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Autore: Arshatt    26/10/2011    1 recensioni
Diverse storie che si intrecciano all'interno del mondo di FF12, mescolando i vari paring e relazioni tra i personaggi principali. BalxAshe, BalxFran, AshexBasch, PeneloxVaan. Multi rating XD, dipende dal capitolo. Ultimo capitolo rating VERDE.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashe, Balthier, Basch, Fran
Note: Lemon, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Nuovo capitolo con rating verde e tutti i personaggi principali impegnati nelle attività pre-cerimonia XD. Qualcuno torna inaspettatamente dal passato...
Buona Lettura =).






Con passo svelto, si era diretta nel luogo indicato nel biglietto, fattole consegnare dalla regina qualche giorno prima. Si trattava di un imponente palazzo antico, posto nei pressi del castello reale. Uno dei due giovani soldati che presidiavano l’ingresso principale, l’accompagnò dentro l’edificio svelandole che si trattava della sartoria dei nobili di Dalmasca. La gente comune come lei poteva accederci solo sotto invito speciale della famiglia reale. Quando fu a destinazione, la guardia bussò tre volte per poi congedarsi quando una voce al suo interno, intimò di farsi avanti.
 
“Lady Ordell?” chiese titubante Penelo, ferma sull’uscio della porta dell’atelier.
 
“Chi disturba il mio lavoro? “ urlò stizzita la sarta, voltandosi bruscamente verso la ragazza.
Si trattava di una donna di mezza età, di bassa statura con corporatura esile. Il viso allungato e i capelli color rame minuziosamente appuntati in uno chignon, le donavano un aspetto piuttosto rigido e severo.
I piccoli occhi marroni della donna squadrarono  da testa a capo la piccola Penelo, visibilmente impaurita e imbarazzata.  
“Muoviti con quegli abiti, devo vedere se ci sono delle correzioni da fare, prima della sfilata” le intimò, indicandole dei vestiti esposti sui manichini in fondo alla stanza.
 
“Come??No guardi.. deve esserci un errore..” provò a spiegarle la ragazza, intuendo che dovesse esserci un malinteso.
 
“Se non hai voglia di lavorare, togliti dai piedi. Oggi non ho proprio tempo da perdere con modelle capricciose e viziate!”
 
“Ma.. io .. non sono una modella…! Ecco guardi, sono qui per questo..” disse Penelo, porgendole il biglietto con anteposto il sigillo reale, inviatole da Ashe.
 
“Uh? Cosa diavolo..?” . La sarta prese a leggere con attenzione, dopo qualche istante sollevò gli occhi verso la biondina. “Allora sei tu, perché non l’hai detto subito?” si pronunciò infine, scoppiando in una rumorosa risata.
Come se le avesse dato il tempo di presentarsi, pensò Penelo, con lo sguardo smarrito. Era proprio una donna bizzarra, chissà per quale ragione Ashe l’aveva inviata da lei, ora più che mai era intenzionata a scoprirlo.
 
“Sapete perché la regina, voleva che ci incontrassimo? Nella missiva non lo fa presente… Accenna soltanto ad una comunicazione che voi dovreste farmi..”
 
“Su, bambina di là! Spogliati che ti prendo le misure!” le ordinò Clelia, completamente incurante della sua domanda.
 
“… No…!!.. Vorrei sapere almeno il perché prima..” la bloccò, alzando un po’ la voce per darsi un contegno e catturare finalmente la sua attenzione.
 
“Sua maestà mi ha chiesto di trasformarti in una principessa per una sera, e io non deludo mai la richiesta di una cara amica”
 
“C-come..?? una prin-princicosa??” sbottò confusa, la biondina.
 
“Ahh benedetta ragazza!” sospirò la donna, esasperata. “Non vorrai presentarti alla Cerimonia di Restaurazione con qualche straccetto addosso?!” la rimproverò.
 
Penelo rimase zittita. Era stata cosi felice per l’invito alla festa di palazzo che non si era nemmeno preoccupata di cosa avrebbe indossato quella sera. Si trattava di una cerimonia importante, piena di nobili e gente altolocata e lei non aveva certamente qualcosa di adatto nel suo armadio per un evento del genere.
 
“Sono proprio un’ingenua ..” prese a compatirsi la ragazza, stupendosi di se stessa.
 
“Si lo sei, ma per fortuna hai una buona amica… con un’amica con delle mani di fata! Ahahahha” prese nuovamente a ridere scompostamente, la donna.
“ Te le fai prendere o no queste misure? Sai non mi piace pregare la gente e vorrei ricordarti che non capita tutti i giorni alle ragazze comuni di avere la possibilità di farsi confezionare un abito dalla stessa sarta che cucì l’abito nuziale di sua maestà, quattro anni fa”
 
“Come? Voi avete cucito l’abito nuziale di Lady Ashe?... oddio … “ urlò stupita e imbarazzatissima, la giovane aviopirata.
 
“Shh.. non urlare! .. Ebbene sì, sei al cospetto di una persona famosa… che sta iniziando a spazientirsi! Santo cielo, non posso mica perdere tutta la giornata con te!! Sono indaffarata!” la sgridò, flettendo tra le mani il metro, come fosse un arma con cui strangolare la povera  Penelo.
 
“S-s-si.. mi scusi, mi spoglio subito!!” scattò sull’attenti la bionda, sfibbiando velocemente il corpetto.
 
“Perfetto! Ci vorrà solo qualche minuto! Con il mio abito addosso, magari qualche gentiluomo ti noterà e potresti avere la tua occasione per accasarti con un buon partito! Ahahahah”
 
“Acc-accasarmi..? io veramente… ho già un … fidanzato” replicò, quasi incredula delle sue stesse parole. Lei e Vaan erano “fidanzati” adesso. Erano stati amici per così tanto tempo che modificare il loro rapporto non era stato facile ma anche se non riuscivano ancora a parlare esplicitamente dei loro sentimenti, percepivano entrambi quanto l’uno significasse per l’altro, come una vera coppia. Il resto sarebbe venuto da sé col tempo, ne era certa.
 
”Ah si? Beh è un peccato.. con questo bel visino potresti avere un vasta scelta di ran-polli da spennare a corte”
 
“Io non sono quel genere di ragazza…”
 
“Deve essere per questo che piaci tanto ad Ashee allora” sorrise teneramente la donna, mentre le prendeva le misure della circonferenza dei fianchi, della vita e del seno.  “ 90… 63… 80… Perfetto! Fatti guardare ancora un po’… mmm .. “  le ordinò, facendo girare la ragazza su se stessa.  “Ci vorranno un paio di giorni per realizzare quello che ho in mente… Tu intanto vedi di mantenerti in linea, la cerimonia è tra tre giorni e non avremo tempo per eventuali modifiche”
 
“D’accordo… beh allora grazie.. “ disse, dirigendosi verso la porta.
 
“Si,si, ora vai che ho del lavoro da finire!” le rispose distrattamente mentre tornava a cucire l’orlo di una giacca.
 
Così la ragazza lasciò l’atelier e si diresse verso la bottega di Migelo per raccontare ai suoi amici quello che le era appena successo. Clelia Ordell era davvero una tipa strana, ma pensò che se Ashe si fidava di lei, voleva dire che in fondo, dietro quell’aria burbera, doveva nascondersi una brava persona.
 


***


 
Intanto in uno degli Hangar dell’aerodromo, Vaan era intento a lavorare alla sua nuova aeronave.

Dopo gli eventi di Lemures il suo mezzo era andato distrutto ma non si era perso d’animo, così aveva recuperato un vecchio modello, in una rimessa di aeronavi in disuso, per rimetterlo in funzione. Aveva promesso a Penelo che sarebbero tornati a solcare i cieli di Ivalice insieme, prima dell’arrivo della stagione delle piogge e non l’avrebbe delusa per nulla al mondo.

D’un tratto una figura pelosa, si avvicinò verso il ragazzo, completamente assorto nello studio di alcuni circuiti e lastre di metallo.
 
“Kupò.. Guarda che metalli di rivestimento così pesanti, dimezzano la velocità dell’aeronave kupò..” lo avvertì una sottile vocina femminile, dietro alle sue spalle. 
 
“Eh?.. Ma che..? ” borbottò Vaan, voltandosi di scatto. Si trovò dinanzi a una graziosa moguri dal pelo bianco con indosso una tuta da lavoro lillà e un berretto da cui fuoriuscivano delle ciocche dorate. Sulla testa aveva un pon pon color smeraldo, in tinta con i suoi occhietti tondi e delle alette gialle sulla schiena.
 
“Inoltre kupò… Affaticano troppo il tipo di motore che hai montato, non sarà in grado di reggere uno sforzo simile molto a lungo kupò. Tra meno di un mese ti troverai a doverlo cambiare. Kupò” ribadì la piccola creatura, squadrando in modo severo l’aeronave.
 
“Ah si? E allora cosa proponi di fare?”  le chiese il ragazzo, incrociando le braccia al petto e guardandola con aria di sfida.
 
“Kupò per cominciare esistono leghe più leggere, kupò, compatibili con la potenza del tuo motore .. kupò!”
 
“E scommetto che tu ne conosci molte e sai anche dove trovarle eh? Però non ho ancora capito chi sei e perché dovresti aiutarmi?” domandò Vaan, con diffidenza.
 
“Bijou.. kupò! Sono un ingegnere avionautico, in missione top secret per far si che questa aeronavi decolli in tempi brevi kupò! E soprattutto che sia in grado di volare il più a lungo possibile kupò!”
 
“Missione top secret? Mi stai prendendo in giro? Sono giovane ma mica stupido..”. Il pirata la guardò in cagnesco, stava iniziando a spazientirsi.
 
“Kupò! Non c’è bisogno di arrabbiarsi, non mi sto facendo beffa di te kupò! Sto solo facendo un favore a un’amica kupò, ma non posso dirti di chi si tratta, kupòò! Per i prossimi tre giorni sarò il tuo tutor personale kupò!!” rispose sorridente Bijou, porgendo la zampetta pelosa verso Vaan, in segno d’amicizia.
 
“Ma nemmeno ti conosco..!. Ti ringrazio per l’aiuto ma posso cavarmela da solo!”
 
“Kupò, uno dei problemi principali di voi giovani aspiranti aviopirati è la convinzione che basti girare la chiave che aziona i comandi per poter dire di saper pilotare un’aeronave kupòò!! La maggior parte non sa nemmeno com’è fatta internamente kupò, ne tantomeno sa come prendersene cura kupòò!! Io posso insegnarti molte cose, che non imparerai certo con quel manualetto che stavi leggendo prima kupò!!” gli fece notare Bijou, indicando col dito il libro che Vaan stava cercando frettolosamente di nascondere dietro la schiena .
“Vuoi diventare o no un aviopirata che si rispetti? Kupòò! Con i miei consigli forse un giorno potresti persino superare la Strahl in una gara di velocità, chissà kupòò..”
 
“La Strahl?.. la conosci? Sei amica di Balthier.. o di Nono forse?”
 
“Non esattamente kupò, lì conosco per fama. Quel pirata è riuscito a trasformare un prototipo scartato, in una delle aeronavi più veloci dell’Impero kupò. Tu riuscirai a fare lo stesso , kupò?”
 
“Si.. cioè ..è quello che vorrei fare! Magari quest’ aeronave adesso non sarà il massimo, ha ancora diverse pecche e ci sono molte riparazioni da fare..  ma lavorandoci un po’ su, sono sicuro che possa diventare un gioiellino! Credo molto in lei..”
 
“Bene kupò! Allora lascia che ti dia una mano, kupò. Dopo ringrazierai di avermi conosciuta kupò kupòòò!” esultò festante.
 
“D’accordo.. Dopotutto nemmeno la Strahl sarebbe la stessa senza le conoscenze di Nono.. e tu mi sembri abbastanza sicura di te. Poi però mi dirai chi è stato a mandarti qui?”
 
“Te lo dirò, kupò a patto che tu sia un apprendista modello! Kupò!”
 
“Ci sto! Ah .. il mio nome è Vaan, piacere di conoscerti Bijou” disse, stringendole finalmente la zampetta.
 
“Bene, kupò! Mettiamoci subito al lavoro!”



***

 
Larsa era arrivato all’aerodromo di Rabanastre alle prime luci dell’alba e subito era stato accolto dalla regina e dal Giudice Magister, seguiti da un lungo corteo festante di burocrati e cavalieri. Tuttavia in città nessuno sembrava curarsi della sua presenza, l’amicizia tra lui e Ashelia, ormai nota ai cittadini di entrambi i paesi, era vista con diffidenza. Due anni non erano stati ancora abbastanza per dimenticare le atrocità della guerra e nell’aria si poteva percepire una velata ostilità verso coloro che provenivano dall’Impero. Ciò nonostante i due neo regnanti erano certi che la firma dell’accordo di pace ufficiale tra i due regni avrebbe agevolato i rapporti tra i loro popoli.

Dopo aver trascorso l’intera mattinata tra le formalità e i convenevoli tipici della circostanza, dopo pranzo si era concesso il meritato riposo nella suite che la regina aveva fatto preparare appositamente per il suo arrivo. Solo nel primo pomeriggio Gabranth si era permesso di andare a controllare come stesse.
 
“Buon pomeriggio maestà, siete riuscito a riposare un po’, dopo il lungo viaggio di stanotte?” chiese premurosamente, il cavaliere.
 
 “Salve Gabranth, ho dormito appena un paio d’ore. Purtroppo come ben sai, i viaggi notturni mi scombussolano parecchio. Comunque dovrei riuscire a rimettermi in sesto per il banchetto di benvenuto di stasera” disse Larsa, mentre ancora seduto sul suo letto, si stiracchiava le braccia.
 
“Non c’è fretta, mancano ancora diverse ore al calare del sole, potete rimanere nella vostra camera a riposarvi ancora un po’. Lady Ashe comprenderà sicuramente la situazione”
 
“Temo che non sarà possibile, devo confrontarmi con sua Altezza su dei documenti urgenti proveniente da Rozaria. Me li ha fatti consegnare Al Cid appena prima che salissi sulla Shiva, per raggiungere Dalmasca” lo avvertì il ragazzo, contraendo il viso in una smorfia di preoccupazione.
 
“Problemi con le trattative di pace? Rozaria non vorrà tirarsi indietro a due giorni dalla firma dell’accordo, spero…”
 
“Beh la situazione non è grave fino a questo punto.. Non ancora almeno.. Pare che le concessioni che gli abbiamo fatto non gli bastino più e stanno avanzando altre pretese”.
 
“E quale momento migliore per farlo se non alla vigilia della Cerimonia di Restaurazione, quando tutto è ormai pronto e non ci si può più permettere di rompere le trattative senza causare un incidente diplomatico..? Quel bastardo di Grugher aveva progettato tutto fin dall’inizio..”.
 
 Il cavaliere strinse i pugni, per trattenere la rabbia. Era ancora vivida in lui, l’immagine degli occhi spaventati e delusi di Ashe, quando gli aveva rivelato i suoi timori riguardo alla vacillante fiducia che riponeva in Rozaria e di cosa avrebbe comportato per lei, vedere spazzato via ciò per cui aveva lavorato cosi duramente in quegli anni. In passato l’aveva vista piangere tante volte ma non aveva potuto fare altro che guardarla, impotente. Adesso era diverso, rivestiva di nuovo un ruolo militare importante ed era disposto a metterlo in gioco, se fosse stato necessario, per aiutarla a realizzare i suoi obiettivi.
 
“Lo credo anch’io.. del resto Al Cid mi aveva avvertito che suo zio era un tipo a cui piacciono “le sorprese”… Io e Ashe non siamo considerati molto credibili come regnanti oltreoceano purtroppo.. “ ammise con rammarico, Larsa. Era perfettamente consapevole che la loro giovane età vista come un limite agli occhi dei politici degli altri paesi che non avevano mancato di farglielo notare né alla Cerimonia di Successione né a quella d’incoronazione di Ashe.
 
“Dovranno ricredersi. Se pensano di poterci manipolare a loro piacimento, si sbagliano di grosso.. Gli dimostreremo di che pasta siamo fatti.” osò il giudice, con sguardo fiero. Larsa gli sorrise di rimando.
 
 Negli anni in cui erano stati insieme, aveva imparato a conoscerlo, capiva perfettamente il suo stato d’animo e il suo bisogno di riscatto dall’onta del disonore che l’aveva ingiustamente colpito in passato.
 
“Gabranth.. era un po’ che non ti vedevo cosi agguerrito..” notò con piacere, il ragazzo.
 
“Oh? Mi sono lasciato prendere dal fervore.. forse non dovevo..” tentò di scusarsi, l’uomo. Non era da lui lasciarsi andare a manifestazioni esplicite delle sue emozioni.
 
“Ahahah, stai sereno amico mio. Mi fa piacere vederti combattivo.. Voglio che tu sia in forma per la cerimonia, ci  saranno numerosi pretendenti della nostra bella regina quella sera. Bisogna stare in guardia!“ scherzò, l’imperatore.
 
“Come..?.. Maestà.. “ borbottò, il cavaliere. Si era fatto paonazzo in viso per l’imbarazzo.
 
“Non dirmi che la corte che Al Cid fa ad Ashe ti è indifferente… O che non te ne importa nulla del suo debole per il nostro caro pirata arcadiano..” lo provocò, alludendo al suo interesse per la regina, sul quale non aveva mai voluto professare parola.
 
“Ora come ora, non c’è tempo per pensare a questioni futili… Come giudice ho degli obblighi verso il mio paese, devo rimanere concentrato su questo..” disse, l’uomo irrigidendosi.
 
“Una volta il tuo paese era Dalmasca.. Giurasti fedeltà ai suoi regnati ..”
 
“Una parte di me gli sarà sempre devota… La fedeltà che serbavo in loro non si è mai dissolta e oggi si riversa completamente su lady Ashe, l’ultima rimasta della sua nobile stirpe. Ma ho preso un impegno quel giorno sulla Strahl, mentre mio fratello spirava tra le mie braccia… Proteggere voi e l’Impero che rappresentate.. Intendo mantenere la promessa”.
 
“Basch.. apprezzo molto quello che stai facendo per me.. e per Archadia.. ma anche se ufficialmente hai preso il posto di Gabranth, non sei obbligato a vivere la vita di un altro uomo…”
 
“.. Non sono più sicuro che ciò sia possibile …”
 
Il cavaliere abbassò lo sguardo, lasciando trasparire un profondo turbamento interiore che il suo piccolo protetto, notò subito.  Ci fu qualche minuto di silenzio, poi Larsa prese coraggio e provò a riprendere in mano la conversazione.
 
“… Simon mi ha detto che ultimamente senti spesso una vecchia conoscenza di Gabranth… La sua fidanzata, che ovviamente lui crede essere la tua..” confessò, sospettando che ciò che gli aveva raccontato il suo segretario, fosse alla base del suo dissidio emotivo.
 
“ Chi altri lo sa a parte lui e voi?!” gli chiese, sorpreso.
 
“Beh.. Gabranth e quella donna hanno avuto una relazione lunga e tormentata.. Molti soldati a Palazzo la conoscono di vista..  Ma credo che si limitino a definire il vostro riavvicinamento solo come un “ritorno di fiamma” e null’altro..”
 
“… E voi a che storia credete?” domandò quasi retoricamente, Basch. Sapeva che il fiuto di Larsa per le informazioni era ben sviluppato, era certo che non dovesse essersi fatto scappare i dettagli di questa storia.
 
“.. Alla verità temo.. So che non avrei dovuto, ma ero preoccupato così ho indagato su di lei… Muriel, è cosi che si chiama giusto?”
 
“Si.. L’ho incontrata subito dopo il nostro rientro a casa, tornati da Lemures. Quando mi ha visto.. sembrava sapesse già che non ero lui.. Mi ha detto che non si è fatta avanti prima perché era spaventata dalla mia possibile reazione.. “ disse, infine. Improvvisamente sentì un forte disagio, parlare di questa situazione lo agitava ma sapeva che non avrebbe potuto fare scena muta avanti Larsa, stavolta.“ .. E’ complicato.. io.. non ho ancora deciso cosa fare ..” si giustificò, confuso.
 
“Ti ha fatto qualche richiesta? Ti ha minacciato di rivelare a qualcuno la tua identità?”
 
“Nulla di tutto ciò… Lei lo amava ..e  credo che anche lui le volesse molto bene.. Si sono visti per l’ultima volta prima della morte di vostro padre, due anni fa .. “ spiegò a fatica. Si arrestò qualche minuto, prima di continuare, come se un nodo in gola gli impedisse di far fuori uscire liberamente le parole. “.. Lei.. non ha fatto in tempo a dirgli una cosa molto importante.. forse se ci fosse riuscita, le cose sarebbero andate diversamente.. per lui e per me..”
 
“..La bambina…”  lo interruppe, il beninformato Larsa.
 
La reazione di Basch lo preoccupava, era visibilmente concitato ed era la prima volta che sentiva la sua voce tremare dal nervosismo. 
 
“ Lily.. non sa ancora che suo padre è morto…” disse, lasciandosi sfuggire una verità che pesava sul suo cuore come un macigno.
 
“Basch è stata una sua scelta.. Hai fatto quello che potevi per farlo ragionare.. Non hai colpa per come sono andate le cose..” tentò di rassicurarlo, l’amico.
 
“Forse è cosi.. Eppure non posso fare a meno di pensare che quella bambina non avrà un padre…”
 
“Se Muriel ha bisogno di un sostegno per la crescita della bambina..”
 
“Lei non mi ha chiesto nulla.. voleva solo che sapessi dell’esistenza di Lily.. e che l’aiutassi a capire quello che era davvero successo a Noah cosicché un giorno avrebbe potuto spiegarlo alla loro bambina, senza causarle troppo dolore..” lo zittì bruscamente, Basch.
 
“Sembra una brava donna… .. Cosa pensi di fare?” chiese Larsa, comprendendo quanto l’uomo si sentisse coinvolto da ciò che aveva scoperto.
 
“Non lo so ancora.. Sono confuso.. e stare qui non mi aiuta a schiarirmi le idee.. “ ammise, frustrato.
 
“Finita la celebrazione, potrai prenderti tutto il tempo di cui hai bisogno..”
 
“Vi ringrazio.. .. Ad ogni modo sarà meglio che avverta Ashe che le volete parlare, a quest’ora dovrebbe aver finito di intrattenersi con l’ambasciatore Windamier”.
 
“Darian Gareth Windamier III, l’ambasciatore delle terre a sud ovest di Rozaria è qui?” chiese stupito, l’imperatore.
 
“Si, ma non in veste ufficiale. E’ la sua vecchia amicizia con lady Ashe che l’ha spinto qui, non è venuto per questioni politiche. Per questo motivo la sua presenza non è stata resa ufficiale, parteciperà alla cerimonia solo come amico della regina”.
 
“Capisco. Bene Gabranth, aspetto tue notizie allora. Dite pure a sua maestà che non appena le sarà possibile, vorrei essere ricevuto nel suo studio per discutere di questioni della massima segretezza”
 
“Come desiderate. Con permesso..” disse il giudice, prima di congedarsi.
 


***


 
Nei floridi giardini di Palazzo, Ashe passeggiava in compagnia del suo vecchio amico di famiglia, Darian, raccontandogli ciò che aveva passato in quegli anni, dopo la morte di suo padre e di Rasler, della sua avventura nella resistenza e durante lo scontro contro Vayne e delle difficoltà incontrate dopo l’incoronazione.
 
“Sono cosi felice di averti rivisto, Darian. Sono passati anni dall’ultima volta che abbiamo avuto il piacere di chiacchierare insieme” disse entusiasta, la ragazza.
 
“ Eri solo una ragazzina allora e adesso ti ritrovo una donna. Ti ho pensato molto, dopo il funerale di Rasler le notizie che hanno iniziato a fare il giro di Ivalice erano terribili ma non ho mai creduto che ti fossi tolta la vita. L’ho sempre saputo che eri una tipa tosta, e le tipe toste non fuggono… Sono contento di sapere che adesso sei serena e che Dalmasca ha di nuovo la sua legittima regina a governarla”.
 
“Grazie Darian..Sei rimasto l’uomo gentile e onesto che conoscevo. Ce ne fossero di più come te…”
 
“Suvvia, potrei montarmi la testa con tutti questi complimenti..Piuttosto cosa mi dici di quel baldo cavaliere che ho visto stamattina al tuo fianco?”
 
“Ti riferisci a Gabranth?..Oh beh..  è un uomo molto dedito al suo lavoro e un caro amico. Il suo aiuto è stato fondamentale durante il periodo della resistenza..e anche in quello successivo..” disse Ashe, con un po’ d’imbarazzo.
 
“ Solo questo?.. Chissà perché mi sembra di vedere una strana luce nei tuoi occhi quando ne parli..” la stuzzicò, l’amico.
 
“Darian, sai che non ho tempo per quel genere di cose… E poi non farebbe bene al mio popolo… Dalmasca non è ancora pronta per scandali di corte”.
 
“Il potere è un fardello difficile da reggere da soli… Non sprecare la tua giovinezza rinchiusa tra le mura di un palazzo, Ashe..”
 
Lo sguardo dell’uomo si incupì, come se nella sua mente fossero affiorati vecchi ricordi dolorosi. La ragazza arrestò il passo e sfiorando la sua mano, lo fissò compassionevole, quasi volesse scusarsi per aver alluso a qualcosa legato al suo passato, che ancora gli faceva male.
 
“Scusami.. forse ho fatto riemergere in te il ricordo di tua moglie.. non dovevo, perdonami” disse lei, ripensando al lutto che l’aveva colpito un anno fa.
 
 Il matrimonio di Darian non era stato felice e la notizia del loro divorzio aveva suscitato grande scalpore nel suo paese. Quando poco dopo la donna si ammalò gravemente, tutti additarono l’ambasciatore come il responsabile della sua malattia, accrescendo il malessere del suo cuore già tormentato. Ripensando alle vicissitudini del suo amico, Ashe provò un tremendo senso di colpa. Tuttavia l’uomo le strinse la mano, rassicurandola.
 
“Tranquilla tesoro, non era a lei che mi riferivo... Lhaura ed io non eravamo una vera coppia, purtroppo erano solo gli interessi politici a unirci .. sono stato debole, non avrei dovuto accettare compromessi tanti anni fa .. e alla fine ho comunque mandato tutto al diavolo. Anche se c’eravamo già lasciati, la sua scomparsa mi ha addolorato molto.. non posso fare a meno di pensare a tutta la sofferenza che gli ho procurato col mio comportamento. Non sono stato un buon marito…e nemmeno un uomo..”
 
“Il passato è passato Darian..  E’ una lezione che ho dovuto imparare bene in questi anni. L’unica cosa che possiamo fare adesso è cercare di onorare la memoria dei nostri cari, impegnandoci a rendere migliore il presente. Loro avrebbero voluto che fossimo stati felici.. passere  la vita a struggerci per cose che non possiamo cambiare, non ha senso..” disse con decisione, la donna.
 
 Comprendeva bene il senso di solitudine e di abbandono che provava il suo amico, c’era passata anche lei con la guerra. Aveva dovuto toccare il fondo del suo cuore, per capire come rialzarsi e tornare a vivere, lasciandosi indietro i dolori del passato.
 
“Sei diventata molto saggia, le difficoltà ti hanno temprato.. “ notò, compiaciuto.
 
“E’ merito degli amici che ho trovato sul mio percorso… Mi hanno insegnato tanto..”
 
“Ti riferisci ai pirati di cui mi parlavi prima?”
 
“Si.. Non vedo l’ora di farteli conoscere, alla festa! Sai, questa settimana gli ho preparato delle piccole sorprese.. Volevo fare qualcosa di carino per loro, dal momento che non sono mai riuscita a ringraziarli come avrei voluto .. Loro hanno messo a repentaglio la loro vita per me e Dalmasca e non mi hanno mai chiesto nulla in cambio. Questa cerimonia è nata anche per celebrare loro, spero che apprezzeranno..”
 
“Anch’io sono molto curioso di conoscerli, sembrano proprio dei ragazzi in gamba. Perché non mi accenni qualcosa su di loro?”
 
“Certamente! Allora partiamo da Vaan e Penelo.. Hanno diciotto anni e vivono qui, a Rabanastre. Purtroppo con la guerra sono rimasti orfani e si sono mantenuti grazie all’aiuto di Migelo, un commerciante noto in città. Vaan è un tipo spensierato, allegro, coraggioso.. forse un po’ troppo ingenuo alle volte, ma si fa in quattro per i suoi amici. Penelo invece è una ragazza pacata, gioiosa e un po’ timida e vuole molto bene a Vaan. Adesso volano insieme sui cieli di Ivalice come aviopirati, o almeno ci provano .. visto che la loro aeronave non è ancora del tutto pronta per il decollo.. ma lo sarà presto..”
 
“E immagino che la piccola moguri che hai incontrato stamattina c’entri qualcosa … ehehehe”.
 
“Fa parte della sorpresa che ti avevo detto! Con lui è stato facile scoprire cosa avrebbe potuto fargli piacere.. Per Penelo invece ho fatto preparare un abito da Clelia, spero che possa sentirsi una principessa per una sera..”
 
“Beh voi donne amate questo genere di cose no? Vedrai che ne sarà entusiasta. Degli altri che mi dici invece?”
 
“Beh Balthier è come dire.. un adorabile bastardo. E’ un ex nobile archadiano.. era il figlio di Cid.. per lui è stato molto dura combattere contro suo padre.. anche se non è mai riuscito ad ammetterlo..” .
 
Non era mai riuscita a dimenticare gli occhi lucidi e il volto contratto di Balthier mentre osservava le membra di suo padre dissolversi in una coltre di denso mystes, quella notte al Faro di Ridorana. L’aveva persino visto piangere tra le braccia di Fran una volta, ma non aveva mai avuto il coraggio di confessarglielo.
 
“Davvero?... “ chiese stupito, Darian. Come molti nobili rozariani, era stato anche lui un passivo spettatore delle lotte di potere  tra Archadia e Dalmasca e il nome di Cidolfus Dem Bunansa gli era ben noto.
 
“Si.. Fa lo sbruffone, ma in fondo è un gran brav’uomo.. E’ solo per merito suo e di Fran se la Bahamut non ha distrutto tutto..” disse, ricordando l’estremo sacrificio dei due pirati.
 
“………Fran?” sottolineò, sopreso.
 
Udendo quel nome, l’ambasciatore drizzò la schiena e spalancò gli occhi ma Ashe non sembrò prestargli attenzione, persa tra i suoi ricordi.
 
“Si, la sua fedelissima compagna viera. E’ una donna taciturna, ma molto saggia e coraggiosa. Sono praticamente inseparabili.. Sono entrambi degli aviopirati molto noti nel loro ambiente” spiegò.
 
“… Hanno una relazione..?” domandò timidamente, quasi temesse la risposta.
 
“Amorosa intendi..? Non lo so, sono inavvicinabili sull’argomento… L’unica cosa certa è che sono molto uniti da un profondo sentimento di fiducia e stima reciproca..” svelò, lasciando trasparire un pizzico di gelosia.
 
“Questa ..Fran.. potresti descrivermela?”osò, suscitando perplessità in Ashe.
 
“Uh? Certo… E’ molto bella, ha un fisico scolpito e slanciato, lunghi capelli argentati che tiene legati in una coda di cavallo e occhi color rubino.  Non so molto di lei, non ama parlare di sé o del suo passato. So comunque che ha lasciato il suo villaggio .. più di cinquanta anni fa.. o almeno cosi ha detto sua sorella maggiore.. Ah ha anche una sorella più piccola di nome Mjrn, insofferente anch’essa alle leggi del suo villaggio. Credo che lei e Balthier abbiano preso a viaggiare insieme circa otto anni fa.. ma non so in che circostanze si siano incontrati o cosa facesse lei prima di conoscerlo. Ma perché me lo chiedi?.. La conosci ..forse?”
 
“Conoscevo una viera con questo nome molti anni addietro ….Eravamo amici…”
 
“E pensi che possa trattarsi proprio di Fran, la compagna di Balthier?” chiese sorpresa, lei.
 
“Può darsi.. alcuni dettagli di quello che mi hai raccontato coincidono con la storia della mia.. amica..” ammise, senza sbilanciarsi.
 
“Deve essere proprio lei allora! E’ fantastico! Adesso grazie a te so finalmente che sorpresa riservarle..”gridò contenta, Ashe.
 
“Come..?”domandò, non comprendendo il motivo della sua gioia.
 
“Non conoscendola bene, non sapevo come stupirla ma adesso che ci sei tu è tutto diverso… Eravate amici, sarà contenta di rivederti… giusto? Tu lo sei, ti brillano gli occhi..” gli fece notare, indicandoglieli.
 
“Oh.. si certo, sarei felicissimo di rivederla. Ma non so se per lei sarà lo stesso..”
 
“Perché? .. avete litigato..?”
 
“No…..”
 
Darian cercò di nascondere il suo disagio, con scarsi risultati. Era divenuto pallido in viso e la voce gli tremava. Era profondamente turbato dall’idea di incontrare Fran.
 
“.. Tutto bene..?”
 
Vederlo in difficoltà la disorientò e iniziò a sospettare che le tenesse nascosto qualcosa ma preferì non indagare ulteriormente, non le sembrò il caso, visto il suo stato emotivo.
 
“Si, certo signorinella. Vedrai che rimarrà senza parole... E tu avrai la tua sorpresa. Non sei contenta?” tergiversò con un sorriso, spezzando l’imbarazzo.
 
“Contentissima! Visto? Senza batter ciglio riesci a rendere tutto magico ahahaha” scoppiò a ridere, scorgendo la buffa espressione assunta dal suo amico. Forse dopotutto, si era sbagliata, non stava cosi male come pensava.
 
“Non prendermi in giro… sai che ho un talento naturale per queste cose.. Piuttosto non mi hai ancora detto che regalerai al tuo baldo cavaliere..”
 
“Ci devo ancora pensare….”
 
“Mmm ti cresce il naso se dici le bugie..” disse Darian, vedendo in lontananza proprio il giudice avvicinarsi verso di loro.
 
Quando fu dinanzi ai due nobili, Gabranth si chinò in segno di saluto e rispetto, aspettando che la regina gli accordasse il permesso di parlare. Lei acconsentì subito, lanciandogli un’occhiata che non lasciò spazio a dubbi.
 
“Maestà, ho una comunicazione importante da parte dell’imperatore Larsa”
 
“Non aggiungere altro, Gabranth. Aspettami pure nella mia stanza, arrivo subito” lo rassicurò subito, lei. “Ambasciatore, finiremo la nostra conversazione dopo, godetevi pure l’ospitalità delle mie ancelle intanto” disse infine, congedando ironicamente l’amico.
 
“Con piacere, mia regina. Conto di riparlarvi stasera, dopo cena.. dovete ancora svelarmi il vostro segreto!”  la salutò, allontanandosi sornione mentre Ashe cercava di contenere il rossore imbarazzato sulle sue gote.



***


“Vola via, vola più veloce che puoi.. più lontano di quello che avresti mai immaginato.. e non voltarti mai indietro perché non c’è più nulla che ti appartiene. Vola, vola via da qui .. Lo sappiamo entrambi: la libertà non è mai stata più amara di stanotte.. eppure è l’unica cosa che ci resta..”

Ripensava a quelle parole continuamente, benché non riuscisse a trovarci un senso. Con la coda dell’occhio la guardava dormire, rannicchiata sul sedile affianco al suo, mentre dirigeva la Strahl verso Rabanastre.
 
Sorrise.
 
“Non si può volare senza un paio d’ali, Fran” pensò.
 
  
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