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Autore: ElfoMikey    11/09/2011    4 recensioni
“Amber, ha la fidanzata!”
“Oh andiamo lo sa anche il mondo che è una copertura!”
“Stanno insieme, vogliono andare a vivere insieme.”
“Però lui ama anche te o sbaglio?”
Chris abbassò lo sguardo, colpito nel segno.
(CrissColfer)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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crisscolfercap8

 

 

 

Capitolo ottavo

 

 

 

 

 

Minneapolis, 30 maggio/ 1 giugno

 

 

 

Metà del cast, per raggiungere una delle tappe del tour, fu stipata su un jet privato, cosa che rese i ragazzi felici e coccolati.

All’interno c’erano tutti i confort possibili e Darren si sentiva con un bambino.

Non aveva mai volato su un Jet privato!

Chris gli diede una piccola spintarella per farlo salire più velocemente mentre questi si guardava in torno affascinato.

Già dalla sera prima il loro rapporto era diventato molto più morbido e avevano lasciato le ansie e le attese da parte.

Non potevano continuare in quel modo e perdersi gran parte di quella meraviglia che era il tuor per le loro bazze amorose e già dopo la loro ultima chiacchierata tutto si era, più o meno, affievolito.

Chris doveva solo attendere l’incontro con Mia.

Lea lanciò un urletto estasiato alla visione di quelle comode poltrone che l’avrebbero sicuramente portata a un sonno felice.

Per quando avrebbe potuto dormire visto che Darren e Cory parevano talmente agitati da essere in grado di fare casino come se fossero un gruppo di cento persone.

Si sistemarono un po’ alla rinfusa e Chris si accaparrò subito il posto vicino al finestrino e Ashley gli fece compagnia, finchè a loro non si unirono anche Lea e Naya.

Chiacchierano di tutto e di niente e di come Christopher si fosse invaghito del ballerino presente nel nuovo video di Lady Gaga.

Darren aveva già iniziato a spargere allegria, saltellando avanti e indietro e imbarcandosi in una sorta di lotta sumo con Harry. Anche Dianna non era perfettamente calma, e ridacchiava con Cory sul qualcosa d’inutile.

Solo a metà del viaggio, Darren si avvicinò a Chris e con uno sguardo chiese gentilmente ad Ashley di cedergli il posto.

La ragazza, che era a conoscenza della situazione, non se lo fece ripetere due volte e lasciò la poltrona libera unendosi agli altri ragazzi che per qualche strano motivo avevano iniziato a giocare a Tabù.

Chris sonnecchiava, forse un po’ annoiato, con la musica nelle orecchie e i disegni, in cui si era dilettato qualche ora prima, sul tavolino di fronte a lui.

Darren sorrise intenerito e posò una mano sul suo ginocchio per avvertirlo della sua presenza.

“Ehi…” disse il soprano, sorridendo leggermente. “che c’è?” domandò dolcemente.

Darren scosse le spalle e ricambiò il sorriso. “Nulla.”

“Avete finito di fotografarvi mentre mangiate frutta?” ridacchiò l’amico.

“Sì è stato piuttosto divertente, sei tu l’associale che sta qui!” borbottò il riccio.

“Non ho dormito molto questa notte…”

“Come mai?”

“Qualche incubo…” si limitò a rispondere.

Sapeva che era normale e quindi Darren non fece altre domande.

“Allora hai detto che verrà qualche Starkid ad una o due date?” il maggiore annuì energicamente, illuminandosi tutto.

Chris sapeva quanto i suoi migliori amici erano importanti per Darren e si limitò ad essere felice per lui.

“Non vedo l’ora di farteli conoscere!” esclamò. “e loro non vedono l’ora di conoscere te!”

Chris lasciò che l’amico parlasse dei suoi amici per minuti interi, ascoltandolo con un leggero sorriso sulle labbra.

Quando un silenzio irreale ricoprì l’intero aereo, i due ragazzi si accorsero che i loro compagni si erano abbandonati alle braccia di Morfeo, anche se da qualche parte Dianna veniva filmata scherzosamente mentre cercava una posizione comoda per addormentarsi.

Darren si guardò intorno con circospezione, prima di tornare a sedere e farsi più vicino a Chris che lo osservò incuriosito.

“Che succede?” chiese in un sussurro.

Darren gli intimò di fare silenzio, posandosi un dito sulle labbra, prima di avvicinarsi ancora di più al ragazzo, che aveva sollevato un sopracciglio con fare sarcastico. Le loro bocche si incontrarono con lentezza e non riuscirono nemmeno a chiedere gli occhi che si fusero insieme, terra e oceano, caramello e azzurro quanto il cielo.

Chris sospirò sulle labbra di Darren e quest’ultimo si fece più intraprendente, posando delicatamente una mano sul collo scoperto, accarezzando con i polpastrelli quella lunga cicatrice lievemente in rilevo che Chris aveva alla base.

Chiusero le palpebre solo quando Darren lambì il labbro inferiore del ragazzo con la lingua, chiedendo il permesso di entrare.

Era sempre un’emozione grande baciarlo e perdersi fra quelle labbra dolci e quei sospiri appena accennati.

Si allontanarono solo quando qualcuno dei loro compagni fece cadere a terra un bicchiere ed entrambi tornarono composti, rossi in viso e con il cuore palpitante. Si Guardarono Per una brevissima frazione di secondo, prima di scoppiare a ridere.

 

Misero piede a Indianapolis solo nel tardo pomeriggio e raggiunsero il posto del concerto solo per una veloce riunione, indetta da Brad.

Kevin si allontanò subito dopo la fine per cercare Dylan.

Quando lo trovò, solo mezz’ora dopo, era insieme a Chris, mentre fumava una sigaretta.

“Ti ho trovato finalmente!” esclamò, correndogli incontro. Dylan gli rivolse uno sguardo interrogativo. “non ho interrotto nulla, vero?” aggiunse.

Christopher e Dylan non avevano mandato avanti la loro relazione di sesso da quel giorno a Los Angeles .

Non erano servite parole o grandi discorsi.

Andava bene così, essere amici andava più che bene, nonostante Dylan desiderasse ancora ardentemente il corpo di Christopher costantemente rinchiuso dentro jeans attillati.

Non avevano perso il vizio però, di salutarsi con un leggero bacio sulle labbra.

“Nulla tranquillo.” Rispose Dylan, buttando a terra il mozzicone e pestandolo con la punta del piede. “dovevi dirmi qualcosa?”

Kevin si mordicchiò il labbro, aggiustandosi gli occhiali sul naso. “ Ho… ho ricevuto una chiamata questa mattina.” Iniziò.

Chris fissò i due amici con interesse.

“E…?” il ragazzo dagli occhi verdi incoraggiò Kevin che deglutì.

Tutto quello che Chris sapeva della loro amicizia era che si conoscevano da anni, ancora prima dell’inizio di Glee e che Kevin era il cugino di uno dei componenti dell’ex band di Dylan.

“Era Nicholas…” sussurrò, abbassando il capo.

La reazione di Dylan fu piuttosto violenta, fece scontrare il pugno chiuso contro il muro al suo fianco, ringhiando. “ha… sì insomma, ha chiesto se gli procuravo un pass perché, beh, ha preso il biglietto del concerto e…

“Gli hai detto che lavoro qua?” chiese Dylan.

“No, credo sia stata mia madre a riferirlo a Nicholas.”

“Che fottuto pezzo di merda…” sussurrò il più grande facendo sussultare Chris.

“Che sta succedendo?” domandò il soprano, sempre più stranito.

“E’ mio cugino Dy. Non posso dirgli di no, tu lo capisci?” disse Kevin, mentre Chris veniva ignorato.

“Lo so… non ti sto incolpando.” Dylan si accese un’altra sigaretta, aspirando con voracità.

“Okay, ora… vado.” Kevin salutò Chris e diede una pacca sulle spalle all’amico.

Appena furono soli, il soprano si avvicinò a Dylan, accarezzandogli il braccio. “Che succede?”

Aveva capito che, il cugino di Kevin, quel Nicholas, sarebbe venuto al concerto di quella sera e Dylan non era molto… contento della cosa.

“Nicholas è stato il mio ultimo chitarrista, prima che la band si sciogliesse.” Iniziò a raccontare, sedendosi a terra.

Chris lo raggiunse e Dylan gli permise di intrecciare le loro dita per cercare il coraggio necessario per parlare. “è così che ho conosciuto Kevin.”

“Lui… siamo stati insieme cinque anni.” Sussurrò.

“Non devi raccontarmelo se non te la senti.” Mormorò Chris.

“Ti meriti una spiegazione, no? Voglio che tu sappia perché sono finito qui.

Il soprano annuì e rimase in silenzio ad ascoltarlo. “lui… ha iniziato a drogarsi dopo due anni di relazione. Ha iniziato con lo Xanax poi è arrivato all’ecstasy. Dylan fece un lungo sospiro. “ogni giorno, non faceva che mandare giù pastiglie su pastiglie.”

Chris vide come gli occhi di Dylan si riempivano di lacrime e il suo cuore si strinse in una morsa. “tutte le volte che salivamo su un palco lui era così fottutamente fatto che…” era così doloroso tirare fuori nuovamente quella storia, ma in un certo senso si sentiva quasi sollevato a ogni parola che buttava fuori. “capii quanto era perso solo quando tornò a casa una notte e… mi disse che si era fatto di eroina con degli amici dopo una festa, non dissi nulla però, lo amavo talmente tanto che… ero così assuefatto dal nostro amore da non capire nulla e quando mi chiese di provare, quando lo sorpresi alle prese con un laccio emostatico che non riusciva a legarsi al braccio perché… cazzo era senza forze, gli dissi di sì che l’avrei fatto se lo rendeva felice.”

Chris trattenne il respiro e serrò più forte la mano di Dylan. “mi drogai per i tre anni successivi. Eravamo diventati dei relitti, senza forza, senza speranza. Avevamo deciso di morirci insieme in quel monolocale che chiamavamo casa. Eravamo noi, accompagnati da qualche siringa e tutta la droga che eravamo riusciti a comprare ed era così poca che a volte credevo d’impazzire.

Dylan iniziò a tremare, la sigaretta consumata ancora fra le dita.

“Cosa…cosa successe dopo?”

“Non mi ricordo quando capii di sbagliare, forse quando entrai in overdose… erano così confusi quei giorni.” Buttò la sigaretta spenta e continuò. “i miei genitori mi riaccolsero a casa e mi portarono in una clinica di riabilitazione. Rimasi in terapia due anni. Sono uscito sei mesi fa dopo essere stato dichiarato pulito al cento per cento. Solo in quel momento si girò verso Chris e accennò un debole sorriso. “è troppo tempo che non lo vedo e non voglio ricascarci Chris, non voglio.” Il soprano si fece più vicino e lo abbracciò stretto a sé, cercando di infondergli tutto il coraggio possibile.

“Non succederà, sei una delle persone più forti che conosca.” Gli sussurrò baciandogli piano una tempia.

Se c’era una cosa che poteva fare Christopher, era stargli vicino.

 

Il concerto arrivò e terminò troppo in fretta e prima ancora di accorgersene Darren fu costretto a mollare il palco.

Chris gli fu affianco appena furono dentro il backstage e gli diede scherzosamente una spinta con la spalla, facendolo ridacchiare. Si spintonarono per un po’ finchè Chris fu distratto da Kevin che si dissociava da gruppo per correre verso l’uscita.  

Probabilmente era pronto ad accogliere il tanto denominato cugino.

Non aveva voglia d’impicciarsi, ma quel pomeriggio Dylan gli aveva chiesto, quasi supplicando, di stargli vicino dopo il concerto.

Per quel motivo corse in camerino, liquidando le domande di Darren con un “Ci vediamo dopo.”

Si fece una doccia veloce e si vestì alla rinfusa e appena uscì, trovò l’amico ad aspettarlo.

Chris lo guardò e inarcò il sopracciglio. “ti sei cambiato.” Disse, posandosi le mani sui fianchi. “e ti sei fatto la doccia.”

“Esattamente, non so se lo sai ma è una pratica comune negli esseri umani!” rispose Dylan, un po’ irritato.  Chris si avvicinò ancora di più annusando il colletto della camicia del maggiore.

“Ti sei messo anche il profumo!” lo accusò. “Dylan tu vuoi fare colpo.”

“Cosa?! Vuoi scherzare spero?!” strillò, incrociando le braccia al petto. “dopo tutto quello che ho passato…” aggiunse borbottando.

Chris sospirò e gli lanciò un’ultima occhiata saputella, prima di avvicinarsi e abbracciarlo. Volle infondergli tutto il coraggio che aveva e Dylan affondò una mano nei capelli morbidi e un po’ umidi di Chris circondando con un braccio la sua vita e attirarlo a sé con forza.

“Grazie.”mormorò al suo orecchio.

“Per cosa?”

Dylan scosse le spalle. “Di solito la gente fugge quando racconto queste cose di me.”

“Io non sono la gente.” Ribattè Chris, senza essere cattivo. “non ti abbandono perché in passato hai fatto degli errori. Tutti li fanno.” Aggiunse candidamente e Dylan non ce la fece a non baciare dolcemente quelle labbra lucide e un po’ screpolate. Fu un leggero contatto non approfondito ed era carico d’affetto.

“Dov’eri qualche anno fa? Se ti avessi incontrato prima sarebbe stato tutto diverso.

“Probabilmente a guardare fuori dalla finestra in attesa che arrivasse un gufo con la mia lettera da Hogwarts!” scherzò interrompendo l’abbraccio.

Dylan rise e circondò le spalle di Chris con un braccio e iniziarono a camminare verso l’uscita.

Nicholas Mchale, cugino di primo grado di Kevin Mchale, corrispondeva alla descrizione perfetta di un angelo e Chris si chiese distrattamente se quelli che aveva in testa era seriamente dei boccoli color dell’oro o solo il merito di una parrucca strepitosa.

Per il resto Chris, dovette fare caso a una cosa in particolare.

Erano molto simili.

Stesso taglio degli occhi, nonostante Nicholas li avesse di un intenso color cioccolato, e la stessa corporatura.

Cercò di sorvolare sui quei particolari e di concentrarsi sulla reazione di Dylan.

Quest’ultimo si era irrigidito, stringendo i pugni abbandonati lungo i fianchi.

“Dylan.” Esalò Nicholas, con un sorriso carico di dolcezza che Dylan spazzò via con un’occhiataccia sprezzante.

“Che cosa ci fai qui?”

Chris e Kevin si scambiarono un’occhiata preoccupata, mentre Nicholas non si lasciava intimorire e rispose con lo stesso tono dolce.

“Era un po’ che non vedevo Kevin e così, ho pensato di prendere due piccioni con una fava!” si girò verso il cugino regalandogli un sorriso. “un bellissimo concerto, complimenti.”

Poi, per la prima volta gli occhi di Nicholas furono su Chris e lo scrutarono per bene. “tu devi essere Kurt!” scherzò, porgendogli la mano.

“Sono Christopher.” Si presentò cauto, stringendogli energicamente la mano.

“Ecco il nome vero allora” esclamò, senza smettere di sorridere. “Nicholas.”

“Piantala con i convenevoli e con questa finta faccia da bravo ragazzo, cosa vuoi?” intimò Dylan, che aveva messo le braccia conserte.

“Ragazzi, per favore non siamo qui per litigare!” s’intromise Kevin, regalando un’occhiata di rimprovero a Dylan.

Nicholas si scostò dal viso un ciuffo di capelli ribelle. “Credo che io e Dy abbiamo un sacco di cose da dirci e che questo non sia il luogo adatto per farlo.”

Chris allungò una mano per posarla sul braccio di Dylan che si voltò per regalargli un piccolo sorriso forzato.

“Ha ragione, torna dentro.” Disse il fonico, allungando una mano per accarezzargli leggermente una guancia. “anche tu Kevin.” Il ragazzo annuì e dopo aver salutato il cugino aspettò Chris sulla porta.

“Di qualunque cosa tu abbia bisogno…”

“…Lo so, ora va.” Gli baciò velocemente il capo e Chris sospirò, per nulla convinto.

“Sì va, è in buone mani.” Commentò Nicholas.

“Oh grazie! ora si che sono rilassato.” Sbottò il soprano, sarcastico. Dylan gli diede una debole pacca sulla spalla, ma il sorriso non metteva in dubbio il fatto che fosse divertito.

Chris andò via un paio di minuti dopo, trascinato via da Kevin.

“Starà bene?” domandò all’amico.

“ Vedrai che se la caverà.” Lo rassicurò. “è dura per lui, Nicholas è uscito dal giro da poco e sono sicuro che Dy abbia paura di ritornarci.”

“E’ ancora innamorato di lui.” costatò Christopher e Kevin annuì mestamente.

“Ora volo a farmi una doccia e poi via al pub!” il ragazzo diede una forte pacca di saluto a Chris prima di sfrecciare lungo il corridoio e sparire dietro a una porta.

Rimasto solo Christopher sospirò e affondò le mani in tasca, tornando al camerino per prendere la sua tracolla e tornare in albergo per una sana dormita.

Non aveva certo voglia di andare a fare baldoria e poi voleva essere disponibile nel caso Dylan avesse bisogno di lui.

Si chiuse la porta alle spalle e notò Darren spaparanzato sul divano più grande, un braccio che penzolava sul pavimento e la bocca leggermente aperta da dove proveniva un russare leggero.

Chris sorrise dolcemente a quella buffa visone di un Darren completamente stanco morto.

Nonostante fosse la persona con la più vasta riserva d’energia che Chris avesse mai incontrato, quella sera a quanto pare non ce l’aveva fatta ed era crollato ancor prima di metter piede in hotel.

Il soprano si avvicinò a lui lentamente, inginocchiandosi poi al suo fianco e spostargli delicatamente i riccioli umidi e finalmente privi di gel. Avvicinò il viso con cautela e meravigliandosi di quanto lunghe e folte fossero le sue ciglia.

“Darren?” chiamò, soffiando il suo nome direttamente nel suo orecchio. Il maggiore si scosse infastidito e aprì gli occhi.

“Cosa? Non sto dormendo mi sono solo appisolato!” farfugliò tirando su a sedere. Chris rise e scosse il capo. “ Che ne dici di una maratona di Star Wars in camera mia?” propose, ricordandosi di aver portato dietro ogni sarta di DVD da casa.

Darren si grattò la testa e annuì.

“Sole se mi prometti che non ci sarà più una discussione sull’importanza di Chewbacca nella saga!”

Chris sollevò le mani e promise solennemente.

Era tanto, forse troppo che non si prendevano la libertà di essere amici come una volta, invece di stare attaccati hai loro problemi.

“Giuro che starò zitto!” esclamò. “ e potrei anche offrirti del succo di mele!”

“Così mi tenti Colfer!” Darren lo afferrò sotto braccio, alla volta dell’hotel.

Prima di rinchiudersi nell’auto Chris diede un’ultima occhiata allo stabile, sparando di scorgere Dylan.

Almeno era sicuro che, con Darren, non si sarebbe mangiato il fegato dalla preoccupazione, impegnato com’era a godersi della sua presenza.

 

 

 

Continua….

 

 

 

 

 

 

 

 

****

 

 

Hola Peopleeeeeeeeee!

Capitoletto un po’ di passaggio per la nostra CrissColfer, ma mi serviva per spiegare la situazione di Dylan! E nel prossimo saprete cosa si sono detti lui e Nicholas! A proposito di questa new entry! È un personaggio di mia invenzione, ovviamente, ma mi piaceva pensare che fosse il cugino di Kevin!!

Precisazione: la scena iniziale, quella del Jet, come voi sapete, è accaduta seriamente e dopo un giro di Twitt e di foto sono riuscita a mettere insieme le persone che sono andate con Darren e Chris quel giorno!

Altra precisazione, ma per il prossimo capitolo! Probabilmente (Anzi sicuro) il capitolo non sarà incentrato su Indianapolis come dovrebbe essere, visto che è quella la tappa del 2 giugno, ma andrò direttamente alla data di Chicago! (3 giugno)

Era giusto per informarvi e non pensare poi a mio errore =)

 

PUBBLICITA’ TIME! Okay ricordo a tutte queste belle persone che è in corso una Klaine AU, scritta da me e da Jessika (ChemicalLady) e ci piacerebbe sapere che ne pensate!!  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=796227&i=1 (postato il capitolo uno parte prima!)

 

Okay, lo sapete che vi amo?

Grazie, davvero per le recensioni che mi lasciate, mi fanno immensamente felice e c’è bisogno di tanta felicità qui :3

Continuate a farmi sapere cosa ne pensate, per me è molto importante!!!

 

 

Grè <3

  
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