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Autore: Smurfette    28/09/2011    2 recensioni
Gargamella è stanco di tutti i suoi numerosi fallimenti e un giorno giunge stremato nella sua misera dimora. Birba gli propone di rinnovare un suo vecchio piano, recitando una patetica commedia al fine di spezzare il legame di amicizia e fiducia creatosi tra i puffi e catturarli tutti. Ce la farà questa volta nel suo intento il povero(non tanto, a dirla tutta) Gargamella?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un filo di luce penetrò nella stanza buia e malridotta. Delle goccioline, segno che la notte aveva piovuto veramente tanto, scivolavano sul davanzale della finestra, ininterrottamente. Era stata una vera e propria tempesta.
Passò qualche minuto, e il raggio si ingrandì ulteriormente mostrando un piccolo letto vuoto e sfatto.
Gargamella probabilmente aveva avuto una notte insonne. O forse no.
Entrato nella sua stanza spalancò le ante dell'infisso malridotto che si staccarano e finirono a terra provocando un rumore assordante.
Stranamente, Gargamella non se ne curò. Poggiò i gomiti sul davanzale bagnato e osservò il cielo serenamente.
Birba lo raggiunse e richiamò la sua attenzione con un leggero miagolio del "buongiorno".
Gargamella sospirò e si voltò verso il proprio animale domestico.
-Birba, oggi è il gran giorno. Vogliamo iniziare? Prima iniziamo, meglio sarà.- Birba annuì debolmente con la testa, decisa.

*Inizio Flashback*
-Di nuovo! Quei puffi me l'hanno fatta di nuovo!- sbraitò Gargamella sbattendo la porta di legno ammuffita -E' davvero il colmo!-
Birba cominciò a ridere sguaiatamente. Ancora una volta Gargamella aveva fallito. Grazie ad un suo inutile piano, come sempre, dopotutto.
-Non cominciare, maledetta gattaccia!- la minacciò brandendo la scopa tra le mani facendola zittire immediatamente. L'uomo la riposò furioso.
-Non ci posso credere, per l'ennesima volta- disse, stringendo i pugni -Dov'è che sbaglio ogni volta? Dove?!?- si sedette sulla sedia vicino al tavolo, sfinito.
Si guardò nello specchio poggiato lì sopra, notando che i pochi capelli che aveva erano totalmente scompigliati e bruciacchiati.
-Gargamella- lo riprese Birba -Io ti dico sempre dove sbagli, ma tu non vuoi mai ascoltarmi!-
La gatta si piegò sulle proprie zampette magre e scattanti e poi spiccò un salto sul tavolo.
-Quello che ti fa sempre fallire è la tua tremenda disorganizzazione- guardò il proprio padrone che aveva cominciato ad interessarsi del suo discorso, per una volta -Mentre loro sono, a tuo discapito, sempre uniti e organizzati. E' inutile cercare un metodo per cercare il loro nascondiglio, distruggere le loro case o costruire stupide trappole. Quello che dovresti fare è attaccarli da dentro- -Cosa vorresti dire?- chiese confuso l'uomo.
-Il piano di creare una puffetta stava riuscendo, ma non sei stato abbastanza furbo, mio caro. Puffetta era sgraziata, ma forse non era neanche questo a scatenare l'antipatia degli altri puffi. Era il suo carattere, non sapeva porsi gentilmente a loro e inoltre tu l'hai trattata così male che lei ha deciso di schierarsi dalla loro parte ed è successo quello che è successo-
-Mia carissima Birba- la interruppe Gargamella -Ti ricordo che Puffetta era solo uno strumento, non vedo perchè trattarla bene- sbuffò infastidito dalla rimprensione della gatta.
-Non capisci proprio niente Gargamella- scosse la testa Birba -Fai lo stesso anche con me. Se mi trattassi meglio, consigli di questo genere te ne darei giorno e notte-
-Cosa vorresti dire?!? Hai un piano segreto ed efficace e non vuoi neanche confessarmelo?- Gargamella diventò rosso dalla rabbia.
-E' questo che intendo- sorrise felinamente Birba -Vedi di trattarmi con rispetto d'ora in poi, e ti dirò ciò che vuoi. Innanzitutto, quando diventerai ricco, voglio mangiare pesce tutti i santi giorni della mia vita-
-Birba, tu farnetichi. Se fossi ricco, ti avrei già sbattuto fuori.-
Birba fulminò con uno sguardo il padrone che notata la serietà dell'animale ammutolì istantaneamente.
-Con il mio piano non potrai fallire. Voglio solo che tu prometta che esaudirai il mio desiderio di mangiare bene e una bella cuccia comoda e pulita nell'immensa dimora che costruirai, tutto qui-
Gargamella scrutò ancora una volta Birba, pensieroso. Non aveva mai visto la sua gatta così tremendamente seria.
-E' sia!- battè i pugni sul tavolo -Faremo come dici tu!-
Birba si leccò i baffi.
-Sento già il sapore della conquista- sogghignò la gatta.
*Fine Flashback*

Gargamella si diresse verso la stanza degli esperimenti, dove un enorme calderone era già sul fuoco a bollire l'acqua.
Si avvicinò al tavolo dove erano poggiati varie barattoli chiusi accuratamente.
-Ho controllato tutto ieri- proferì Gargamella -Abbiamo tutti gli ingredienti, oggi è arrivato il gran giorno-
-Lo spero bene- rispose Birba che si accucciò a terra ad osservare i movimenti del padrone.
-Allora, dunque.- l'uomo prese tra le mani un barattolo che conteneva una scintillante polvere azzurra e la svuotò completamente nel calderone, poi cominciò a mescolare. Passarono cinque minuti e il miscuglio era diventato morbido, simile ad una crema per farcire i dolci.
-Ci siamo, la consistenza è ottima- controllò Gargamella -Adesso debbo aggiungere queste ciocche di capelli. Una ciocca rosa, una rossa, una ambra, una gialla, una nera, una viola, una grigia e un paio di ciocche marroni. Adesso veniamo ai cristalli, li ho lucidati proprio stamani. Otto cristalli azzurri, due verdi, quattro ambrati e due grigi-
Nel composto azzurro cominciò a formarsi un vortice arcobaleno.
-Ed infine- pronunciò Gargamella solennemente -Un petalo di rosa bianca- Continuò a mescolare pazientemente, poi prese un secchio d'acqua e spense il fuoco che scaldava il calderone.
-Adesso non ci resta che aspettare, Birba-
Gargamella si sedette sulla sedia, esausto. Non aveva fatto nulla di eccezionale, ma in realtà era dall'alba che pesava e divideva attentamente le dosi degli ingredienti.
Passò circa un quarto d'ora. Gargamella e Birba si guardarono, poi annuirono nello stesso istante. L'uomo si alzò, prese due stracci e con quelli rimosse il calderone dal focolore, poggiandolo sul tavolo che aveva sgomberato poco prima.
Non dovette aspettare molto. Dal pentolone sbucò una testolina coperta da un candido cappello bianco con una pallina di peluche rossa seguita da un'altra testolina coperta da un cappello nero.
Un lampo bianco costrinse Gargamella a chiudere gli occhi.
-Io sono puffa Fotografa- esclamò quella che aveva appena scattato la foto -Dovevo pur avere una foto che imprimesse l'emozione del nostro creatore alla nostra nascita- sorrise.
Pochi secondi e furono entrambe giù.
Il pentolone cominciò ad emettere strani suoni.
-Oh cavoli, non ci riesco! Forza, formiamo una scala!-
-No, non preoccupatevi- esclamò Gargamella con un tono insolitamente gentile -Vi aiuto io-
Infilò le sue mani nel pentolone e subito le sentì tastare, poi le rialzò.
Nelle sue mani, altre sette splendide puffette. Quella che prima parlava era una puffetta dai capelli corti e neri. Fu proprio lei la prima a presentarsi.
-Piacere signor Gargamella, io mi chiamo puffa Sapientona- disse sistemandosi gli spessi occhiali fucsia sul naso. Aveva dei grandi ed espressivi occhi azzurri contornati da lunghe ciglia nere.
-Io già mi sono presentata- sorrise amabilmente la puffa che era uscita per prima. Aveva una folta chioma rossa e indossava un sgargiante completo a quadrettoni. Un mano una macchinetta fotografica minuscola.
-Io sono la puffa Cheerleader- si presentò la puffa con il cappello nero mentre sventolava i suoi ponpon neri e blu in aria, ridendo. Aveva i capelli lisci e azzurro cielo come gli occhi.
-Io sono puffa Ballerina- continuò la puffa accanto a lei facendo un elegante inchino, aveva dei graziosi boccoli rosa pallido.
-I-io s-sono puffa T-Timidi- la puffa con i capelli grigio perla e gli occhi identici arrossì violentemente torturandosi le dita delle mani.
-Io sono Fioraia!- si presentò una puffa che indossava un cappello di paglia adornato con una rosa arancione. Mentre diceva ciò, porse una rosa a Gargamella che l'accettò senza troppi complimenti.
-Io sono Musicista- si fece avanti, suonando la sua chitarra elettrica rossa per rendere speciale la sua presentazione, una puffa dalla chioma lunga e mossa, gli occhi ambra e magnetici. Sembra una vera e propria star.
-Io sono puffa Solitaria- se Musicista aveva degli occhi stupendi, lei l'aveva indubbiamente superata. I suoi occhi ametista, di una tonalità pià scura dei capelli dello stesso colore, esprimevano una dolcezza infinita mitigata a una maturità sorprendente.
-Ed ecco il pezzo forte- disse togliendosi il cappello una puffa dai capelli corti e biondi e gli occhi verde smeraldo -Sono puffa Stilista- disse facendo un inchino. Le presentazioni erano terminate.
-Oh, miei ragazze- recitò commosso Gargamella -Quale onore essere alla vostra presenza, misero qual sono-
Le puffe sorrisero, compiaciute. Birba anche sorrise. La commedia stava procedendo alla grande.
-Io e Birba ci sentivamo così soli e tristi...abbiamo deciso di creare voi, meravigliose compagne di sventura-
-Di sventura? Cosa mai è successo?- chiese curiosa puffa Cheerleader. -Giusto, loro non possono sapere- disse Gargamella, guardando malinconico Birba che abbassò le orecchie in segno di tristezza.
-Raccontaci, Gargamella- lo incitarono disponendosi in un semicerchio. Un sorriso maligno di dipinse sul volto dell'uomo.
-Dovete sapere- cominciò il pezzo forte della sua recita -Che io non sono sempre stato così. Un tempo ero un bel giovanotto e vivevo con Birba e la mia famiglia in un grande castello. Ebbene sì, ero un principe- prese una pausa, poi continuò -Ero felice insieme a loro. Passavo i miei pomeriggi a giocare con la mia sorellina, Agatha. Un giorno però...- annaspò forte il naso, cercando di sembrare il più triste e più prossimo al pianto -Incontrai un omino blu, era il Grande Puffo. Vive poco distante da qui, in un villaggio che non mi è concesso vedere e visitare. Per sbaglio ci finii mentre giocavo a nascondino con Agatha e Grande Puffo pensava che io gli volessi fare del male, così cominciò a pedinarmi. Giorni dopo ero seduto sotto un albero, a leggere tranquillamente un libro.
Egli si avvicinò e mi confessò che era geloso della mia felicità, così cacciò una strana bacchetta magica e fece sparire il mio castello, compresa la mia famiglia. Rimasi solo, con Birba. Vagammo giorni e giorni, ma nessuno voleva aiutarci. Grande Puffo, con tutti i suoi amici aveva divulgato la falsa notizia che io volevo distruggere il loro villaggio e creavo scompigli nella sua comunità. Nessuno, nessuno ci ha aiutato. Io e Birba abbiamo creato questa misera casetta, all'inizio ci stavamo bene, ma adesso...beh, eccoci qui- prese un grosso fazzoletto e finse di piangere, ripetendo quanto gli mancava la sua famiglia.
Le puffette si guardarono rattristate e provarono a consolarlo.
Puffa Stilista prese la parola.
-Cosa possiamo fare per te, Gargamella?- chiese improvvisamente.
-Oh no, non voglio sottoporvi a nessun rischio e soprattutto coinvolgervi in questa storia- rispose scuotendo fortemente la testa. Il suo piano stava riuscendo alla perfezione, senza nessun intoppo.
-Invece noi vogliamo fare qualcosa- continuò puffa Musicista.
-T-tu ci hai c-creato. Dobbiamo s-sdebitarci, dopotutto-
-E poi te lo meriti! Insomma, non hai fatto niente! Dai Gargamella, dicci come fare! Un modo ci sarà!- insistette Fioraia.
-Beh...sì, un modo c'è. Siete proprio sicure di volerlo fare?-
-Assolutamente- dichiararono all'unisono.
-I puffi sono molto uniti tra loro. Ho provato varie volte a parlare con Grande Puffo, supplicandolo, ma nulla. Erano così tanti che ogni volta mi cacciavano via. L'unico modo per parlarci, sarebbe condurlo qui, da me, ma non so come. Loro non si fidano immediatamente degli sconosciuti, anche se non sembra così. Dovreste diventare loro amiche e...-
-Beh, possiamo anche "conquistarli", così sarebbe più facile- ammiccò la puffa Cheerleader.
-Oh beh, non credo che per voi sarà un problema- le lusingò Gargamella -Una volta fatto ciò, si fiderebbero completamente di voi e potrete condurli a me- -Se permetti- si intromise puffa Stilista -Dico che bisognerebbe anche un po' dividerli all'interno del gruppo. Se anche li conducessimo da te, la loro unione ti schiaccierebbe ancora e noi non potremmo fare più nulla. Se rompiamo i loro legami, il tuo piano funzionerà-
Passò un'oretta circa l'organizzazione del piano. Alla fine, Gargamella consegnò una collana dorata a puffa Stilista, che permetteva di contattare il padrone senza alcun problema.
-Tienila sempre con te- le raccomandò prima di andare a dormire.
-Adesso Birba- si rivolse alla gatta, una volta che le puffette si ritirarono in una minuscola stanza preparata per loro -Possiamo dormire sonni tranquilli. Andiamo, domani ci aspetta un'importante giornata- Puffa Solitaria non era felice, quella storia non la convinceva. Lo sguardo di Gargamella, il suo tono poco rassicurante...era tutto così strano. Ma se le altre si erano fidate, perchè ribellarsi? Non poteva dire nulla in contrario. Avrebbe capito tutto, prima o poi. Bisognava solo aspettare.
P.S.: una misera manipolazione dei personaggi del film "I puffi" in 3D. Ci tenevo veramente a mostrarvi le nuove puffette. Se fossi più brava, di sicuro non assomiglierebbero tutte così tanto a puffetta. Ho cercato di cambiare più cose possibili, ma questo è il massimo che so fare. Per ora le ho raggruppate(insieme a Puffetta ^.^), non vorrei che qualcuno le copiasse. Spero vi sia piaciuto sia l'inizio della fiction e anche la rappresentazione delle nove puffette, al prossimo chappy =)
  
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