Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: kymyit    01/10/2011    0 recensioni
[Le Bizzarre avventure di Jojo]
Noriaki Kakyoin è sempre cresciuto in solitudine. Ma non perché gli altri lo evitassero. Era lui stesso che s'isolava,perché nessuno poteva comprenderlo a fondo.
Lui possedeva il potere dello Stand, che solo pochi eletti posseggono.
Ma cosa succederà se questi pochi personaggi entrassero nella sua vita?
Cinque capitoli, cinque (ok, sei) colori, cinque situazioni nella vita passata ed incognita di Kakyoin, prima e durante il fatidico viaggio in Egitto.
Personaggi: Noriaki Kakyoin, Dio Brando, Jotaro Kujo, altri.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Rosso e Nero / Fine del viaggio.

Non capiva bene cos' era successo.
Cercò di mettere a fuoco la situazione.
Aveva sentito un dolore lancinante trapassargli l'addome e scagliarlo lontano.
Aveva sbattuto violentemente contro qualcosa.
Rosso...
Il sangue gli colava lungo il viso, aveva battuto la testa. Ma quel dolore era niente in confronto a non avere più uno stomaco.
Le mani tremanti si aggrappavano al metallo bagnato della cisterna contro la quale era stato scagliato da Dio Brando.
Ma come?
Come aveva fatto, se non aveva neanche visto il suo attacco?

Erano alla fine del viaggio.

I cinquanta giorni di tempo che avevano per salvare Holly Joestar dal maleficio di Dio erano quasi al termine e quel viaggio massacrante era ormai finito. Trasformandosi in un incubo.
Mohammed Abdul, portatore dello Stand del fuoco Magician Red era morto.
Iggy, boston terrier, portatore dello Stand della sabbia The Fool era morto.
Jotaro e Jean Pierre Polnareff, portatore dello Stand spadaccino Silver Chariot, dovevano essere in giro per Il Cairo alla loro ricerca mentre lui e Joestar erano in fuga da Dio, intenzionato a bere il sangue del vecchio per impadronirsi definitivamente del corpo del suo acerrimo rivale Jonathan e confermare il proprio potere.
Il potere di Dio, il suo segreto, non era super velocità, nè teletrasporto.
Era qualcosa di più arcano e terribile, capace di gettare gli uomini nel terrore al solo pensiero.

Lo scrosciare dell'acqua della cisterna accompagnava i suoi frenetici pensieri, mentre il sangue gli rigava il volto colandogli sugli occhi.
Ogni cosa era di quel colore.
Il colore dell'amore, della passione, ma anche della morte.
La sua.
Il suo viaggio era giunto al termine.
Ma poteva la sua vita finire così, tragicamente? Non avrebbe avuto rimpianti se avesse potuto aiutare ancora una volta Joestar e gli altri.
Il vecchio era in pericolo, Dio l'aveva quasi raggiunto. Doveva fare qualcosa.
Ma il grande dolore era un chiaro messaggio: non poteva aiutarlo.
Debolmente i suoi occhi incrociarono una torre, con un orologio.
La mente annebbiata riuscì a convertire l'orario egiziano in quello giapponese e il pensiero si spostò ai suoi genitori.
"Chissà che cosa staranno facendo..." si chiese "Perdonatemi per tutte le preoccupazioni che vi ho dato." in quel momento, ricordò di non averli mai avvisati di quel viaggio e che quindi sarebbero stati tremendamente in pensiero. E che non avrebbero mai conosciuto i motivi che lo avevano spinto a partire e a morire. Non l'avrebbero più rivisto, se non da morto.
"Mi dispiace..." era sul punto di piangere, ma le lacrime dovettero attendere, perché un bizzarro pensiero invase la sua mente.
Le lancette...
La sua tecnica mortale, il campo minato del gerofante... superata così, senza sforzo, dal nemico?
Era inconcepibile.
"I tentacoli di Hierophant Green erano estesi per venti metri. Ogni suo movimento doveva essere anticipato... Doveva essere colpito ogni volta che sfiorava un tentacolo... Ma allora com'è possibile... Come ha potuto evitarli senza perdere un istante a schivare i colpi?"
E fu allora che la soluzione si presentò.
Istante.
Tempo.
Il segreto di Dio era il tempo.

"Devo comunicarlo a Mr. Joestar, prima che sia troppo tardi... Verranno tutti sconfitti..."
Il corpo morente fremette. Strinse i pugni e digrignò i denti. Un ultimo sforzo ancora...
Hierophant Green apparve davanti ai suoi occhi debole, quasi scheletrico, i tentacoli sembravano essere completamente spariti e il suo corpo non era più color verde acceso, ma di un funesto trasparente, segno della fine ormai prossima.
Osservò la torre.
Era la chiave del suo ultimo messaggio.
La vista aveva ripreso ad annebbiarsi, ma doveva resistere ancora un poco.
Solo un altro poco.
Prese la mira.
L'immagine delle lancette impressa in mente, sovrapposta da quella di Dio, come se colpendo quelle potesse eliminare l'immortale nemico e salvare tutti.
Hierophant Green posizionò le mani e scagliò una miriade di smeraldi lucenti verso l'orologio.
Con fragore le preziose pietre distrussero le lancette, attirando l'attenzione di Joestar e di Dio.
" Il mio ultimo messaggio... i miei ultimi istanti di vita... Ne faccia tesoro... lo dica agli altri..."
La vista ormai se n'era andata del tutto. E il rosso sangue era diventato nero.
Non il nero del buio.
Nessun nero che conosceva, ma quello freddo e infinito della morte che aveva avuto modo di vedere solo alla fine.



Noriaki Kakyoin se ne andò così, dedicando il suo ultimo respiro ai suoi compagni, sperando che cogliessero il suo ultimo messaggio.



Fine.






Ecco, questa era la fine, spero di poter pubblicare più cose su Kakyoin. Progetti in corso ne ho, ma nulla di pubblicabile per ora.
Ad ogni modo, grazie per aver letto questo primo esperimento ^^
   
 
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