Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Kat Logan    25/09/2011    11 recensioni
Caro padre, come mi guarderesti se lo sapessi? Avresti ancora occhi per me? Mi riserveresti una delle tue carezze gentili se fossi a conoscenza del fatto che amo uno scarto della società, come lo chiameresti tu?
Eppure è così. La tua bambina è perdutamente innamorata del suo rapitore.
“E ci ameremo e spereremo e moriremo senza secondi fini.”
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Mondo Yakuza'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Istruzioni per l’uso: Vi aspettano dieci pagine di delirio, perciò armatevi di buona volontà e di santa pazienza.
Detto questo…buona lettura!

 

 
“Ed ora se vuoi scusarmi…” Haruka sorrise beffarda abbandonando le labbra di Michiru e con quelle la morbida stretta in cui l’aveva imprigionata.
“Avrei un po’ di lavoro da sbrigare!” sentenziò facendole l’occhiolino per poi pronunciare un lieve “torno presto!” prima di allontanarsi definitivamente e voltarle le spalle.
“Ok” fu la risposta in un soffio di Michiru che rimase nella stessa identica posizione come una statua di sale.
Mi ha baciata.Si portò una mano alle labbra sfiorandosele appena con le dita.
Mi prende in giro? Non ce n’era certo bisogno!
Dapprima venne pervasa dall’irritazione di non averle dato uno schiaffo seguita poi da un leggero sfarfallio proveniente dal suo stomaco.
Oh no, Michi, le farfalle no! Che diavolo ti prende?! Sarà la fame più che altro, si deve esserlo per forza. La sua determinazione nel convincere se stessa di qualcosa, non era mai stata così tanta.
Cercò tuttavia di abbandonare in fretta i propri pensieri e lanciò un’occhiata veloce ad Akira che veniva trascinato senza troppi complimenti da Haruka poco più lontano dalla folla di corridori e ragazze vicino a lei.
Osservò la macchina di Haruka, avrebbe potuto scappare con quella se solo avesse avuto le chiavi, si abbassò alla ricerca di quelle, ispezionando i sedili anteriori per poi passare ai posteriori.
Niente.
Per un momento ebbe l’impressione di non cercare abbastanza attentamente apposta. Come se volesse trattenersi dall’istinto di fuggire.
“Ehi tu!” una voce squillante simile ad un suono di campanelli attirò la sua attenzione.
Nel voltarsi vide una giovane ragazza dai lunghi capelli biondi e i grandi occhi celesti che la guardavano divertita con le mani puntate sui fianchi, fasciati da un abitino striminzito rosa.
“Ciao!” continuò tendendole la mano per fare la sua conoscenza.
Che sia un’ammiratrice di Haruka?
“Sono Minako!” si apprestò a sottolineare.
“Oh, la ragazza di…”
“Si! Esatto di Akira!” non le fece finire la frase con gli occhi che s’illuminarono per la sorpresa e una punta di emozione, nel capire che il ragazzo aveva parlato di lei.
Michiru sorrise cordialmente, la trovò molto carina e vitale, il tipo giusto per Akira.
Indugiò un momento sul suo nome; Minako, l’amore di tutti…davvero un bel significato!
“Oh che sbadata…” cercò di recuperare Michiru stringendole la mano che era rimasta a mezz’aria in attesa della sua “è un piacere sono…”
“Non importa lo dici!” la fermò la bionda facendole un occhiolino.
Si guardò attorno avvicinandosi al suo orecchio “so della tua posizione…” le sussurrò piano “non dire il tuo vero nome!”
Michiru s’irrigidì annuendo lentamente col capo.
“Akira non mi nasconde nulla!” sorrise radiosa l’altra ravvivandosi con la mano la folta chioma chiara che emanava un profumo dolce di shampoo all’arancio.
“Anche tu sei…?” una yakuza? La domanda anche se terminò nella sua mente fu chiara alla ragazza di Akira.
“No, no! Assolutamente! Io sono solo una patita di videogames, amo il curry e…ah si inseguo gli idols! Si, potrei essere una cacciatrice di Idols al limite!”
Gli occhi azzurri di Michiru si spalancavano ad ogni sillaba sempre un po’ di più, se avesse dovuto descrivere con una sola parola quella massa di capelli biondi dalla parlantina svelta e squillante avrebbe usato l’aggettivo: folle.
“Comunque non ti preoccupare…” Minako era un fiume in piena di parole “fanno presto di solito, riscuotono i soldi delle scommesse delle varie corse e dalle vendite delle auto truccate e poi tornano a farci compagnia, ah a proposito tu corri? Ti fa usare la sua macchina Haruka? Non la fa toccare a nessuno di solito, quindi se fosse così significa che sei proprio una ragazza speciale!” concluse tutta estasiata in attesa di delucidazioni dalla nuova amica.
“No, assolutamente! La velocità non fa proprio per me! Sono una persona piuttosto mite! Amo dipingere, suonare…nulla di così…rischioso, come dire!”
“Oh” lo sguardo dell’altra parve un attimo rabbuiarsi, ma l’ombra sul suo volto scomparve in un istante “Beh io corro solo con i video games!” la frase interrotta da una fragorosa risata.
“Ah, Akira non me lo permette, si preoccupa molto per me!” si poggiò un pugno in testa socchiudendo gli occhi in una strana smorfia per poi riprendere a fissarla “E’ un bravo ragazzo sai…so che potresti non essere d’accordo per via del giro in cui sta però…”
“Non ne dubito, Minako” Le parole uscirono dalla bocca di Michiru senza che dovesse pensarci su.
“Purtroppo non possono uscirne, se non a costo della vita.” La bionda si fece seria “devono eseguire degli ordini a cui non possono sottrarsi…però non sono cattivi. Penserai che sono di parte, ma non importa. Conosco Akira e non ti farebbe mai del male…”
Un sospiro scappò dalle labbra di Michiru, in effetti non aveva mai pensato ad Akira e ad Haruka come se fossero costretti a fare ciò che facevano. Un moto di tristezza s’impossessò di lei, mozzandole il respiro.
“Anke Haruka è una brava persona in fin dei conti…” Minako prese fiato un momento per poi continuare il suo discorso che sembrava non dover mai giungere ad una fine “magari quando tutta questa storia sarà finita potremmo andare tutti e quattro a cena fuori una sera!”
“C-cosa?”
“Si, un’uscita a quattro! Che idea splendida!” esclamò battendo le mani in un applauso gioioso.
Uscita a quattro, due coppie.
“State insieme tu ed Haruka no?! Ah quel bacio mozzafiato di prima ti ha cacciata in un bel guaio!” ridacchiò portandosi una mano alla bocca.
Guaio?! Ancora guai? Ne uscirò mai viva?! “Ma…” sentì le guance andarle a fuoco al pensiero che Minako ritenesse Haruka e lei una coppia “noi…noi non…” cerca di fare una frase di senso compiuto, Michiru! “Io e Haruka non stiamo insieme!”
Una smorfia confusa dipinse il volto della bionda che prese a masticare nervosamente una caramella “vuoi una?” le domandò offrendole il pacchetto.
Michiru declinò l’offerta con un gesto della mano ringraziandola.
“Non me la racconti giusta…”
“E’ così, devi credermi io sono solo…”
“Si. Non finire la frase, non cacciamoci nei guai”. Lo sguardo di Minako si fece sottile, indagatorio, quasi minaccioso.
“mmm…” sembrò riflettere attentamente “Qui gatta ci cova!”
“Più che altro in che guai sono?”  Domandò Michiru cercando di non farsi prendere dall’ansia.
“Le ragazze qui stravedono per Haruka e lei ti ha baciata in pubblico, dichiarando così che sei sua e devono starti tutti alla larga, ucciderebbero per essere al tuo posto quelle!”
Ma guarda che fortuna, io ucciderei per essere con Ami e mio padre in questo momento invece!!

 
*
 

Nel retro della via illuminata dai lampioni e i fari delle auto, Haruka e Akira entrarono attenti a non essere osservati da occhi indiscreti dalla porta di un vecchio magazzino.
La richiusero alle loro spalle ascoltandone il cigolio arrugginito e proseguirono a tentoni in pochi metri bui, seguendo il fascio di luce che proveniva da un’altra porta semi aperta.
“Ben!” la voce di Haruka non arrivò direttamente alle orecchie dell’uomo americano impegnate da un paio di auricolari,  che stava seduto con le gambe incrociate sopra la scrivania fumandosi una sigaretta in attesa di quella visita.
Sobbalzò appena, nel vederla sulla soglia e si apprestò a spegnere la musica e a ricomporsi.
“Ciao Haruka…” con un cenno del capo si rivolse anche al moro “Akira…”
“Ti stavi rilassando Ben?” domandò il tatuato guardandosi attorno.
La stanza era immersa in un caos irreale, a stento si riusciva a trovare lo spazio sul pavimento su cui camminare in quanto era ricoperto per intero da pile di fogli e quant’altro.
“Mi prendevo cinque minuti prima della gara” disse con un sorriso tirato.
Le mani gli sudarono freddo, nonostante fossero due facce conosciute da tempo, il fatto che fossero membri della yakuza non lo faceva rilassare del tutto, soprattutto conoscendo la fama di Haruka, che non era nota per la sua infinita pazienza.
“Allora…guadagnato bene dalla vendita delle macchine questo mese?” domandò la bionda incrociando le braccia al petto.
“Si, il doppio rispetto ai due precedenti. I soldi sono già tutti nel bagagliaio!”
Haruka lo squadrò da capo a piedi “Akira vai a controllare ci siano tutti!” ordinò con un cenno del capo all’amico che ubbidì scomparendo all’interno del garage.
“Non…” deglutì rumorosamente “non ti fidi eh?”
“Mai, mio caro Ben, mai” vide lo sguardo dell’altro scivolare sulla sua pistola che spuntava appena da sotto la maglia.
“Tranquillo, non sarà necessaria se fai i compiti diligentemente come al solito” lo rassicurò lei.
“Non ti fregherei mai, lo sai!”
“Senti un po’…” cambiò discorso la bionda “sono venuti a fare delle domande? Qualcuno di strano?”
L’uomo scosse il capo deciso in segno negativo “No, niente sbirri o gente curiosa” sospirò un momento grattandosi il collo “Però c’è un nuovo corridore sta sera, una donna con la sua fidanzata, mai viste prima in giro!”
Lo sguardo di Haruka si accese di curiosità “interessante, chissà come se la cavano!”
“Hanno una Dodge del ’69 in ottime condizioni, nera…”
“Modifiche?”
“Estetiche no, quella più giovane però non mi ha fatto dare nemmeno un’occhiata al motore, perciò dovrai cavartela tu!”
Haruka rise “Non mi preoccupano!”
Akira fece nuovamente la sua comparsa “tutto in ordine, il nostro caro Ben è sempre efficiente e la Infiniti G35 blu, è uno sballo!”
“Avrai l’onore di portarmela a casa tu, facciamo come sempre…” disse Haruka sollevata.
Il ragazzo annuì.
Per precauzione i due alla fine di ogni gara che prevedeva una nuova auto per Haruka si dividevano, così da non essere seguiti; e in caso di polizia alle calcagna una delle due auto rimaneva nell’anonimato.
“Perfetto! Andiamo a correre e a guadagnarci una bella auto da rivendere! A dopo! Ciao Ben!”
“Ciao!” la voce più rilassata e un cenno della mano in saluto accompagnò l’uscita dei due yakuza.

 
*
 

Rei si avvicinò a Setsuna “non ho notato nessuno che potesse esserci d’aiuto, cosa pensa ispettore?”
“Che potevamo evitare di gareggiare!” la sua voce era nervosa. Non arrabbiata con Rei, ma carica di tensione.
“Io salgo in macchina, con…” ancora del lei le stava per dare, ma si trattenne concludendo con un “con…te!” disse come a rassicurarla.
Ci riuscì, vide i lineamenti del volto della partner distendersi e le mani smisero di torturarsi a vicenda.
A quelle parole Setsuna si sentì più leggera, un po’ più sciolta. Il nodo alla gola che aveva albergato li da quando erano arrivate in quel posto si fece meno stretto e la lasciò respirare senza fatica.
“Non sono una buona guidatrice!” sorrise amareggiata.
Rei rise di gusto “ti stai calando troppo nel ruolo, non importa! Gareggiamo, non facciamo insospettire nessuno e se non troviamo ciò che cerchiamo ce ne andiamo! E domani cominceremo da un’altra pista!”
“Ben detto, mi piace il tuo modo di fare!” ritrovò il sorriso e a quelle parole ne fece nascere uno anche sul viso dell’altra.
“Prima c’è stato tutto quel trambusto ma io non ho visto nulla…” si lamentò con fare leggermente piagnucolante la mora, notando che il campanello di ragazze che si era creato poco prima all’arrivo dell’auto gialla si era disperso.
“Sarà arrivato il galletto della situazione” si strinse nelle spalle l’altra.
“Dimmi Rei…” lo sguardo dai riflessi violacei si puntò negli occhi dalle saette porpora della più giovane, “come ti è uscita prima…che sono la tua donna?” domandò con una smorfia divertita.
Ne sono lusingata in realtà.
“Ehm…” la mora rise nervosamente grattandosi la nuca “bisogna essere creativi in questi casi no?!”
Una giovane dai tacchi vertiginosi e il caschetto rosso fuoco affiancata da una biondina saltellante passarono di fronte alle due.
Setsuna perse il filo del discorso di Rei.
Il profilo di quella più alta le sembrò familiare. Dove ti ho vista? Che sia la mia immaginazione?
In mezzo alle sopracciglia si formarono alcune rughe per la fronte aggrottata dallo sforzo di ricordare.
Nulla, il vuoto. Eppure la sensazione di conoscere quel viso si faceva sempre più forte in lei.
 
“Allora, sta sera si corre?” la domanda posta a voce alta la scosse dalle sue riflessioni attirando la sua completa attenzione.
Tutti i presenti si radunarono fremendo per scoprire i partecipanti alla gara.
“Chi vuole provare a battermi sta sera?” domandò beffarda Haruka aspettando che qualche temerario si facesse avanti.
“Partecipiamo noi!” rispose prontamente Rei facendosi largo tra la folla aggrappandosi alla mano di Setsuna.
“Bene. Qualcuno si unisce alle signore?”
“Io” la risposta provenne dalle labbra del giovane dai capelli verdi di cui Rei e Setsuna avevano fatto conoscenza appena arrivate.
“Bella macchina, è tuo quel gioiello di Nissan Skyline?” s’interesso subito osservando la carrozzeria lucente dell’auto.
“Ci puoi scommettere…”
“Te la giochi?” così la faccio rivendere e vediamo un po’ di far felice paparino.
La tensione salì alla proposta che Haruka poneva ad alcuni partecipanti ogni volta che decideva di gareggiare.
Un brusio sommesso di eccitazione andava trasformandosi in vere e proprie scommesse tra gli spettatori che non vedevano l’ora di scoprire, se qualcuno fosse riuscito a batterla una buona volta.
Il ragazzo la squadrò pensieroso, si abbassò appena sul naso gli occhiali da sole scuri che portava nonostante fosse buio.
“Se ti batto…” gridolini e risate lo fecero interrompere un momento “cosa ci guadagno?”
“A parte il fatto che non ci riuscirai mai…” disse sorridendo sorniona, “cosa sogneresti di avere come premio?” domandò in tono derisorio all’avversario.
Il proprietario dei capelli ribelli verdi indicò con un cenno della testa Michiru.
“E’ la tua donna?” chiese interessato.
La bionda alzò il sopracciglio e con una presa ferrea alla vita di Michiru la tirò a sé. “Puoi scommetterci!”
 
“Haruka – sama è davvero fidanzato!”
“Cosa succederà?”, “Non vorrà mica…”, “Se perde questa volta…”
 
“Allora voglio lei. Per una notte diventa mia!” concluse l’altro.
Haruka soffocò un ringhio alla proposta. Sentì Michiru aggrapparsi con la mano alla sua maglia per poi guardarla con uno sguardo da serial killer, che non aveva idea potesse certo appartenerle.
Minako sbiascicò un “ohi, ohi…”  mentre il suo ragazzo tossicchiò nervoso.
Non dirmi che vuoi giocarti Michiru! Conosceva troppo bene la sua collega, non aveva mai rinunciato a gareggiare e non si era mai tirata indietro a nessuna richiesta sicura di vincere.
Non ci provare, non provare a…come un mantra i pensieri di Michiru si ripetevano uno dietro all’altro, con le stesse parole ininterrottamente.
“Va bene!” La risposta della bionda rimbombò nella testa della diretta interessata che rischiò di strozzarsi con la sua stessa saliva.
Il cuore di Michiru perse un battito, pentendosi amaramente di non essere scappata da quella serata anche solo sui tacchi e senza macchina, quando ne aveva avuto occasione.
Maledetta!
“Non preoccuparti principessa…io non perdo mai!” Le soffiò in un orecchio Haruka “e se per qualche strano allineamento planetario, qualcosa andasse storto, non ti lascerò di certo a quel moccioso montato lì!” Le accarezzò distrattamente i capelli fissando l’individuo che aveva osato sfidarla. Non aveva mai staccato lo sguardo da lui, come per tenerlo sotto controllo e non farselo sfuggire.
A quelle parole Michiru si sentì appena un po’ più sollevata e si domandò se quel gesto affettuoso fosse solo una messa in scena o meno.
 
“Che bastardo!” masticò a bassa voce Rei fissando truce Haruka.
Come si fa a giocarsi la propria donna?
“Voi per cosa correte invece?” La domanda colse alla sprovvista Setsuna e la sua compagna, immerse nei loro pensieri.
“Uhm…” la mora esitò, per la prima volta in tutta la serata non aveva una risposta pronta.
“Per l’adrenalina!” improvvisò Setsuna con tono deciso prendendo in mano la situazione.
“Per me è ok!” rispose Haruka facendo spallucce per poi lanciare uno sguardo interrogativo all’altro sfidante.
“Va bene così anche per me”
“Nessun altro per sta sera quindi?” Chiese Minako ad alta voce facendosi largo tra la folla.
Nessun temerario si fece avanti.
“Bene, allora…piloti salite e dateci dentro!” disse entusiasta mettendosi davanti alle vetture.
Quando fa la starter l’adoro! Pensò Akira mentre mangiava la fidanzata con lo sguardo.
“Il percorso è semplice…” cominciò, accompagnando alla spiegazioni alcuni gesti precisi e secchi, come fosse un hostess che si cimenta nell’illustrare le misure di sicurezza per salvarsi la vita in caso di emergenza.
“Proseguirete dritto fino alla fine della strada dove vi aspetteranno tre tornanti…” si fermò un attimo scrutando i visi dei partecipanti alla gara per poi riprendere a parlare, “è una strada priva di illuminazione, ma questo alcuni di voi lo sanno già!” un’occhiata fugace ad Haruka che sorrideva pregustandosi già la vittoria.
“Dopo i tre tornanti, al bivio svolterete a sinistra e poi beh…dovrete tornare qui dalla sottoscritta!” il suo discorso terminò con un occhiolino.
Facile come bere un bicchier d’acqua! Haruka pensò di poter gareggiare ad occhi chiusi con un percorso del genere, cinse con il braccio le spalle nude di Michiru facendola salire in macchina accanto a lei.
“Sta sera corri con la sottoscritta...”
“Haruka io…” lo sbattere della portiera la interruppe.
Appena la bionda si mise al volante, l’altra cercò di protestare ma quella non rispose limitandosi ad allacciarle la cintura.
“Ecco, così sarai al sicuro!”
Un sorriso.
Michiru sentì lo stomaco in subbuglio.
Come un flash nella sua mente riprese vita il bacio che la bionda le aveva strappato a inizio serata.
Avanti, smettila! Rimproverò se stessa in silenzio, cercando di togliersi l’immagine che si faceva spazio nella sua mente, rendendosi conto che se avesse continuato in quel modo Haruka l’avrebbe sicuramente fatta impazzire.
 
 
“Ok, Rei…che questa cosa non si venga a sapere al distretto!” disse piano Setsuna allacciandosi la cintura e appoggiando una mano al cambio.
“Oddio non ci credo stiamo per correre!” disse pigolando l’altra affrettandosi a sistemarsi per bene sul sedile.
“Mi hai sentita?”
“Si, Setsuna!”
“Prometti!”
“Si, Setsuna!”
Ok, l’abbiamo persa! Pensò accendendo il motore mentre nella sua visuale, accanto a Minako comparve la figura di Akira.
I vistosi tatuaggi che ritraevano un dragone nero catturarono la sua attenzione.
“Yakuza!” sentenziò.
Rei guardò nella sua stessa direzione inquadrando il ragazzo “sembra che abbiamo trovato chi potrebbe sapere qualcosa!”
“Ok, facciamo questa corsa cercando di uscirne vive, dopo di che…ci fiondiamo qui e facciamo quattro chiacchere con il fidanzato della biondina!”
“Ci sto!”
Il rombo dell’auto di Haruka coprì la voce di Rei.
Setsuna la guardò. L’altra le sorrise disinvolta.
Quel tipo e la sua faccia da schiaffi…irritante, tremendamente irritante!
Lo sguardo le scivolò ancora una volta sulla ragazza nel posto del passeggiero.
Sentì crescere un moto di stizza dentro di sé per il fatto di non capire di chi si trattasse.
Lanciò un pugno al volante nervosa mentre venne affiancata alla sua destra dall’altro pilota.
Due poliziotte coinvolte in una corsa clandestina, ironico!
“Pronti!” La voce di Minako squillò come una sveglia attirando la sua attenzione.
Le macchine ruggirono impazienti sulla linea di partenza.
“Ai posti…” la starter sventolò un fazzoletto rosso in aria.
Akira si mise dietro di lei abbracciandola per i fianchi e posandole un bacio sul collo.
“Via!” Una mezza piroetta tra le braccia del ragazzo e un bacio segnarono l’inizio della gara.
Le tre macchine partirono facendo stridere le gomme sull’asfalto  e lasciandosela alle spalle in una nube di polvere.
 
Michiru spalancò gli occhi conficcando le unghie nel sedile per avere maggiore stabilità guardando oscillare prepotentemente la lancetta della velocità verso l’alto in mezzo secondo.
“Harukaaaaaaaaaa!!!” si lasciò scappare un grido spaventata.
“Hei principessa non ti agitare! E’ appena iniziata!”
“Non mi è di consolazione! Vai piano!”
“Non posso tesoro, è una gara!”
“Non chiamarmi tesoro!” rispose piccata, senza riuscire a guardarla in faccia per lo sguardo incollato alla strada davanti a loro.
 
Rei rimbalzò in avanti per poi ritrovarsi con la schiena letteralmente attaccata allo schienale.
“Wow ispettore! Che partenza! Lei è una tosta!”
“Come mai siamo tornate alla faccenda del lei, Rei?”
“Oh, oh mi scusi! E’ l’agitazione! O meglio…” prese un respiro, per la velocità le sembrò che l’aria non le arrivasse più ai polmoni “Per l’adrenalina!” riuscì a concludere.
“Non esaltarti troppo!”
“Non posso farci niente! L’ho sempre sognato!”
“Hai sempre sognato di ammazzarti in auto?!”
“Beh non proprio!”
La Nissan Skyline tentò un sorpasso ma con una sterzata veloce Setsuna riuscì ad impedirglielo.
La strada andò restringendosi ad una carreggiata e l’ispettore fu costretto a posizionarsi subito dietro Haruka.
 
 La bionda sogghignò soddisfatta vedendo dallo specchietto retrovisore la macchina delle due nuove arrivate dietro di sé.
“Mangeranno la mia polvere quelle due pivelle!”
“Non ci credo…non ci credo!” La voce di Michiru accompagnò il rumore del motore.
“Credici!”
“Non mi riferivo alla gara, testona!” disse guardandola con cipiglio.
“mh?”
“Tu mi hai svenduta!”
“Michiru…” gli occhi cobalto presero a guardarla in volto abbandonando il tracciato “a cosa ti stai riferendo?”
Le rughe d’espressione non accennarono a lasciare il volto candido della ragazza che assumeva un’aria incredula e sempre più arrabbiata. “Prima mi baci…” cercò di mostrare l’espressione più contrariata che possedeva nel suo repertorio “poi mi cedi come premio a mr. Capelli verdi come se nulla fosse!”
L’ho baciata.
L’auto rallentò appena.
Ci sta ancora pensando!
“Ah, sei senza parole eh?!”
Un bacio niente male…
“Haruka, parlo con te! Ti sembra un comportamento? Capisco che io sono solo un stupido ostaggio, però insomma…”
Se l’è presa. Se la sta prendendo come una fidanzata! Possibile che…
“Haruka!”
Possibile che…le piaccia?
“Haruka la strada! Guarda la strada! La curva!” la mano di Michiru si posò veloce sul volante impedendole di uscire di strada.
Una sgommata violenta segnò l’entrata nel primo tornante buio.
“Ma che diavolo stavi facendo?!”
“Scusa, mi ero distratta!”
Michiru si portò una mano al petto, il cuore sembrava volerle schizzare fuori dalla cassa toracica.
“Distraiti quando non rischi di ammazzarci!”
Una risata amara provenne dalla bocca di Haruka “allora non posso mai abbassare la guardia. La mia vita è continuamente sul filo di un rasoio! E tu cara mia…ormai ci sei dentro!”
Le macchine percorsero in fila le tre curve a radicchio per poi proseguire e arrivare al bivio segnalato poco prima da Minako.
“Con questa gentaglia non credo ci servirà il nos…” disse un po’ dispiaciuta Haruka accarezzando il volante.
“Che…che cosa?! Ma…credi sul serio di essere dentro a un film?!”
“Se così fosse io sarei Vin Diesel e tu Paul Walker!” sorrise la pilota tra sé e sé con aria divertita.
“Hai un po’ troppi capelli e ti mancano un bel po’ di muscoli…”
“Merda!”
La strada è chiusa!
Haruka si ritrovò a fare un testa coda per non andare a sbattere contro un muro che sembrò essere apparso all’improvviso dal nulla sul suo percorso.
Setsuna riuscì ad evitare la stessa sorte, mentre il terzo pilota finì violentemente fuori strada.
Nell’evitare l’impatto, mentre l’auto girava su se stessa Michiru scivolò in avanti riuscendosi a fermare grazie alla cintura di sicurezza e alle sue mani pronte a puntarsi al cruscotto.
Una ciocca acqua marina le scivolò al di fuori dei capelli rosso fuoco; fu in quel momento che Setsuna se ne rese conto.
“L’abbiamo trovata!” sibilò incredula “E’ Michiru Kaiō quella!”
Il labiale di Haruka che pronunciava il nome della ragazza chiedendole se stesse bene confermò la tesi della donna.
“Non possiamo farcela scappare!” la incitò Rei.
Le ruote dell’auto corvina girarono veloci su se stesse, l’ispettore riuscì ad affiancarsi alla vettura di Haruka tenendo la sua stessa velocità. Rei si sporse dal finestrino aperto “Hei!” gridò a Michiru che voltò il capo nella sua direzione “Hei, Michiru! Siamo qui non preoccuparti!” la rassicurò.
“Chi cazzo sono?!” sbottò la bionda cercando di tenere lo sguardo sulla strada.
“No…non lo so!”
“Ti hanno riconosciuta, merda! Sono sbirri!”
A quelle parole una maschera di terrore si dipinse inconsapevolmente sul volto di Michiru.
Rei aggrottò la fronte a quella reazione insolita.
Strano.
Il piede spinse pesante sul pedale dell’acceleratore facendole guadagnare asfalto rispetto alle altre due.
“Dobbiamo filarcela!”
 
 
*
 

Il cellulare di Akira squillò insistentemente illuminandosi a intermittenza nella tasca dei suoi  pantaloni.
“Scusa Minako…” disse accarezzandole il viso mentre con l’altra mano si occupava del cellulare.
“Qualcosa non va?” domandò la ragazza incuriosita.
“E’ Haruka…” sibilò il moro confuso mentre spingeva il tasto per rispondere alla chiamata.
“Muovi il culo, vai Akira, vai!” gli urlò nelle orecchie la bionda dall’altro capo del telefono.
“Ma cosa…”
“Non fare domande, prendi la macchina e i soldi! L’hanno riconosciuta!” l’interferenza del vento che entrava prepotente nell’abitacolo dal finestrino abbassato coprì la voce della ragazza “le abbiamo dietro!” gridò inviperita prima di far cadere la linea.
 
 
*
 

Un urto appena sotto al cofano dell’auto di Haruka provocato dalla Dodge che non accennava a diminuire la distanza tra loro, fece inferocire la bionda al volante.
“Se mi segna la macchina la faccio fuori!”
“Che…che si fa in questi casi?” chiese quasi balbettando Michiru.
Cosa devo fare? Perché mi sento come se il pericolo fosse la polizia?
“Michiru, sotto al tuo sedile!”
La ragazza si piegò in avanti liberandosi dalla cintura, titubante con le mani andò in cerca di qualcosa sotto alla sua postazione, come le era stato indicato.
Le dita sfiorarono qualcosa di metallico e freddo, lo arpionarono stringendolo tra le mani.
“Haruka è una pistola!”
“Bingo! Ora non puntarmela addosso però, è carica!”
“Oh mio Dio…” Michiru sembrò andare in iperventilazione.
“Ok, ora ti tranquillizzi eh?!” deglutì Haruka cercando di mantenere un tono di voce calmo. “Ascoltami, cosa fai nella vita? Non te l’ho mai chiesto…”
“L’insegnante”. Rispose Michiru girandosi tra le mani l’arma nera con estrema prudenza “L’insegnate di musica…” precisò.
“Oh, dunque suoni!”
“Il violino e il pianoforte…ma Haruka, cosa cavolo centra tutto questo con questo aggeggio che ho in mano?” chiese sull’orlo di una crisi di nervi l’altra.
“Volevo assicurarmi che fossi una sveglia e che impara in fretta!”
Piccole gocce di sudore perlarono la fronte di Michiru visibilmente nervosa.
“Ascolta, è facile…Quella è una glock 17!” disse Haruka indicando velocemente la pistola con un un gesto della mano per poi riposarla sul volante.
“Stai parlando arabo per me!”
“Spara a ripetizione, come una mitraglia…”
Michiru scosse il capo “Oh no, Haruka…” una risatina nervosa la interruppe “io non comincerò a sparare a destra e a manca!”
“Senti…”
La vettura guidata da Setsuna speronò la fiancata di Haruka.
“Non te lo chiederei mai se non fosse una situazione leggermente critica, non so se hai notato…ma io sto guidando!”
“Ehm…facciamo cambio posto?!” Michiru sembrò piagnucolare.
“Oh si, così ci facciamo prendere alla grande! Ottima idea!” disse in tono ironico “Le dobbiamo seminare, chiaro? Basta che…spari alle gomme prima che loro lo facciano a noi! Mica devi ammazzarle!”
“E’ una cosa che faccio tutti i giorni lo sai? Oh si…prima di andare a fare la spesa io mi metto a bucare le gomme della gente con una…” esitò un momento “glo…glo…” ci rinunciò “con una di queste cavolo come si chiamano!”
 
Le due macchine si affiancarono ancora una volta, Haruka lesse l’espressione minacciosa e determinata in volto a Setsuna.
“Fermati. Non è più una gara! Consegnaci la ragazza!” Gridò Rei dal finestrino abbassato.
“Come no!”
“Se collabori sarà meglio anche per te, credimi!” tentò di convincerla la mora.
“Dite tutti così. Lo dite sempre! Prima di fregare me ce ne vuole ragazzina!”
Rei sembrò irritarsi a quelle parole, impugnò una pistola e cercando di mantenersi in equilibrio la puntò verso di loro.
Il tempo di prendere la mira e Haruka fu più veloce di lei. Gridò a Michiru di prendere il volante e in un momento si sfilò dai pantaloni la sua pistola senza esitare a sparare per disarmarla.
L’auto sbandò leggermente quando Setsuna sentì Rei gridare di dolore e la vide scivolare sul sedile tenendosi stretta la spalla sinistra con la mano destra.
 
Colpita e affondata.
“Ora tieniti forte principessa, qui bisogna scappare!” con quella parole il nos venne sparato nel motore aumentandone la potenza.
Setsuna vide la macchina della yakuza sfrecciare prepotentemente in avanti e superarla facendole mangiare la polvere.
“Rei stai bene?”
“Tutto…bene, capo!” le palpebre si strinsero in una smorfia di dolore e la bocca si serrò per non farsi sfuggire un gemito.
Gli occhi della donna videro il rosso cremisi del sangue scivolarle sull’intero braccio.
E’ una brutta ferita…
“Ehi, Sets…” deglutì, perdendo appena un po’ di colore in volto “non dobbiamo farci scappare quel figlio di…”
“Non fare l’eroina, Rei, ti porto in ospedale. Chiamerò rinforzi!”
“No.” La mano dell’altra le strinse il polso “Tra poco lo riprendi, questa strada conduce in città, nel traffico non può usare certi trucchetti…”
“Non devi strafare in questo modo, chiamo…”
“MOLLA QUELLA RICETRASMITTENTE SETSUNA!” ringhiò decisa la mora.
Non sono una debole, posso farcela.
“TI HO DETTO…CHE NON DOBBIAMO FARCELO SCAPPARE!”
 
 
 
 

Note dell’autrice:
 
Siamo arrivati alla fine del capitolo! E voi direte…era ora! Dopo nove pagine di ca**te che hai scritto! Se siete arrivati alla fine ho davvero stima di voi!
Vi ringrazio tantissimo per le precedenti recensioni, erano tutte così piene di entusiasmo che ho deciso di mettermi a scrivere in anticipo questo nuovo capitolo, sperando vi piaccia almeno quanto quello scorso. Ed ecco il frutto di 5 giorni di scrittura...
 
Abbiate pietà, non ho mai scritto nulla del genere e soprattutto è la prima volta che scrivo di una pseudo corsa automobilistica.
 
Ho notato con piacere che sono saliti anche i numerini che indicano i seguiti e i preferiti, perciò grazie, grazie,grazie! Sono davvero contenta che la storia piaccia a qualcuno o che quanto meno v’incuriosisca :D

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Kat Logan