Crossover
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Autore: _Arthur_    28/09/2011    3 recensioni
Sora decise che poteva sacrificarsi [...] e fece scorrere la scura lama nel suo petto [...] Melinda, in quel momento, era a posto: niente e nessuno avrebbe potuto disturbarla
Crossover tra "Kingdom Hearts" (giochi) e "Ghost Whisperer" (serie TV)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Telefilm, Videogiochi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6
Stranezze rosse

- Ora, Namine, è giunto il momento che tu mi dica la verità! -

La piccola Nessuno chinò la testa
- Tu, li vedi, vero? -
Di nuovo lei non rispose, al che Marluxia perse definitivamente la pazienza:
- RISPONDIMI! NON PENSARE DI POTER MANTENERE CHIUSA QUELLA BOCCA ANCORA PER MOLTO TEMPO! -
- Cosa vuoi farmi, allora, se non parlo, uccidermi? Accomodati, non aspetto altro! -
La frase colpì come uno schiaffo il Nobodie dai capelli rosa. Sbuffò e lentamente si costrinse a rilassarsi.
- No di certo, Namine. Ora, se vorresti essere...-
ma non terminò mai la frase. Le parole gli morirono nella gola, quando sentì una voce femminile che non aveva provenienza ne profondità; sembrava essere ovunque in quella stanza:
- No, no, no, così proprio non va bene... Non pensavo che un membro dell'Organizzazione non sapesse neanche trattare con una bambina. Marluxia, mi deludi! -
 Dopo qualche attimo di esitazione rispose
- Chi sei, mostrati! come hai trovato questo castello? - Nessuno poteva trovare il Castello Oblivion, fortezza inespugnabile quanto introvabile. Come poteva, la donna che stava parlando essere arrivata fin li?
- Oh, si, sono assolutamente sicura che sarebbe una bella storia da raccontare. Ma purtroppo, non è questo il momento, no...  Naminè, per favore, seguimi; so che puoi vedermi-
e infatti la bambina aveva assunto un'aria molto sorpresa, rivolta verso un angolo buio di quel luogo.
- Naminè – sussurrò lui – non andare, rimani qui! –
Ma lei non rispose; i suoi occhi erano ancora fissi verso quel punto, ma, questa volta erano colmi di terrore.
Di nuovo la voce della Dama Rossa risuonò fra le mura
- Avanti, ragazzina, sai che non puoi rifiutarti. O io mi occuperò personalmente di lei –
- lei chi?!? –Marluxia non sapeva cosa stava succedendo – Naminè, qualunque cosa ti stia facendo vedere non muoverti! –
- non… non… devo andare –
Qualche attimo e anche la piccola bambina scomparve.
Il Nobodie sapeva che, in condizioni normali, Naminè non sarebbe potuta sparire da quella stanza. 
E questo lo preoccupava assai più della scomparsa stessa.
 
- Avanti Sora! Se stiamo nascosti qui non c’è nulla che potremo fare!! –
Assistere al battibecco tra Roxas e il Riflesso di Sora non era molto divertente per Melinda. Non era facile rispondere prontamente a ciò che il Nobodie diceva al Riflesso, e il tutto le mandava in palla il cervello perché nessuno dei due le permetteva di dire ciò che voleva dire.
- Si ma – stava riprendendo il fantasma – digli che se ci avviciniamo troppo all’ingresso potrebbe esserci qualcuno che ci vede –
- Sora dice che potrebbe esserci qualcuno che ci vede, se ci avviciniamo troppo. Ma… -
-Ah dice così?!?… allora come facciamo a trovare il Riflesso di chi so io? –
- Digli che… -
- NO! BASTA! Non ho intenzione di continuare così!! –
L’urlo ruppe il silenzio attorno ad Hollow Bastion. Erano arrivati da qualche minuto all’ingresso del castello e avevano scelto di nascondersi per poter decidere cosa fare; o meglio, Melinda era stata costretta a nascondersi perché Sora era troppo fifone per continuare.
Non che le dispiacesse, in fondo. Dal punto in cui avevano trovato riparo riusciva a vedere tutto l’imponente quanto diroccato castello, nonché l’unica via d’accesso. Se qualcuno avesse voluto sorprenderli lo avrebbero visto. Eppure rimanere li non avrebbe portato a niente. I Fantasmi, e lei lo sapeva per esperienza, non si mostravano dal nulla, bisognava cercarli, farsi vedere.
- allora – si decise a parlare – facciamo così: Roxas, lo so che non ti piace, ma tu rimani qui, così potrai coprirci le spalle. Io e Sora andremo la, davanti al portone e ci faremo vedere. Proverò a sentire qualcosa. Magari, se siamo fortunati, riuscirò a convincere il Riflesso a mostrarsi. –
Non volle ascoltare ciò che gli altri due avevano da dire: fino a prova contraria era lei l’esperta di Fantasmi.
 
Il portone era qualcosa di maestoso; Melinda se ne accorse solo quando ci fu sotto. Non sembravano esserci fessure, quindi nessuna entrata, ma ormai non si preoccupava più delle stranezze di quell’universo, per quello che ne sapeva lei la porta poteva semplicemente sparire se qualcuno avesse voluto entrare, per poi riapparire una volta varcata la soglia; oppure poteva aprirsi a spirale come  un avveniristico portale; o…
- Sei in ritardo – Una voce la sorprese dalle spalle.
Melinda si girò di scatto, procurandosi anche un certo dolore al collo, e trovò davanti a se una nuova figura. Non ci voleva molto per capire che chiunque avesse davanti a se non era vivo ma un fantasma. Era comparso, infatti, dove un attimo prima non c’era nessuno
- In ritardo per cosa? –
- Ti ha scoperto, non avremo via di scampo, è già qui! –
I due poveri ignari si scambiarono un occhiata, il volto di Sora tradiva una certa preoccupazione, quello di Melinda vera e propria ansia. L’ ex-prescelto si azzardò a chiedere
- chi sei? Chi è già qui? Cosa stai… -
Ma ancora una volta una voce, di donna, interruppe il dialogo. Non aveva provenienza, ma variava come il vento stesso; era mielosa e avrebbe avuto il potere di attirare l‘ attenzione, Melinda non ne dubitava, anche se fosse stata nel bel mezzo di un concerto.
- Ilamaru… Ilamaru, non vorrai mica dire tutto!? – la poca ironia raggelava il sangue nelle vene, dell’unica persona che ancora lo aveva - Su, su, vieni ora, vieni da me, vieni dalla Dama Rossa! –
E in quel momento, la Dama Rossa apparve.
Il fascino è un concetto poco concreto; certo, vi sono alcune accortezze o alcuni canoni che permettono ad una persona di rendersi apprezzabile, ma ad un certo punto bisogna avere qualcosa di personale, nel corpo, nella conformazione, nei modi, nella voce, che attira l’attenzione; qualcosa di tentatore, adatto a stregare i sensi; la comparsa della Dama Rossa era stata la cosa più fascinosa che Melinda avesse mai visto, ma non quel fascino che si gradisce; ma quel genere di richiamo verso un qualcosa che sappiamo benissimo di dover disprezzare. Sarà stato il lungo mantello purpureo che la copriva elegantemente dal capo, o come lo stesso sia comparso svolazzando perfettamente; o sarà stata l’elegante figura che si scorgeva a malapena fra le pieghe del vestito, sarà stato il momento e il modo in cui era apparsa, o la sua voce; ma Melinda era certa di una cosa; quella era una donna che poteva avere tutto ciò che voleva, e, in quel momento, ciò che voleva era metterle i bastoni tra le ruote, o peggio.
In poco più di una frazione di secondo seppe che la Dama Rossa era un mortale nemico.
- Vieni, Ilamaru, vieni da me; sai benissimo che non puoi rifiutarti –
Il Riflesso che avevano appena incontrato li guardò; il panico dipinto sul suo volto spinse Melinda a parlare:
- Ila… Ilamaru, se così ti chiami, non muoverti –
- è troppo tardi! Tu… tu non sai… -
- qualunque cosa possa averti detto, o fatto non sei costretta a seguirla –
-oh… si che lo è – rispose mellifluamente la Dama Rossa
- lo sono –confermò
- però, ritengo che chiunque non sia stato ancora trovato debba rimanere nascosto… si –
- Che cosa? Chi…? Non… non può essere qui, no? Nascosto… - era evidente che sotto il rosso cappuccio ci sarebbe stato, a poterlo vedere, un viso molto incerto; se questo fosse stato vero, però, a giudicare da quel che disse dopo, quel momento era passato velocemente come era venuto.
- Bene… ho trovato queste parole molto illuminanti. Ora, Terrestre, puoi cercare di sfuggirmi, o nascondere qualcuno o qualcosa; ma sappi che ci rivedremo: molto prima di quello che tu pensi, perché, vedi, al contrario tuo, io posso controllare i fantasmi… - e dicendo questo fece comparire una nuova figura, una bambina, di fianco a se. Sembrava impaurita e frustrata per qualcosa; i suoi corti capelli biondi tremavano lievemente, come il vestitino bianco.
- eppure, Melinda Gordon, tu mi servi, stranamente, quindi, per ora, ti lascerò vivere. Ora, mia cara – e si rivolse all’ultima arrivata – sai quello che devi fare –
La bambinetta si guardò intorno frustrata; quando i suoi occhi si posarono su Sora lo sguardo le si accese lievemente, come se non si fosse aspettata di vederlo li, ma si premurò di cancellare subito quell’espressione dal viso, senza farla vedere alla Dama Rossa; poi, piano piano alzò la mano verso Ilamaru. Il Riflesso, nello stesso istante, iniziò a lottare contro una forza invisibile agli occhi di Melinda
- non.. non farlo, ti prego, non voglio venire –
E nuovamente il fascino malefico proruppe dalla figura incappucciata, sotto forma di una risata cristallina, pura quasi all’inverosimile. Terrificante.
- non penso che nessuno di voi due abbia scelta – e appena la bambina toccò il Riflesso tutti e tre scomparvero.
Improvvisamente tornarono i suoni, improvvisamente l’attenzione era attratta da altre cose: un uccellino, il lento passeggiare di una formica, il sole in lontananza, il posarsi lieve di un petalo di rosa a terra, comparso nel punto esatto in cui erano sparite le tre figure.
Melinda dopo qualche secondo corse verso Roxas, ancora nascosto
- Di tutto quello che è successo, tu, cosa hai visto? –
Mai, nella sua breve non-esistenza, il nobodie si era trovato di fronte ad una domanda così difficile: cosa aveva visto?!?
Aveva visto Melinda che, come al solito, parlava verso l’aria, rivolta ad un fantasma sicuramente; l’aveva sentita dire una frase senza senso
- in ritardo per cosa? –
Aveva sentito una voce di donna irrompere da chissà dove, e non ne aveva mai visto la provenienza e poi la cosa più strana, ad un certo punto…
- e poi la cosa più strana, ad un certo punto è comparsa… -
- Naminè – completò Sora.
“Fantastico” pensò Melinda “un altro… essere che loro conoscono e io no…” Brevemente gli spiegò come erano andate le cose.
- quindi –disse – ricapitolando: la famigerata Dama Rossa è un fantasma! Ma di chi? è un fantasma o un riflesso? –
- non lo so –risposero gli altri due all’unisono
- e poi chi era quella Bambina… l’avete chiamata Naminè, ma chi…cos’è? Un fantasma no sicuro visto che l’abbiamo vista tutti –
- è un Nessuno! Come me –
- non uno qualunque – precisò Sora –ma è
- il nessuno di Kairi –
Di nuovo avevano parlato contemporaneamente
- Kairi… - Melinda sapeva che se anche avesse domandato nessuno dei due avrebbe risposto con la verità, quindi si decise a chiedere:
- e, infine, Ilamaru, come faceva sapere che c’era anche Roxas? –
- sapeva di me? –
- Si, ha detto, poco prima di essere costretta a sparire, un monito che solo noi potevamo capire: “ritengo che chiunque non sia stato ancora trovato debba rimanere nascosto” era chiaro che si riferiva…-
- a me –
E a parlare era stato Sora.

 - - - -
Ok, non uccidetemi.
anche se avreste molte ragioni:
Primo, il ritardo: lo so lo so lo so lo so. vi chiedo perdono!! ma il periodo è stato veramente pessimo (l'inizio della scuola lo è sempre) e tra esami e verifiche iniziali e impegni vari sono riuscito a ritagliarmi un ora per scrivere oggi grazie ad un miracolo divino. scusateeeee
Secondo, l'incasinatezza: questo capitolo è un casino. Ho fatto fatica a capirci qualcosa anche io. Devo, però, precisare alcune cose sulla piega che sta prendendo il racconto. spero vi aiutino!
innanzitutto, Ilamaru: mi capiterà di usare nomi che non sono stati ufficializzati. Infatti, a parte per alcuni membri, nessuno si è mai dato la briga di chiarire una volta per tutte i nomi che quelli dell'Organizzazione avevano da vivi. Per questo io uso i primi che ho trovato (o per meglio dire quelli che mi sono stati detti da Tikal (che ringrazio per questo (e le dico anche THE GAME))). Comunque se non sapete chi sia, o se non lo avete capito dal sottile indizio che vi ho dato, nel prossimo capitolo dirò chi è (come farò sempre anche con gli altri) quindi NO PROBLEM
un'altra cosa da dire è che ho finito di giocare a Chain of memories. Ora vi starete chidendo "ma a me che me ne frega?". Il fatto è che nelle avvertenze del primo capitolo vi ho detto che non avrei aggiunto elementi tipici di questo gioco perchè non lo conoscevo. Ora che ne so qualcosa potrebbero scapparmi alcuni elementi, come il castello oblivion o il "rapporto" Marluxia-naminè. In linea di massima spero di attenermi solo ai due giochi principali, ma se dovesse sfuggirmi qualcosa scusatemi. Comunque se avete qualche dubbio potete sempre chiedere!! :D
ok, finisco qua... Un saluto a tutti e, come al solito, un
bollente invito a recensire.
Grazie e arrivederci
BuonCiao!
_Arthur_
  
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