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Autore: Lione94    25/10/2011    2 recensioni
L'amore? Sì grazie, ma non più lungo di un mese.
Questo è il pensiero di Alba Maggio, teenager di diciassette anni, che con l'universo maschile non riesce a stare in contatto per più di tre settimane.
Cosa succederà quando deciderà di mettersi in testa di essere il nuovo guru dell'amore?
Aggiungete un miglior amico dal sorriso irresistibile, una migliore amica senza peli sulla lingua e il disastro per un'estate appena iniziata è assicurato.
Dal secondo capitolo:
...Le sue parole mi colpirono come un colpo di sole alla testa davvero forte. Io gelosa?
Io non ero gelosa!
" E' il mio miglior amico " mi giustificai.
" Ah, e da quando gli amici notano fossette irresistibili sulle guance? " insistette lei.
Colpita e affondata, e nemmeno riuscii a ritornare a galla dato che la gelosia mi affogò definitivamente.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ritorno con sorpresa






Che cosa aveva significato quel bacio?
Per me era stata la conferma dei nuovi sentimenti che provavo nei suoi confronti… ma per lui?
Che cosa aveva significato per Flavio?

<< Alba la smetti di guardare quel cellulare? >> esclamò Claudia.
Mi rigirai il mio nokia tra le mani e osservai le facce sorridenti di me ed Emma sullo sfondo.
Nessun messaggio. Nessuna chiamata.
<< Adesso mi stai innervosendo >> disse mia sorella guardandomi irritata << Sono due giorni che sei attaccata a quel cellulare! >>.
<< Non rompere Cla! >> risposi più acida del solito.
Erano cinque giorni che mi trovavo in quel paesino di montagna sperduto in mezzo alle Alpi e Flavio non mi aveva mai cercata.
E se si fosse arrabbiato?
Ogni volta che avevo provato a scrivergli un messaggio alla fine non lo avevo più inviato perché c’era sempre qualcosa che non andava.
Ciao. Come va? Troppo freddo.
Che si dice da quelle parti? Troppo scialbo.
Ehi, perché non mi hai chiamata?Mi manchi. Troppo… disperato!
Uff, accidenti!
Gettai quel maledetto aggeggio elettronico nella valigia vicino al letto matrimoniale che dividevo con Alessandra, dove poi mi buttai a peso morto sbuffando come un treno.
Claudia mi lanciò un’altra occhiata irritata dalla brandina dov’era adagiata per guardare uno stupido film sdolcinato che trasmettevano nella piccola televisione della camera.
<< Con te è impossibile guardare un film >> osservò, alzando il volume.
Feci finta di niente e continuai a crogiolarmi nelle mie pene.
<< Oh insomma! >> Alessandra chiuse di scatto il libro che aveva tra le mani e che stava leggendo da quando avevamo finito di pranzare << Lasciala in pace! >>.
<< Non stavo parlando con te >> ribatté offesa Claudia.
Purtroppo, da qualche tempo, le mie due sorelle maggiori avevano preso ad attaccarsi anche per le cose più sceme. Crisi tra gemelle.
<< Sisi, ti voglio bene Ale! Anch’io Cla! >> le interruppi imitando le loro voci, per impedire che iniziassero a litigare tra loro per l’ennesima volta.
Scoppiarono a ridere ma le zittii quando sentii un rumore conosciuto. La suoneria del cellulare! Inscenai una stupida lotta con le gemelle, che dimentiche dell’astio nei loro confronti, si erano alleate per non farmi arrivare al cellulare.
<< Finitela! >> esclamai isterica, strappandolo dalle mani di Alessandra e dando una botta a Claudia. Forse era...! Trattenni il respiro e saltellai per la stanza, cercando di fare un balletto per la felicità. Nemmeno quando cappottai riuscii a spegnere quell’euforia che mi aveva colpito.
<< Oddio sei davvero imbarazzante quando sei felice >> mi avvertì Ale ridendo.
<< Ma si può sapere chi è? >> domandò Claudia ammiccando.
Guardai il cellulare e il sorriso si spense.
Nana com’è andata la passeggiata sulla montagna di ieri? Sei ancora viva o ti hanno mangiato i lupi? Nick ;)
Era Nicola. Sapevo che non era giusto, ma dentro di me ero delusa che non fosse Flavio. Quei giorni Nicola mi aveva scritto molti messaggi. Era stato davvero carino.
Gli risposi e poi mi ributtai sul letto più musona che mai.
Le due gemelle si scambiarono un’occhiata esasperata. << E chi la regge altri due giorni in questo stato? >> disse Ale e Claudia annuì, ridacchiando.
Qualche ora dopo convinsi i miei a lasciarmi girovagare per il paese invece di andare in montagna e mentre camminavo infagottata nel mio cappotto e nella mia sciarpa con il vento che mi sferzava il volto (quanto odiavo il freddo d’estate!) notai che in una delle vie secondarie c’era un internet point. La mia salvezza!
Mi sedetti a uno dei computer in un angolo riscaldato della sala e mi collegai a internet per accedere a facebook decisa a sapere che notizie mi ero persa in quei cinque giorni.
Ludovica si era impegnata con un certo Daniele, Emma mi aveva impiastricciato la bacheca di messaggi metà dolci e metà minacciosi, Nicola mi aveva taggato in un link e Christian mi aveva invitato ad un evento. Mentre rispondevo alle pazzie della mia migliore amica, la chat si aprì di scatto e quasi mi venne un colpo apoplettico.
Flavio mi stava scrivendo!
Ehi Nana! Il freddo della montagna ti ha congelato così tanto le dita da impedirti di scrivermi un messaggio? :P
Repressi un gridolino di gioia.
Qui non c’è molto campo. Non prende quasi mai. E tu invece? Oddio forse ero stata troppo diretta.
Lo sai che io sono sempre a corto di soldi :D Rispose lui.
Ah già, dimenticavo che ogni volta finisci anche i miei! Cercai d’ignorare le occhiate perplesse di una ragazza ma non riuscivo ad impedirmi di saltellare sulla sedia con un grosso sorriso.
Qui si sente la mancanza della tua pazzia (:
Gli mancavo! Allora non era arrabbiato! Tutto era tornato come prima, eccetto un bacio di troppo. Certo ma quello poteva essere ignorato… credo.
Resisti, tornerò tra pochi giorni :D

Due giorni dopo ero sopravvissuta alle innumerevoli scampagnate per la montagna con la mia famiglia ed ero tornata sana e salva in città. Emma mi aveva costretta ad accompagnarla per i negozi del quartiere accanto al nostro, alla ricerca di un nuovo vestito per la festa di compleanno che Christian avrebbe dato tra pochi giorni a casa sua alla quale noi, ovviamente, eravamo state invitate.
<< E allora ho detto a Ludo che… Oh Alba! Guarda qui! >> esclamò a un tratto la mia migliore amica interrompendo il suo spettegolare, afferrandomi per le spalle e girandomi con forza.
<< Ehi! >> protestai mentre mi trascinava vicino a un manichino del negozio.
<< Guarda che bella questa gonna! Dobbiamo provarla! >> disse con voce stridula dall’emozione.
<< Bleah, dici quell’orrore? Non ci penso proprio >>.
Mi ribellai alla sua stretta, mi voltai e rimasi pietrificata. Fuori dalla vetrina c’erano Flavio e Mary e… si tenevano per mano. Mary stava sorridendo per qualcosa che lui aveva detto e si alzò in punta di piedi per lasciargli un leggero bacio sulle labbra, per poi indicare qualcosa nel negozio. Sentii un grande peso opprimermi il petto così tanto che il respiro quasi mancò. Cercai di nascondermi dietro il manichino con la gonna orribile prima che potessero notarmi ma incontrai lo sguardo sorpreso di Flavio.
Li salutai con un sorriso forzato e un debole cenno della mano e mi fecero segno di raggiungerli.
<< Ciao Emma, Alba allora sei tornata! >> esclamò Mary quando uscimmo dal negozio.
<< Ehm già >> cercai di guardarli in volto, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle loro mani intrecciate << Ci sono novità? >>
… perché non riflettevo prima di parlare? Stupida e ancora stupida!
<< Oh Alba adesso stiamo insieme e tutto questo grazie a te >> disse Mary contenta, abbracciandomi.
<< Cosa? >>
<< Cosa? >>
<< Cosa? >>
Tre “cosa” furono esclamati all’unisono, uno flebile e disperato, uno decisamente seccato, e uno meravigliato. Ovviamente eravamo io, Emma e Flavio.
<< Cosa “cosa”? >> domandò Mary, perplessa.
<< Che cosa… Argh! >> esclamò Emma guardandomi con le mani fra i ricci capelli senza nascondere l’irritazione che le avevano dato quelle parole.
<< Eh? >>
Ok, qui mi ero persa anch’io.
<< Qualcuno mi vuole spiegare che cosa c’entra Alba in questa storia? >> domandò Flavio guardando Emma mentre mi minacciava di una morte lenta e dolorosa solo con lo sguardo.
<< Niente! >> strepitai ma Mary mi interruppe: << Ma sì, tesoro, se non fosse stato per lei non avrei mai osato farmi avanti, timida come sono >>.
Tesoro? Tesoro?! Ora vomito.
<< Un vero Guru dell’amore, eh? >> mormorai con una tono d’isterismo nella voce ed Emma mi guardò con le scintille che uscivano dagli occhi: sembrava fosse stata impossessata da un demone.
Flavio mi guardò indecifrabile e non riuscii più a staccare lo sguardo dal suo. Sembrava all’improvviso così freddo e sentii gli occhi pizzicarmi di lacrime.
<< Okaaaaay… ora noi andiamo! >>
Emma, capendo al volo il mio stato d'animo, mi trascinò via dalla nuova coppietta e poi mi assalì: << Lo hai lasciato in pasto a quella gatta morta?! >>
<< Ma non era tua amica? >> ribattei con tono mogio.
<< No, io la odio a quella! >> sbottò lei cambiando in due secondi l’opinione di anni << Nessuno può fare soffrire la mia migliore amica! >>
Le lacrime che avevo trattenuto, sdrabordarono dagli occhi e mi rigarono le guance. Abbracciai Emma stretta mentre il pensiero correva a quelle mani intrecciate in cui la mia sarebbe stata solo di troppo.
<< Io credo che… oh insomma, lui mi piace >> le confessai mentre mi asciugavo il volto.
Mi guardò dritta negli occhi: << Lo so, Alba. Ma perché diavolo tu te ne sei accorta così tardi? >>.
<< Davvero non lo so >>.


  
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