I’m only an
alone girl
Dovevo
arrivare a tanto per capire quanto io mi fosse sbagliata in tutto
questo tempo.
Quanto mi fossi sbagliata sul fatto che l’amore è
solo un’illusione e che è l’odio
a muovere le persone, sul fatto che i buoni alla fine sono quelli
destinati a
perdere e a soffrire perché si ostinano a credere
nell’amore vero e in tutte
quelle stupidaggini simili.
Che stupida sono stata.
Solo adesso me ne rendo conto. Solo ora che sono
circondata da putride pareti ammuffite piene di ragnatele e da sudici
pavimenti
tana di intere famiglie di topi, mi rendo conto di quanto io abbia
sbagliato e
mi fossi sbagliata in tutti questi anni. Sapete
a volte il carcere aiuta.
Aiuta
a far comprendere i propri errori e talvolta aiuta anche a porvi
rimedio.
Aiuta a
riflettere su chi siamo stati, chi siamo e cosa saremo nella nostra
vita.
E
mentre sono qui ripenso a tutte le mie cattiverie commesse in questi
due anni.
I due anni peggiori e più patetici della mia vita. Ripenso a
quello che ho
avuto il coraggio di fare a Federico, a Sofia, a Massimo, ai bambini,
alla
contessa Anna…ma soprattutto a Florencia. A mia sorella. Dire che le ho reso la vita
impossibile è troppo poco e
non è un’esagerazione la mia. Le ho nascosto di
essere mia sorella, che mio
padre era anche il suo…ho impedito che lei fosse felice con
Federico
semplicemente perché c’era in ballo la fortuna dei
Fritzenwalden e ho fatto lo
stesso con Massimo. Con l’unica differenza che alla fine con
lui è riuscita a
sposarsi e ad avere dei fogli. Tre splendidi e meravigliosi gemelli. E
tutto
solo per soldi. Soldi, fortuna, denaro: sono queste le uniche parole a
cui sono
stata sempre abituata. Mia madre mi ha sempre insegnato che nella vita
sentimenti come l’affetto, l’amore, la
bontà non portano a nulla, l’importante
sono i soldi, la ricchezza, il potere e alla fine sono cresciuta in
questa
mentalità fino a diventare la strega che tutti conoscono.
Quello a cui non sarei
mai creduta
di arrivare era tentare di uccidere la mia stessa sorella. Pazza.
Folle.
Mentire, ingannare, avere una doppia faccia è un
conto…ma uccidere ne è un altro. E
non stavo per commettere un tale gesto
contro una sola persona, bensì contro
due: si esatto, avete capito. Io, Delfina Santillan, ho cercato di
uccidere mia
sorella incinta. E poi un’altra volta ho cercato di
investirla con un furgone. La
cosa buffa è che solo adesso mi rendo conto di quanto io sia
stata folle a fare
un gesto del genere.
–Piccola,
cosa fai
lì tutta sola? Vieni qui e prepariamo un piano
per…-.
–BASTA!
Guarda, guarda dove siamo, mamma! Guardati
intorno e dimmi cosa vedi!-.
Mia
madre tace sconvolta: le ho appena riversato addosso tutta la rabbia
che avevo
dentro, senza far nulla per trattenermi.
–Guardati
intorno mamma:tu che cosa vedi?-
continuo più pacatamente. –Siamo circondati da
mura ammuffite, topi, ragnatele
e delinquenti. Siamo in prigione mamma. Com’è
giusto che sia.
–Stai delirando, piccola. Vuoi
che chiami un medico, uno psichiatra o…-.
–STO
benissimo! Quando lo vorrai capire che abbiamo perso ormai, eh? Mettiti
l’animo
in pace: abbiamo perso. Punto. Basta inganni, basta piani, basta
carognate.
Basta mamma. Mi hai sempre insegnato a mettere da parte i miei
sentimenti, ad
amare solo il denaro e il potere, a ingannare per non essere ingannata,
a
odiare per non essere delusa…e sai qual è stato
il risultato? L’effetto
contrario. Ho odiato e mi sono fatta odiare…e sai qual
è stato il risultato?
Questo- le dico freddamente mostrandole con un ampio gesto della mano
il luogo
squallido dove ci troviamo.
Mia
madre mi osserva, poi si guarda intorno
e tace.
Intanto
io mi accascio per terra portando le ginocchia al petto.
Io
ho mai voluto essere una cattiva ragazza. Il fatto è che non
ho mai ricevuto
quello che ha ricevuto invece Flor: amore. Di conseguenza non ho mai
saputo
cosa significasse amare e così sono diventata quello che
sono adesso.
Io
non sono una cattiva ragazza. Sono solo una ragazza sola.
*Angolo
dell’autrice*:
Salve
ragazzi! ^^ Ok, credo che non mi conosciate poiché sono
nuova da queste parti…o
meglio: ho letto spesso fan fiction di questa sezione ma non ne ho mai
scritta
una riguardo Flor.
Lo
so: è un po’ malinconica come prima fan fiction,
vero? Il fatto è che volevo
tanto scrivere qualcosa sui pensieri di Delfina in carcere. ATTENZIONE:
qui
Delfina non è ancora diventata completamente buona,
bensì sta cominciando a
riflettere sul suo modo di essere e di agire.
Non
credo sia venuta granchè ma questo lo lascio decidere a voi,
miei cari lettori:
si accettano recensioni e anche eventuali critiche purchè
siano costruttive e
non offensive! ;D
Spero
che recensiate in tanti: i vostri pareri e i vostri consigli non
possono essere
che ben accetti!
Vi aspetto con ansia
PiccolaEco