-Brian?-
Erano sdraiati sul letto, le gambe intrecciate tra le lenzuola che solleticavano loro la pianta dei piedi.
-Hmm?-
Fece in risposta lui, allungandosi a prendere un accendino dal comodino, mentre Justin si allungava su di lui posandogli la testa poco sopra il petto.
-Come è stata la tua prima volta?-
-Lo sai come è stata- borbottò lui con la sigaretta tra i denti, una mano automaticamente dietro la schiena dell'altro e l'altra a riporre l'accendino.
-Voglio dire la prima volta che sei stato passivo- spiegò mantenendo lo sguardo sul suo petto, mentre la palpebra calava piacevolmente.
-Perchè lo vuoi sapere?-
-Nessun motivo in particolare- rispose serenamente, gli occhi ormai chiusi nel dolce abbraccio dell'altro.
Brian sbuffò col naso sorridendo appena, al ricordo.
-E' stato tanto tempo fa-
-Con chi è stato?- chiese l'altro, cullato dalla sua voce bassa.
-E' una storia lunga...- rispose lui notando gli occhi chiusi dell'altro.
-La voglio sentire-
La macchina prese a percorrere la strada con molta sicurezza, senza che Brian avesse riferito la destinazione. Il ragazzo alla guida guardava davanti a sè, mentre Brian si tratteneva dal fissarlo insistentemente. Dio, se era bello. Brian lo voleva, e non aveva mai cercato di nasconderlo quando voleva qualcosa. I suoi sguardi valevano più di mille parole, e non gli importava di sbagliare bersaglio: lui lanciava l'amo, se il pesce abboccava, meglio per lui, se non era interessato, lui ignorava i suoi sguardi disgustati. Vista la direzione della macchina, quel pesciolino doveva aver abboccato.
Si fermarono dietro un campo di qualcosa, mentre era in corso una partita: quell'angolino di radura era evidentemente molto famigliare al quarterback. Questo arrestò il motore e si voltò a guardare la sua preda, che aveva già slacciato la cintura, e si avvicinò per baciarlo, allungando il braccio verso la manopola del suo sedile per ribaltarlo, mentre con l'altra mano slacciava la sua cintura di sicurezza. Brian osservò quei gesti capendo esattamente l'intenzione del ragazzo, ma ebbe la prontezza di prendere con una mano il viso già vicino dell'altro per ricondurlo al suo posto, lanciandogli uno sguardo lascivo ma deciso. Era lui il predatore e glielo avrebbe dimostrato. Con gesti lenti gli aprì la cerniera dei jeans e si chinò verso di lui sistemandosi meglio sul suo sedile. Da fuori la macchina gli unici rumori che si potevano sentire erano quelli della partita nel campetto.
-E' stato al college- ricordò guardando il soffitto. - Aveva due spalle... faceva parte della squadra di football, era quarterback o che so io. Probabilmente era entrato con una borsa di studio, non lo so-
Justin rimase interdetto a fissare il petto dell' amante.
-Al college?-
-Sì, perchè?-
Justin si alzò per fissarlo negli occhi.
-Credevo, sì insomma, che fosse successo prima-
Brian lo guardò impassibile.
- Hai fatto un pompino a quattordici anni!-
-Sì, bè, diciamo che mi ero specializzato in quel campo- rispose con una mezza risata.
Brian fu riaccompagnato a casa che era ormai sera; il buio era cominciato a calare già da qualche ora. Sarebbe dovuto rimanere due intere settimane in quella dimora infernale per quelle maledette vacanze natalizie. Brian aprì la portiera appena fermati davanti al vialetto, pronto a scendere e a esibire la sua camminata dinoccolata che sapeva essere considerata sensuale. Una mano lo fermò posandogli nella sua un biglietto. Uscì dalla macchina pensando a quanto presto ci sarebbe ritornato.
-Perchè non l'hai fatto prima?- Justin sembrava ancora sconvolto.
Brian scrollò le spalle.
-Dicevano tutti che era doloroso. Volevo divertirmi senza troppe implicazioni-
Justin si riaccoccolò su di lui.
-Perchè hai scelto lui?-
Brian inghiottì il nodo che sentiva in gola.
-Non l'ho scelto. E' capitato.-
Il giorno dopo si ritrovò davanti all'ingresso dell'appartamento segnato sul foglietto.
Interno 6
Bussò e venne aperto dal ragazzo che, a petto nudo, "lo stava aspettando". Cercò di mantenere la sua aria glaciale da predatore mentre entrava nella stanza e l'altro chiudeva la porta. Lo sentì arrivare da dietro e baciarlo sul collo, sospingendolo verso il letto. Brian lo assecondò e si lasciò spogliare; ma appena arrivati sul materasso ribaltò le posizioni e, senza guardarlo in faccia, scese fino ai pantaloni della tuta, abbassandoli quel poco che bastava per dedicarsi a lui.
-Sei vergine, vero?-
Brian si stava rivestendo, seduto sul bordo del letto. Non rispose, ma in effetti non fu necessario.
-Come pensavo. Bè...-
Il ragazzo si alzò precedendolo per aprirgli la porta mentre se ne stava andando.
-Torna qui domani. Alla stessa ora-
Brian fece un impercettibile cenno con la testa. Se ne ritornò a casa a piedi cercando di sopprimere la paura con la trepidazione crescente.
Aloha a tutti!!! Lo avevo detto io che avrei pubblicato presto, no? Ho deciso di farlo oggi perchè domani ho la giornata un po' incasinata. Spero che anche questa "seconda puntata" sia stata di vostro gradimento! Ah, e grazie tantissimo a SusyMJ, Freddy335 e SilverGirl per avere commentato!!! Ciao ciao, ci vediamo al prossimo aggiornamento!