Rimasi a pensare alla serata precedente, ma ricordavo pochissimo.

Ricordavo di essere entrata con Pete, di aver posato le nostre cose, e poi di esserci seduti ad un bancone per ordinare da bere.

Ordinai vodka, baileys, tequila, e poi di nuovo vodka, baileys, tequila, e forse la sequenza si ripetè un'altra volta ancora.

Poi mi ricordavo dei graffi, dei morsi, pelle nuda su quella di un'altra persona, due corpi all'unisono, gemiti di piacere, e urla zittite con dei baci passionali.

Ma la cosa che mi ricordavo più di tutte, erano quei due occhi color ghiaccio che mi guardavano affamati, pieni di desiderio, assetati di passione e aggressività.

E io incosciente, mi lasciai andare, senza sapere cosa stava succedendo.

La domanda era: cosa era successo quella notte?

E Pete?

Lui era rimasto almeno un pochino sobrio?

Mi aveva visto in condizioni scandalose?
Mi aveva riportato all'hotel?
Oppure no?

Queste domande mi sovraffollarono la mente, non sapevo neanche più se mi conveniva aprire gli occhi o no.

Decisi di no.

Ma subito dopo mi accorsi che continuavo a farmi domande senza risposta, e che magari avrei scoperto qualcosa solo aprendo gli occhi.

Quindi, con un po' di paura, decisi di aprirli.

 

Non ero nella mia stanza.

Quindi Pete non mi aveva riportato a casa.

Improvvisamente tutti quei pochi ricordi che avevo mi ripiombarono in testa, ed ecco la conclusione: ero andata a letto con uno sconosciuto. Ma lo scopo di quella serata era divertirsi, no?

Girai la mia testa e vidi quell'individuo con cui avevo passato la nottata.

Erano le sei di mattina, decisi di vestirmi in fretta, e con cautela, senza svegliare il tipo, di andarmene alla svelta.

Ma appena mi alzai, qualcosa mi prese per il braccio e mi ritirò giù.

"Non così in fretta." disse con gli occhi chiusi quello là, di cui non ricordavo neanche il nome.

Quindi non stava dormendo.

"Scusa ma non posso neanche tornare a casa mia ora?" dissi scocciata.

"Non prima di aver..." non lo lasciai finire la frase, gli tappai la bocca e mi misi a cercare i vestiti.

Ma appena mi girai alla ricerca della mia maglietta, mi prese in spalla e mi portò in doccia con lui.

"Stai scherzando vero? Non mi farò la doccia con uno sconosciuto." dissi chiaramente io.

"Come se non ti avessi già vista nuda stanotte." disse lui.

"Senti, io la doccia me la faccio da sola, chiaro?" lo fissai dritto negli occhi per rendere più chiara la cosa.

Mi guardò malizioso, ma mi lasciò andare.

In realtà quella doccia non era neanche mia, ma non importava.

Finii di lavarmi, mi asciugai, presi i vestiti, e feci per andarmene.

Ma lui mi fermò sulla soglia della porta. "Ci rivedremo?"

"Non so."

"Ti va di rivederci oggi?"
"Non è che ci tenga tanto."

"Beh, ci ripenserai." e mi fece l'occhiolino.

"Si, come no." 

E me ne andai.

Tornai nell'hotel, e mi misi a dormire, visto che quella notte non è che lo avessi fatto.

Sognai quegli occhi assetati e bramosi di sesso, ma allo stesso tempo freddi che non lasciavano vedere nessuna emozione.

Chi era quell'uomo veramente?