POv BLAiR .•
E così trascorsi anche quella sera seduta sull'enorme divano mangiando schifezze.
Dovevo trovare una scusa a quello che gli altri vedevano. E cosa vedevano? Io. Io che mi allargavo sempre di più.
Io che mi isolavo, io che ero giù...
Solo Serena mi era continuamente vicina, gli altri avevano smesso di cercare di capirmi. Pure Louis. Ci vedevamo la sera, dato che lui il giorno era sempre impegnato.
Mi diceva tante belle cose e poi ci appisolavamo. Niente di pù niente di meno.
Quella sera però Louis non rincasò molto presto. No. Anzi, molto tardi, ma non mi insospetti come avrebbe fatto una qualunque futura sposa di un principe.
Io uscii alle 11 di sera, diretta chissà dove. Presi un taxi e mi feci portare molto lontano, neanche so dove.
In un piccolo quartiere. Mi fermai ad un caffè e ordinai una cioccolata calda.
Non sapevo cosa fare. Volevo diventare PRINCIPESSA, con tutta me stessa. Volevo dire la verità a Louis, e anche a Chuck. Volevo stare con Chuck, ma anche con Louis.
E poi c'era Dan.. Ovviamente per me era un amico, ma un buonissimo amico. Ma anche se ci si avvicinava molto, non varcava la soglia dell'amicizia.
Era stato uno sbaglio quel bacio, fargli credere in una possibilità. Poveraccio.
Stavo ancora assorta nei miei pensieri quando il telefono vibrò. Oh, Perfetto!
Perchè se tiro un nome a caso indovino sempre?
GOSSIP GIRL
Goodmorning US!
Sapete dove si è cacciata la nostra reginetta?
Bhè, ve lo dico io se non lo sapete.
In uno squallido caffè di un quartiere malfamato.
Che la regina perda potere?
Che questo riguardi in qualche modo la nuvola nera che gira
attorno a lei? Lo saprò prima o poi...
Statene certi!
Kiss Kiss
Gossip Girl.
Guardai fuori dal locale ma non vidi nessuno.
Nel messaggio c'era una mia fot, e devo dire che ero messa decisamente male.
Oh, ma guarda una chiamata. L'ho già detto che se dico un nome a caso indovino?
DAN: Ehi Blair, cosa ci fai in quel locale?
BLAIR: Humprey, adesso vuoi farmi la predica?
D: No, no.. Cioè.. Ho visto quel messaggio, a cosa si riferisce Gossip Girl?
B: A niente, e se anche fosse non lo verrei a dire di certo a te.
D: Bhè, io potrei aiutarti!
B: Nessuno può...
D: OK! Adesso dimmi cosa succede?
B: Scordatelo. - E attaccai.
Insomma, quell'Humprey si faceva ogni giorno più petulante.
Presi un altro taxi e mi feci riportare a casa per una bella dormita. Cosa che, ovviamente non accadde.
Perchè sulla porta trovai Louis, con un'aria seria, quasi arrabbiata.
<< Dove sei stata? >> Oh, ma che premuroso! -.-
<< Da Serena, dovevo prendere una cosa.. >>
<< No, Blair! Eri in un caffè di un locale malfamato! >>
<< Oh, e così ti sei messo a leggere Gossip Girl? Bhè, pensavo che avessi altro da fare.. MA mi sbagliavo. >>
<< QUello che mi sbagliavo ero io. Non dovevo lasciarrti sola, non sai che rischi hai corso! >>
<< Louis, se non te ne fossi reso conto io sono una donna adulta e respondabile, e se permetti, faccio quello che più mi pare. >>
Dissi ritirandomi in bagno.
<< Bhè, sarai anche adulta ma hai bisogno di molto controllo! >> Disse urlando attraverso la porta.
Allora non ci vidi più, uscii e mi preparai per un litigio. Ma qualcosa in me mi bloccò.
Non so dire perchè, ma successe qualcosa. Trovai inutile predere tempo a litigare. Diventai stanca e mi svegliai sulle gambe di Louis.
<< Cosa? Cosa è successo? >>
<< Sei svenuta, lo dicevo che avevi bisogno di controllo.. Chissà cosa hai bevuto in quel locale.. >>
<< No, Luis, non preoccuparti. >> Dissi alzandomi, ma lui mi trattenne in terra.
<< Ho chiamato alcuni dei migliori medici della zona, saranno qua a minuti... >>
<< Ti dico che sto bene! >>
<< Blair, sta clama.. non ragioni... >>
Suonarono alla porta, Louis corse ad aprire ed entrarono due uomini ed una donna.
Mi fecero molte domande e controlli, e io stetti al gioco per far calmare Louis, dissi che certe volte avevo nausee e giramenti di testa.
bhè, questo non lo fece calmare, ma avessi detto che non avevo nulla (mentendo) avrebbe pensato che (appunto) mentissi e si sarebbe insospettito di più.
Dopotutto ero realmente svenuta.
I dottori dopo si misero a confabulare fra di loro. Io chiamai S, sperando che rispondesse, dato che ormai era notte inoltrata.
D'un tratto arrivò Louis con le lacrime agli occhi. Sorrideva. Entrò e mi sollevò. Poi mi abbassò. e mi disse:
<< Avremo un bambino! >>