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Autore: MissHarvelle    27/09/2011    1 recensioni
Coppia: Elena & Claudio.Questa ff è ambientata 10 anni dopo la fine della prima stagione. Elena vive ancora a Roma, fa la maestra d’ asilo , mentre Claudio è un ricco imprenditore e per affari si è trasferito da 5 anni in Provenza, precisamente nei pressi di Arles…per scoprirne di più non vi resta che leggere!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15

Al ritorno da una delle sue passeggiate con Francesco, Elena vide che davanti a casa sua era parcheggiata una macchina grigia.
Il cuore prese a batterle e l’ angoscia la invase. Chi poteva essere se non Claudio? Come aveva fatto a trovarla e cosa voleva da lei?
Chinò lo sguardo sul bambino che si era addormentato. Claudio veniva forse a cercare suo figlio? Le venne voglia di scappare. Decise , però,di farsi forza ed entrò in casa.
Sentì delle voci che provenivano dal soggiorno. Enrica le venne incontro.
“ Non é Claudio, non ti preoccupare! Però lui é qui a Roma e vuole vederti!”
“ Chi c’ è di là allora ?”
“ L’ autista dei Rizzo,credo”
“ L’ autista ?”
Immediatamente, Elena si ricordò dell’ incidente della Mercedes di pochi giorni prima.
Se quell’ uomo l’ aveva vista con Francesco, cosa aveva raccontato a Claudio? E ,soprattutto, che diavolo ci faceva Claudio a Roma?
S’ inumidì le labbra e guardò il bimbo che le sonnecchiava tra le braccia.
“ Enrica.. Francesco é stanco, dovrebbe essere messo a letto. Se lo porto in camera,credi di potertene occupare tu per questa sera?”
“ Si,non ti preoccupare Ele!”
“ Ma..se Claudio ha scoperto l’ esistenza del piccolo…” cominciò Elena.
“ Come? Non glielo hai ancora detto? “
“ No”
“ Ma perché ?”
“ Se l’ avessi fatto, magari lui avrebbe voluto portarmelo via…non hai mai pensato a questo?”
“ Andiamo, Elena, perché avrebbe dovuto farlo? Sua moglie accetterebbe il figlio di un’ altra?”
“ Non è sposato!”
“ Non so cosa dirti..sai come la pensiamo io e tuo padre.. noi sicuramente la pensiamo in maniera diversa da te,magari sbagliamo, ma prova a metterti nei panni di Claudio! Deve essere molto difficile per qualsiasi uomo sopportare il biasimo per aver concepito un figlio di cui non conosce nemmeno l’esistenza !”
“ Allora..vuoi dirgli tutto??” disse Elena ,girando la testa da un’ altra parte.
“ Hai così poca fiducia in me??”
Enrica era delusa.
“ Oh,scusami Enri!! É che sono così stanca…”
“ Fa niente, tesoro! Ora però vai da quell’ uomo..ti aspetta!”
“ Va bene vado!”
Elena scese le scale e andò in soggiorno. L’ uomo che si alzò quando la vide entrare era più anziano di quanto lei avesse supposto , ma era la stessa persona che aveva visto la volta precedente.
“ Salve..é lei la signorina Cicerino?”
“ Si. Se ho capito bene, il signor Rizzo vuole vedermi ?”
“ é così. Mi ha incaricato di venirla a prendere!”
“ Capisco..lei sa per caso per quale motivo il signor Rizzo si trova qui?”
“ Certo..é venuto a fare un viaggio di piacere con la sua fidanzata!”
“ Con Jac!” ci mancò poco che urlasse Elena,ma riuscì appena in tempo a trattenersi.
Trovava inaccettabile e umiliante che lui fosse a Roma con Jacqueline e che,nonostante questo, volesse vederla. Per chi la prendeva?
“ Vuole portare un messaggio al suo capo?”
L’ autista aggrottò le sopracciglia .
“ Non viene?”
“ No”
“ Ma il signor Rizzo ha insistito moltissimo, signorina!”
“ Allora perché non é qui lui ?”
L’ autista non rispose e si diresse verso la porta.
“ Come vuole signorina. É meglio che me ne vada adesso. Arrivederci!”
“ Arrivederci!”


Verso mezzanotte,Elena fu strappata a un sonno agitato da violentissimi colpi alla porta d’ entrata.
Si chinò verso il comodino per guardare l’ ora. Ma i colpi continuavano, così lei si infilò alla svelta la vestaglia azzurra. Non voleva che il rumore svegliasse Francesco.
Rabbrividendo, scese rapidamente le scale.
Aprì la porta per quel tanto che lo permetteva la catena di sicurezza. La scura sagoma di un uomo si stagliava sulla soglia,e in un primo momento Elena fu tentata di richiudere la porta.
Ma Claudio si fece avanti nella zona illuminata, e Elena, sorpresa, sussultò.
Aveva un espressione severa e guardava con impazienza la catena di sicurezza.
“ Posso entrare?” chiese con voce dura.
Elena era convinta che se lei avesse rifiutato,lui sarebbe stato capace di sfondare la porta. Senza dire una parola, fece di sì con la testa,e socchiudendo la porta, la liberò dalla catena.
Claudio entrò subito e richiuse la porta.
“ Vediamo un po’ “ attaccò subito con tono irritato.
“ Andiamo in soggiorno” mormorò Elena. Con un’ esclamazione di impazienza,lui la seguì.
Una volta nella stanza, Claudio la prese per le spalle e brutalmente se la mise di fronte.
“ Allora? Perché non sei venuta?”
Elena si allontanò da lui.
“ Se parli della convocazione di oggi pomeriggio,credo che il motivo sia evidente!”
“ Perché dovrebbe essere evidente?”
“ Sei qui con Jac,il tuo autista me l’ ha detto. Per chi mi prendi? Per una puttanella da quattro soldi??”
“ Tu sei..”
Ringoiò un aggettivo non molto carino e si passò le mani tra i capelli.
Col vestito scuro, la camicia azzurra e la cravatta intonata era più attraente che mai.
Elena si sentì mancare il cuore al pensiero che presto Jac sarebbe diventata sua moglie.
Avrebbe potuto vederlo a ogni ora del giorno e della notte, avrebbe avuto il diritto di portare il suo nome, di dividere il suo letto con lui.
“ Pensa che esco adesso da una cena d’ affari di quattro ore,e che non vedevo l’ ora che fosse finita per venire da te! E tu ti sei rifiutata di venire da me per quell’ unica ora che ero libero!!”
S’interruppe,sbottonò la giacca e si passò una mano sulla nuca.
Elena fece un gesto d’impotenza.
“ Non vedo come la cosa mi riguardi!i tuoi affari sono tuoi, non miei!”.
“ Comincio a crederlo anch’io! Oddio Elena!! Non sai che cosa ho passato dopo la tua partenza!”
Elena tremava visibilmente. Si lasciò cadere su una poltroncina e la vestaglia le si aprì, scoprendo le lunghe gambe snelle.
Lo sguardo di Claudio si fece più sfrontato,così lei riavvicinò i lembi dell’ indumento in fretta.
“ Io..io non credo che tu abbia il diritto di parlarmi così!”
“ Perché no? É la verità. “
Claudio le si mise davanti, le gambe un po’ allargate. Ogni suo movimento sprigionava una sensualità sconvolgente.
“ Claudio ti prego!”disse lei a testa bassa. “Perché sei venuto a quest’ora? É una pazzia!”
Lui si chinò e appoggiò le mani ai braccioli della poltroncina, di modo che Elena dovette buttarsi indietro per mantenere le distanze.
“ Si..é una pazzia! Ma è sempre stato così tra noi..non é vero?”
Elena a malapena respirava.
“ Insomma,cosa vuoi da me??”
L’ atmosfera era tesa. Dall’ alto si sentì Francesco piangere. Evidentemente le loro voci,per quanto tenute basse, avevano disturbato il sonno del bambino.
Claudio si raddrizzò bruscamente con un’ espressione incredula sul viso.
Anche Elena si alzò,pronta a raggiungere il figlio. Gli occhi brillanti di passione, Claudio si voltò verso di lei.
“ Cos’ è?? Chi é che piange?”
“ Francesco”
“ Francesco! Cosa.. quel bambino che piange é ..tuo?”
Elena annuì lentamente, e le labbra di Claudio si storsero in una smorfia terribile di dolore.
“ Vuoi dire che hai un bambino?”. Con un sospiro ,Elena annuì di nuovo.
“ Schifosa…”gridò,lasciando la frase in sospeso.
Elena sentì la porta d’ entrata sbattere fragorosamente.

 

 

 

Note dell' autrice: tutti i nodi stanno per venire al pettine! Manca davvero poco alla fine quindi vi prego...fatemi sapere cosa ne pensate! Non vi costa nulla, a parte il tempo! A presto(spero con nuovi commenti) fabi <3

  
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