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Autore: Beverly Rose    29/09/2011    6 recensioni
Kagome è alle prese con i test di matematica e questo già di per sè basterebbe a far saltare i nervi a chiunque. Ma in più lei deve sopportare Inuyasha, che la tormenta perchè sbrighi in fretta le sue "inutili faccende" per tornare al più presto a localizzare i frammenti della Sfera dei Quattro Spiriti. Ma non è ancora finita! Nella sua stessa scuola, Kagome diventa testimone involontaria di un fatto inspiegabile che ha tutto del sovrannaturale ma che accade in un epoca dove demoni e spiriti maligni non dovrebbero più esistere. Incuriosita prima, ossessionata poi dal mistero che lascia i suoi indizi ovunque nella sua scuola, Kagome decide di venire a capo dell'intera faccenda, affiancata da un imbronciato Inuyasha, disposto a proteggerla quanto a lamentarsi (e a non lasciarla sola mai).
Liberamente ispirato alla diciannovesima puntata della seconda stagione della serie televisiva "Buffy the Vampire Slayer".
Nota: non ci sono vampiri, nemmeno l'ombra!XD
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era un buco nella casacca rossa di Inuyasha. Se vi accostava l’occhio, poteva guardarci attraverso.

Kagome spiò il mezzo demone accucciato vicino alla finestra ed il suo sguardo fu inevitabilmente attirato dal livido violaceo che spiccava sul suo petto nudo, simile ad un colpo inferto da un pugno di ferro.

Quello stesso petto era stato trapassato prima di allora dalla mano di un demone, che per inciso era il fratellastro di Inuyasha stesso.
Ancora, era stato colpito da frecce, maledizioni, scariche di energie, spade.
… E questa volta da un proiettile.

- Piantala di tormentarlo, Kagome- la riprese lui - si riparerà da solo. Uno dei vantaggi della veste del Topo di Fuoco.

La ragazza posò l’indumento vermiglio sulla sedia e si sfiorò dubbiosa la bocca; il sapore di Inuyasha vi era rimasto come incastrato dalla sera prima, tanto che era un impresa evitare di passarsi la lingua sulle labbra per gustarlo di nuovo.

Era stato così … Bello.

Era forse banale definirlo così?

Era stata paralizzata dal panico, questo era indubbio, quando Niito si era impossessato del suo corpo; era stata costretta ad impugnare l’arma da fuoco e puntarla contro il ragazzo che amava.

Era stata bruciata dallo stesso patimento di Niito, quando l’aveva visto precipitare dal terrazzo.

Era stata invasa dallo stesso amore quando lui (lei? Ormai faticava a distinguerli) le aveva impedito di porre fine anche alla sua vita.

Certo, la voce che l’aveva avvolta e riscaldata era quella di Inuyasha però era sempre stata Fumie a parlare.

Quando i due amanti, finalmente liberi, avevano lasciato la scuola, sgombrandola dall’invasione di mosche e da tutta la disperazione che li aveva angustiati per cinquant’anni, il mezzo demone aveva spalancato su di lei gli occhi gialli e l’aveva stretta più forte.

Poi l’aveva lasciata, assumendo un delicato colorito violaceo e da allora sembrava quanto mai desideroso di non sollevare mai più l’argomento che interessava il bacio che si erano scambiati.

Perché quello era successo: avevano continuato a baciarsi una volta liberi e nemmeno lui avrebbe potuto avere così tanta faccia tosta da negarlo.

Quando Inuyasha era tornato in possesso del proprio corpo Kagome l’aveva chiaramente sentito, perché lui era troppo vicino per non accorgersene, abbandonare lo stile tenero e delicato di Fumie e premere nella sua bocca un bacio affamato.

Lei a sua volta aveva schiuso di più le labbra per lasciarlo passare ed intanto le sue mani erano tizzoni roventi sui suoi fianchi.

- Non ci voglio più andare al centenario della scuola - le uscì detto.

- Davvero? - si entusiasmò Inuyasha - allora possiamo tornare!

La ragazza afferrò la casacca vermiglia e gliela gettò sulla testa senza troppi complimenti.

- Ehi!

- Voglio andare in un posto prima. Vieni?

- Ho scelta?

Il mezzo demone si alzò, nascondendo infine il livido alla vista; aveva pensato che una volta libero dal rosario, sarebbe stato tutto diverso ma in definitiva non era cambiato nulla.
Non era in quei grani che portava al collo, il suo legame con Kagome, ma da un’altra parte.

Piegò le ginocchia perché lei potesse salire sulla sua schiena con maggiore facilità e balzò dalla finestra.

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Fumie e Niito erano stati sepolti distanti e per andare a visitare entrambi avevano dovuto camminare per minuti interi; Kagome aveva guardato le loro foto in bianco e nero, letto le dediche sulle lapidi e le loro date, quella diversa di nascita e quella identica di morte.

- I demoni non seppelliscono i loro morti - raccontò Inuyasha, scrutando il cimitero con diffidenza - a volte mi sento più orientato verso il loro pensiero: questa abitudine ha un che di morboso.

- Io invece trovo rassicurante avere un posto dove poter far visita a chi se ne è andato.

- Loro non ci sono, qui- fece lui.

- No, è vero. Li abbiamo visti.

“Sono insieme” avrebbe voluto aggiungere ma l’ultima frase le rimase incastrata in gola.

Distolse lo sguardo dalla foto di Fumie Mori per fissarlo su quel mezzo demone che le era rimasto accanto ancora una volta e la mano le salì automaticamente alle labbra.

Avrebbe voluto provare ancora una volta, anche solo una. Se non la bocca una guancia o la tempia, il collo, quel livido terribile che gli aveva provocato.

Rimase rapita a guardare il profilo di Inuyasha, mentre si faceva rosso, dando prova di essere consapevole che lo stava osservando.

- Loro due … - cominciò senza voltarsi - hanno scelto me. E te.

- Hanno scelto noi - concluse Kagome.

- Ancora non capisco come abbia potuto perdonarlo.

- E’ così importante? L’ha fatto.

Inuyasha volse infine il viso verso di lei.

- Credo … Io li potevo capire, è successo anche a me. Ma a te

Kagome sorrise. Era così tipico di lui convincersi che nessuno fosse in grado di comprenderlo. Il risultato di un’intera vita passata da solo l’aveva portato a credere che nessuno avrebbe potuto mai interessarsi ad analizzare un suo stato d’animo.

- Credevi che io non potessi immedesimarmi? Avevo capito il loro dolore ed avevo capito anche il tuo.

Inuyasha distolse lo sguardo, vinto dall’imbarazzo e dal disagio. Fu costretto a guardare di nuovo Kagome negli occhi quando questa le passò una mano sotto il mento per alzargli il viso; sentì le sue dita tremare.

- Lo so che tu hai … - lei esitò - hai pensato a Kikyo.

Il mezzo demone non rispose. Troppo era il biasimo che era costretto ad affrontare ogni volta che i suoi pensieri erano rivolti alla sacerdotessa morta. Kagome lo fulminava sempre con lo sguardo. I loro amici, non interpellati, si schieravano invarabilmente dalla parte della ragazza. Tacque ma non sembrava che Kagome avesse finito.

- E’ giusto che tu pensi a lei: sarebbe strano il contrario. Mi ferisce ma non voglio togliertelo. Anche lei contribuisce a fare di te ciò che sei.

La mano di Inuyasha si chiuse attorno alla mano che Kagome aveva appoggiato al suo viso.

- Perché mi dici questo?

Lei la risposta l’aveva: perché voglio che tu stia bene, perché desidero la tua felicità, perché ti amo.

Ma era semplicemente troppo e non riuscì a dirlo; si morse invece le labbra e restò in silenzio.

Trattenne il respiro e si alzò in punta di piedi quando si accorse che Inuyasha si chinava su di lei e sperimentò per pochi secondi di nuovo le sue labbra sulle proprie: sì, non si era sbagliata, erano secche e screpolate e le regalarono la più indescrivibilmente bella sensazione che ebbe mai sperimentato.

Bastò quello e le sue ginocchia presero a tremare; bastò quello e il suo stomaco le si strinse in un bollore tumultuoso. Le sue dita si contrassero, stringendo forte mano e mento di Inuyasha.

Aprì gli occhi su quelli del mezzo demone e li trovò inaspettatamente sereni, anche se la sua mano libera era scesa sulla sua schiena e si era ancorata nervosamente al tessuto della sua maglietta.

- Ora torniamo al lavoro o vuoi cimentarti in qualche altra impresa perditempo?- si informò il ragazzo, fiatando contro la sua pelle.

-Torniamo al lavoro- concesse lei. Sorrise.

Rivolsero un ultimo sguardo a Fumie che guardava serena il mondo per sempre da quella fotografia e forse anche da altrove.

- Comunque il mio aiuto è stato determinante- ci tenne a sottolineare Inuyasha, mentre uscivano fianco a fianco dal cimitero.

- Certo, certo.

Kagome cercò la sua mano e si accostò di più a lui; le dita più grandi avvolsero le sue ed il loro passo si accordò automaticamente.

Domani, lo sapeva, ci sarebbero stato nuovi motivi per litigare ed imbronciarsi: Inuyasha avrebbe sottratto a Shippo la sua razione della cena, le avrebbe dato della stupida per non essersi messa al riparo dal pericolo; lei sarebbe scattata, permalosa, avrebbe alzato la voce fino a coprire la sua e si sarebbe allontanata impettita.

Poi avrebbero fatto pace.

Poi avrebbero litigato ancora.

Erano loro, così, da più di quanto ormai potesse ricordare.

Così, pieno di incomprensioni da ragazzini ed amore da adulti, era il loro stare insieme.

- Inuyasha …

Non avevano neppure ancora varcato il cancello del cimitero ma la ragazza si disse che non avrebbe aspettato un minuto di più: si voltò nuovamente verso il mezzo demone e gli afferrò il viso, facendo sparire le dita nelle guance già bollenti d’imbarazzo.

Se domani dovevano litigare, oggi voleva il suo bacio.

Eccolo: voleva il suo sapore sulla lingua e il suo respiro addosso e le sue mani sulla schiena e quella sensazione di sperimentare un’emozione troppo estesa perché il suo corpo potesse contenerla intera.

Separarono le labbra e si abbracciarono in silenzio.

- E adesso possiamo andare?- si spazientì il mezzo demone.

Kagome gli sorrise.

- Sì.


Ora sì.






Eh, mi hanno detto che ci ho messo un secondo ad aggiornare! Solo pochi... Mesi!XD
Chiedo perdono a chi voleva leggere il finale ma questo ultimo capitolo è stato un parto, non riuscivo proprio a cavarci nulla di decente! =_____="
Questo è il miglior risultato che ho ottenuto. Non oso toccarlo ancora per timore di far danni!

Ora vorrei ringraziare chi ha recensito il capitolo precedente!
Nella fattispecie (parola intelligente):

Pluto90

alicettameggy

kaggi18

CarzyV

serin88

shiroganegirl

capinera

Grazie di cuore per le recensioni bellissime che avete scritto :)

P.S. Scrivendo questo capitolo ho avuto diecimila dubbi sul vero nome della veste di Inuyasha. Ho visto poco le puntate in italiano ma mi sembra di ricordare che la chiamino la Veste del Cane di Fuoco. Invece sia negli episodi che (mi pare) nel manga in inglese lo chiamano Fire Rat (ratto di fuoco). In giapponese, anche mi pareva fosse sempre il Topo di Fuoco.... Chi lo sa? E' cane o topo?  Così in caso correggo! :)


  
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