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Autore: Leuvia    06/09/2011    0 recensioni
mi terrorizzava l'idea di perderti, volevo vederti vivere... come tutti gli altri [SagaxShou]
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: (Questo è un piccolo squarcio nella vita di Hiroto, che serve a farvi capire il motivo per cui ha deciso di dare a Saga quelle fotografie, e il legame che ha con lui. Inoltre si viene a scoprire la sua relazione con Tora e le complicazioni che da essa ne derivano. )





Affidare quelle fotografie nelle tue mani mi sembrò l'unica cosa da fare quel giorno, in quanto le avevo scattate con attenzione proprio per aiutarti, e per dare al tempo stesso una lezione a Tora che da tempo stava iniziando a comportarsi molto male con me. Ma non è stato sempre così, sai Saga? Prima del declino infatti, io e lui ci frequentavamo con assiduità e consapevolezza - tu questo non lo sapevi - rinchiudendoci ogni giorno nel nostro mondo perfetto, senza badare a niente e a nessuno. Ci fu un periodo in cui fu - ma pensa un pò - persino lui a dimostrarsi incapace di starmi lontano, venendomi a cercare anche nei posti più disparati della città, rischiando di mandare a puttane il suo matrimonio.
Si..io l'ho sempre amato da morire, pur scoprendo di essermi scelto un uomo colto e popolare tra le donne. Sposato per giunta, e -inizialmente- irraggiungibile. Eppure sono riuscito ad averlo per me. Sono riuscito a ritagliare nel suo cuore un angolino tutto mio, che certe volte - mi disse - di avere molto più valore della restante parte. Io credo sappia quanto mi rendeva felice nei momenti in cui me lo ricordava..
Comunque, però, un bel giorno non fu più così. Iniziò ad evitarmi, sembrava ossessionato da qualcosa, dal lavoro e credo anche da te, Saga. Ti nominava sempre, voleva farela pagare ma non sono mai riuscito a capire che cosa gli avevi fatto per renderlo così nervoso. Diceva di non avere colpe, di aver fatto portare via Shou solo per questioni burocratice..ma..aveva uno sguardo così freddo, che trafiggeva, quando ti osservava. Volevo scoprire da solo che cosa era successo, e dato che me la cavavo con i sotterfugi, non incitai un solo istante. Se non fossi stato bravo con i doppi giochi, non sarei riuscito a scattare quelle foto senza farmi vedere, giusto? E invece non mi notò nessuno.

Quel giorno, era l'ennesimo ' dopo ' da parte sua - ormai rituale ogni qualvolta gli chiedevo di prestarmi un minimo di attenzione. Mi liquidava, mi rimandava, come se io fossi un conto in sospeso che voleva allontanare sempre e sempre di più. Allora decisi di aiutarti a salvare Shou, e corsi a casa a preparare le telecamere e la macchina fotografica che mi avrebbero aiutato a compiere il misfatto. Avevo le lacrime agli occhi, non ne potevo più di essere trattato così male e avevo deciso di far valere la mia dignità. Volevo fargli capire che cosa significava perdere tutto. Perchè io persi già tutto, consegnandoti quelle fotografie. Stavo salvando te, ma stavo uccidendo, trafiggendo, la mia storia d'amore.
Sapevo che non mi avrebbe più guardato in faccia. Sapevo che probabilmente si sarebbe vendicato. Ma non avrebbe avuto nemmeno più lui una moglie da cui tornare la sera, quando avrebbe finito di divertirsi con me.

Poi andai via; Tornai in ospedale e provai a trascinarlo sotto ricatto a casa mia, così, per una scopata veloce. Questo gli dissi, anche se non volevo. Ma mi sarei accontentato quella sera, ero disposto a sopportarlo a patto che fosse stata l'ultima volta che mi avrebbe trattato così. Lo sedussi. Fu una corsa contro il tempo, come se stessimo scappando da qualcosa, mentre ci spogliavamo dei vestiti con una foga che aveva un qualcosa d'incredibile. Quasi ci graffiavamo a vicenda, quasi ci strappavamo i vestiti per l'eccitazione che saliva. E mentre camminavo all'indietro per arrivare in camera mia, mi veniva da piangere a pensare che quelle sarebbero state le sue ultime carezze. E poi cademmo sul letto - finalmente- nel campo visivo della telecamera che iniziò a riprendere tutto senza fermarsi. Mi vennero tolti i pantaloni, li tolsi a lui, ci baciammo, ancora ed ancora, fin quanto il fiato ce lo permetteva, prima di arrivare a compiere i normali gesti di desiderio, che ci spinsero all'orgasmo.

Urlai e urlò pure lui.

Quando finì tutto, e ci addormentammo, la telecamera ci stava ancora riprendendo. Ma non mossi un solo piede per scendere dal letto e spegnerla, perchè non volevo farmi scoprire. Fu solo quando Tora si alzo per rivestirsi, che io mi avvicinai al mobile con i cassetti per spegnerla, fingendo di prendere dei ricambi. Sapevo che aveva salvato tutto e fui molto felice.
Avevo una prova del nostro amore..anche se stava per finire. Poi Tora andò via. Lo salutai e una volta chiusa la porta: corsi a controllare il contenuto della registrazione. Rivedere quelle scene mi emozionava, oltre che eccitava, ma dovevo salvare dei fotogrammi per poterli poi stampare e portare a te, invece che perdere tempo. E così feci. Attraverso il computer ritagliai i momenti più cruciali e li stampai. Tutto per te. Tutto pur di far capire al mondo che l'amore esiste e che deve essere alimentato. Non esistono amori a senso unico. Amore è Amore, e vuole amore. Tora non me l'aveva mai dato fino in fondo. E questo è il prezzo da pagare.

Soffro io, e soffrirai anche tu, maledetta tigre.
  
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