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Autore: ThePirateSDaughter    24/10/2011    9 recensioni
STORIA IN PAUSA. CHIEDO SCUSA A CHIUNQUE LA SEGUISSE.
Hallo!!!
Sono tornata, sì. Per vostra giUoia. Con una long.
Una long proprio long! ^^
Spero vi piaccia :)
"Ripensò alla giornata: come prima di lavoro non era stata particolarmente positiva. Si era trovata Trent come superiore, era stata trattata come una pezza e si era pure aggiunta… quella lì"...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen, Nuovo Personaggio, Trent
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 A Sic.
Non c'è altro da aggiungere.
Il vuoto che ha lasciato è troppo grande. 
 ♥ 





Never Thought that I could Love [you]

 


 

~ 3   This can’t be happening to me. But it is.
 

Run away, try to find a safe place you can hide
It's the best place to be when you're feeling like me (me!)
Yeah...(yeah!)
All these things I hate revolve around
Me...(me!)
All these things I hate – Bullet for my Valentine

 





21 settembre
E non solo. NON solo. Vogliamo considerare anche… quella lì?!
 

 

Sulla soglia stava una ragazza.
Alta, snellissima, di quelle in cui è scientificamente impossibile trovare una cellula adiposa, anche a pagarla oro.
Nella frazione di secondo prima che si precipitasse nella stanza, si ebbe modo di osservarla dettagliatamente: era esattamente il tipo di persona che attrae ogni sguardo umano, vegetale o animale nei paraggi, incatenandolo a sé. Una lunga cascata di capelli dorati le scendevano su schiena e sedere ed incorniciavano un visino di porcellana, abbondantemente cosparso di fondotinta.
Ma non finiva lì.
Ogni singola ciglia era stata impregnata di tonnellate di mascara e le palpebre erano cosparse di scintillante ombretto verde acqua, che ben si accordava agli spalancati occhioni verdi. Verdissimi.
Inguainata in un jeans attillatissimo e un top sbracciato e cortissimo (nonostante fuori diluviasse) e perfettamente stabile sui tacchi più alti della storia.
In sintesi, la ragazza più orripilante e oscena che Gwen avesse mai visto in tutta la sua vita.
La ragazza rimase a contemplarla, scioccata, quasi incapace di muoversi di fronte a tale… tale…
-Amore miiiiiiiiiiiiiiiiiioooooo!- cinguettò quella, marciando con foga in direzione di Trent, degnando Gwen della stessa attenzione che si riserva ad una lumaca ed ancheggiando come una mannequin.
Inutile dire che anche la soavissima, gradevolissima, vocina della ragazza, talmente acuta che avrebbe potuto frantumare in un colpo solo qualsiasi struttura di vetro presente, aveva accresciuto il sentimento di orrore nella mente di Gwen: ma nulla potè reggere il confronto con quanto seguì dopo.
-Oh, gattina mia!
GATTINA?!
Era… era sul serio uscito dalla bocca di Trent?
Sotto gli occhi straniti di Gwen, il ragazzo agguantò la singolare biondina e quella gli avviluppò le braccia attorno al collo: due secondi dopo si stavano scambiando un bacio talmente spinto e coinvolto da disgustare al solo sguardo.
La gotica non sapeva che cosa fosse a bloccarla. L’orrore per la ragazza o per come era caduto in basso Trent? L’odio per la voce irritante di lei o per i modi strafottenti di lui?
E io dovrei lavorare qui?
Trent, nel frattempo, era riemerso.
-Oh già- esclamò, come ricordandosi solo in quel momento che Gwen si trovava lì con loro. Si passò la lingua sulle labbra, improvvisamente coperte di lipgloss rosa brillante -Immagino di doverti presentare la mia ragazza, Gwen. Tesoruccio mio, questa è la nuova segretaria.
-Ooooooh, quella di cui mi avevi accennato, stellina mia!- esclamò a sua volta la ragazza, piroettando sui tacchi a fronteggiare Gwen, con un’agilità che era quasi da stimare –Trenty mi ha parlato un sacco di te, cara!
Afferrò, affettata, la mano di Gwen, che fu quasi tentata di ritrarla e pulirsela sulla gonna -Tu sei Gwen, quindi? Piaceeeeeeere, Gweeeeeen!
-… Piacere mio- puntualizzò lei tra i denti, contratti nell’ennesimo sorriso di circostanza.
-Quello che è, insomma.
Trent, nel frattempo, aveva fatto passare le braccia attorno ai fianchi della tizia. Un brivido di disgusto percorse la schiena di Gwen, al punto che dovette trattenersi dallo storcere le labbra.
ILLAVOROILLAVOROILLAVORO.
 
Gwen chiuse dietro di sé la porta di casa, fradicia di pioggia, lanciando irata in un angolo la borsa e l’ombrello traditore, che aveva avuto la splendida pensata di rompersi durante il tragitto.
Rabbrividendo vistosamente, schizzò a farsi la doccia (rigorosamente calda) più lunga di tutta la sua vita: sotto il getto di acqua bollente la pelle gelata riacquistò piacevolmente sensibilità.
Ripensò alla giornata: come prima di lavoro non era stata particolarmente positiva. Si era trovata Trent come superiore, era stata trattata come una pezza e si era pure aggiunta… quella lì.
Heather.
-Sììììì, sai, il mio nome è Heather. Molto piacere Gweeeeeen. Comunque, diceeeevo… oh, Trentipucci, tieni giù le manine adesso, sto parlando con Gweeeen!
Già a causa del nome marcava male. Se poi si aggiungevano i dettagli della sua personalità… Non riusciva a capacitarsi che potesse esistere una persona così. Al solo ripensare alla sua voce si sentiva venire la pelle d’oca, nonostante la carezza calda dell’acqua.
Che schifo. Che. Schi. Fo.
E, come se non bastasse, aveva anche la testa piena zeppa di domande varie. Per esempio: che cosa accidenti era successo a Trent?
Nemmeno il colloquio con il signor Tysen che aveva avuto poco dopo aver incontrato il ragazzo era servito a chiarirle i dubbi…
 
-Lei mi aveva promesso che sarei… insomma, che avrei lavorato per Lei, signor Tysen. Alle Suedipendenze. Non che mi lamenti del mio lavoro, mi… mi piace, mi ispira ma come è possibile che ora…
-I piani erano quelli, effettivamente, signorina Gwendoline. Solo che, non appena Trent ha saputo che avevamo intenzione di assumerla, ha insistito e richiesto di persona che Lei diventasse suasubordinata. In effetti aveva bisogno di un’assistente…
Tysen la scrutò da sotto gli occhialini tondi con quell’espressione rassicurante che Gwen aveva immaginato sentendo la sua voce al telefono, la prima volta.
-Però, se ci sono dei problemi…
La ragazza esitò per un momento, per poi decidere di non creare problemi. Non con il principale. Non il primo giorno di lavoro. Odiava questa politica di sottomissione ma così doveva essere fatto. E così sarebbe stato.
-Nessun problema, signore. Solo… avevo qualche domanda- rispose con un sorriso lieve e ricevendone un altro in risposta.
-Deve comunque avere pazienza con Trent- le spiegò il signor Tysen. Chiamava per nome ogni suo dipendente, come se fossero stati membri della sua famiglia -È un bravo ragazzo, Lei che l’ha già conosciuto lo sa bene… Solo che, forse, il successo gli ha dato un po’alla testa. Capita, gli passerà.
Gwen rimase un po’in silenzio.
-È arrivato qui dopo una nostra, entusiasta telefonata. Avevamo da poco scoperto alcuni dei suoi eccellenti e sentitissimi brani e abbiamo deciso di dargli una chance. All’appuntamento si è presentato un ragazzo distrutto. Aveva il cuore spezzato di netto, povero ragazzo- commentò Tysen, senza particolari inclinazioni.
Il silenzio di Gwen continuò.
-Poi però si è ripreso e, da lì, è stata una catena di successi che sento moltiplicheranno! ...La nostra è un’agenzia musicale di giovani talenti, quindi qui troverà un po’ di tutto, Gwen. Ma non si faccia spaventare, né da Trent né da nessun altro. È tutta brava gente, glielo garantisco.
 
E perché l’aveva voluta come assistente a tutti i costi?
Voleva essere una specie di malsana vendetta per come era finita la loro storia?
Gwen sospirò.
Di domande ne aveva tante e di voglia di rispondersi nessuna. Non in quel momento.
Dopo essersi asciugata per bene e rivestita si diresse in camera, sperando di addormentarsi presto.
Il lavoro mi serve. Devo resistere. O non riuscirò mai a fare quella cosa.
 
 
Salve a voi, lettori/lettrici carissimi *_*
Ahem, qui ho chiarito un poco la situation ^^
Dovessero esserci ulteriori problemsss fatemelo sapere / aspettate i prossimi capitoli.
So che nelle risposte alle vostre adorabili recensioni sono stata un po’criptica ma, onde non spoilerare, devo esserlo ^^”
Il capitolo era pronto da ieri ma ho voluto non pubblicarlo… Insomma, è morto uno dei miei motociclisti preferiti, mi sembrava una questione di rispetto.
Oddio, pubblicare esattamente il giorno dopo non mi sembra comunque corretto ma… Avevo bisogno di scrivere. Tutto qui.
Ecco perché oggi (come ieri) la mia pazzia è desaparecida.
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto :)
A prestissimo e grazie mille :)



 

   
 
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