{ Carpenter/Robert Hamilton }
#consciousness
Non è stato
l’orologio a svegliarti, ma la voce di Alice. Proprio come è
sempre stato, dall’altra parte dello specchio, quando la sveglia rotta
non faceva il suo dovere – e allora entrava lei, in punta di piedi, a
scuoterti di dosso il sonno e a strapparti il primo sorriso della giornata.
Hai sprecato troppi
anni, lo sai, ma è comunque confortante sapere che è stata ancora Alice, come è giusto che
sia, a scrollarti piano e a farti sorridere per l’ultima volta.
E ti detesti nel vederla
piangere sulla tua ferita, però
è ancora più bella di come la ricordi.
Spazio
dell’autrice
SPOILER TOTALE, siete avvisati.
Non potevo non
scrivere di lui. È una delle cose che più mi ha colpita, la
scoperta che il Carpentiere era il padre di Alice, e ho sofferto da morire dei
tentativi di lei di fargli tornare la memoria. Odio che sia finita così,
che Robert Hamilton si sia svegliato troppo tardi e che abbia avuto appena il tempo
di sacrificarsi per salvare sua figlia – ma immagino che sia anche questo
a dare valore alla sua storia personale.
A presto con
l’ultimo capitolo.
Aya ~