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Autore: MissHarvelle    20/09/2011    1 recensioni
Coppia: Elena & Claudio.Questa ff è ambientata 10 anni dopo la fine della prima stagione. Elena vive ancora a Roma, fa la maestra d’ asilo , mentre Claudio è un ricco imprenditore e per affari si è trasferito da 5 anni in Provenza, precisamente nei pressi di Arles…per scoprirne di più non vi resta che leggere!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 14

Elena fece un passo indietro e Claudio fu obbligato a lasciarle il braccio. Nella hall c’ era gente, e qualcuno si voltò curioso.
Con un’ esclamazione soffocata lui disse: “Bisogna che io ti parli, ma non qui. In camera tua.”
“ Non ho tempo Claudio! Devo andare all’ aeroporto!”
“ Ti ci porto io.”
“ No, devo restituire la macchina!”
“ Al diavolo la macchina!!”
Tremando, Elena si voltò dall’ altra parte.
“ Cosa fai qui ? Ho creduto…quando mi hai fatto portare l’ assegno…”
“ Maledizione,non ce l’ ho fatta a non venire!”
E Claudio, posata la mano sulla spalla di lei,le toccò un attimo il fragile collo. “Oh, Elena, non farmi anche questo!”
“ Io devo partire, Claudio”
“ Si, lo so. Torni a Roma… da Francesco!”.
Le dita di Claudio si strinsero in una morsa. “Non ti lascerò partire.”
“ E dopo,cosa farai?” sussurrò Elena,in tono velenoso.” Mi metterai su casa qui a Arles, secondo le migliori tradizioni dei francesi riguardo le loro amanti ?”
Un attimo e le dita di Claudio le penetrarono nella carne.
Elena trattenne a stento un grido di dolore..ma subito la mano ricadde.
“ Non me lo merito questo” disse lui,con veemenza.
“ Ne sei sicuro ?” disse lei, incapace di guardarlo.
Se lo avesse guardato,sarebbe stata la sua sconfitta: non avrebbe potuto sopportare la sofferenza dipinta su quel volto.
“ Elena,per favore, é l’ ultima volta che te lo chiedo. Questo Francesco.. é per lui che avevi bisogno di soldi ?”
La ragazza esitò,poi si decise.
“ Si..é per lui!”
“ Dio!”
Elena si raddrizzò.
“Posso andarmene adesso ?”
“SI! Parti! Va al diavolo!” disse a voce bassa, ma con ferocia. Le passò davanti e uscì dall’ albergo quasi correndo.


Quando l’ aereo atterrò all’ aeroporto di Roma, pioveva. Quel clima rifletteva perfettamente lo stato d’ animo di Elena.
Giunta a casa,tirò fuori la chiave e aprì la porta.
Subito, sentì il rumore di passi trotterellanti e di una porta che si apriva in fondo al corridoio. Apparve un bambino adorabile, con un paio di pantaloncini neri e un giubbetto bianco e blu. Somigliava talmente a Claudio che la ragazza sentì una stretta al cuore.
Gli stessi occhi verdi, lo stesso naso, la stessa bocca. Persino i capelli erano dello stesso colore, anche se quelli di Francesco erano più lisci.
“Mamma!” gridò il piccoletto con la sua vocetta acuta, e quasi inciampò nella foga di correre.
Il sorriso apparve sulle labbra di Elena. Si abbassò e lo prese tra le braccia.
“Amore mio!” gli disse con voce tenera, abbracciandolo stretto, mentre lui la stringeva forte “sei stato bravo con i nonni?”.
Con aria importante,Francesco spalancò gli occhi.
“Il nonno ha tanto male a una gamba. Vieni a vedere!”
La prese per una mano e la portò in soggiorno.
Antonio Cicerino se ne stava seduto sul divano con la gamba ingessata appoggiata a uno sgabello. Elena lo guardava con tenera ironia.
“ Come hai fatto a combinarti così??” chiese e lo baciò affettuosamente “é proprio vero che non posso lasciarti da solo cinque minuti..”
Antonio ebbe un sorriso un po’ confuso.
“ Lo so.. sono un vecchio sciocco, non é vero,Fra ?”
Il bambino si arrampicò sul divano e si mise vicino a lui.
“ Enrica e la bambina dove sono ?”
“ Sono andate a fare la spesa..Piuttosto.. come stai? Mi spiace di averti fatto tornare prima del tempo”.
“ Non ti preoccupare, avevo già deciso comunque di partire.”
La prima sensazione di sollievo che aveva provato rientrando a casa era stata passeggera. Adesso Elena si sentiva di nuovo in preda a una violenta angoscia che non riuscì a nascondere del tutto.
Il viso del padre si oscurò.
“ Non hai per niente una buona cera! Hai visto Claudio? Hai i soldi?”
Con un lungo sospiro, Elena si tolse il cappotto e si gettò su una poltrona. Francesco scese allora dal divano per andare a mettersi sulle ginocchia della madre.
“ Si..l’ ho visto! E ho anche i soldi!”
“ è stato tanto penoso ?”
“ Tremendo” rispose a denti stretti.
“ Be..adesso sei ritornata. Mi racconterai tutto solo dopo esserti riposata…”
Suo padre aveva ragione. Era tornata ,adesso,e non serviva a niente piangere sul latte versato. Era necessario ricominciare con la solita routine. Il tempo avrebbe poi guarito quelle ferite che al momento le sembravano incurabili.
Nei giorni seguenti, Elena fece di tutto per comportarsi con naturalezza.
Per ora doveva vivere giorno per giorno, pregando il cielo di permetterle di dimenticare, prima o poi, i giorni crudeli in Provenza.
Un giorno lei e Francesco andarono a fare una passeggiata più prolungata del solito. Al ritorno, mentre lui sonnecchiava nel passeggino,Elena si accorse che una macchina aveva rallentato e marciava lentamente alla sua altezza. Era un’ auto di lusso, dalle cromature scintillanti.
Inquieta, Elena accellerò il passo, ma anche l’ auto fece lo stesso.
Si guardò intorno e si accorse con sollievo che c’ erano parecchie persone. Forse era solo la sua immaginazione che le faceva credere che quella macchina seguisse proprio lei. Le lanciò un’ altra occhiata,ma sembrava che dentro non ci fosse nessun altro a parte l’ autista. Guardò l’ uomo con , severità, prima di svoltare in un angolo che le permise di “scappare”.
Tuttavia, l’ esperienza non le aveva fatto piacere, e i giorni seguenti non andò oltre le vie più frequentate del quartiere. Certe volte, le veniva in mente il pensiero che Claudio avesse scoperto l’ esistenza di Francesco e pensasse di rapirle il bambino, ma lo scacciava subito dicendosi che era meglio guardare meno televisione.
Poco a poco,alle prese con i problemi quotidiani, dimenticò quell’ incidente.

 

Il ricordo di Claudio, però, era sempre nei suoi pensieri.

 

 

 

Note dell' autrice: Come avrete ben capito Elena adesso é ritornata a Roma e sembra condurre la vita di tutti i giorni. L' episodio della macchina lussuosa che la segue sembra però un punto di svolta nella monotonia quotidiana. Cosa ne pensate di tutto ciò? Non vorrei fare la rompiscatole ma mancano davvero pochi capitoli (tre per la precisione) quindi ditemi cosa ne pensate per favore. É molto importante saperlo per me, in fondo non vi costa nulla ^^ a presto e grazie come sempre <3

fabi

  
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