Anime & Manga > Anna dai capelli rossi
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Autore: Kirby    13/06/2006    6 recensioni
Eccomi qua, pronta con una nuova ficcy... Non voglio svelare troppo... Solo che i protagonisti sono Anna e Gilbert... Buona lettura...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

“Sei una sciocca, Anna Shirley!” borbottò la ragazza dirigendosi a passo spedito verso la casa dal Tetto Verde. “Alla tua età non dovresti avere simili fantasie romantiche!” si rimproverò con severità.

Già, Jenny Mayer era giovane e poteva permettersi di civettare amabilmente con il dottore, mentre lei, Anna Shirley, sembrava una zitella acida e pettegola. Magari non ancora zitella, ma i commenti malevoli sul suo stato di nubile non lasciavano presagire nulla di buono.

“Eravamo preoccupate per te, Anna” l’accolse la voce della signora Lynde, non appena varcò la soglia di casa.

“Mi dispiace” si scusò lei “stavo chiacchierando con la signora Allan ed il tempo è praticamente volato” mormorò fissandosi le scarpe.

“Non fa niente, Anna. Ho appena finito di tagliare la stoffa: domani inizieremo ad imbastire” disse Diana, fingendo di non notare la poca convinzione con cui la sua amica del cuore si era giustificata.

“Perfetto, Diana. I nostri vestiti saranno pronti prima del ballo!” garantì Anna nuovamente di buonumore.

“E’ passato il giovane Hamilton” la informò la signora Lynde, mentre Diana osservava l’amica e vedeva il dubbio fare capolino nei suoi occhi grigi.

“Ah… E cosa gli avete detto?” chiese senza apparire troppo entusiasta.

“Nulla. Lui voleva parlare con te” rispose atona, mentre Diana tratteneva un risolino. Era risaputo che la signora Lynde adorasse conoscere tutti i particolari di tutte le storie d’amore che sbocciavano ad Avonlea e la risposta che il ragazzo le aveva dato l’aveva parecchio indisposta nei suoi confronti.

“Ripasserà verso il tramonto: non è educato che un ragazzo vada a trovare una ragazza troppo spesso” commentò acida la matrona, sperando di veder soddisfatta la sua curiosità.

“Glielo farò presente” disse invece Anna, cercando di mantenere un tono compito, cosa che irritò parecchio la sua interlocutrice.

“Marilla ha chiesto di te” le comunicò dopo aver sorseggiato un po’ di the, sperando in tal modo di ottenere maggiori dettagli.

“Sta male?” s’informò Anna scattando in piedi come una molla.

“No, voleva solo sapere se eri rientrata” rispose con flemma la signora Lynde, mentre Anna si sedeva nuovamente, visibilmente più calma.

“E’ meglio che vada” disse Diana appoggiando la tazza di the ormai vuota sul tavolo.

“Ci vediamo domani, Diana” promise Anna, dispiaciuta di non aver potuto trascorrere più tempo con lei.

“Mi troverai fuori dalla scuola al termine delle lezioni, come al solito” la rassicurò la ragazza e, dopo essersi accomiatata dalla signora Lynde, uscì diretta verso casa Barry.

 

Anna aveva appena terminato di asciugare piatti, quando il rumore di un calesse attirò la sua attenzione.

Doveva trattarsi di James, pensò mogia la ragazza, incerta se accettare o meno la sua proposta.

Fu con enorme sorpresa che, una volta aperta la porta, si trovò davanti Gilbert.

“Cosa ci fai tu qui?!” sbottò sorpresa.

“Sono passato per controllare Marilla e per dare alla signora Lynde la medicina contro i reumatismi” le ricordò lui visibilmente più rilassato.

Pareva che la chiacchierata avuta poco prima con Fred Wright l’avesse fatto tornare del solito umore gioviale di sempre.

Perché le cose devono cambiare? Perché la vita non può continuare mai serena e spensierata come quando eravamo bambini? s'interrogò la ragazza, osservando il giovane che attendeva d’essere invitato ad entrare.

“Anna? Chi è?” s’informò la signora Lynde dal soggiorno, scuotendo così la ragazza dal torpore che l’aveva colta.

“C’è il dottore” l’avvisò, accompagnando il giovane vicino dalla matrona seduta accanto alla finestra.

“Gilbert” borbottò la donna sorridendo.

“Le ho portato una medicina che farà benissimo ai suoi reumatismi” esordì prendendo posto accanto a lei. “Come sta oggi?” s’informò garbato.

“L’età avanza. Purtroppo non sono più giovane” mormorò con voce flebile. Pareva che la vecchiaia le si fosse rovesciata addosso improvvisamente.

“Gliela lascio. Mi raccomando, due volte al giorno dopo i pasti” spiegò ad entrambe.

“La signorina Cuthbert è al piano di sopra?” s’informò lui osservando ora l’una ora l’altra.

“Sono certa che Anna ti accompagnerà“ sussurrò la donna, improvvisamente sembrava rinata alla prospettiva della nuova medicina, e non solo.

“Se vuole seguirmi, dottore” rispose lei compita, sbirciando la matrona con curiosità.

“Ci davamo del tu fino a qualche attimo fa” le fece notare lui, mentre la seguiva.

“Ora sei un dottore: le cose cambiano” ritorse lei acida, restia a svelargli che, solo qualche attimo prima aveva pensato la stessa cosa.

“Te ne do atto, ma per qualche attimo fa” disse calcando sulle ultime parole “intendevo questo pomeriggio” precisò lui, poco propenso a lasciar cadere l’argomento, e facendole capire che attendeva una sua risposta.

“Tutti facciamo degli errori” rispose lei, sperando che il ragazzo desistesse dai suoi propositi, purtroppo dovette ricredersi.

“Le cose capitano, Anna” concesse lui “Ma non per questo sono errori” ribadì lui.

“Siamo arrivati” disse con sollievo palese la padrona di casa ed interrompendo quella conversazione poco piacevole, almeno dal suo punto di vista.

Anna bussò leggermente alla porta chiusa ed un flebile “Avanti” dette il permesso ai due ragazzi di entrare.

“Come state Signorina Cuthbert?” s’informò Gilbert, sedendosi sulla sedia accanto al letto.

“Molto meglio” ammise la donna “Anche se Rachel si ostina a tenermi confinata quassù, quasi fossi un’appestata” sbuffò contrariata.

“La peste è scomparsa più di un secolo fa” le fece notare gentilmente il dottore, mentre Anna cercava di trattenere suo malgrado un risolino divertito.

“Anna Shirley!” tuonò Marilla sorprendendo la mano di Anna che le copriva la bocca, chiaro segno che la ragazza stesse nascondendo un risolino divertito “Osi deridermi?” fingendosi sorpresa.

“Affatto” si difese la ragazza calmandosi improvvisamente “Immaginavo soltanto la signora Lynde nei panni di una carceriera” spiegò semiseria, mentre il silenzio accoglieva la sua affermazione.

Dopo qualche attimo di assoluto silenzio, i tre scoppiarono in un’allegra risata.

“La caviglia sta rispondendo molto bene alla pomata che le ho messo il giorno dell’incidente” esordì Gilbert dopo essere tornato il dottore posato e riflessivo di sempre “Gliela lascio nel caso in cui, questa continui a gonfiarsi, specie la notte” spiegò pacato, appoggiando il barattolo di linimento sul comodino della donna.

“Grazie infinite, Gilbert” mormorò Marilla commossa. Si sentiva una sentimentale, ma si rimproverava tuttora la sua avventatezza di quasi trent’anni prima: se non fosse stata così cocciuta, ora quel ragazzo avrebbe potuto essere suo figlio.

Scacciò subito quei pensieri: il Signore, con lei e Matthew, era stato molto generoso, offrendo loro la possibilità di incontrare, conoscere ed amare la ragazza dai capelli rossi che stava tuttora al suo fianco.

“Si figuri, Signorina Cuthbert. Questo è il mio lavoro, e ma sono sempre felice di rendermi utile con i miei compaesani” ammise sincero il dottore.

“Anna!” la chiamò la signora Lynde “C’è James” borbottò contrariata.

“Scusatemi” mormorò Anna, alzandosi lentamente come un martire che stesse dirigendosi verso il patibolo.

“Sicuramente avrai altri impegni. Io riposo un altro po’” lo congedò la donna.

“Ci vediamo domani allora” si accomiatò il dottore, seguendo la ragazza che lentamente usciva dalla stanza.

“Vieni al ballo con me, Anna” la sorprese Gilbert afferrandole un braccio.

“Non dovevi andarci con Jenny?” chiese Anna senza osare incontrare il suo sguardo.

“Non ho ancora accettato” rispose pronto lui.

“Non credo che sia il caso” cercò di sviare lei, senza muoversi dal ballatoio “E’ passato troppo tempo” cercò di convincere per prima se stessa.

“Proprio in ricordo dei vecchi tempi” ribadì pronto, sperando in suo sì.

“Anna!” la chiamò nuovamente la donna dal pian terreno.

“Dimmi di sì” sussurrò lui.

“Non è leale” mormorò lei, mentre la sconfitta trapelava dal tono della sua voce ed il suo cuore gridava sì.

“Non deve esserlo” le fece notare lui con gentilezza.

“Non possiamo” tentò ancora lei, mentre la ragione dava manforte al suo cuore.

“Tutti meritano la felicità. Tu per prima, Anna” rispose lui, senza staccare gli occhi dal suoi.

“Me ne pentirò” iniziò lei poi, dopo una breve pausa, riprese “Sì, Gilbert: verrò al ballo con te” mormorò con un lieve sorriso, subito ricambiato dal giovane.

“Adesso devo scendere” sussurrò improvvisamente timida di fronte al dottore.

“Non voglio che la signora Lynde ti rimproveri” disse lasciandole il braccio.

“Non accadrà, sono grande ormai!” rispose allegra, mentre nei suoi occhi grigi balenava un lampo di pura felicità.

Scese rapidamente le scale, mentre Gilbert ripensava a quell’incredibile conversazione che si era conclusa a suo favore. Sorrise, rivolgendo un silenzioso grazie al Signore ed alla sua buona stella che aveva permesso tutto questo.

Sicuramente Anna non gli avrebbe reso le cose facili, ma lui non era disposto a perderla. Non di nuovo.

 

Ecco qua la fine di un altro capitolo…

Ringrazio Anna aka Nisicorvonero per il beta reading.

Ringrazio tutti i lettori ed in particolare i recensori di sempre Nisicorvonero, Cate, Lu ed Evan88.

Mi raccomando fatemi sapere cosa vi sembra questo capitolo.

A presto!

Kirby aka Luana

  
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