Musica: 04.Tchaikovsky, Suite da "Lo Schiaccianoci" - Danza Russa ("Trepak")
Capitolo
3 ~ Trepak
Quel maledetto commie ne sapeva una più del diavolo! Gli altri Stati potevano dire
quello che volevano, teorizzareconfutareriproporre,
ma quel cosacco mancato non aveva perso minimamente
il suo lato subdolo e macchinatore.
Lascia
che ti mostri,
malen’kaya, aveva detto con un sorriso da innocentino.
Ora, così poteva anche sembrare una
frase come un’altra, ma con la mano gelida del russo sul ginocchio e il suo
fiato caldo sulle labbra, non è che i pensieri di Alfred fossero stati tra i
più casti.
America scostò il tizio nerboruto che
solo qualche piroetta prima l’aveva fermato sulla soglia del palchetto perché
“Gospodin Braginskiĭ ha così deciso”,
e corse fino ai camerini, infischiandosene delle vecchierelle che starnazzavano
indignate o dei loro rispettivi consorti col monocolo dalla rottura facile.
Non si diede cura nemmeno degli
addetti alla sicurezza: ogniqualvolta tentavano di fermarlo, mostrava loro un
tesserino qualsiasi -gli venne pure il
sospetto di aver tirato fuori la Carta Fedeltà del McDonald-, smozzicando
fra i denti un: “SonoAlfredF.Jonesprofessioneeroechiamateil1600diPennysilvaniaAvesenonmicredete”.
E se, mentre caracollava lungo gli
scalini alla ricerca di quel dannato nasone, avrebbe dato via ad un Incidente
Diplomatico con i controfiocchi, la colpa era tutta di Ivan e delle sue palesi
manie di grandezza.
Perché quel maledetto commie era sparito così, senza una
spiegazione, all’improvviso, lasciandolo a fissare come un ebete la sua figura
massiccia che scivolava via nell’ombra fino al corridoietto illuminato.
Un gesto alquanto sconsiderato visto
che, nonostante il freddo cronico delle mani, Alfred poteva ancora sentire il
calore delle sue dita sulle labbra, sulla pelle..
Neanche il tempo di connettere bene e
comprendere la situazione che, allo scemare della sinfonia, Russia era lì, lì
sul palco, come uno dei ballerini
della compagnia!
E America –giustamente, a quel punto- aveva gettato la testa all’indietro e
aveva teso il braccio, già pronto a rivolgergli la migliore risata sguaiata del
suo repertorio.
Ma la musica era partita e i muscoli
di Ivan si erano tesi sotto l’abito di scena, il corpo pesante si era fatto leggero
tra un salto e l’altro, la sciarpa ben avvolta attorno al collo lo aveva
accompagnato una figura dopo l’altra con un rapido palpito bianco.
Alfred aveva sentito la voce spezzarsi
in gola, la risata gorgogliare sulle labbra e poi spegnersi in un singulto di
sorpresa. Era rimasto in silenzio fino a quando la danza non era finita, seguendo
ogni passo del russo, fissandone spiazzato l’espressione rilassata, gli occhi
viola che baluginavano nella sua direzione. Ad ogni figura la successiva seguiva
in un unico, fluido movimento –quasi Ivan
non avesse provato altro per tutta la sua esistenza, come se la musica fosse
diventata parte integrante del suo essere.
E America si era presto accorto di non
trovare le parole per descrivere i movimenti del russo: la vivacità e la forza
di ogni passo erano indescrivibili. C’erano, solo questo si poteva dire.
C’erano e vivevano.
Alfred entrò nel camerino senza troppo
cerimonie, chiudendosi la porta alle spalle. Ivan, seduto su di una poltroncina
nera davanti allo specchio, alzò la testa.
-Ti è piaciuto lo
spettacolo, malen’kaya?- sorrise
noncurante, togliendosi la camiciola bianca di scena e prendendo l’asciugamano
lasciato sul bracciolo.
America non rispose, ma con
espressione risoluta –o simil tale-
si avvicinò al russo e gli afferrò il polso.
-Blateri troppo, Braginski- rise -Un eroe come me non ha bisogno di parole per
risponderti-
Il sorriso di Ivan si allargò.
-Da?-
chiese con non poi così velato scetticismo, gettando via l’asciugamano e
avvicinando il volto a quello dell’americano.
Alfred ghignò divertito, piegando la
testa di lato.
-Lascia che ti mostri, commie..-
Bhè, forse qualcosa di vagamente passabile
Era venuto da quel balletto..
[Prompt:
Fine]
E adesso lo so che, tipo, mi
ucciderete perché l’ho fatta finire così, ma lasciamo loro un po’ di privacy
U_U
Che fatica scrivere questo capitolo,
ragazzi! Soprattutto riguardante la parte della musica e del movimento!
Ho voluto dare al capitolo il movimento della suite, vivace,
vivo...avevo pensato di concludere la fan fiction proprio con la suite
finale del balletto, però..non so..questa mi gustava di
più!
Spero di essere riuscita nel mio intento
*V* E l’immagine di Ivan che balla la Trepak, ma soprattutto questa
coreografia, bhè.. non ci sono parole, immagino. Non è oltremodo splendida?! E
fu così che venne internata.
Ed ora i…RINGRAZIAMENTI!
Ringrazio:
-Lampadina
(ecco, io sono scema, ma mi commuovo a leggere parole come le tue. Perché vedere
apprezzata una storia anche se il pairing non piace è qualcosa di..di
meraviglioso, ecco. Grazie!)
-Rota
(Ivan è il nostro porcellino della steppa! Leggere le tue recensioni, i
tuoi commenti così positivi sui personaggi di Russia e America.,.*O* Perché io adoro il modo in cui li tratti e
bhè..diciamo che sono più che felice!
Le immagini le prendo da DeviantArt!
Basta cercare, come in questo caso, Russia America Stamp et voilà!
Grazie!)
-Chaska
(La mia chaska! Non ti preoccupare per il tempo e le recensioni! Guarda io
come sono in ritardo con le tue e a rispondere! Mi sento una ingrata, ecco. Perché
le tue recensioni sono sempre magnifiche come Gilbert e non riesco mai a
ringraziarti come vorrei ç_ç Gomeeeh! Matthew è un grande Grazie!)
Per aver recensito il secondo capitolo.
Ringrazio inoltre: Rota, NoirNeige (ti giuro che la risposta arriva, ti prego, scusa scusa scusa!), Lampadina e Chaska per
aver recensito.
Ringrazio: Cry Benihime per aver messo la storia tra le preferite;
Ringrazio: Color__by per aver messo la storia tra le ricordate.
Grazie a tutti voi!