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Autore: Gio318    02/10/2011    3 recensioni
Posò le labbra sulla testa della ragazza e la strinse a sé.
E se Severus avesse finalmente capito che non poteva perdere Lily per nessun motivo?
one shot Severus/Lily.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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{ “Severus, dopo tutto questo tempo?”}
{“Sempre.”}
 

 
Il volto risoluto di Piton si sciolse in una smorfia, mentre abbassava lo sguardo.
 
Una smorfia di dolore.
 
Fu quasi come se avesse ricevuto un pugno, dritto nello stomaco.
 
“Severus…”
“No, preside
marcò la parola, quasi a voler delineare la distanza fra lui e l’uomo dietro la scrivania.
“Hanno riposto la loro fiducia nella persona sbagliata”
 
Lo sapeva. Sapeva che Minus era la persona sbagliata. Doveva essere qualcun altro. Quel bastardo li aveva traditi per paura. Dove era il vero animo di un Grifondoro?
 
Severus strinse i pugni, mentre sentiva una sensazione di calore al volto. Il respiro gli si mozzò in gola e le lacrime inumidirono i suoi occhi scuri.
 
Silente lo stava guardando, lo sapeva. E sapeva perfettamente a cosa stesse pensando.
 
Ha ragione, l’amore è l’arma più potente di tutte. Suscita gioia, pace, ira, desiderio di vendetta.
 
La cerva argentea continuava a volteggiare nell’aria, leggera. Piton alzò appena lo sguardo, ed era davanti a lei.  Si avvicinò appena, chinando la testa, e quella entrò nel suo petto, inondandolo di calore.
 
Quello stesso calore che sentiva ogni volta che lei si avvicinava a lui, ogni volta che lei gli sorrideva, ogni volta che lei era semplicemente se stessa, ed era con lui.
 
Mise la mano in tasca, e tirò fuori un piccolo ciondolo, attaccato a un cordino.
Lo mise al collo e, senza dire una parola, uscì dal suo ufficio.
 
Sapeva esattamente cosa fare.
Si diresse nei sotterranei, nel suo ufficio.
L’aveva conservata per quel momento.
Una piccola fiala di pozione polisucco.
Aprì un vecchio baule impolverato e ne estrasse una piccola scatolina e riversò il contenuto nella mano destra.
 
Stringeva la piccola gira tempo fra le sue dita, accarezzando distrattamente il freddo metallo.
Iniziò a contare, a bassa voce, uno..due..tre…
Tutto ciò che aveva intorno svanì in una nuvola nera e il tempo iniziò a scorrere all’indietro.
 
Uno strattone lo riportò alla realtà.
 
I corridoi di Hogwarts erano affollati, doveva essere circa l’ora di pranzo. Dietro la statua di un gargoyle, operò su se stesso un incantesimo di disillusione, e si mise ad aspettare pazientemente.
 
E a un tratto, eccolo.
 
Un giovane dal naso adunco, alto, magro, con i capelli scuri che ricadevano sgraziati sul volto e sulle spalle. Cammina a testa bassa, con le mani in tasca, mormorando fra sé.
Piton afferrò se stesso da giovane e, con uno stupeficium appena mormorato, lo rinchiuse velocemente in uno stanzino. Prima di andarsene gli strappò un capello e lo mise nella pozione. Bevve il contenuto in due sorsi.
 
Sapeva di umido, di qualcosa che aveva a che fare con il bosco, e una nota di vaniglia.
Una nota di lei.
 
Si cambiò velocemente, prese una piccola fiala dalla tasca del giovane svenuto e uscì, dirigendosi verso la foresta proibita.
 
Ed ecco che la vide, bella esattamente come se la ricordava.
 
Seduta  sull’erba, con un pesante tomo di Pozioni aperto sulle gambe.
Il raggi del sole giocavano a infiltrarsi fra i suoi capelli rossi, creando uno spettacolo di riflessi ramati, che si specchiavano nei suoi occhi verdi.
 
“Cerchi dell’elleboro?”
“Sev! Mi hai spaventata!”  la ragazza trasalì “comunque si, devo preparare una poz..”
“La corrente della tranquillità, lo so… andiamo, so dove puoi trovarla”
“Non possiamo andare nella foresta proibita!!”
“Andiamo, Evans, non dirmi che hai paura” sogghignò “non ci addentreremo più di tanto”
 
Lei sbuffò, indispettita, poi buttò a terra il libro e si alzò, cominciando a seguirlo.
Entrarono nella foresta e a Piton il cuore iniziò a battere più velocemente. Mano a mano che avanzavano,
gli alberi nascondevano la luce con le loro fitte fronde.
 
“Lumos”
 
Un piccolo bagliore di luce rischiarò la radura in un si trovavano
 
“Ecco”
 
Indicò un punto vicino a un alto abete
Mentre Lily raccoglieva qualche foglia, Piton estrasse la bacchetta e, puntandola verso un punto imprecisato dell’oscurità, mormorò qualcosa. Poi, estrasse la fialetta che aveva sottratto. Bevve il contenuto dorato e una vampata di calore lo riscaldò. Istintivamente sorrise.
La ragazza intanto aveva finito di raccogliere le foglie e le aveva riposte con cautela nella borsa, e ora lo osservava sorridere.
 
“Sev, tutto ok?”
 
Lui annuì distrattamente, mentre continuava a mormorare qualcosa puntando la bacchetta contro una zona buia
 
“Sev, così mi spaventi…”
 
Lily si avvicinò a lui e posò delicatamente una mano sul suo braccio.
 
“Sev…”
 
Il ragazzo trasalì leggermente e la guardò negli occhi, in silenzio.
All’improvviso delle piccole lucine colorate fecero capolino dall’ombra e iniziarono a danzare intorno a loro. Lui si sedette a terra e incrociò le gambe, mentre lei si inginocchiò.
 
“Sev mi spieghi che diavolo sta succedendo?” 
 
Una lucina violetta si avvicinò a Lily, sollevandole una ciocca di capelli. La ragazza scoppiò in una piccola risata, mentre le altre lucine si avvicinavano. Aprì il palmo della mano e una si posò su di esso, riscaldandola.
Sorrise, e guardò una piccola pallina di luce bianca per un istante. Lily se ne accorse, si voltò e quella, quasi come ad aver ricevuto un ordine muto, la spinse. La giovane cadde in avanti, ma lui la afferrò prontamente.
 
Fu come se il tempo si fosse fermato.
Il loro respiro rallentò e pareva che qualsiasi cosa intorno a loro fosse svanita. Lily chuse gli occhi, Severus poteva quasi contarle le ciglia.
Rimasero qualche secondo in silenzio, poi lei fece per dire qualcosa, ma lui fu più rapido.
 
La tirò a sé e poggiò le labbra su quelle di lei appena schiuse.
 
Fu un bacio così, semplice, casto, ma ricco di significato.
La sentì irrigidirsi fra le sue braccia e poi rilassarsi, mentre passava le braccia intorno al suo collo. E in quell’attimo, fiumi di immagini iniziarono a scorrere davanti agli occhi di Piton. Lily fra le braccia di quel Potter, le immagini di loro figlio, la casa distrutta, il suo corpo freddo riverso sul pavimento.
Gli sembrava impossibile che ora la stesse stringendo fra le sue braccia, come aveva sempre desiderato con ogni singola fibra del suo corpo.

Ma questo avrebbe davvero cambiato le cose?
 
Agganciò la collanina che aveva al collo della ragazza. Aveva un piccolo ciondolo intarsiato, con un cristallo dello stesso colore degli occhi di lei. Poi, si mise a giocherellare con i suoi capelli ramati, mentre era accoccolata sul suo petto.
 
Sapeva che l’effetto della pozione polisucco stava per finire e l’orologio della gira tempo stava per scoccare l’ora, ma non gli importava. Aveva avuto il coraggio di farlo.
E ciò avrebbe cambiato il futuro?
Non pensava minimamente alle consegue, all’oscuro signore, a Potter, al fatto che probabilmente qualcuno li stesse cercando.
 
Posò le labbra sulla testa della ragazza e la strinse a sé.
“Buon compleanno, Lily”
  
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