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Autore: Changing    19/10/2011    2 recensioni
Rose è la figlia di Ron Weasley ed Hermione Grenger, famosi per il ruolo che ebbero nella Seconda Guerra Magica diciannove anni prima. Ma come ci si sente ad essere figlia di due maghi e membro di una famiglia di soli maghi quando non si hanno poteri? Sopratutto quando questi sono scomparsi in circostanze misteriose e sconosciute...
Scorpius, vive in una ricca famiglia di maghi il cui cognome non è molto ben visto dalla comunità magica, ma l'unico e più grande desiderio del piccolo Malfoy è solo quello di ricevere calore e sentirsi, per la prima volta, parte di una famiglia.
Storia di un diario dimenticato, un antico sogno e desideri celati, che porterà i nostri nuovi eroi ad indagare su un mistero ignorato da Silente stesso.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'My new Geneation'
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Prologo
Il treno dei desideri

Astoria abbottonò il cappotto del piccolo Scorpius fino al collo:

- Non ho freddo mamma! - Lei sorrise e guardò il figlio con il cuore colmo di tenerezza.

- Non dimenticarti di scriverci -

-Si... - Il bambino arrossì sotto gli occhi amorevoli della madre, e distolse lo sguardo per nasconderlo anche se, si sa, ad una madre non sfugge mai niente.

Scorpius notò che in lontananza un gruppo indistinto di persone stava fissando suo padre, che ricambiò con un brusco cenno del capo, girandosi dalla parte opposta rispetto a loro. Quella, pensò, doveva essere la famiglia Potter insieme ai Weasley, facilmente riconoscibili dalla moltitudine di chiome di diverse sfumature di rosso che li contraddistingueva. In più vide un uomo sulla cui fronte spiccava il segno di una cicatrice dall'insolita forma a saetta. Quello, pensò, era senza dubbio Harry, il Sopravvissuto. Dovevano essere più o meno tutti. Per le somiglianze con i genitori e da quel poco che suo padre gli aveva raccontato, Scorpius riconobbe tre piccoli Potter e una quantità indecifrabile di Weasley, dei quali due figli di Ron. Fra di loro vide un ragazzo tanto simile ad Harry quanto lui lo era a suo padre

<< Curioso... >>

Vide poi una bambina di circa nove anni dai lunghi e lisci capelli rossi, << tipici del suo clan >> come pensò scettico Scorpius, che giocava a rincorrersi con un altro bambino della sua stessa età, forse suo cugino. C'era poi un ultima bambina, rossa anche lei, ma con i capelli mossi e un po' crespi, tendenti all'aranciato. Aveva probabilmente la sua stessa età e se ne stava appena nascosta dietro sua madre, fissando gli altri suoi parenti con un misto di tristezza e desiderio. Il bambino si interrogò sul vero significato di quello sguardo.

<< Che faccia triste >>

Poi i loro occhi si incontrarono; i suoi, della ragazza, di un caldo color caramello, e quelli di lui grigi, freddi. Lei arrossì e si nascose ancora di più dietro la madre, guardando da un'altra parte.

<< Che ragazza strana. Chissà in che Casa verrà smistata una del genere >>.

- Forza Scorpius è ora di andare, o farai tardi – La voce autoritaria di Draco lo riportò alla realtà.

- Si papà – Il bambino sorrise appena, e il padre lo accarezzò sulla testa in un gesto che risultò meccanico e distaccato.

- Fai buon viaggio – Nessun abbraccio, né parole di conforto. Nel profondo del suo cuore il piccolo Malfoy invidiava molto quelle due famiglie che, a pochi metri dalla loro, diffondevano tutt'intorno un'atmosfera calorosa e spensierata. Tutto ciò che lui aveva sempre desiderato.

Entrò nel vagone e subito, con un fischio, il treno cominciò ad allontanarsi. Salutò con la mano i suoi genitori, poi il suo sguardo si posò sul clan Potter-Weasley, e su quella bambina che dal binario 9 ¾ salutava fratelli e parenti che proprio in quel momento stavano partendo verso il centro dei suoi desideri, verso la causa delle sue insicurezze più profonde.

Albus cercò uno scompartimento libero, il più lontano possibile da suo fratello. In quel momento si rese conto di quanto avrebbe sofferto la mancanza di sua cugina Rose, la sua compagna di giochi preferita, la sua migliore amica da quando erano in fasce. Era davvero insolito il fatto che avesse perduto i suoi poteri quando era ancora bambina. Un'incidente di cui nessuno parlava mai e di cui Rosie stessa non aveva memoria...

Ne trovò uno in cui era seduto solo un ragazzo biondo, anche lui del primo anno:

- Posso sedermi qui? Gli altri sono tutti occupati – Chiese timido.

Il ragazzo, che stava fissando il paesaggio fuori dal finestrino sembrò destarsi da un sonno.

- Mh? Ah sì, fai pure. - Poi tornò a guardare fuori.

Albus si sedette davanti a lui. Sarebbe stato bello farsi subito un amico: almeno non si sarebbe sentito più così spaesato.

- Io sono Albus, primo anno, e tu? -

- Io sono Scorpius, anch'io del primo anno - Albus sorrise, nonostante avesse percepito una certa nota di irritazione nella sua voce, ma la ignorò: anche se all'apparenza non sembrava molto amichevole, c'era qualcosa di interessante in quel ragazzo. Per non lasciar morire la conversazione disse la prima cosa che gli venne in mente.

- In realtà il mio nome completo è Albus Severus... Mi piace molto. Sono gli stessi di due grandi presidi di Hogwarts! Ma comunque tu puoi chiamarmi anche solo Al. È meglio no? – Scorpius accennò ad un mezzo sorriso, poi calò nuovamente il silenzio. Il piccolo Potter, tenace come sempre, tentò ancora di rompere il ghiaccio:

- In che Casa credi che verrai smistato? - Questa volta sembrò aver fatto centro. Gli occhi di Scorpius si fecero immediatamente più attenti. Invece che ingobbito accanto al finestrino si mise a sedere con la schiena dritta e, per la prima volta, lo guardò fisso.

- Ehm.. a dire il vero non ne ho idea... - Disse scuotendo le spalle. Sembrava che volesse aggiungere qualcosa, così Albus attese. - ...La mia famiglia è sempre appartenuta ai Serpeverde, ma a me andrebbe bene qualunque cosa. In fondo la tua Casa viene scelta in base a quello che sei, e quindi dovunque andrò sarà un posto in cui starò bene... almeno spero –

Albus lo guardò allibito, e Scorpius non seppe spiegarsi perché mai avesse detto tutte quelle cose ad un completo estraneo, di solito era un tipo piuttosto taciturno. Forse aveva solo bisogno di parlare. Forse aveva solo bisogno di un amico.

- Perché mi guardi in quel modo? - Albus abbassò lo sguardo e arrossì.

- No è solo che... fino a pochi minuti fa, e ancora un po' adesso, avevo molta paura di essere smistato in Serpeverde perché mio fratello James dice che lì ci vanno tutti i maghi che poi sono diventati malvagi, però dopo le parole di papà, e ora anche grazie a te mi sento un po' più tranquillo. Grazie! - Sorrise timido.

- Ehm... di niente... - Non sapevano come spiegarselo, ma fu proprio in quel momento che nacque fra i due un qualcosa, che con il tempo, non fece altro che rafforzarsi sempre di più, trasformandosi in un forte e profondo legame d'amicizia.




Ehilà!! Spero che questo inizio abbia catturato al vostra curiosità almeno un pochino!
Questo capitolo è solo il prologo e quindi è piuttosto bene, quindi, prima di chiudere e cestinare questa storia vi chiedo di leggere almeno il primo capitolo, giusto per vedere se la fanfic è passabile o è meglio lasciarla nel dimenticatoio =S.
Anche se IL personaggio principale della vicenda è Rose (insieme a Scorpius e per ora anche Albus), nel prologo le ho lasicato un ruolo marginale, ma dal prossimo capitolo le cose cambieranno perché... Bhè se siete interessati lo vedrete da voi!

A presto ^^!!
  
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