Eravamo tutti a casa Cullen stremati per la battaglia. La paura era ormai passata, ma non riuscivo a togliermi dalla mente quelle immagini di Victoria e Riley intenti a uccidermi.
Carlisle stava medicando i licantropi feriti, per fortuna non gravemente mentre gli altri cercavano di calmarsi guardando la tv o parlando fra di loro.
Io, Jake, Edward e Bella eravamo sul divano della sala. Io mi guardavo la fasciatura che Carlisle mi aveva fatto poco prima. Erano serviti ben 16 punti per ricucirmi la ferita:
- Questi cosi prudono!- Esclamai. Stavo per grattarmi, ma Jake mi fermò prendendo la mia mano fra la sua:
- Hey Carlisle mi ha raccomandato di controllarti, non devi toccarti la frita per alcun motivo… più tardi quando sarai a casa ti verrà a controllare-
Notai che Bella era a testa bassa e non aveva ancora detto una parola. Sedeva stretta ad Edward e sebrava triste:
- Che c’è?- Le chiesi dopo averla osservata per qualche secondo.
- Se solo penso che sono io la causa di tutto questo disastro- Farfugliò lei.
- Non dire sciocchezze! Sono stato io ad uccidere James non tu.-  La rassicurò Edward. Cercammo di spiegargli che non doveva sentirsi in colpa, perché alla fine nessuno era rimasto ferito gravemente , ma lei non ascoltò.
- Ora voglio solo andare a casa. Charlie si chiederà dove siamo- Aggiunse soltanto.
- E che dico io a mio zio per via della ferita?- Chiesi a Carlisle che aveva finito di curare i feriti.
- Non so prova a dirgli che sei inciampata, un vaso è caduto e tu sei scivolata sopra i pezzi rotti e ti sei tagliata.- Come scusa mi sembrava banale, ma non mi veniva in mente nient’altro.
Salutai tutti e poi io e Bella ci avviammo verso la sua auto:
- Vengo da te domani mattina va bene?- Mi disse Jake prima che io uscissi dalla porta. Io gli feci segno di sì con la testa e gli mandai un bacio.
Il tragitto verso casa fu silenzioso. Sapevo che era inutile parlare con Bella perché non avrebbe cambiato nulla. Era chiusa in sé stessa e chissà per quanto tempo lo sarebbe stata. Non volevo vederla così, ma non sapevo che fare. Anche io ero ancora sconvolta dalla battaglia, ma il peggio era passato e lei doveva capire che non era colpa sua tutto quello che era accaduto.
Quando finalmente arrivammo a casa, Charlie era preoccupatissimo:
- Vi aspettavo per le 4 e sono le 8. Stavo per uscire a cercarvi…che ti sei fatta a braccio Jenny?-
- Beh, sono inciampata, un vaso si è rotto e io ci sono caduta sopra- Per mia fortuna la scusa resse.
- Il padre di Edward verrà qui più tardi per vedere come sta- Disse Bella al posto mio.
- Ah per fortuna siete qui- Replicò mio zio
- Ok papà abbiamo capito!- Era davvero frustrante vederla così. Si voltò e andò in camera.
- Aspetta, non hai fame?- le chiese suo padre, ma lei non rispose:- Che cos’ha?- mi chiese Charlie stupefatto.
- Tranquillo le passerà.- Risposi senza entrare nel particolare:- Mi faccio un toast.-
- Faccio io Jenny, vai pure da lei.- Lo ringraziai e salii in camera. Aprii la porta e la vidi sdraiata sul letto. Era proprio distrutta e non capiva che l’unica cosa a cui doveva pensare ora era il suo futuro con Edward. Finalmente avrebbe avuto la vita che aveva sempre sognato, anche se io e Jake eravamo contrari.
- Tu non puoi capire come mi sento io in questo momento. Tutti questi guai non ci sarebbero stati sei io non avessi mai incontrato Edward.-
- Lo so, ma cerca di trovare il lato positivo. Ora potrai vivere con lui per sempre, è finita!- Cercai di spiegargli
- Ti sbagli, i Volturi mi troveranno e scopriranno che sono ancora umana e dovremmo pagarne le conseguenze. Far torvare qualcosa di positivo a mia cugina su tutto quello era un’ impresa impossibile.
- Sì ma tu lo diventerai! È questo quello che vuoi. Ti prego cerca di essere ottimista!- La abbracciai
- Ecco il tuo toast Jenny- Intervenne Charlie con un piatto nella mano destra.