Capitolo 2- Cucciolo.
Bella
si mise subito al lavoro, felice di non essere sola in casa almeno per
una
volta.
Quando
servì due portate di omelette - la sua
specialità- Edward la guardò dubbioso.
-
E’ buona- lo incitò lei.
Lui
prese la forchetta e addentò il cibo voracemente. In meno di
cinque minuti
aveva già finito, mentre Bella era ancora a metà.
Lo guardò perplessa mentre si
massaggiava il pancino.
-
Era da giorni che non mangiavo…
-
Che cosa?!- esclamò la ragazza.
-
Ma non avevi detto di stare aspettando qualcuno che ti venisse a
prendere?
-
Sì, è vero. Ma talvolta ci vuole molto tempo ad
arrivare qui da dove abito…
-
Dov’è che abiti?
-
Esperia.
-
Uhm… Mai sentito.
-
E’… lontano- si sorrisero e Bella gli porse il
restante della sua omelette.
-
Tieni. Io tanto sono sazia.
-
Sei sicura?
-
Certo. E poi tu sei carino- gli disse strofinandogli i capelli biondo
rame. Era
un ragazzino così particolare, così sperduto che
ti veniva voglia di accudirlo.
Era
un cucciolo.
-
Forse sarebbe il caso che ti facessi un bagno- constatò
Bella, continuando a
sorridere e ad osservarlo.
-
Si direbbe che non ti lavi da giorni.
-
E’ così- affermò lui abbassando il
capo.
-
Ma io… non so come fare da solo.
-
Come, scusa?
-
Sì… c’è sempre chi lo fa per
me- Bella sospirò, rassegnata. Del resto era
contenta di aiutare quel bambino così dolce, ma si era
dimostrato anche così
cocciuto, testardo e irriverente. Altezzoso.
-
Vieni in bagno. Ti aiuto- nell’ora seguente, lo fece
spogliare e lo mise a
mollo nell’acqua calda della vasca massaggiandolo con una
spugna imbevuta di
sapone.
Lui
sembrava più rilassato, più ben disposto a farsi
aiutare di prima.
-
Bella?
-
Sì?
-
Non è che stanotte mi posso fermare a dormire con te? Penso
che non arriverà
nessuno per ora…- la ragazza lo guardò con occhi
dolci e compassionevoli.
-
Certo che puoi.
-
Okay- non le aveva mai dimostrato la sua gratitudine, ma Bella gliela
leggeva
negli occhi e questo la rendeva a sua volta felice.
-
Quanto sei carino, Edward!- gli disse asciugandolo. Lui le sorrise e si
mise la
maglietta e i calzoncini che Bella aveva preparato accuratamente sul
letto.
Due
ore dopo, la ragazza aveva acconsentito a farlo dormire con lei e il
bambino si
era accoccolato sul suo petto, chiudendo gli occhi e godendosi quegli
attimi di
affetto quasi materno che Bella gli stava regalando.
-
Bella?
-
Hmm-mh?- rispose lei sonnacchiosa.
-
Sono contento. E’ la prima volta che vengo accudito
così da qualcuno.
-
Prego- disse lei sottintendendo il grazie del bambino.
-
Buonanotte.
-
Buonanotte- la luce dell’abat-jour era rimasta accesa e
Edward si rigirava
senza tregua nel letto di Bella.
-
Non riesco a dormire- sussurrò nel vuoto.
Allungò
una mano verso la luce del comodino e la spense.
-
Così va meglio- sospirò abbracciando
più forte la ragazza vicino a lui.
E
la stanza piombò nel buio più totale.