Expect
the Unexpected
is
Smarter than
Trust
in Possible Things.
Second Act: To Fall In Love
Chapter ten : Virginity killed itself on a Nightmare –months after
Christmas-
May pov.
Dicembre 2010
(Presente)
Vedo Gabe, Jill e Brendon sparire dietro la porta,
lasciando la sala in silenzio. Will ancora non mi molla, come se si fosse
congelato in quella posizione… Ma d’altronde so che non mi lascerebbe lo stesso
per nessun motivo. Io continuo a tremare, non sapendo come reagire a tutto.
Seduto dall’altra parte della saletta Patrick non batte ciglio, continua a
fissare dritto davanti a sé, con Gwen al suo fianco che gli porge un fazzoletto
per asciugare il sangue che gli cola dal naso. La stimo perché riesce a stare
al suo fianco nonostante tutto… Io me la sarei già filata a gambe, mollandolo
tempo fa. Esattamente quando si è rivelato per il verme che è in realtà. Certo,
io che do del verme agli altri è un gran bel paradosso. Sì, io che mi preoccupo
di chi rimane accanto a qualcuno… Che ipocrisia.
-Beh, che hai da fissarmi, May? Vuoi prendermi a pugni
anche tu come ha fatto il tuo ragazzo? Anche tu a questo punto non dovresti
essere qui eppure non mi pare che nessuno ti abbia spaccato il naso.-
Mi dice Stump con un tono di voce davvero stronzo e
sento i polpastrelli di Beckett affondarmi nella carne per la rabbia. Pure Ryan
si irrigidisce e gli lancia uno sguardo glaciale.
-Oh non mi guardate così, voi tre… Non avete affatto
il diritto di giudicare.-
-Taci, Stump… O finisco il lavoro di Brend senza
nessun Gabe che ti salvi. Non voglio sentire una sola parola.-
Sussurrando a denti stretti, Will mi porta al suo
fianco come se volesse proteggermi da tutta la cattiveria che sta per esserci
lanciata addosso. Perché lo so che tra poco qui nascerà una guerra fredda di
quelle pesanti… Pure Ryan si sta alterando, si capisce da come stringe i pugni
sulle cosce.
-Io perlomeno sono stato coerente con me stesso.-
-Se fossi coerente non saresti qui.-
Gli punto un dito contro, alzando un po’ troppo la
voce e sentendo Beckett che ancora mi trattiene a sé. Una cosa che a Pat non
passa inosservata, dato che alza un sopracciglio guardando le sue mani su di
me.
-Ragazzina, io la gente come te che parla di coerenza
nemmeno la sto ad ascoltare.-
-Che stai insinuando?-
Domando, ricominciando a tremare ma questa volta per
la rabbia. Ovviamente William mi sposta dietro di lui e Ryan e Patrick si
alzano contemporaneamente. Sembra di essere in una gabbia di leoni, altro che
in una sala d’aspetto di un ospedale.
-Lo sai bene! Sei la personificazione dell’ipocrisia!
E non parlo solo di te…-
-Ah! Tu parli di ipocrisia a noi? Chiudi quella
fottutissima bocca, davvero… Sennò è l’ultima volta che riesci ad insultarci.-
Gwen si alza e gli prende la mano, ma lui subito si
libera e si avvicina a noi. Tutti gli altri non sanno come comportarsi, ma
Andy, Dallon e Phill sono sull’attenti nel caso dovessero intervenire.
-Io me ne sono andato e anche senza Pete sto ancora
cantando. Voi siete tornati con la coda tra le gambe, appoggiandovi pure ai
vostri ragazzi. Tu e lei senza Pete a questo punto sareste da soli a fare gli
occhioni dolci a qualche altro produttore che manco vi cagherebbe se non
avreste quel bel viso…-
-Hey, andiamoci piano… Questo discorso sta
degenerando. Patrick, stai tirando in ballo questioni che ormai abbiamo
risolto.-
Ryan fa un passo avanti, cercando di tenere lontani i
cantanti ma riceve solo uno sguardo truce dal più anziano.
-Le questioni le risolvi mettendo incinta una donna?
Anche tu non dovresti essere qui. Sei peggio dei due fotomodelli qui davanti.-
-Non buttarci addosso merda per sentirti meglio, Pat!
Non mi sembra il momento adatto per farlo…-
Dico facendomi spazio tra i ragazzi, ma è ancora Will
a prendermi e spostarmi perché Ryan si lancia contro Stump per portarlo in
corridoio. Io li seguo di corsa ed il cantante dei TAI fa lo stesso, così ci
ritroviamo nel lungo corridoio vuoto.
-…fossi in te me ne andrei ora. Hai capito? Davvero,
nessuno vuole vederti qui… Soprattutto se vieni ad insinuare queste cose in un
momento sbagliato!-
-Quelli sbagliati qui siete voi! Che in un momento di
compianto vi importa di più di chi viene a visitare Pete, che di lui stesso!-
All’accusa di Patrick William si immobilizza con
un’espressione di rabbia in volto. Poi Ryan si fa avanti e sposta sia me che
Beckett, appoggiando una mano sulla spalla di Stump e fissandolo dritto negli
occhi.
-Non mi pare che tu possa giudicarci così, dato che
manchi da un bel po’ e nemmeno sai come stavano andando le cose.-
-Oh sì che lo so! So tutti i vostri giochetti sporchi.
So quanto Bayler è stata così idiota da farsi ingannare… E Gabe sa solo dio
come fa a non aprire gli occhi…- Ed indica prima Bill poi la sottoscritta. –Cazzo vi è andata davvero di culo di esser
riusciti a stare con loro! Mi pareva foste ben convinti di filarvela tutti
dalla DecayDance.-
Patrick spinge Ross indietro e si pulisce la spalla
come se fosse stato sporcato, prima di guardarci con odio uno per uno.
-Ma sì… C’è una cosa che ancora non so e non capisco
in effetti. Ed è come quel demente di Urie abbia potuto restare così a lungo
nelle grazie di Pete. Davvero… Non lo so. Ma comunque non penso che voi vi
stiate facendo queste domande ora e nemmeno vi importi più di quel che fanno
loro tre… Will, credo che tu abbia tutt’altro nella mente. Dico te, perché gli
altri due il cervello l’hanno perso da tempo. Lei ormai se l’è mangiato e l’ha
vomitato per non ingrassare… Mentre tu, Ross… Ah, tu ormai
non riesci nemmeno a ragionare decentemente accecato solo dal tuo egoismo e
dalla tua gelosia. Quand’è l’ultima volta che hai agito per qualcuno che non
fosse te stesso?-
Tutti e tre restiamo senza parole a fissarlo quando
torna nella stanza d’aspetto e si chiude la porta alle spalle. William tira un
calcio al muro bestemmiando dal nervoso, mentre Ryan si passa una mano sul viso
sospirando. Colpiti e affondati… Mi lascio scivolare sul pavimento e mi
nascondo il volto con le mani.
Non so davvero cosa pensare… Ma Pat ha ragione: noi tre siamo qui per Gabe, Jilliahn e Brendon… Beh, almeno credo. Pete, per quanto un tempo ti abbia voluto bene, ammetto che fino a ieri ti ho portato tutto il rancore possibile. Per quello vorrei tornare indietro, a quando ancora non ne provavo.
Jill pov.
Dicembre 2010 (Presente)
Ad ogni azione corrisponde una reazione.
Ad ogni decisone corrisponde una conseguenza.
Le conseguenze delle scelte di Patrick sono molteplici ma, prima fra tutte, c’è
stato il crollo di stima che provavamo nei suoi confronti e che si è poi mutata
in odio con la morte di Pete.
Il motivo è così semplice da sembrare ovvio: Patrick non è qui perché gli
importa di Pete visto che non gli è mai importato nulla da quando ha sciolto i
Fall Out Boy. No, lui è qui solo e soltanto per salvare le fottute apparenze e
la cosa ci fa incazzare. A me e Brendon in primis.
Gwen mi guarda con un sorrisetto teso mentre lascia la mano di Patrick e viene
verso di me avvolgendomi in un abbraccio consolatore. La stringo a me senza
staccare gli occhi da Patrick che è in piedi al centro della stanza visto che
nessuno lo ha accolto mentre tutti hanno sorriso alla sua ragazza che di colpe
di certo non ne ha. Solo Joe dopo alcuni minuti di silenzio rompe il ghiaccio
sorridendo teso al rosso e alzando una mano in segno di saluto “Ehy Pat… emm..
condoglianze…” Errore madornale.
Dallon stringe i pugni zittendosi immediatamente. Gabe si irrigidisce chiudendo
gli occhi e blaterando qualche strana frase in spagnolo che nessuno capisce ma
che suona tanto come una strana richiesta Dio di liberarci di Patrick. Non
sarebbe mai uno scambio equo chiedere a un qualsiasi dio di prendersi Stump e
ridarci Pete. Chi mai darebbe un angelo in cambio di un uomo così mediocre? Ci
perderebbe e basta.
Mi stacco da Gwen voltandomi a guardare prima Ryan che lo osserva apatico da
seduto e poi Brendon vedendo subito i suoi occhi riprendere per un attimo
lucidità e caricarsi di odio puro…
È un attimo, si alza velocemente schizzando in piedi e mettendosi davanti a
Patrick compiendo grandi falcate per la stanza “Che cazzo ci fai qui??” chiede
avvicinandosi pericolosamente al rosso che però non arretra “Prova per una
volta a portare un po’ di fottuto rispetto e levati dalla palle! Vattene
immediatamente fuori di qui!!!”
Il rosso non si scompone nemmeno per un istante ne abbassa lo sguardo ma anzi,
sfida con gli occhi piccoli e verdi il mio cantante come per voler vedere fino
a che punto osa spingersi “A meno che tu non abbia comprato l’ospedale, e ne
dubito, io ho il diritto come te di stare qui dentro…”
“Tu hai cosa??” urlo io affiancandomi a Brendon, cieca di rabbia “Tu avrai
anche il diritto di stare qui ma se hai un minimo di rispetto per Pete!!
Vattene subito e rimani coerente con le tue azioni!”
Patrick mi guarda con superiorità e sento il nervoso salirmi così tanto da
dovermi trattenere per non schiaffeggiarlo “Oh è arrivata la paladina della
giustizia!” dice sventolando melodrammatico una mano in aria, con sarcasmo “e
assieme al suo aiutante Brendon Pisciasotto Urie faranno piazza pulita dal
male… Ragazzi volete un consiglio? Fatevi i cazzi vostri, se sono qui non deve
importarvi”
“E tu lo vuoi un consiglio?” prosegue Brendon a denti stretti “vai via ora
mentre sei in tempo”
“Se no? Che mi fai?”
La risposta arriva sopra alla mano di Brendon chiusa in un pugno che impatta
dolorosamente sul naso del cantante rosso facendolo addirittura cadere con il
culo per terra.
“BRENDON!” May si alza in piedi ma Will le impedisce di correre dal ragazzo
mettendole le mani sulle spalle mentre Ryro velocemente mi prende per un polso
tirandomi indietro. Il motivo di tanta protezione è logico vista la rissa che
esplode.
Patrick non ci mette poi molto a rialzarsi e a ricambiare la cortesia di un
cazzotto sul naso.
A separarli è Gabe che si alza di scatto spingendo Brendon contro a una
poltrona in un moto di ira prima di prendere Pat per il colletto della camicia
sollevandolo senza fatica, visto la straordinaria prestanza fisica che il rosso
ha acquisito di recente “Smettetela tutti e due cazzo!!! Come pensate che
starebbe Pete nel vedervi comportarvi in questo cazzo di modo???”
A quelle parole gli occhi di Brendon si riempiono ancora di lacrime mentre
appoggia la testa sulla poltroncina, sulla quale ha lasciato anche un paio di
costole grazie alla spinta di Gabe. Quest’ultimo ,molla in malo modo Patrick
prima di far alzare il cantante dei Panic ed abbracciarlo mentre il suo corpo,
così piccolo se proporzionalo all’altezza devastante di Gabe, viene scosso da
continui singhiozzi.
Patrick si siede distante da noi, mentre Gwen lo guarda un tristemente dal suo
posto accanto a Phill. Anche lei sa che ha sbagliato, ma nonostante ciò non ci
mette molto ad alzarsi e raggiungerlo.
Io mi avvicino istantaneamente a Brendon e spero di essermi solo immaginata
quei sussurri di Ryan che mi richiama a se.
Non sono un cane….
Appoggio una mano alla sua spalla mentre Gabe mi stringe a, affondando i viso
tra i miei capelli.
Un dottore viene da noi chiedendo della vedova ma so che Ashlee arriverà più
tardi, assieme al sacerdote che celebrerà la veglia.
“Potete entrare se volete vederlo… ma non tutti, a gruppetti di al massimo
quattro persone…” e detto questo torna dentro lasciandoci li a meditare. Io non
so se voglio davvero entrare.
Gabe, stringendo a se le spalle di Brendon, mi porge la mano “Dobbiamo andare
noi tre per primi…”
“Gabe…”
“Lo sai che va fatto, Jilly…”
Guardo la mano incerta e dopo aver scambiato uno sguardo con Bdon la afferro.
Odio vedere il mio cantante così distrutto, rende tutto più difficile.
Gabe mi stringe dalla parte opposta rispetto a quella di Brendon e senza
guardare gli altri entriamo…
Ti rivedrò quindi, per l’ultima volta Pete?
Jill pov.
Marzo 2006 (Presente)
Eravamo partiti così decisi e
veloci ad incidere il nostro primo cd che ci eravamo ritrovati con mille
imperfezioni, rendendoci conto che occorreva partire quasi da zero. Dopo un
mese di isolamento nei sotterranei della DecayDance era finalmente giunto il
momento di incidere le chitarre. Phill lavorava la notte, da solo con Hachi
perché sosteneva che noi che lo guardavamo da dietro al vetro lo mettevano in
soggezione, così noi passavamo la mattina e parte del pomeriggio in studio con
Patrick che ci faceva da fonico. Gwen veniva spesso a trovarci, ogni qual volta
poteva e aspettava con ansia l’arrivo delle vacanze di primavera di aprile.
Marzo era iniziato da una manciata di giorni e la calda arietta primaverile mi
ricordava il massimo del caldo che ottenevamo in Wyoming in piena estate. Sembrava
una mattinata come le altre, sembrava ma non era così.
Stavo guardando Simon incidere il suo primo brano per il disco mentre io
leggevo in parte al mixer tutte le sue tab che erano però, ovviamente,
impeccabili. Patrick lo riprendeva spesso di non muoversi così tanto o il suono
non sarebbe venuto pulito come se lo aspettava ma per Simon star fermo era
materialmente impossibile mentre suonava. Inutile specificare che May e Dam
erano ancora a letto e che, oltretutto, la rossa aveva fatto impigrire anche il
cantante dei Panic che si tratteneva sotto le coperte con lei fino a pomeriggio
inoltrato. A far cosa non volevo saperlo.
In casa comunque Brendon non era il solo ad essersi del tutto ammattito,
infatti era accaduto un evento più unico che raro: Ryan Ross aveva iniziato a
vivere davvero alzandosi la mattina e andando a letto la notte! Non vivere più
al contrario lo stava distruggendo lentamente ma dovevo ammettere che mi
rendeva molto felice questo su tentativo di seguire i miei orari. Il problema era
uno solo, però: io dormivo in media 5 ore a notte per sentirmi carica e pronta
al lavoro… lui dormiva in media dalle 11 alle 14 ore filate….
Secondo la teoria di Will avrebbe rinunciato del tutto al sonno per scopare ma
speravo che non fosse così, ma che sotto quel gesto ci fosse almeno un po’ di
sentimento…
Mi voltai verso Ryro che se ne stava sul divanetto della sala incisioni più
vivo che morto con gli occhiali da sole a coprirgli il viso, la testa inclinata
all’indietro, le labbra socchiuse e un caffe in mano. Si era addormentato.
Mi alzai dallo sgabello mentre Patrick inveiva ancora contro Simon che sorrise
imbarazzato “Scusa PattyCake ma davvero non ci riesco a stare fermo!” si
lamentava il mio collega biondo appoggiandosi con fare drammatico al vetro e
guardando Patrick con espressione affranta.
Il rosso sospirò “Non importa man, ricominciamo da capo su”
Sorrisi mentre mi sedevo in parte a Ryan prima di guardarlo un po’ stranita.
Come cazzo faceva a dormire in tutti i posti e in tutte le posizioni più
assurde? Io avrei avuto il torcicollo per anni nel dormire in quella posizione
così angusta. Passai un braccio dietro al suo collo alzandogli appena la testa
mentre gli baciavo il labbro inferiore tentando di svegliarlo con un bacio
dolce, come la bella addormentata nel bosco. La russata sonora nella quale si
cimentò nel mentre uccise del tutto il romanticismo, così sfilai il braccio
indignata svegliandolo di colpo mentre gli toglielo la tazza di mano prima di
vederla cadere a terra.
“Che succede?” chiese guardandosi attorno spaesato mentre io lo guardavo sempre
più scocciata.
“Succede che sei un merda” replicai facendo per alzarmi ma lui mi trattenne a
sedere alzandosi gli occhiali con espressione truce.
“Non dormo per te, donna. Apprezza” disse prima di abbracciarmi e schiacciarmi
sul divanetto sotto al suo peso che alla fine non era niente di che.
“Ross I’ll kill you!” gli urlai sperando di farlo demordere ma quello che
ottenni fu solo una sgridata da parte del cantate dei FOB che non riusciva a
lavorare con noi che facevamo casino alle sue spalle.
A salvare la situazione fu Gabe che entrò tutto sorrisi nella stanzetta “Pete
ci vuole tutti su ora!” disse eccitato prima di sparire di nuovo.
Patrick sospirò appoggiando le cuffie e aprendo la porta a Simon che uscì
saltellando curioso “Andiamo a sentire cosa vuole ora lo scimmione” disse
sottovoce.
“Mamma smettila di parlare male di papà!” disse Simon abbracciandolo di slancio
mentre il rosso lo guardava stravolto per come lo aveva appena chiamato.
Erano tutti già nella Big Room quando anche noi quattro arrivammo. Ryan corse
ad infilarsi nella fessura che era rimasta del divano, fra il bracciolo e Will
che sembrava in uno stato comatoso, così come May alla sua sinistra. Brendon,
in accappatoio, invece sedeva tutto esagitato su di un bracciolo del divano
accanto alla rossa che se ne stava appoggiata alla sue gambe svogliata.
Io rimasi in piedi accanto a Patrick fino a che Gabe mi prese in braccio, sulla
poltrona, scatenando così la gelosia di Ryan che lo guardò storto tutto il
tempo. Il resto della mia band era sparsa con gli Academy e Travis sul
pavimento e per la prima volta c’erano anche Joe ed Andy.
Pete stava in piedi davanti a tutti con in mano uno scatolone e un sorriso a
novecento denti sulla faccia.
Joe prese la parola “Perché ci hai chiamati tutti qui alle undici del mattino?”
chiese scocciato passandosi una mano fra i capelli incasinati beccandosi un
applauso da May e Will e un ‘shh’ da Brend e Simon.
“Vi ho chiamati qui tutti per dirvi che mi servite tutti, in quanto ho
accettato una sfida di Mark…”
Brendon prese a battere le mani felice mentre Spence si guardava terrorizzato
con Ryan e Will si esibiva in una bestemmia da guinnes.
“Non ancora!” implorò Ryan “Abbiamo appena perso il bassista…” disse fingendosi
affranto per Brent che aveva deciso da poco più di una settimana di abbandonare
il progetto Panic “Possiamo avere l’esonero?”
“Ovvio che no!” disse Wentz sorridente “Ti divertirai molto Ryro!”
“Ok via il dente via il dolore” disse Patrick pulendosi le lenti degli occhiali
dentro alla maglietta “In cosa consiste stavolta la sfida fra le vostre due
case discografiche?”
Pete prese a frugare nello scatolone tirando fuori un quaderno nero rilegato
con le scritte in oro che recitavano…
“Nightmare Before Christmass?” chiese Brendon con gli occhi che sbriluccicavano
mentre io guardavo Gabe sempre più confusa…
“Una recita teatrale!” disse felice il moro mentre tutti rimanevano sbalorditi
dalla cose.
“Stai scherzando vero Pete?” chiese Phill come se il bassista dei FOB avesse
detto un’autentica eresia.
“No! Ho già assegnato le parti” disse indicando il nome sotto al copio che
teneva in mano. Ovvero Ryan Ross-Vampire n° 1.
Ryan lo prese in mano un po’ titubante sfogliandolo a caso poi guardò Pete “Le parti
evidenziate sono le battute?”
Pete annuì “E le canzoni!”
“Troppo bene mi è andata!” disse con un sorrisone Ryro prima di lasciarsi
andare, rilassato. Avrebbe fatto il vampiro assieme a Mike e Adam degli Academy
e da quel che avevo capito le batutte non erano poi molte, cosa che lo
ricuorava non poco.
“Patrick, tesoro! Tu sarai il sindaco della città di Halloween!” disse felice
Pete passando al cantante il suo copione. Lui lo lesse velocemente con un
sorrisetto.
“Sembra davvero divertente!”
“E pensate che poteva andarvi peggio!” sottolineò Pete “La casa di Mark
realizza il re leone!”
“Ma che culo” disse sarcastico Will “Facciamo meno la figura dei coglioni”
“Ridi meno” disse Pete con un sorrisetto malvagio “Sei il BauBau, ergo devi
fare il cattivo” sottolineo passandogli un copione enorme che Will prese
oripilato “Anche se credo che ti riuscirà benissimo”
“Io che faccio?” chiese Simon tutto allegro mentre Pete gli sorrideva frugando
nello scatolone ed estraendo tre copioni che avevano più o meno lo stesso
spessore.
“Sarai uno degli autanti del BauBau assieme a Jill e Gabe!”
“Ma che figo!” esclamai io prendendo il mio copio e quello di Gabe, passandolo
poi al ragazzo. Era decisamente troppo divertente per essere vero “Farò la
streghetta!”
“E Trevis lo scienziato rompi palle che ha creato Sally” disse Pete passando al
ragazzo il copione.
Phill e Dam non erano molto contenti di fare i bambini rompipalle della città
del natale almeno quanto a Joe non andava di attaccarsi peli in faccia per fare
il licantropo, o come ad Andy scocciasse non poco fare il clown.
“Io non sarò solo il regista ma anche babbo natale” disse Pete allegramente
mettendosi un capello rosso in testa prima di guardare May “Veniamo a te, mia
dolce ragazza irlandese” le disse prendendo un copione dalla scatola “Tu sarai
Sally”
La ragazza lo guardò sconvolta “Non so se sono in grado”
“Lo sarai accome! E poi avrai un grande come co-protagonista… infatti il ruolo
di Jack va a…pathos”
“Lo abbiamo capito tutti che è Brendon” disse Ryan alzando gli occhi al cielo
“è l’unico senza copione!”
“Che bello pensavo ti fossi solo dimenticato di me!” disse Brendon felice
alzandosi e abbracciando Pete mentre nel contempo ci regalava una bella
panoramica del suo sedere visibile grazie allo spostamento del accappatoio.
“Le parti sono state affidate” disse Pete allegro “Adesso vado a raccattare per
strada altre comparse! A dopo!”
E detto questo si volatilizzò. Gabe mi guardò con un sorrisetto “Che ne pensi?”
disse sollevando il copione.
Io risi “che è troppo bello! A scuola da me recitavo” tentai di spiegare mentre
il resto della folla era in fermento, inveendo contro Pete e le sue idee
strampalate.“Non è male” dissi ad alta voce.
Tutti si voltarono verso di me guardandomi trucemente “Tu, ragazzina, non hai
idea di come diventa Pete quando entra nella fase ‘ competizione’” mi disse
Will puntandomi contro un dito mentre io mi chiudevo dentro il petto di Gabe
“Ci farà morire! Non avremo nemmeno il tempo di respirare tanto ci farà
lavorare! Senza contare che dovremo comunque fare concerti o altro! Tu non
credere che sarà una vacanza, dovrei sgobbare il doppio visto che la tua band
sta incidendo! Sei una sciocca se pensi che sarà divertente”
“Ehy amico” disse serio Gabe mentre io abbassavo lo sguardo, ferita “vacci piano
chiaro? viverla come la stai vivendo tu, ovvero in negativo, di certo aiuta
meno che prenderla a ridere… quindi taci”
Mi alzai “Vi lascio al vostro umore nero” conclusi prendendo il copione “Mi
avete già stufata”
Uscì dalla stanza a grandi passi con Gabe alle cancagna “Prendo il portatile e
vado a vedermi il film in giardino, vieni con me?” mi chiese con un sorriso.
Io scossi il capo “Penso di chiudermi in stanza a riposarmi un’oretta prima di
ributtarmi nella sala incisioni con Simon”
Lui buttò in fuori il labbro, dispiaciuto, prima di annuire e abbracciarmi.
Will fece per andare verso il suo appartamento ma appena ci vide fece
retrofront tornando dagli altri e lasciando così libera la vista a Ryan che
vanne verso me e Gabe passandomi un braccio intorno ai fianchi ed attirandomi a
se “Scusa Gabe ma lei sta con me” disse secco.
Io alzai gli occhi al cielo mentre Gabe. Non cagando Ross, guardava me in
attesa di una risposta “Lo hai sentito il capo” dissi un po’ sarcastica “Ci
vediamo dopo tesoro… vado a riposarmi”
Gabe mi salutò prima di dare una pacca sulle spalle a Ryan e sparire nel suo
appartamento mentre io e Ryro entravamo in quello dei Panic, diretti in quella
che da un mese era la mia stanza.
“Vogliamo parlare del fatto che gli stai sempre appiccicata a quello la?” mi
chiese velenoso il mio, a questo pareva, pseudo-ragazzo sedendosi sul letto
mentre io mi stendevo dietro di lui.
“Vogliamo parlare del fatto che Beckett mi odia?” chiesi io di rimando mentre
lui sbuffava.
“La cosa non mi tange… mi tange di più Saporta che ci prova spudoratamente con
te che ci stai!”
Lo guardai alzando un sopracciglio “Ryro hai preso a drogarti?”
Lui sbuffò per la milionesima volta iniziando a sembrava il comignolo di una
stufa prima di stendersi accanto a me guardando il soffitto “No è che mi
scoccia che perdi tempo con lui invece di stare con me…”
Ok, quello era il colmo “Ryan… noi dormiamo, mangiamo, cazzeggiamo e lavoriamo
assieme 24 ore su 24… ci manca solo che andiamo anche in bagno insieme e poi
siamo a posto” conclusi prima di abbracciarlo e farmi, di rimando, abbracciare
“Gabe è solo un amico, come lo è Brenny o Pete…”
“Ok ma lui ci prova”
“Mi hai sparaflesciato la michia, Ross…”
Lui si concesse una risatina “Dobbiamo seriamente rimediare al tuo linguaggio”
mi disse saccente mentre io mugugnavo infastidita da tutto il casino che stava
facendo per nulla “Dopo aver trovato un modo per evitare che gli altri ci
provino con te…”
“Perché non la reclusione?” chiesi sarcastica prima di appoggiare il mento al
suo petto per guardarlo in faccia corrucciata “e poi, altri?? Non era solo
Gabe?”
“Beh si, Gabe… ma anche Pete ci prova una cifra… e ancje Joe… poi Patrick… e
forse anche Phill ha secondi fini..”
“No ma davvero, sei malato” conclusi mentre mi mettevo sulla schiena tirandomelo
dietro “Non ci arrivi proprio eh??”
“A cosa? Che ti piacciono tutte queste attenzioni??” mi chiese con tono di
sfida e strafottenza che però, non mi diede fastidio. Mi era sempre piaciuto
moltissimo questo lato stronzetto di Ross, era tenero mentre cercava di darsi
un tono ma, con quella faccia, era poco credibile a mio parere. Ancora meno
credibile se poi si capiva il motivo di tutta quella gelosia, e io c’ero
arrivata. Dietro a quel suo darsi un tono da macho, dietro a tutte le stronzate
della serie ‘sei mia e basta’ e bla bla si nascondeva qualcosa di decisamente
più dolce. Se era geloso perché voleva che fossi solo sua perché di me gli
importava davvero perché non dirlo semplicemente invece di far quei discorsi
sen za senso?
Senza contare che non doveva di certo temere un tradimento, non avevo occhi che
per lui.
Mi appoggiò le labbra sulle mie coinvolgendomi in un bacio appassionato che
ricambiai con entusiasmo, stringedolo a me mentre le sue mani scivolavano sotto
la mia maglietta accarezzandomi piano il pizzo del reggiseno, prima di fermarsi
e togliere la mano come sempre. Per evitare di spingersi oltre il punto di non
ritorno.
Quella volta però ero io che volevo arrivare sin in fondo alla cosa… ma non
sapevo come dirglielo…
Forse fu il modo con cui chiamai il suo nome, con esigenza, forse fu il mio
sguardo ma penso che lui capì senza bisogno che dicessi altro. O forse non
aspettava che quello….
Fatto sta che si mise a sedere tirandomi poi su di lui, in modo da ritrovare il
mio viso più o meno all’altezza del suo viso, mentre le sue mani mi
accarezzavano lentamente le mani sotto alla maglietta, sull’addome e sulla
schiena facendomi rabbrividire. Prima però dovevo fare un cosa.
Mi alzai di scatto mentre lui sgranava gli occhi sorpreso dirigendomi verso la
porta e chiudendola a chiave, prima di appoggiarmi un attimo ad essa. Lui mi
guardò stupito da quello strippo, così io sorrisi appena imbarazzata mentre
lasciavo che il ciuffo mi coprisse il viso “Ne Brendon ne nessun altro deve
interromperci… stavolta…” dissi prima di tornarmi a sedere sopra di lui che non
aspettava altro per baciarmi.
Le nostre magliette volarono per terra nel giro di zero punto trenta secondi,
così in fretta che quasi non me ne resi conto. Mi fece stendere, appoggiandomi
a due cuscini per poter iniziare a baciarmi il collo, il petto e il ventre
prima di arrivare ai jeans e sfilarsi con fretta.
“Ryro… con calma” gli dissi sentendomi una cogliona mentre lui tornava ad
avventarsi sulle mie labbra famelico.
Ok calma un cazzo Jill, mi dissi. Feci scivolare le mani lungo al suo ventre
magro fino all’apertura dei jeans e con dita stremanti glieli aprii mentre lui,
mosso forse dalla compassione, mi aiutava a sfilarglieli. Ok che era la prima
volta ma stavo facendo la figura della ritardata!
Il disagio che provavo era evidente, tanto che a un certo punto si fermò
guardandomi negli occhi e spostandosi la frangia castana dalla faccia “Posso
fare qualcosa?” mi chiese accarezzandomi il viso.
“In che senso?” chiesi io di rimando mentre diventavo rossa come un pomodoro
maturo.
“Non sono, per metterti a tuo agio…”
“Ok spegni la luce” dissi tutto di un fiato mentre lui sorrideva e si sporgeva
per eseguire il comando “Sempre se per te non è un problema” dissi poi mentre
pregavo Dio di fulminarmi in quel momento. Se Ryan avesse scopato con un
cadavere sarebbe stato più semplice per entrambi…
“A me va bene tutto” mi
rispose lui aprendo il gancio del reggiseno mentre nella penombra della stanza
mi sentivo decisamente più a mio agio…
Passato quindi l’imbarazzo potevo del tutto dedicarmi alle attenzioni che Ryan
mi stava dedicando e subito mi colse un’improvvisa ondata di caldo. La
situazione iniziava ad arroventarsi e non poco… sentivo la sua eccitazione
chiara, sfiorarmi appena l’interno della coscia mentre mi baciava il seno
scendendo fino all’ombelico mentre con la mano mi accarezzava le gambe fino ad
aprirle e posizionarsi in mezzo ad esse, divorandomi letteralmente il collo di
morsi.
Io non sapevo precisamente cosa fare ma mi scoprì piuttosto brava ad
improvvisare, mentre lo costringevo a riportare le sue labbra sulle mie e le
mie mani andavano ad allargare l’elastico dei boxer mentre li abbassavano… se
Ryan mi avesse guardavo in faccia in quel momento penso che gli sarebbe preso
un colpo nel vedermi così rossa… e non solo per l’imbarazzo…
Quando anche l’ultimo capo intimo che avevo addosso fu abbandonato al suolo un
po’ di panico mi ribaltò lo stomaco… ma non mi sovvenne nemmeno l’idea di
buttarlo a terra e scappare. Col cavolo, ero a una svolta della mia vita e
troppo bene mi era andata ad incontrare un ragazzo come Ryan Ross…
Quando si sporse vero il comodino e prendendo da esso qualcosa, ovviamente un
preservativo, presi fra le dita le lenzuola stringendole appena ed attendendo
il mio destino… manco fossi nel braccio della morte, ma l’ansia era davvero
spaventosa. Prima di far qualsiasi cosa tornò a baciarmi accarezzandomi i
capelli chiari.
Scivolò dentro di me lentamente, con una cura che all’inizio dell’amplesso non
gli avrei mai attribuito mentre continuava a baciarmi, permettendomi così di
abituarmi a quell’intrusione. Non provai dolore o altro, sfatando così i miti
delle mie amiche che mi avevano parlato di dolori lancinanti e fiumi di sangue.
Fu solo… strano, parecchio strano in un primo momento. Prima che lui iniziasse
a muoversi per lo meno, dopo tutto divenne estremamente piacevole…
Mi aggrappai alle sue spalle mentre le spinte aumentavano man mano di intensità
e i suo gemiti mal contenuti si univano ai miei rimbombando nella stanza silenziosa.
Troppo silenziosa, così tanto che quelle due parole piccole ma con un grande
significato che mi scivolarono dalle labbra si udirono troppo forte, come se le
avessi gridate…
“Ti amo…”
Prematuro, troppo forse.
Ma lo sentivo, davvero, era fortissimo quel sentimento che provavo per Ryan e
la nostra unione anche fisica non aveva fatto altro che intensificarlo…
Ma la sua reazione non fu quella che mi aspettavo, o per lo meno, non fu quella
che speravo.
Si bloccò, alzandosi appena dal mio corpo. Il viso lo vedevo poco a causa del
buio ma mi sembrava tutto tranne che contento, e anche il suo corpo che si era
irrigidito non mi dava una bella impressione. E poi senza dirmi nulla riprese
da dove si era fermato lasciandomi del tutto spiazzata….
Al termine di quel rapporto, bellissimo, lo devo ammettere, mi rimase un po’
l’amaro in bocca. Io mi ero dichiarata a lui spogliandomi del tutto delle mie
protezioni e lui che aveva fatto? Nulla, aveva continuato come se nulla fosse…
Si alzò dal letto dirigendosi in bagno mentre io rimanevo del letto del tutto
sconvolta. Mi voltai in un attacco d’ira con il viso verso il muro chiudendomi
a riccio su me stessa e imponendomi di non piangere. Ci ero cascata come una
cretina…
Lo sentì tornare a letto scostando le coperte e facendo per attirarmi a se ma
incontrò le mia resistenza così sospirò rassegnandosi ad abbracciarmi da
dietro. Glielo concessi, anche se avrei preferito vederlo sparire.
E poi? Poi silenzio… totale… sapevo che non dormiva, e sapeva che io non
dormivo.
Io non avevo nulla da dire, avevo già parlato abbastanza e aspettavo ancora una
sua risposta…
“Non me lo ha mai detto nessuno…”La sua voce mi fece trasalire mentre la sua
bocca si appoggiava sulla mia spalla “Quindi non so cosa dirti…”
Quella risposta, se possibile, mi stravolse ancora più del silenzio. Non poteva
davvero essere così insensibile da motivarmi in quel modo la risposta… no,
doveva scherzare.
“Devi dirmi quello che senti” dissi semplicemente cercando di tenere la voce
ferma con scarsi risultati. Che potevo farci se volevo a tutti i costi essere
amata tanto quanto amavo lui? egoismo o presunzione forse, ma lo volevo
davvero…
“Il fatto è che non sono abituato a chiedermi quello che provo…” rispose
sottovoce cose se una parte di lui non volesse dirmele, queste cose “Quindi non
lo so…”
“Ok allora taci” risposi secca mentre le prime lacrime cadevano sul cuscino
“Dormi e non dire nulla…”
“Ma Jill… non volevo farti piangere…” mi strinse di più mentre io mi voltavo
verso di lui per farmi consolare. Ero contraddittoria lo so ma in quel momento
non potevo cacciarlo via… mentre le lacrime scorrevano amare dei miei occhi
“Non posso dire se ti amo ancora. È troppo presto” mi disse un po’ troppo secco
forse per i miei gusti, infondo quanto tempo gli ci voleva?? Anni per capirlo?
Io dalla prima volta che l’avevo baciato avevo sentito che per me lui aveva
qualcosa di diverso, qualcosa che mi piaceva più degli altri. E lui allora cosa
pensava di me? Mi poneva sullo stesso piano di Keltie allora? Una bionda da
farsi, con la quale stare fino all’arrivo della successiva? Smisi di pensare
quando terminò il discorso, baciandomi piano la fronte “Però, anche se è presto
per quello posso affermare con certezza che tengo a te più che a ogni altra
persona… sia fuori che dentro questa casa…”
Mi tornò in mente il discorso di Pete, quello che mi aveva fatto a New York, a
casa di Gabe e in un attimo realizzai…
-Ho sempre pensato che Ryan non sia capace di amare in quanto si è sempre
sentito ripetere che era un peso…-
Allora si, era vero, Ross si sentiva davvero così e forse la sua non curanza
per i sentimenti delle ragazze con cui andava a letto era dovuta proprio al
odio che suo padre riversava su di lui… Si sentiva non gradito al mondo? Allora
stava a me fargli cambiare idea e, forse, se ci fossi riuscita sarei davvero
riuscita a smuovere qualcosa in lui di così forte da farlo davvero innamorare
di me….
Così lo strinsi di più, appoggiando le labbra alle sue e passandogli una mano
fra i capelli ancora umidi “tu ora per me sei essenziale” gli dissi sulle
labbra mentre le sue mani si fermavano sulla mia schiena, smettendo di
accarezzarla “Aspetterò di sapere cosa provi appena lo avrai capito…”
Non rispose, limitandosi a baciarmi con passione prima di permettermi di
accoccolarmi contro il suo petto e scivolare lentamente nel sonno.
Lo avrei aspettato in eterno se fosse stato necessario e non volevo nemmeno
ipotizzare che non finisse con un lieto fine…
Quando si è giovani ed innamorati tutto va sempre a finire nel meglio dei modi,
nei nostri sogni…
May Pov.
Marzo 2006 (Presente)
Will mi guardava seduto
sull’orlo della piscina, mentre mi limitavo a galleggiare davanti a lui non
avendo voglia di nuotare come stava facendo Brendon da più di venti minuti. Io
ed il cantante dei TAI ci chiedevamo come diavolo potesse avere tutta
quell’energia in corpo. Mi appoggiai con i gomiti all’orlo, sbuffando
rumorosamente per lo scazzo.
-Ti rendi conto che dovrò fare
Sally?-
-E io che devo fare il BauBau?
L’antagonista… Quel sacco verde ambulante con quel vocione da bluesman!-
Risi alla descrizione perfetta
che aveva dato del suo personaggio, immaginandolo a cantare con un tono simile.
No, Will che faceva il vocione non ce lo vedevo affatto. Mentre ridacchiavo lui
scivolò in acqua e si appoggiò accanto a me a guardare il giardino e la
combricola allegra che stava leggendosi il copione o prendendo il sole sui
divanetti. Notai che il suo sguardo era concentrato in un punto in particolare
e che non era affatto sereno. Da qualche giorno in effetti William sembrava
essere pensieroso… Ma non volevo chiedergli nulla sapendo che non era una
persona così aperta. Nell’ultimo mese avevo avuto modo di conoscerlo meglio,
dato il tempo che passavamo insieme sul divano con Ryan. Pure lui si era
rivelato essere un ottimo compagno di infinito cazzeggio di fronte a film
inutili nel pomeriggio… In quel momento comunque era sparito con Jill da
qualche parte e non era lì a completare il nostro magico trio. Immaginai che
forse la mia cara amica si fosse finalmente decisa a dire addio alla verginità,
in modo da non essere più l’unica casta e pura in quella casa. Il povero Ryro
non avrebbe resistito oltre, credo…
In giardino, intanto, c’erano
Simon e Mike che stavano correndo dietro ad una palla e con la scusa di giocare
a calcio si lanciavano a terra rotolando, mentre Pat cantava allegro le sue
parti del copione seduto sotto una palma. Il resto dei The Academy Is se ne
stava sui divanetti a discutere con Joe ed Andy, mentre Phill e Dam
parlottavano delle registrazioni. Sul dondolo c’era invece Gabe con un pc
portatile appoggiato alle ginocchia, intento a ridacchiare da solo.
-Sally non è male come ruolo…
Alla fine puoi baciare Brendon su un palco. No?-
Mi domandò Beckett
all’improvviso, solleticandomi appena il fianco e facendomi sguazzare via per
un attimo.
-Ci mancava! Come se non lo
baciassi già abbastanza…-
-Non sei contenta di amare
qualcuno ed essere ricambiata?-
Spalancai gli occhi stupita
dalla sua domanda e ritornai al suo fianco, non riuscendo a staccare gli occhi
da lui. Quella non era una domanda da William Beckett… Che stesse impazzendo
pure lui?
-Non sono innamorata di Brend…-
-Tsè… Non ti crede più nessuno
ormai. Non ci staresti ancora così appiccicata se non provassi nulla. Lo so
come sei fatta.-
La sua risposta mi uccise,
quindi non proferii altra parola decidendo di stare zitta a fissare gli altri.
Penso che quello che aveva detto fosse vero, alla fine ero innamorata di
Brendon anche se dicevo continuamente il contrario. Se non fosse stato così, a
quel punto ci avrei già provato con Gabe e con gli altri TAI, o con Travis…
Invece da un mese a quella parte nessuno aveva attirato il mio interesse e con
Urie ero seriamente felice e soddisfatta. Se l’amore era quello, allora sì, lo
amavo.
-Sono seriamente contento per
voi… Ho perso un’ottima candidata a fidanzata ufficiale, ma meglio per te. Non
sarei stato il ragazzo perfetto come lo è lui. Insomma, chi mi prenderebbe sul
serio come fidanzato? Dev’essere che pensano tutti che io sia solo uno
scherzo…-
A metà frase si rattristò e il
suo sguardo perse del tutto vivacità, fisso verso un punto che dovevo ancora
capire. Era la prima volta che vedevo William spogliarsi di tutta la sua
misteriosità, apparendo così più raggiungibile.
-Hai un’idea di te stesso
davvero sbagliata, Beck. Insomma…-
-Tu dici? Allora perché sono
ancora solo? E la persona che mi interessa nemmeno mi calcola?-
Mi domandò, nascondendo il viso
fra le braccia pallide mentre io continuavo a chiedermi che gli stesse
succedendo. Non erano problemi che si era mai fatto, insomma, sapevo bene che
era tanto simile a me da prendere i sentimenti sotto gamba. Ma il problema
principale rimaneva: chi era la pazza schizofrenica che non calcolava William
Beckett? Indossava un paraocchi? Aveva il fetish dell’orrido?
-Se qualcuno non ti vuole ha
seri problemi… Dovresti lasciar perdere.-
Dissi scherzando, dandogli una
pacca sulla schiena e sentendo Bden urlare “non traditemi o mi lascio
affogare!” alle nostre spalle. Ci stava tenendo sorveglati a vista…
-Detto da te questo non è
affatto credibile… Sei stata la prima a distruggermi il cuore usando il mio
corpo prima di andare con Urie!- Scherzò lui, ritirando su il viso e
concentrandosi su Gabe. –E poi non posso lasciar perdere. Ci ho provato ma,
quando arrivo al punto che non riesco a farmi una ragazza senza pensare a
questa persona, mi rendo conto che è impossibile. Però se non mi nota e non mi
crede altro che una beffa, che devo fare?-
Will si era seriamente
innamorato… Una cotta di quelle pesanti, da come ne parlava.
-Una beffa…?-
Chiesi non capendo cosa
intendesse definendosi tale. Lo scherzo della natura in quella casa era
Brendon, non di certo lui. Non era così difficile prendere William sul serio
quando parlava o faceva qualcosa…
-Massì! Hai capito! Come se io
gli facessi la corte solo per scherzo e non fossi serio! Ovvio che sta al
gioco, ma mica voglio quello quando ci provo… Non è mica un fanservice casalingo!-
A quel punto smattò iniziando a
gesticolare come un pazzo ed alzando un po’ troppo la voce. Infatti Phill e Dam
si voltarono a guardare chi fosse la checca isterica del momento. Era la prima
volta che si attivava così tanto durante un discorso, a parte quella in cui
avevamo discusso sulla sua somiglianza con l’orsetta bionda dei Gummies e lui
sosteneva che nessuno capiva quanto invece era simile all’orsetto rosa.
-Per fanservice intendi… Quello
che si fa di solito su un palco… Insomma la causa di tutti i mali conosciuti
anche come slash-fiction?-
-La vita non è una
slash-fiction! E questo non è un fan service… Non mi strofinerei contro Gabe
solo per un fanservice.-
Lo vidi portare in avanti i
capelli per nascondere il viso un poco arrossato. Io non riuscivo a credere a
quello che avevo appena sentito… Sì, avevo notato questo particolare
attaccamento a Saporta da parte del cantante dei TAI, ma chi immaginava che
fosse più del suo solito comportamento da gatta morta?
-Ti strofini contro Gabe perché
ci stai veramente provando?-
Domandai a bassa voce
avvicinandomi a lui per non farmi sentire dagli altri, mentre Brend continuava
a minacciare di affogarsi.
-Tu hai smesso di andare con gli
altri perché eri innamorata di Brendon, vero?-
Cercò di sviare il discorso ed
io gli appoggiai la mano sul braccio.
-Tu mi stai dicendo che sei
innamorato di Gabe?!-
Dopo la mia domanda lui si zittì
e restò a ragionare un po’ sulla risposta. Io non potevo crederci! Beckett era
gay? Cioè, forse meglio dire bisex, dato che era stato anche con me che fino a
prova contraria ero una ragazza.
-E lui è innamorato di Jill.-
-Eh?! Com’è che io di questi
pettegolezzi non so nulla?-
Guardai anche io Gabe che
penzolava sul dondolo con il suo pc, canticchiando “Kidnap the Sandy Claws”
senza nemmeno accorgersi di noi.
-Me l’ha detto lui… “Vai a
distrarre il tuo amico Ross così io magari dichiaro il mio amore a
JillyKitty!”- Bofonchiò imitando la parlata veloce di Gabe. –Come dire… Ovvio
che gli ho detto di andare a fanculo e di arrangiarsi. Ci mancherebbe che
partecipo al complotto per finire a vedere che si spupazza Bayler, piuttosto
cerco di fare in modo che si odino così che io possa consolarlo. Non sono così
buono da volere la sua felicità ed accantonare la mia.-
Sospirai e voltai le spalle a
Saporta, appoggiandomi con la schiena ed i gomiti al bordo della piscina. Urie
aveva deciso di sdraiarsi sul materassino e farsi cullare mentre mi teneva
osservata.
-Nessuno è così buono da
reprimere i propri desideri, Will. Comunque, se le cose stanno così… A mio
parere dovresti giocarti tutte la carte possibili e usare anche trucchetti
sporchi per cercare di avere Gabe.-
-Non è così facile… Tu parli
così perché essenzialmente non te ne importa se ricevi o no amore in cambio. Io
non voglio una relazione senza interesse… Certo è buffo che la cerchi da un
uomo che probabilmente mi sputerà in un occhio quando saprà ciò che sento.-
Concluse, prima di tirarsi su ed
uscire dall’acqua. L’osservai allungarsi contro luce in tutta la sua altezza,
portandomi una mano per fare ombra agli occhi.
-William Beckett… Il mondo si
aspetta grandi cose da te! Vai e fatti valere! Nessuno puo’ resisterti…- Gli
afferrai la caviglia e lui scosse la testa sorridendo. –Poi… Non credo che ti
sputerebbe in un occhio.-
Indicai Gabe con un gesto della
testa, dato che mi ero accorta che stava fissando Will. Lui ovviamente andò a
sedersi al suo fianco, ma non credo che quella volta gli parlò seriamente di
ciò che provava. Si limitarono a guardare Nightmare Before Christmas insieme… Ma
speravo seriamente che William trovasse tutto l’amore possibile perché, da
quanto avevo capito di lui, era un’altra persona sicura di non meritarlo e di
non poterne dare abbastanza. Dev’essere una caratteristica comune in tutti
quelli che hanno avuto mille relazioni lampo…
Decisi di sguazzare fino a Brend
ed attaccarmi al materassino, baciandogli le labbra e restando a galleggiare
con lui che ancora mi rimproverava di averlo abbandonato per stare con Beckett.
Anche se, ovviamente, aveva capito che quello che c’era fra noi era un’amicizia
che aveva quasi cancellato il ricordo delle nostre scappatelle.
L’intera popolazione della casa
fu riunita e riportata all’ordine verso le sei, quando Pete arrivò battendo le
mani in mezzo al giardino. Io ero seduta vicino a Brendon, ad osservare i
nostri copioni nelle parti che dovevamo girare insieme. Era da mezz’ora che
stavamo cercando di regolare le nostre voci in modo da cantare bene il pezzo
finale di Jack e Sally. Ovviamente ero io quella che sbagliava continuamente e
iniziai a pensare che sarebbe stato meglio puntare a fare la cuoca piuttosto
che la cantante.
-Ma smettila di dire queste
cose! Ti stai solo sconsolando e finirai a cantare come una papera apposta
perché non vuoi impegnarti!-
-Grazie per la consolazione…
Sembro così tanto una papera?!- Dissi inviperita, alzandomi e buttando a terra
il copione. –Fanculo! Io faccio l’albero con appeso gli scheletri!-
Brend spalancò la bocca
gettandosi a terra per riprendere il copione e si inginocchiò davanti a me
porgendomelo. Incrociai le braccia sul petto e lo guardai con un sopracciglio
alzato.
-Oh, MayMoon! Ma tu sei
bravissima e perfetta! Non puoi fare l’albero! Poi come potrei ammirare tutta
la tua bellezza se avessi un costume addosso? E la tua voce non puo’ rimanerci
nascosta, sarebbe un abominio!-
-Brendon non leccarmi il culo.
Non è credibile.-
E detto ciò gli strappai di mano
i fogli e andai da Pete a grandi passi, dato che attorno a lui si erano già
riuniti anche gli altri. Notai che Joe gli si era appiccicato addosso cercando
di fargli cambiare idea riguardo la sua partecipazione, ma ovviamente il nostro
caro regista era irremovibile. Ci ritrovammo così tutti allineati lungo la
piscina, senza però la presenza della coppietta Ross-Bayler che si era
volatilizzata da tempo. Quanto ci voleva a perdere la verginità?
Accanto a me c’era Brend che
saltellava come un matto tutto eccitato, mentre William iniziò a sbuffare
passandosi stanco la mano fra i lunghi capelli.
-Pete, io questa cosa seriamente
vorrei evitare di farla… Sto scrivendo delle canzoni e non ho tempo per uno
stupido teatrino. Per di più se devo fare un ruolo di peso come l’antagonista.
Preferirei di gran lunga fare l’albero. Senti, dallo a Brend il mio ruolo. Lui
sì che se la cava a fare l’antagonista. E a Gabe fai fare Jack… Lui ci starebbe
meglio.-
-Cosa?!?!? Io non posso fare
l’antagonista! Vero Pete? Vero che io sono il solo adatto al ruolo di Jack?
MayMoon, lo pensi pure tu, no, che vuoi baciare me e non Gabe?-
Bden si voltò a guardarmi, ma
questa distrazione gli costò caro dato che Beckett –alla sua sinistra- gli
appoggiò la mano sul petto facendogli perdere l’equilibrio. Si sentì un lungo
“nooo” mentre il cantante dei Panic cadeva in acqua e gli schizzi ci lavavano
tutti. Fu impossibile trattenersi, scoppiammo a ridere tutti quanti mentre
Brend cercava di risalire con l’aiuto di Spence.
-Non si discute sui ruoli… Ormai
sono stati decisi! Quindi ora iniziamo le prove e… Dove sono la streghetta e il
vampiro?!-
-A succhiarsi il sangue…-
Rispose Simon a Pete, mentre
Gabe sospirava triste facendo sogghignare Beckett. Il cantante dei Panic riuscì
ad uscire e quando fu fuori dalla piscina si guardò attorno.
-Oh! Jill ha perso la verginità
allora? Che bello!-
Il regista riprese a battere le
mani per evitare che la disciplina andasse a farsi fottere per l’ennesima volta
e tutti lo guardammo scazzati in attesa dei suoi ordini.
-Prima di tutto: scopate di
notte se dovete, perché di giorno bisogna lavorare sodo! Secondo… Voglio che
entro domani sera impariate a memoria almeno le canzoni!-
Dalla fila partì un dissenso
generale, anche se alla fine le canzoni da imparare non è che fossero molte. Io
mi ritenevo fortunata perché dovevo cantarne solo una da sola e un pezzo con il
mio Jack, senza contare che la sapevo già a memoria. Quindi sorrisi e mi
rilassai, mentre Brend si agitava perché lui doveva cantarle tutte. William
ovviamente borbottava che lui quella cosa non l’avrebbe cantata affatto perché
la sua voce non era adatta al ruolo… Sapevo benissimo che era arrabbiato per
altri motivi e che avrebbe voluto fare anche lui il seguace del BauBau solo per
stare più vicino a Saporta.
-E una volta che sappiamo le
canzoni?-
Domandò Carden alzando scettico
un sopracciglio, facendo gonfiare d’orgoglio Wentz che si battè la mano sul
petto. Andy sbuffò forte, mentre Pat si toglieva gli occhiali e si passava una
mano sul viso.
-Oh! Andremo tutti in teatro e
proveremo coreografie e scene! Sarà bellissimo!-
-Fantastico!!! Sono emozionato!
Tu no, MayMoon? Spence,
tu? Ooh! Devo dirlo a Ryro !-
Brendon partì sparato non appena
vide spuntare il chitarrista in compagnia di Jill, andando dritto ad
abbracciarlo nel pieno dell’entusiasmo. Non mi pareva affatto il momento di
stritolare in quel modo Ross, ma siccome si parlava di Urie la decenza non era
da prendere in considerazione. Sorrisi a Jill che arrivava da noi, mentre i
nostri pseudo-ragazzi erano persi in una serie di abbracci e chiacchiere che
era meglio non ascoltare. Ovviamente non riuscii a trattenermi e le solleticai
il fianco alzando il sopracciglio in modo eloquente. Lei sbuffò ed abbassò lo
sguardo, ma bastò Brend a farla esasperare.
-JillyKitty!!!! Nessuno è più
vergine!!! Dobbiamo festeggiare!!-
Detto questo corse da lei per
abbracciarla, ma la bionda si scansò un attimo prima facendo in modo che lui si
lanciasse in piscina. Mi passai una mano sul viso vergognandomi per Bden,
mentre lui usciva per l’ennesima volta dall’acqua. Sentii le sue braccia
bagnate passarmi attorno ai fianchi e prima che mi appoggiasse il mento alla spalla
gocciolandomi addosso.
-Nessuno mi vuole bene! Sally,
almeno tu dimmi che credi in me e nel Natale.-
-Io non credo nel Natale, Brend.
È uno schifo. E nessuno ti vuole bene perché sei tutto bagnato!!!-
Lui fece finta di piangere,
accasciandosi a terra ed attirando così gli sguardi perplessi di tutti. Tranne
di Pete, lui arrivò trottorellando per consolarlo perché probabilmente lo aveva
preso sul serio. Così seguii Pat all’interno della casa, fino alla cucina.
-Il ruolo di Sally allora ti
piace? Credo che Pete abbia visto giusto!-
-Mi sa che me lo ha dato per
fare un piacere al suo figlioccio prediletto. Né perché me lo merito, né perché
sono quella adatta… Pure Jill non è male a cantare alla fine, poteva darlo a
lei. Ma Brend avrebbe pianto come un bambino…-
Presi una mela e la sciacquai,
prima di addentarla e sedermi sul ripiano della cucina. Il cantante del Fall
Out Boy mi guardò confuso un attimo, prendendosi un pacchetto di patatine ed
accomodandosi su una sedia.
-Sei davvero sveglia come mi ha
detto Will… Hai già capito come vanno le cose. Dico, con Brend… Pete farebbe di
tutto per farlo contento. …però non sto dicendo che non ti meriti il ruolo! A
mio parere è giustissimo che l’abbia assegnato a te!-
-Per forza, altrimenti sarebbe
diventato uno spettacolo per l’orgoglio gay se non lo assegnava né a me né a
Jill, ma ad un altro cantante.-
Lui rise alla mia battuta,
mentre io continuavo a mangiare la mia mela un po’ preoccupata. Per un attimo
mi era parso che Patrick si fosse fatto cupo e che la sua voce fosse piegata da
una vena di disprezzo, ma non diedi affatto peso a quel che aveva detto, alla
fine era la verità… Si vedeva quanto Pete tenesse a Brendon più che ad ogni
altro. Trovavo la cosa davvero tenera, nonostante a volte fosse nauseante. Ma non
avrei mai potuto esserne invidiosa, non me ne fregava nulla… Non immaginavo
certo che le parole di Patrick avevano un peso considerevole. A quel tempo i
Fall Out Boy erano degli dei che ai nostri occhi non sarebbero mai potuti
cadere. No, per me Pat non poteva seriamente disprezzare qualcuno così stupendo
e pieno di talento come BrendonUrie…
Continua…
Eccoci qui con il nuovo capitolo come ogni lunedì!!!!
Hip hip hooray per Jill e
Ryan!!!!! Finalmente nessuno è più vergine in quella casa… XD
Comunque, questo capitolo è incentrato su uno dei migliori
film di animazione: Nightmare before Christmas!
Pete ha folli idee ed i nostri cari coinquilini del
dormitorio devono seguire i suoi ordini!!!
Speriamo bene!!!! XD
Speriamo che la storia vi
incuriosisca ancora!!
Fateci sapere XD
A giovedì!!!! <3
Kisses **
Jess & Miky