Prima di cominciare vorrei ringraziare di cuore tutti
quelli che hanno recensito anche solo una volta la mia storia e quelli che
hanno solo letto.
Ringrazio: Enjio, Shark Attack, Happy78, KiaeAlterEgo,
kristin, Aya_Chan, Lunetta_, Francesca Akira89, Mao chan, tomokachan, Mimichan,
DarkRose86, Yoru, kris, Lucifer_the_Darkslayer.
Spero di non aver dimenticato nessuno! Ma se fosse così
fatemelo sapere. La mia email hana.chan@live.it hana.chan@live.it
è sempre disponibile.
Ora vi saluto con le lacrime agli occhi, vi voglio bene! Un
bacione Elie_chan.
IL PRESENTE (EPILOGO)
Era tardi ormai.
Erano passate parecchie ore dall’ultima volta che Momoko
aveva parlato con Hao e il moretto non si era fatto più vedere.
Adesso la ragazza si trovava da sola, non molto distante
dalla casa di Haori e suo figlio.
Dopo che vide il piccolo Hao uscire per andare a fare chissà
cosa, una presenza le si avvicinò.
Non era minimamente spaventata perché aveva già capito di
chi si trattava.
-Finalmente ti sei fatto vivo- disse Momoko.
-Non possiamo andarcene se non stiamo insieme- rispose Hao.
-Quindi quando la luna rossa non ci sarà più ritorneremo al
presente?- domandò la brunetta.
-Si… nello stesso modo in cui siamo venuti- continuò Hao.
-Capisco…Vuoi andare a salutare tua madre?-
-….-
Hao non rispose a quella domanda anche perché non fece in
tempo a farlo.
Infatti in lontananza si sentì il rumore di alcuni spari.
-Ma che diavolo?- si chiese Momoko un po’ scossa.
-Stanno arrivando-
-Chi?-
-Quelli che uccideranno mia madre-
Hao si stava chiudendo in se stesso e Momoko se ne era
accorta.
-Perché?- domandò la ragazza.
-Perché cosa?-
-Perché ti ostini a comportanti in questo modo tenendoti
tutto dentro?
Vedrai tua madre morire per la seconda volta e la cosa non
ti turba minimamente?-
-Non venirmi a dire quello che devo o non devo fare perché…-
-Perché cosa? Neghi l’evidenza Hao? Io ti vedo, vedo dentro
di te. E vuoi sapere cosa vedo? Un ragazzo solo che finge di essere freddo e
imperturbabile ma che in realtà soffre come qualsiasi essere umano-
-Non ti Permettere di paragonarmi a loro!- esclamò quasi
urlando Hao.
Momoko si voltò all’improvviso verso la casa nella quale
aveva passato la notte prima.
A farla voltare erano state delle voci e, infatti, davanti
alla capanna c’erano quattro uomini.
-Dobbiamo andare ad avvertire Haori prima che sia tardi-
disse velocemente Momoko.
Ma prima che potesse muoversi fu afferrata con forza
dal moretto.
-Lasciami Hao! Ma?- Momoko si irrigidì improvvisamente.
-Ricordi? Non bisogna cambiare il futuro! Noi siamo solo
visitatori…- disse Hao con le lacrime agli occhi.
Momoko rimase imbambolata, il ragazzo che amava stava
piangendo come un bambino.
-Hao, mi dispiace…- disse solamente la ragazza che
avvicinatasi un po’ di più allo sciamano lo abbracciò fortissimo.
Hao pianse sempre più forte, era da tanto che non piangeva
così. Si sentiva vulnerabile in quel momento, ma la cosa non gli interessava
più di tanto.
Momoko non ci credeva ancora. Finalmente il ragazzo le aveva
aperto il suo cuore.
Momoko continuò a consolarlo accarezzandogli i lunghi
capelli.
Di lì a poco un urlo.
Lo stesso urlo del sogno. Hao si strinse ancora più forte a
Momoko.
-Perché le hanno fatto questo?- domandò Momoko.
-Perché… in quest’epoca noi… sciamani venivamo considerati
dei mostri…- rispose Hao
dopo essersi calmato un po’.
I due si staccarono dall’abbraccio e di fissarono negli
occhi.
Gli uomini che avevano commesso l’orribile omicidio uscirono
dalla capanna correndo.
-Se ne sono approfittati perché sapevano che perdevamo i
poteri… che vigliacchi- constatò semplicemente Hao.
-Vieni- disse Momoko tendendogli la mano.
Il ragazzo la prese e la brunetta lo trascinò dentro davanti
alla capanna.
-Forse so il motivo per cui sei diventato, in apparenza,
così distaccato e privo di sentimenti…Ti senti in colpa vero? Perché non c’eri
a proteggerla?-
-Che me le dici a fare più le cose. Tanto hai sempre
ragione- disse Hao con un sorriso, un sorriso vero e non più ipocrita.
Hao entrò nella capanna facendosi forza. Il corpo di sua
madre era disteso a terra ricoperto di sangue.
Il ragazzo avanzò e le si inginocchiò vicino prendendole la
mano.
Momoko rimase sulla porta guardando la scena piangendo.
Haori aprì gli occhi. –Chi è?- sussurrò con quella poca voce
che gli era rimasta.
-Shhh… Non ti sforzare. Sono io, Hao.-
-Hao? Ma?-
-Vengo dal futuro-
-Ecco perché avevi qualcosa di famigliare…- disse Haori
tossendo. Allungò la mano verso il volto del figlio sfiorandogli la guancia con
il pollice.
-Mi dispiace che sia finita così. Ricorda solo che ti voglio
un bene infinito Hao- e sospirando quest’ultime parole la donna chiuse gli
occhi per sempre.
- Anch’io ti voglio bene madre- disse Hao baciandola sulla
fronte.
Si girò verso Momoko che era in preda ad un pianto.
Non fecero in tempo a dire nulla che sparirono ritrovandosi
nella loro epoca.
Erano ritornati nel boschetto del loro primo incontro e li
si addormentarono ormai esausti per le troppe lacrime versate.
Era mattina.
Hao fu il primo a svegliarsi; si sentiva stranamente leggero
e libero come non gli succedeva da troppo tempo.
Guardò Momoko e pensò che questo suo stato d’animo lo doveva
solo a lei.
Forse aveva capito il perché non riusciva a leggerle
il pensiero.
L’amava, solo che prima era stato troppo cieco per
accorgersene.
Nonostante tutto quello che era accaduto in quei giorni però
non avrebbe mai cambiato il suo modi di pensare, di comportarsi, di agire.
Anche se ormai aveva smesso di soffrire come prima, avrebbe
continuato ad odiare gli umani, anche se non tutti, e questo perché il rancore
che provava per loro era incolmabile.
L’unica cosa certa era quella di continuare lo Shaman Fight
per vincerlo ed ottenere lo Spirit King. Solo ad allora avrebbe pensato a cosa
fare.
Ora voleva solo godersi il presente, era sereno e felice di
provare un sentimento per quella ragazza che gli dormiva di fianco.
Momoko aprì gli occhi.
-Buongiorno…Come stai?- Chiese subito preoccupata la
ragazza.
-Bene- si limitò a dire Hao.
-Sempre pieno di parole tu?- domando ironica Momoko
alzandosi.
-Guarda come sono ridotta, non è che mi accompagneresti a
casa a prendere un cambio?-
-Solo perché se ci vai da sola ti perderesti-
-Non è vero!-
-Avanti vieni o ti lascio qui- continuò Hao e Momoko lo
segui.
Mentre camminavano fianco a fianco Hao penso che aveva fatto
proprio un gran passo avanti.
-Non è vero Yoh?- sussurrò sovrapensiero.
Momoko lo sentì. –Yoh? Lo conosci?- disse poi.
Hao la guardò incredulo. –Sono io che dovrei farti questa
domanda?-
-L’ho incontrato in un bar quando cercavo informazioni
sulla luna rossa. È stato grazie a lui che poi ne ho scoperto il significato.
Ma dimmi lo conosci?-
-È mio fratello-
-Sapevo che doveva avere qualcosa a che fare con te! Siete
identici-
-Sai- disse la ragazza –forse Yoh è un po’ più bello di te…-
continuò.
Hao si bloccò. –Cosa?-
-Geloso? Scherzavo comunque…-
-Ma io ti ammazzo!- esclamo il moretto.
Momoko cominciò a correre ridendo come una pazza.
Si un gran passo avanti l’aveva proprio fatto, quello di
innamorarsi proprio di quella pazza di tante che ce ne sono in giro.
Cominciò a correrle dietro pensando che aveva trovato
finalmente qualcuno in grado di scaldare il suo freddo cuore.
Fine?
Qualche minuto più tardi a casa di Momoko.
I due erano seduti sul tavolo e stavano parlando.
-Posso farti una domanda?- chiese la ragazza.
Hao annuì.
-Perché non hai voluto cambiare il futuro salvando tua
madre?-
-…-
-Se non vuoi rispondermi non fa nulla; anzi fa finta che non
ti abbia detto nien….-
-Se lo avessi cambiato forse non sarei stato
qui.- rispose Hao, “e non avrei potuto incontrarti” pensò.
Momoko trovò quella risposta tremendamente dolce dopotutto.
Lo amava tantissimo.
-Hao io ti…- ma non fece in tempo a finire che venne
interrotta prontamente.
-Sai che posso leggere nel pensiero?- disse Hao. Lo sapeva
che non avrebbe dovuto dire quella piccola bugia ma non era ancora pronto a
sentire quelle parole.
Momoko diventò di tutte le tonalità di rosso esistenti.
-Cosa? E non me l’hai mai detto?- La ragazza ripensò a tutte
le volte che aveva pensato di essere innamorata di lui mentre gli era accanto.
La ragazza ancora rossa come un peperone nascose la faccia
tra le mani.
Ad Hao la cosa lo stava divertendo non poco.
Momoko era più carina quando arrossiva.
Pensò che per il momento si sarebbe tenuto per se
quella piccola bugia. Poi avrebbe rimediato sicuramente.
-Momoko?-
La ragazza lo guardò sgranando gli occhi. –Mi hai chiamata
per nome?-
Hao si fece forza e rendendo la sua voce più ferma possibile
disse solo.
-Ti amo-
Fine