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Autore: MissHarvelle    13/09/2011    2 recensioni
Coppia: Elena & Claudio.Questa ff è ambientata 10 anni dopo la fine della prima stagione. Elena vive ancora a Roma, fa la maestra d’ asilo , mentre Claudio è un ricco imprenditore e per affari si è trasferito da 5 anni in Provenza, precisamente nei pressi di Arles…per scoprirne di più non vi resta che leggere!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 12

Nella macchina faceva molto caldo,e il bikini bagnato s’ incollava sgradevolmente alla pelle di Elena.
Claudio guidava con molta concentrazione e l’ espressione distante del suo viso scoraggiava qualsiasi domanda.
Tuttavia Elena avrebbe voluto sapere almeno dove la stesse portando. Si agitò sul sedile, attirando così l’ attenzione del compagno.
“ Sta’ tranquilla!” le consigliò con durezza lui “ ti sentirai ancora più a disagio, se continui a muoverti.”
Elena gli lanciò uno sguardo esasperato. Con quale diritto si occupava di lei e di quello che faceva? Dopo tutto quello che era successo il giorno precedente, era convinta che non l’ avrebbe rivisto mai più. Come mai adesso era lì con lei? Come mai era venuto a cercarla? E soprattutto, CHE COSA VOLEVA DA LEI?
L’ indignazione le diede il coraggio di parlare.
“ Dove mi stai portando?”
Claudio la guardò con disprezzo.
“ Non ho ancora deciso. Immagino che vorrai toglierti il costume bagnato , asciugarti e cambiarti..o mi sbaglio?”
“ Cosa vuoi dire?”
Claudio socchiuse le palpebre.
“ Smettila di parlare a vanvera! Il fatto che tu sembri disposta a concederti a quell’ idiota non significa che…”
“ Come osi!” gridò Elena “ come osi parlarmi così!!” poi la sua voce si incrinò “ti odio Claudio!”
Le dita di Claudio si contrassero sul volante. Con una brusca sterzata portò la macchina in uno spiazzo erboso, quasi in riva ad uno stagno poco profondo.
Appena la macchina si fu fermata,Elena spalancò la portiera, uscì e mise una certa distanza tra lei e il suo “rapitore”.
Lui non si mosse dal suo posto di guida, e lei si sentì parecchio ridicola. Faceva molto caldo. Il sole l’ abbruttiva,così lei si riparò sotto l’ ombra degli alberi.
Solo allora lui scese dalla macchina ,con un grande lenzuolo di spugna in mano.
“ Tieni!! Non sarà un gran chè, ma almeno é pulito!!”
Con le labbra strette,Elena si protese per prendere di malagrazia l’ asciugamano.
“ Cosa devo fare??” chiese in tono irritato “..spogliarmi davanti a te??”
“ Quando ho bisogno di un certo tipo di spettacolo, preferisco una professionista.” Rispose con una certa crudeltà.
Poi le voltò le spalle e tornò in macchina.
Dopo un attimo di esitazione, Elena si sbarazzò dei sandali, si tolse i vestiti e si ritrovò in costume da bagno. Alla sua sinistra l’ acqua pulita dello stagno l’ attirava molto. Vi si immerse. Che meraviglia rinfrescare così il suo corpo accaldato! Il malessere che aveva provato in macchina scomparve.
Sguazzò per alcuni minuti,guardando di tanto in tanto verso la macchina, ma Claudio sembrava indifferente a tutto quanto la riguardava.
Dopo un po’ uscì dall’ acqua. Mentre stava ritornando verso la macchina, sentì un rumore e si girò di scatto: a qualche metro da lei un grosso toro raschiava la terra con uno zoccolo.
Per un istante Elena rimase pietrificata, incapace persino di riflettere su quello che doveva fare.
Si immaginò già sventrata,mentre il suo sangue arrossava le acque dello stagno.
Con le ginocchia tremanti indietreggiò di qualche passo,cercando di non fare movimenti disordinati che potessero spingerlo ad attaccare.
Il toro la guardava con i suoi occhi tondi, sbuffava e agitava la coda. Poi fece uno o due passi dondolando la testa, ed Elena perse il suo coraggio. Senza più cercare di stare calma, si mise a correre a perdifiato.
Alle sue spalle sentiva il rumore della bestia che la rincorreva, ma non osò voltarsi. Vide Claudio precipitarsi verso di lei con un bastone in mano; anche lui sguazzava nelle pozzanghere fangose.
Incrociò Elena e le gridò:” Sali in macchina!”
Lei obbedì e vi salì. Tremava ancora tutta.
Claudio riuscì in poco tempo a domare e a tranquillizzare la bestia. Era veramente molto abile!
Poi ritornò in macchina, la prese per le spalle e la strinse a sé.
“Dio mio,non farmi mai più una cosa del genere!!!!!” gemette con voce strozzata, e nascose il viso nei capelli della ragazza.
Anche lui tremava, lei lo sentiva, ma le mani che le scivolarono sui fianchi erano ferme,dure e quasi crudelmente possessive.
“ A che diavolo stavi pensando?” le mormorò lui contro il seno. Poi la sua bocca si abbattè su quella di Elena,impedendole qualsiasi risposta coerente.
Elena non aveva più un briciolo di forza per resistergli.
L’ angoscia provata quando lui era alla mercè del toro aveva fatto crollare ogni sua difesa.
Si aggrappò a lui,gli si abbandonò contro, gli sbottonò la camicia per appoggiarsi alla sua pelle tiepida.
Claudio la rovesciò sul duro pavimento,ma lei non ne sentì la scomodità.
La baciava appassionatamente.
Una mano le accarezzava la pelle nuda della schiena, una gamba la imprigionava tra le sue.
Era lui l’ uomo che amava, inutile negarlo, il padre del suo bambino, l’ altra metà di sé stessa.
E nonostante tutto quello che era avvenuto in passato, non poteva fare a meno di amarlo.
Ma questa volta fu lui che si tirò indietro.
Si staccò da lei e si sedette in un angolo .
“ oh,cazzo! Cazzo Elena!! Io TI voglio!!”disse con voce tormentata.
Elena era rimasta lì dove lui l’ aveva lasciata,le labbra doloranti per i suoi baci infuocati e i capelli scompigliati.
“Claudio..” mormorò con voce dolorosa.
Con una violenta imprecazione, Claudio aprì lo sportello e con un balzo saltò fuori per respirare un po’ d’ aria fresca.
Poi andò a raccogliere i vestiti e l’ asciugamano e li gettò in macchina.
Rientrò infine in macchina, ma non mise subito in moto. I gomiti appoggiati davanti al volante,guardava davanti a sé con uno sguardo perso nel vuoto.
“ Potrei ucciderti, dannazione !”
Lei lo guardò stupita.
“ Cosa ti aspettavi??” chiese, sprezzante. “ Torni proprio nel momento in cui cominciavo ad accettare l’ inevitabile, butti tutto all’ aria e sconvolgi la mia esistenza!!”
“ Mi dispiace..io non potevo sapere..”
“ Davvero?” chiese lui con una smorfia. ”Credi davvero di non aver previsto la mia reazione?”
Elena arrossì.
“ Come avrei potuto conoscerla!??”
“ Come hai fatto ad ignorarla!! Ribattè Claudio, guardandola furioso.

Dopo tutto quello che è successo... Ci amavamo Elena! Credi forse che io possa scordare quello che abbiamo provato..il modo in cui ti tenevo tra le mie braccia.. le cavalcate.. le risate..le volte in cui abbiamo fatto l’ amore?”. Si passò una mano stanca tra i capelli.
“ Pensi che non abbia passato innumerevoli notti in bianco a immaginarmi il tuo corpo tiepido, la tua pelle morbida e persino il tuo profumo? E pensi anche che non ti abbia mai immaginato tra le braccia di un altro, a cui permettevi le stesse cose che facevamo insieme ?”
Elena gemette.
“ Nessuno, nessun’ altro mi ha toccato..te lo giuro!”
“ Come faccio a crederti , se sono già due volte che ti becco con qualcuno che non sono io? Gli ultimi tre anni li hai passati in convento?”.
Elena chinò la testa. Ardeva d’ amore per lui e aveva una gran voglia di dirgli la vera ragione del suo viaggio. Erano questi i momenti pericolosi, i momenti in cui doveva stare in guardia per non rivelare cose che l’ avrebbero portata alla rovina.
Dopo tutto, anche se lei lo attirava fisicamente,lui avrebbe sposato Jac, e nella sua casa non ci sarebbe stato posto per Francesco, anche se lei si fosse lasciata convincere a rinunciare a suo figlio.
“ Per favore, riportami in albergo..parto domani mattina.”
“ Cosaaa??”. Era veramente sbalordito.
“ Ma non puoi..non hai i soldi e poi..poi Virginia vuole vederti!”
“ Mi dispiace,ma il volo é già prenotato e..”
“ Annullalo!!”
Le sembrò quasi di vedere un’ ombra di sofferenza nei suoi occhi.
“ No..é impossibile!” ribattè lei.
“ Elena,non puoi farmi questo!”
“ Farti cosa??” chiese lei, a fatica.
“ Lo sai..” rispose lui,quasi in un gemito.” Ti chiedo..di non partire..almeno non subito!!”
“ é ..necessario”
“ Perché?? Chi ti aspetta a Roma?? Un uomo sicuramente..”
“ No,ti sbagli..non ci sono uomini!”
“ Dove abiti allora?? Sempre con tuo padre??”
“ si!”
“ E questi soldi servono per lui??”
“ Se ti fa piacere che ti dica di sì,allora..sì..sono per mio padre!”
Claudio le afferrò una ciocca di capelli e se l’ arrotolò intorno alle dita, senza badare alla sua smorfia di dolore.
“ oh,Elena..come faccio a lasciarti partire? ”
Quando lui le parlava così,lei poteva quasi credere che l’ amasse, che tutto quello che era successo non fosse stato altro che un tragico errore.
Francesco ,però, era ben reale, e lei non doveva compromettersi per un capriccio.
“ Questa conversazione non ci porta da nessuna parte, Claudio!” concluse con voce ferma.
“ Faresti meglio ad accompagnarmi all’ albergo!”
Per un istante, lui strinse i pugni, poi però mise in moto e si diresse verso Arles.
Durante il tragitto non parlarono più, ognuno assorto nei propri pensieri.
Arrivata davanti all’ albergo, Elena dovette fare un gran sforzo per dire “ Grazie e addio!”
Sembrò che Claudio fosse sul punto di dire qualcosa,ma poi cambiò parere.
Si accontentò di aprirle la portiera e,quando lei fu scesa, partì in quarta.




Note dell' autrice: questo capitolo é molto carino anche se dolce amaro. Fatemi sapere cosa ne pensate, anche se a questo punto dovrei rivolgermi solo a Sara, visto che é l' unica che commenta XD La mia non é una critica, anzi... però vi asicuro che é molto svilente per una scrittrice in erba come me avere solo un parere. La storia sta per finire, il capitolo finale sarà il 17,dunque vi invito caldamente a dirmi, anche solo con una frase, cosa ne pensate! Ringrazio ad ogni modo tutte le persone che mi leggono, anch le più silenziose! A presto (spero) Fabi

  
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