Capitolo 2
"Stefano!"
"Stè!"
"Idiota, svegliati, è tardi!"
Fu la voce familiare di Silvia a destarmi dal sonno.
"Stefano, porca puttana, stasera vuoi uscire si o no?"
Che ore sono? Stasera, uscire? Che giorno è oggi?
Ma quanto ho dormito?
Un'orgia di pensieri mi trapassò il cervello.
"Mmm" fu tutto ciò che riuscii a pronunciare in quel momento, "Silvia, stavo facendo un sogno bellissimo..." dissi, tentando di alzarmi dal letto con scarsi risultati.
"Con chi stavi scopando?" urlò lei da una stanza che probabilmente doveva essere la cucina.
"Con uno che lavora con me al pub, quello alto, biondo..."
"Devi farmelo conoscere" esclamò, tenendo due tazzine di caffè in mano.
"Beh, tanto è etero", pronunciai, con una punta d'invidia.
Qui dove vivo io ci sono pochissimi gay dichiarati - nonostante ce ne siano fin troppi, in realtà -, ed è dura, perchè non ho mai avuto un fidanzato.
Solitamente, se mi piace un ragazzo, scopiamo due o tre volte e finisce lì, dato che, ogni volta che desidero evolvere il rapporto in qualcosa di più serio, mi sento sempre dire cose tipo non posso, davvero, nessuno sa che sono gay, sai che palle se si viene a sapere, ciao è stato bello.
Di conseguenza, non riesco ad innamorarmi.
Non sono mai stato innamorato.
Soprattutto nel mio caso, l'amore è una sfiga assurda; odio legarmi alle persone in maniera inevitabile e viscerale, dipendere da loro come fossero ossigeno.
Io non sono mai stato ossigeno per nessuno, al massimo aria sporca.
Aria sporca. Non posso ambire ad altro.
Non voglio ambire ad altro.
"Oh, Sì, ma che ore sono?"
"Le sette e mezza! Quanto diamine hai dormito?"
Feci velocemente dei calcoli mentali, osservando l'orologio a parete della mia camera.
"Troppo". Feci per andare in bagno, quando all'improvviso mi resi conto della situazione.
Sette e mezza. Sette e mezza. Devo prepararmi in... oh, cazzo!
"Come faccio a prepararmi entro le dieci?!" dissi, disperato, "mancano solo..."
"Due ore e mezza, Stè!"
"Appunto! Non ce la farò mai!"
Silvia prese a ridere di gusto: "Sei proprio un coglione!" disse, abbracciandomi.
Le sorrisi.
"Lo so!"
Lo so.