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Autore: KiM91    20/10/2011    1 recensioni
Il rapporto tra Soul e Maka, attraverso i momenti, i pensieri e le "Sensazioni del Corpo" e dell'anima di ognuno.
Una raccolta di 10 capitoli in cui conosceranno e capiranno i loro reciproci sentimenti.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3 – Te 手







Le 7,35.

Anche oggi il caldo estivo non mi da pace.

E la sveglia sembra suonare sempre prima.

O sono io che vado a letto troppo tardi.

Ma che ci posso fare, lo studio è importante certo, ma leggere un libro prende molto di più, facendoti restare sveglia, immergendoti nelle sue righe, nelle sue lettere.

Come potevo abbandonarlo all'ultimo capitolo!?

Beh...ora ne pago le conseguenze.

Gli occhi non vogliono saperne di aprirsi, e le gambe dondolano mollemente al di là del materasso.

No, proprio non ho voglia di alzarmi con questo caldo.

Però è già così tardi, e la scuola inizia tra poco!

E poi c'è quell'idiota di Soul da svegliare!

Cavoli...

«...altri cinque minuti!»

Mi butto a capofitto sul cuscino, seppellendoci il viso.

No, niente da fare. Ormai sono troppo 'mentalmente' sveglia per poter riprendere il sonno.

Maledizione!

Con pazienza, fatica e altri mille sostantivi e sinonimi, mi alzo e vado a svegliare l'idiota.

E' il suo turno oggi di fare la colazione... mica mi spreco a lavorare per lui ogni giorno!

Anche se sì, in effetti sono sfruttata per le cene, i pranzi, le pulizie e i compiti... ma almeno la colazione che la prepari lui!

Apro la porta della sua stanza.

Nessuna traccia di Blair, quale stranezza!

Ah! Quell'imbecille! Se ne sta svaccato a gambe e braccia aperte come niente fosse!

Quello scemo!

«Soul! Alzati!»

Niente, con questa voce da sonno non mi sente.

«Soooul! Eddai! Alzati!»

Ancora nulla.

«Soul! Se non ti muovi ti lascio senza colazione.»

Anche questa scusa non ha effetto.

Certo che il sonno ce l'aveva davvero pesante!

Mi avvicino e gli grido in faccia per quanto la mia voce rauca potesse.

«Soul! ALZATI!»

Emette un leggero borbottio.

Ok. Ora si arriva alle maniere forti.

Lo prendo per il polso e lo strattono gridandogli contro ancora una volta.

Niente.

L'unica cosa che ricevo in risposta è un altro mugugno e lui che volta la faccia dall'altra parte.

Questo screanzato!

Un libro! Il mio regno per un libro!(questa stanza ne è davvero poco fornita!)

Sconfitta dall'impresa titanica, mi accascio sul pavimento come il guerriero cade trafitto dalla lama nemica.

Ok, il paragone è pessimo, ma la sensazione è la stessa.

Non ho assolutamente voglia di alzarmi, il caldo sfiancante mi devitalizza ogni minuto di più, i capelli sono un disastro e le occhiaie, non oso immaginarmele.

Con un sospiro mi porto ad afferrare la mano di Soul per tirarla.

«Soul, andiamo! Svegliati!»

Niente.

Sbuffo. Era davvero insopportabile!

Guardai la mano di Soul che ancora stringevo.

La pelle del dorso è morbida e sotto di essa si vedono le arterie bluastre in rilievo.

Mi fermo a contemplarne le dita, lunghe, affusolate, proprio da pianista.

Quelle dita.

 

La prima volta che le vidi scivolavano, abili, veloci, su quella lunga distesa di galalite bianca e nera.

Il suono che si propagava da quelle dita, o meglio, dalla musica che componevano, furono capaci di toccarmi l'anima e decretare che lui, sì, proprio quel buffone, sarebbe diventato la mia arma, a tutti i costi.

Ancora oggi, quando litighiamo e io mi ricredo sulla scelta che feci qualche anno fa, ripenso sempre a quel pianoforte, a quella stanza, a quello sguardo strano, incuriosito e anche un po' triste, ma soprattutto a quelle mani, che si trasformano e si plasmano in un mezzo con cui creare e diffondere quelle note stridenti di incredibile bellezza.

Ed allora torno sui miei passi e sui miei ricordi.

 

Da quando abbiamo combattuto per il Brew, Soul suona più spesso, non lo fa di fronte ad un pubblico ma il fatto che riesca ad esternare meglio i suoi sentimenti attraverso la musica, mi fa sentire più serena.

Certe volte, a casa o a scuola, lo vedo intento a suonare immaginariamente sul tavolo o sul divano, muovendo le dita lunghe ad un ritmo veloce ed incalzante.

Quelli sono i momenti in cui Soul è più turbato e nervoso, quando ha dei problemi e non me ne vuole parlare.

Altre volte invece si mette a borbottare dei suoni, una melodia o solo qualche nota, mentre fa le faccende di casa, e solitamente finisce con un assolo air-band di chitarra, dichiarando alla fine “Lo sapevo che avrei dovuto fare il chitarrista rock!”.

Lui non sa che io, diciamo, 'spio' queste sue improvvisate.

Ma mi divertono, e soprattutto sono il segno che è felice e che qualcosa gli è andato per il verso giusto.

E se lui è felice, io lo sono di conseguenza.

 

Poiché lui è sempre così turbato quando si tratta di suonare, ogni volta che deve esprimere la sua anima in combattimento, cerco sempre di infondergli quello che provo, per non lasciarlo solo nella sua composizione magistrale, per non abbandonarlo ai fantasmi del suo passato.

 

E non è solo per questo che adoro quando suona.

Giorno dopo giorno la sua musica diventa sempre più dolce.

Non è più stonata e sghemba come la prima volta.

E questo non può che farmi piacere!

 

Ancora non ho lasciato la sua mano.

Infonde tepore.

Nel frattempo ha voltato la testa verso di me.

La sua espressione pacifica mi da un senso innaturale di quiete.

I suoi tratti di solito così duri e spigolosi, nel sonno si fanno gentili e un po' più morbidi.

Ma le sue mani rimangono sempre belle, da pianista.

Rido.

Questi pensieri non sono proprio da me, la 'algida Maka'.

 

E' vero, io non penso spesso ad una persona come Soul, preferisco pensare allo studio o ai miei libri, oppure alle persone che mi stanno intorno(che non necessariamente sono denominati 'Soul Eater Evans').

Ma è un periodo in cui spesso il volto del mio partner appare fra i turbinii della mia mente.

Non che non sia mai capitato, ma sono degli sketch che mi riportano ad eventi che hanno un significato diverso, che ora vedo più profondamente.

Ad esempio mi viene in mente spesso quella volta che il Kishin era appena stato liberato e che noi, io e Soul, siamo stati sbalzati e lasciati cadere.

Lui in quell'occasione, ma anche in altre, mi aveva protetto con il suo stesso corpo, tenendomi stretta a sé, senza lasciarmi.

Ricordando ora questo fatto, o tanti altri simili, non riesco più a guardarlo nello stesso modo di una volta.

Adesso quel gesto ha un qualcosa in più che non so spiegare.

 

Ci ho pensato, recentemente.

Qualsiasi gesto strano che io o Soul facciamo ci lascia in una situazione diversa, distante, come se quel gesto fosse stato qualcosa di troppo azzardato.

Dà dei nuovi connotati al nostro rapporto, ma ancora non capisco di che natura siano.

Per esempio ricordo quando il mese scorso avevo fatto cadere Soul facendolo girare all'impazzata su sé stesso. Era stato davvero divertente ma quando si rialzò me lo trovai appigliato alla gamba, e questa è una cosa che può capitare, ma quell'indugio che ho visto nella sua espressione vacua e nel gesto della sua mano mi hanno fatto pensare “Soul, che sta succedendo?”.

Non era propriamente da lui.

E non era propriamente da me sentire il sangue salire alle gote.

No no! Non erano le solite guance rosse e gonfie di quando mi prendeva (e prende) in giro per il fatto che sono piatta, con le gambe grosse e tutto il resto, no.

E' stata una sensazione leggermente diversa, era imbarazzo, perché mi aveva toccato! La stessa sensazione l'ho sentita nuovamente quando, in infermeria, mi ha sfiorato il braccio con le dita.

Ok, forse sembrerà stupido, ma nel suo volto c'era di nuovo quell'espressione vacua, come se fosse perso nei meandri della sua mente. Può capitare, certo, ma non a Soul, non in quel modo, almeno.

Quando si ferma a riflettere ha sempre un espressione corrucciata, quasi si stesse sforzando nel suo ragionamento, ma lì, in quei momenti, sembrava perso e i suoi occhi assumevano quella tonalità triste, decisamente non da lui.

Anche ora, tenere stretta la sua mano così, in questa strana intimità, mi rende un po' tesa, forse ansiosa, e decisamente imbarazzata, ma continuo a tenerla nella mia appropriandomi del suo piacevole tepore.

 

Soul mugugna qualcosa, strizza gli occhi e li apre lentamente.

La sua mano ancora nella mia.

Ok, ora la situazione era decisamente imbarazzante!

Comincio a scuotere leggermente la mano.

«Ehi Soul! Svegliati su! Dobbiamo andare a scuola!»

Glielo dico con un sorriso e un tono di voce davvero troppo mellifluo.

Mi alzo e mi dirigo fuori dalla stanza, continuando a sorridere come una scema.

Prima di andare in cucina mi fermo sullo stipite della porta e gli dico:

«Ah! Non ti preoccupare, per questa mattina faccio un eccezione. Preparo io la colazione. Tu pensa solo a vestirti, stupido di un Soul!»

«Maka...»

«...si?»

«Oggi è Domenica.»




 

***


Angolo Autrice: Salve a tutti! Dunque, che dire? Sorpresi del cambio di point of view? Sperei di no! ^_^
Questo capitoletto non è molto lungo ma è forse l'unico che mi ha davvero soddisfatto in pieno fino ad ora...
Beh, diciamo che da come sto strutturando questa raccolta, di tempo per Soul e Maka, da quando sono partner e vivono sotto lo stesso tetto, ne è passato abbastanza...
Non rivolgo questa storia ai personaggi che hanno l'età di inizio manga, poichè certi pensieri li ritengo un pò più profondi, ma più verso gli ultimi capitoli... (parlando dell'uscita giapponese) dove Ohkubo-sama li ha resi decisamente più adolescenti e meno bambini.
Parlando della cosiddetta "profondità" dei pensieri... non ritengo giusto scrivere per filo e per segno ogni cosa passi per la testa (mia) di un personaggio, cerco di dare poche tracce direttive per poi lasciare al lettore una propria immaginazione delle scene, dei sentimenti, ecc...
Insomma, io cerco (come dico sempre) di mettercela tutta (anche se forse non sembra... >o<) e anche perchè ritengo che le idee uscite spontanee e quelle che si lasciano liberamente scrivere senza intoppi siano le migliori... e le trovo più facili da scrivere e, quindi, da leggere. ^_^
Spero dunque che anche questo (sclero) capitolo vi sia piaciuto! ^^
Per il prossimo spero di non avere troppi ritardi... (preparazione in atto per il Lucca Comics...), se farò anche solo 24 ore più tardi, avete l'autorizzazione a picchiarmi!
Essendo una sfida con me stessa ad affrontare una nuova long, spererei di non deludere solo per la tempistica! (già che ben deludo in altro! >///<)
Un bacione a tutti, e grazie per le splendide recensioni!
Aspetto commenti e consigli! ^_^

  
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