, senza nemmeno pensare alle sue parole, voleva solo sfogare la sua frustrazione, nientaltro.

Rahl ascoltava distrattamente le sue parole, sapeva che era solo una breve crisi di nervi, che presto sarebbe terminata, non gli importava molto delle parole della donna, era più interessato al gruppo di gabbiani che erano in riva al mare. Cercava di identificare il flusso di forza che sentiva aleggiare nell’aria, ma non riusciva ad agganciarlo, chiaro segno che si trattava di magia Aggiuntiva. Fissava intensamente gli animali che agitavano le ali e rumoreggiavano, eppure non vedeva nulla di sospetto.

Scrutò per dei lunghi minuti quelle bestie, il loro piumaggio bianco e nero, i becchi lunghi e gli occhi. Erano delle piccole orbite completamente marroni, ma in ognuno di essi brillava una luce particolare che li faceva apparire differenti l’uno dall’altro. Su uno in particolare, ebbe dei seri dubbi. Era leggermente più grosso degli altri, ma quello che più lo insospettiva era che, anche se in modo velato, quel gabbiano, lanciava delle furtive occhiate verso di loro, ed i suoi occhietti, parevano essere illuminati da una luce leggermente umana…

Quando Kahlan ebbe finito di urlare e lamentarsi sommessamente, anche le lacrime smisero di scendere dai suoi occhi, e per un attimo, la donna alzò il volto verso Rahl.

<< Non posso mentire… >> disse infine, debolmente, mentre Rahl la fissava imperscrutabile:<< mi assumerò le mie responsabilità, è giusto così! >> disse.

Rahl scosse la testa:<< credi davvero che Richard crederà che sia stata tu a baciarmi? >> sbottò poi:<< credi che ti perdonerà e mi accoglierà a braccia aperte? >>.

Kahlan lo fissò dubbiosa, le sue parole erano vera, Richard covava una rabbia così profonda nei confronti di suo fratello maggiore, che mai avrebbe creduto che fosse stata lei a concedersi di sua spontanea volontà a quell’uomo, e questo, metteva in grave pericolo Darken Rahl.

<< Tu vuoi solo salvare te stesso, come al solito! >> sbottò:<< non ti importa nulla della mia coscienza, vuoi solo evitare che Richard ti uccida di nuovo! >>.

Rahl si irritò parecchio al sentire quelle parole:<< per colpa tua! >> sbottò.

Quelle parole distrussero l’autostima di Kahlan, era vero, era colpa sua, Rahl non centrava nulla, ma Richard non ci avrebbe mai creduto. Doveva dunque mentire? Solo per salvare Rahl doveva mentire all’uomo che amava? A chi sarebbe mancato Darken Rahl? Anche se lei diceva la verità, non sarebbe successo nulla, Richard avrebbe  ucciso Rahl e nessuno avrebbe mai più sentito parlare di lui. Lei sarebbe stata libera dal suo senso di colpa e Richard avrebbe continuato ad amarla. Era perfetto!

Per un attimo le parve di tornare a sorridere nel pensare a tutto quello, poi il suo buon senso ebbe la meglio. Non poteva farlo, sarebbe stato come mentire ancora, Rahl non aveva fatto nulla, e anche se lo meritava, non poteva essere ucciso solo perché lei aveva commesso un errore. Già, lei aveva commesso un errore, non lui, lei e solo lei, ed era lei che doveva pagare.

Avrebbe perso per sempre l’amore di Richard, lo sapeva, ma non poteva mentigli.

<< Glielo dirò! >> disse poi:<< non posso vivere con questo peso sulla coscienza… >>.

Rahl scosse la testa, visibilmente in disaccordo con lei, ma Kahlan non ci fece caso.

Le urla dei gabbiani si fecero sempre più irritanti e le parve che le sue orecchie scoppiassero.

<< Dirò a Richard che l’ho tradito! >> disse infine, decidendo che avrebbe fatto esattamente così, qualsiasi cosa Rahl le avesse detto!

 

Ben presto, Kahlan si addormentò, e per Rahl fu il momento più opportuno per alzarsi e dirigersi furtivamente verso la boscaglia alle sue spalle. Il buio lo aiutava a mimetizzarsi in modo migliore, e i richiami degli animali notturni nascosero quasi alla perfezione e suoi passi.

Si fermò in prossimità di un albero abbastanza alto, da quella posizione era sufficientemente lontano da evitare che qualcuno lo sentisse o vedesse, e allo stesso tempo poteva controllare Kahlan senza dare nell’occhio.

Mentre si spazientiva sempre di più per via dell’attesa, un ombra si delineò da dietro un gruppo di alberi. Ben presto la figura di una donna vestita di rosso e di altre sue quattro sorelle si fece sempre più nitida, fino a fermarsi esattamente davanti a lui.

Vi fu attimo di silenzio, durante il quale i sei si fissarono, poi le quattro donne alle spalle della prima estrassero in un gesto rapido i loro dacra e glieli puntarono contro.

Con non curanza, Rahl sollevò un sopracciglio e fece comparire il suo sorrisetto compiaciuto sulle labbra:<< ottimo lavoro! >> tuonò rivolto alla prima donna:<< i Guardiano ne sarà felice… >> aggiunse.

La donna lo fissò con aria di sfida:<< abbiamo ricevuto il messaggio delle tua Mord-Sith, la notte scorsa, e abbiamo eseguito gli ordini assegnatici, ma il Guardiano non ne sarà felice, ci aveva già ordinato di ucciderti! >> sbottò.

Rahl scosse la testa debolmente:<< e allora è giunto il momento che una delle tue Sorelle porti un messaggio al Guardiano da parte mia! >> disse con sguardo cupo e freddo:<< sono dalla sua parte, recupererò la Pietra della Lacrime a la distruggerò… >> disse.

<< Il Guardiano non si fida più di te! >> sbottò la Sorella dell’Oscurità:<< e nemmeno io, come posso crederti? Hai già tradito il mio padrone una volta, come posso pensare che questa volta sarà diverso? >> chiese seria, estraendo a sua volta il dacra.

<< Ti dovrai fidare sulla parola! >> disse Rahl con voce impregnata di malizia e furbizia.

 ***

 

Eccoci, qui, come al solito a fine capitolo… non mi dilungherò molto:

Mi sembra che nella prima seria sia specificato, comunque, Giller è il mago che creò la pozione contro il tocco delle depositarie utilizzando gli Shurkay  (non so se si scrive così Shurkay).

Come al solito ringrazio tanto chi ha recensito: Dreaming_Archer; flore_moon (scritto giusto, sta volta), Shalna e (ultima ma non meno importante) locisvu82!! Grazie mille!!

 

Un saluto…

 

Hivy!!!

  
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