TREASURE AND RUM
CAP XIII
<<
Cosa significa la bussola viene con noi?! >> ripeté Jack
interdetto
<<
Significa quello che ho detto. Tu attua il tuo piano con quei bell’imbusti e
noi, intanto, raggiungiamo il tesoro con la tua bussola. Tu tenta di
rallentarli, mi sono spiegata? >> spiegò la spagnola
<<
Ma… Ma… No!! Negato! Essendo di nome e di fatto la mia bussola, la
suddetta viene con me! >> il Capitano si portò una mano alla
cintura, afferrando la guida che, in tutti quegli anni, lo aveva accompagnato
nelle sue avventure.
<<
E noi come ci arriviamo al tesoro, eh?! >> domandò Angelica, spazientita.
Sparrow allargò le braccia
<<
Improvvisa, gioia! L’hai sempre fatto, per una volta in più non muore nessuno,
sì! >> Hector pestò con violenza la gamba di legno, facendo zittire i due
litiganti con il colpo sordo dell’impatto.
<<
Dovresti ricordare fin troppo bene che, a causa dei tuoi piani
improvvisati, siamo finiti legati ad un albero! Prigionieri degli spagnoli!
>> ringhiò Barbossa facendo riferimento all’episodio dei calici
d’argento.
<<
Ricordo anche che, a differenza di qualcuno, io sono riuscito a liberarmi,
mentre, sempre questo qualcuno, è rimasto imbambolato legato al tronco,
aspettando di essere liberato dai suoi tirapiedi >> precisò Jack
guardandosi le unghie. Barbossa sfiorò nuovamente il calcio della propria
pistola, come per dire a Sparrow che, da lì a poco, si sarebbe trovato con una
probabilità del 99% una pallottola in fronte.
<<
Ti hanno mai detto, Hector, che sei un tantino tanto suscettibile, sì? >>
disse egli imbronciato. L’altro ghignò
<<
Dicono anche che quando perdo la pazienza è preferibile la presenza di Calypso
furibonda! >> rispose scoprendo i denti e aprendo, ancora di più, gli
occhi azzurri.
Jack
sorrise ondeggiando
<<
Non andresti lontano conciato in quel modo >> fece beffardo indicando
distrattamente la protesi di legno
<<
Muoviti, feccia di mare! >> latrò indicando gli inglesi che, nel
frattempo, si stavano allontanando. Sparrow arricciò il naso, offeso per essere
stato insultato
<<
Almeno io non puzzo! >> borbottò il Capitano, indispettito. Sparrow fece
per voltarsi e raggiungere così i corsari, quando una mano lo afferrò per la
cintura, facendolo voltare rapidamente. Il viso di Angelica si fece di colpo
spazio nel campo visivo del Capitan Sparrow, il quale spalancò gli occhi.
<<
… Ehm… Ciao, gioia! >> sorrise scoprendo i denti d’oro. La spagnola alzò
piano la mano destra, passandola lentamente sulla guancia sinistra di Jack.
Egli non disse nulla restando immobile, lasciandosi cullare da quella dolce
carezza.
<<
Stai attento… Ok? >> sussurrò lei con intonazione spagnola. Sparrow sorrise
<<
Ma certo, mia cara Angelica. Il tuo Jack tornerà sano e salvo. Ero sicuro che
infondo… Molto infondo, ti preoccupi per me! >> si portò entrambe le mani
alla cintura e ondeggiò come suo solito, ma subito si accorse che mancava
qualcosa. Il sorriso sul suo viso scomparve e, rapidamente, abbassò lo sguardo
sulle mani.
<<
La mia bussola! Sei senza cuore, ridammela! >> fece arrabbiato
<<
Ti ho detto il motivo per cui mi serve. Piantala e vai dagli inglesi! >>
rispose lei, ma il Capitan Sparrow, ignorandola, le si avventò contro, tentando
di riprendersi la bussola. Angelica spostò indietro la mano appena in tempo, ma
lo slancio di Jack fu troppo forte e i due caddero a terra. La bussola scivolò
dalla presa della donna, rotolando via.
<<
No! >> urlò Angelica. Jack, che a causa della caduta era sopra di lei,
con uno scatto si rimise in piedi, inseguendo ondeggiando la sua guida. Corse
ondeggiando dietro all’oggetto, quando uno stivale lo colpì in pieno sulla
nuca. Sparrow cadde in avanti e il piede di Angelica - quello con lo stivale -
fermò la corsa della bussola.
<<
Mannaggia… >> borbottò Jack ancora intontito. La donna raccolse l’oggetto
<<
Su! Ora alzati e arrivederci! >> disse raggiungendo Barbossa e gli altri.
Jack si rimise in piedi aggiustandosi il tricorno, poi guardò gli altri due
Capitani.
<<
Non so chi affidare chi a chi! >> borbottò ancora
<<
Coraggio scarafaggi! In marcia! >> latrò Hector incamminandosi e seguendo
Angelica
<<
Ehi! Un momento! E la mia parte di tesoro?! Non mi fido, nossignore se non mi
fido! A me spetta il 33%! Mi avete sentito? >> Hector si voltò ghignando
<<
Fossi in te, Sparrow, mi augurerei che non siano trentatre pallottole >>
disse concludendo poi con una risata sguaiata. Jack deglutì e, rabbrividendo,
si incamminò con la sua classica andatura verso gli inglesi.
Angelica
si voltò di scatto
<<
Ricorda, Jack. Porta a termine il tuo piano o il tuo collo diventerà sottile
come quello di una bottiglia… Stritolato dalle mie mani! >> disse per poi
ripartire. Jack, a quelle parole, deglutì portandosi una mano all’altezza del
pomo d’adamo.
Accortosi
che ormai erano ben distanti, iniziò a correre muovendo eccessivamente le
braccia.
<<
Ehi! Ehiiiii! Mi sentite? Sono il Capita Jack Sparrow! >> urlò non
fermando, tuttavia, la sua corsa. Gli inglesi inchiodarono il passo, voltandosi
poi verso Sparrow che, rapidamente stava correndo verso di loro. Essi,
vedendo il pirata, inforcarono immediatamente i fucili, puntandoli contro
Sparrow che, una volta raggiunti i corsari, alzò le mani in segno di resa.
<<
Dannato pirata! Avete segnato la tua fine con questo vostro atto folle. Ed io
che pensavo che il Commodoro fosse riuscito a sistemarvi >> disse
acidamente Grooves. Jack sorrise mostrando i denti d’oro.
<<
Quell’imparruccato si è trovato a gambe all’aria prima che potesse dire -A-
>> il Tenente Theodore Grooves raggiunse il rivale con due falcate,
ringhiando ferocemente
<<
Fossi nella vostra pietosa e alquanto meritata situazione, troverei decisamente
più saggio chiudere quella fogna che vi ritrovate per bocca, Sparrow
>> disse sottolineando il cognome del pirata.
<<
Capitan… Sparrow >> precisò egli alzando un indice. Il Tenente
rise di gusto, soffocando un atteggiamento che avrebbe stonato con il ruolo da
lui ricoperto.
<<
Hmhmhm ma certo, perdonate la mia stoltezza Capitan Sparrow. E se posso
chiederlo, Capitano di quale nave? >> continuò l’inglese beffardamente
<<
Non temete di chiedere di voler chiedere, basta chiedere, sì. Il suddetto
sottoscritto è l’unico e indiscutibile Capitano della Perla Nera, ovvero della
cosa che è riuscita a conquistarmi il cuore… Dopo il rum… E i tesori… E il mio
cappello! Guai a chi mi tocca il cappello, sissignore, potrei uccidere,
comprendete? >> sorrise
<<
Noto con piacere che nel vostro elenco non sono comprese damigelle. Chi
tenterebbe mai di conquistare un simile barbaro? >> Grooves squadrò da
capo a piedi il Capitano, assumendo un’aria sempre più schifata man mano che
scendeva verso gli stivali.
<<
Basta guardarvi in volto… >> iniziò il corsaro. Jack si portò una mano
sulla guancia destra, tastandola piano per trovare cosa non andasse
<<
… Per non parlare delle mani… >> continuò egli. Sparrow, cercando di
mostrare indifferenza, abbassò gli occhi sulle proprie dita, notando che sotto
le unghie alloggiava una gran quantità di lerciume. Richiuse lentamente le mani
in deboli pugni, come a nascondere la veridicità delle parole del Tenente.
<<
Beh, io almeno so distinguere una donna a differenza di voi altri. Scommetto
che non ne avete mai vista una. Una bella, almeno, uhmp! >> rispose
indispettito il pirata ondeggiando, ma Theodore, esasperato, sfoderò la sua
spada con estrema rapidità, fermandola poi a mezzo millimetro dal collo di
Jack. Sparrow frenò subito la lingua, fissando poi di sbieco la lama che
minacciava la sua incolumità.
<<
Parla, Sparrow. Chi ti manda da noi? Cos’è che vuoi? >> sibilò Grooves
strisciando piano la spada sulla pelle di Jack.
<<
… Circostanze improvvise mi hanno volutamente obbligato a rivolgermi a voi
gentiluomini >> fece seriamente Sparrow
<<
Che genere di circostanze? >> indagò Theodore senza allontanare la lama
dal collo del nemico
<<
Parlo di un mostro, Signori. Un mostro che metterebbe in fuga persino il
Kraken. Una creatura a tre teste alberga in questa caverna, essa difende il
tesoro che molti bramano >> spiegò Jack, ammutolendo i corsari
<<
… Kraken?... Non crederai a quella leggenda, spero! Quel mostro non esiste!
>> sbottò Grooves
<<
Oh, esiste eccome, invece. Ha tentato di uccidermi, ma non ci è riuscito, come
potete vedere. Vi propongo un patto: ho deciso di unirmi a voi, compari. Vi
aiuterò a trovare il tesoro senza incappare nel mostro, ma… >>
<<
… Ma?! >> lo incalzò Grooves
<<
… Ma voi la smetterete di darmi la caccia. Niente più mandati di cattura o di
morte. Niente più forca. Niente di niente >> il Tenente continuò a
fissare il pirata di fronte a lui, mantenendo la spada all’altezza del collo.
Sparrow sembrava fin troppo sincero.
Un
comportamento simile non l’aveva mai visto nessuno da parte di Jack e da buon
Tenente, lui non avrebbe mai messo a repentaglio la vita del suo equipaggio.
<<
… Andata >> Theodore ripose la spada nel fodero, tendendo poi la mano al
rivale. Jack fissò l’inglese, poi la sua mano. La strinse con furore, saldando
così il patto.
… To be continued…
Spazio autrice:
Scusate
il ritardo >.< ma la scuola mi occupa troppo tempo.
Spero che
il capitolo sia piaciuto e che abbia strappato almeno un sorriso^^
Come
sempre GRAZIE a recensori e lettori!! :D ciao!!