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Autore: EverybodyHurts    26/10/2011    5 recensioni
-Nina mi fissò con i suoi occhi da cerbiatta e sorrise. Le diedi un dolce bacio sulle labbra e lei mi accarezzò dolcemente la guancia. Erano quei piccoli gesti che mi davano calore, energia. Era lei la mia musa.
-Mi persi nel meraviglioso colore dei suoi occhi, accarezzai dolcemente la sua mascella pronunciata e ricambiai il suo bacio. Un bacio così pieno d'amore, così perfetto che nessuno mi aveva mai dato.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie davvero a tutti voi per aver letto la prefazione della mia storia! (: Spero con tutto il cuore che vi abbia incuriosito. In fondo c'è "l'angolo dell'autrice". Spero che questo capitolo vi piaccia. Come al solito aspetto una vostra recensione. (: Un grosso bacio, ci si vede in fondo. :3
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POV NINA.

 
Quella mattina mi alzai più agitata del giorno prima. Ero contenta perché volevo recitare, ma le prime riprese sono sempre quelle che ti lasciano più agitazione nel corpo, più paura. Paura di sbagliare troppe volte una scena, paura del giudizio dei tuoi colleghi che potrebbero avere più esperienza di te. L’imbarazzo di dover affrontare determinate scene con persone che “conosci” da meno di un giorno, facendo credere agli spettatori che vi conoscete da una vita. Non c’era ancora abbastanza feeling tra noi, sarebbe stato difficile. Ma questo era quello che accadeva su tutti i set.
Presi un biscotto al cioccolato, sperando che quest’ansia passasse in fretta. Non ero così ansiosa di solito, forse c’era qualcos’altro che mi bloccava, qualcos’altro di cui non ero a conoscenza. Mi ero svegliata in anticipo per fare una sana e nutriente colazione e farmi una doccia lunghissima e rilassante. Tutto quello che riuscivo a fare, però, era girare a vuoto nella sala da pranzo con una scatola di biscotti al cioccolato in mano. Di tanto in tanto spostavo gli occhi verso l’orologio appeso nella sala da pranzo e realizzai che, se volevo davvero arrivare lì puntuale evitando altri ritardi dovevo riporre quella scatola di biscotti nella dispensa e farmi questa benedetta doccia. Andai in bagno ed entrai. Lasciai che l’acqua bollente mi riscaldasse. La doccia aveva il potere di calmarmi in pochi istanti, soprattutto se l’acqua era bollente. Uscii finalmente rilassata, la doccia aveva avuto l’effetto desiderato. Infilai un paio di jeans ed una t-shirt rossa. Mi pettinai velocemente, tanto ci avrebbero pensato i truccatori e i costumisti al resto. Corsi verso la porta di casa, pronta per uscire.
Il giorno prima avevo dimenticato il computer acceso. Controllai velocemente il mio indirizzo e-mail. Concentrai la mia attenzione sulla prima e-mail contrassegnata come “urgente” e lessi velocemente.
 
<< Questo è il copione della prima puntata, se crede può improvvisare. >>
 
Oh cavolo, pensai. La sera prima non avevo controllato le e-mail e, ovviamente, non avevo imparato a memoria il copione. Come avrei fatto ad impararlo in pochi minuti? Perché ero così sbadata? Come potevo pensare che sarei arrivata sul set e avrei recitato senza sapere quali battute avrei dovuto pronunciare? Il bello era che io ero la protagonista, di conseguenza prima puntata o non, avevo parecchie battute. Stampai i fogli sperando che le cartucce della mia stampante funzionassero ancora.
<< Per favore, per favore, per favore.. >> sussurrai incrociando le dita.
<< Sì! >> urlai quando vidi i fogli uscire dalla stampante. Li presi uno ad uno, li sistemai in una cartellina trasparente ed uscii di casa. Scesi velocemente le scale e per la fretta mi accorsi di aver dimenticato la borsa.
<< Quanto sono stupida! >> urlai.
Tornai velocemente su facendomi ancora una volta le scale di corsa. Presi la borsa ed uscii, sempre correndo. Sicuramente il mio viso era più rosso di un peperone: i truccatori avrebbero avuto un bel daffare con me. Ero un caso disperato.
Arrivata sul set, molti mi stavano aspettando. Candice, Kat e Michael mi salutarono con la mano ed io ricambiai. Notai che erano già perfettamente truccati.
<< Vai in quello stanzino, truccheranno anche te! >> disse Candice.
Ringraziai e seguii il suo consiglio. Quella ragazza era davvero molto gentile, sorrideva sempre.
Entrai nello stanzino che mi era stato indicato e per sbaglio urtai Paul che era appena uscito.
<< Buongiorno Nina. >>
<< Hey Paul, come va? >> chiesi sorridendo. Paul mi stava simpatico, nonostante avessi parlato con lui pochissime volte.
<< Tutto bene. Come ti sembro nei panni di Stefan? >> mi chiese ridendo.
Solo in quel momento notai che anche lui era truccato.
<< ..perfetto! >>
<< Ti ringrazio. Dentro ti stanno aspettando! >> disse Paul indicandomi una porta sulla destra dello stanzino. >>
Ringrazia con un cenno del capo ed entrai.
<< Hey, ben arrivata! >> esclamò una ragazza molto giovane che mi fece sedere su una sedia di fronte ad un enorme specchio.
<< ..scusa il ritardo ma ho avuto parecchi contrattempi questa mattina.. >> dissi mordendomi il labbro inferiore.
<< Figurati, ho appena finito di truccare Paul. Anche se fossi arrivata prima avresti dovuto aspettare, quindi non preoccuparti. Piacere, io sono Jules. Non c’è bisogno che ti presenti, so che sei Nina Dobrev! >> mi disse porgendomi la mano e sorridendo.
Le strinsi la mano e risposi con un semplice: << Piacere mio, Jules! >>
Jules cominciò a truccarmi accuratamente, stando attenta ad ogni dettaglio. Aveva ogni genere di trucco, pettine e cose varie.
Una mezz’oretta più tardi, aveva finito.
<< Eccoti qui, perfetta! >> esclamò battendo le mani. Io accennai un sorriso: era davvero brava.
Uscii dallo stanzino e vidi il resto del cast chiacchierare animatamente. Mi unii a loro.
<< oh, ecco qui la nostra Elena! >> disse una signora battendo le mani. La riconobbi subito, era al provino. Julie Plec.
<< Siamo pronti, quindi. >> disse Kevin sorridendomi.
<< Bene, questo è un momento decisamente emozionante per me e per Kevin. Oggi gireremo la prima puntata, le scenografie sono già tutte pronte. Non vorrete mica mettere in discussione il nostro operato, vero? >> chiese e noi scoppiammo a ridere.
<< Abbiamo una squadra di sceneggiatori fantastici che svolgono il proprio lavoro alla grande, in poco tempo. Ieri sera avete ricevuto il vostro copione, se non l’avete imparato non c’è problema. Vogliamo qualcosa di vostro nel personaggio, vogliamo che mettiate tutti voi stessi in ogni ruolo. So che darete il meglio, altrimenti non sareste qui oggi. Perciò, diamoci da fare e mettiamoci al lavoro! >> disse Kevin energicamente. Tutti, eccitati, esultarono.
Sembra strano dirlo ma.. le prime scene andarono alla grande! La scena più emozionante fu quando il mio personaggio vide Stefan per la prima volta. Dovevo far capire a chi avrebbe guardato il telefilm che già ero interessata a Stefan Salvatore. Era una scena molto intensa. Gran parte della puntata era formata da sguardi e sorrisi, sorrisi e sguardi. Era una cosa decisamente dolce.
Al termine della puntata tutti si complimentarono con me ed io non potei far altro che restituire i complimenti. Tutti erano stati grandiosi, finalmente capivo il perché di quelle scelte. Tutti si erano dimostrati davvero competenti.
Poi però mi venne un dubbio. Ian? Dov’era Ian?
Mi avvicinai a Paul che era quello con cui avevo “legato” di più.
<< Dov’è Ian? >> chiesi.
<< Oggi non aveva molte scene, giusto un paio. Se n’è andato subito. Non aveva scene con te, giusto? >>
<< No, non l’ho proprio visto, neanche questa mattina.. >>
<< Venerdì lo vedrai di sicuro.. >> disse sorridendomi.
<< Venerdì? Domani...? >>
<< No, si gira il Lunedì e il Venerdì. Se dovessero esserci cambiamenti ti avvisano. >>
<< Sempre l’ultima a sapere le cose.. >> dissi scuotendo il capo.
<< ahahahah! Ti lascio il mio numero, così se hai bisogno di chiarimenti.. >>
<< Grazie mille. Tieni, ecco il mio cellulare. >> dissi porgendogli il mio telefono. Velocemente digitò le cifre del suo numero. Feci lo stesso con il suo telefono.
<< Ora devo andare. A presto Nina, è stato un piacere girare con te. >> disse Paul con il suo sorriso a 32 denti.
<< Ciao Paul, è stato un piacere anche per me! >>
Mi fece l’occhiolino e si allontanò. Salutai gli altri e mi diressi verso casa.
Kris e Ashley mi avevano lasciato minimo trenta messaggi in segreteria. “Com’è andata?”, “Richiamami pesto”, “Salutami Ian”, “Non prenderti Ian perché è mio”,  “Cos’avete fatto oggi?”..
Sorrisi e decisi di richiamarle. Digitai il numero di Ashley che ormai sapevo a memoria. Non chiamai anche Kris, sicuramente erano insieme.
<< Proooooooooonto Nina! >> urlò Ash dall’altro lato del telefono.
<< Hey! Sei con Kris? >> chiesi.
<< Sì, aspetta che metto il vivavoce. >>
<< Hey amore mio! >> urlò Kris.
<< Com’è andata oggi? >> mi chiese Ashley.
<< Oh, alla grande, sono tutti molto simpatici e mi sento a mio agio. >>
<< E Ian? >> chiese Ashley.
<< Sapevo che mi avreste fatto questa domanda.. ahaha! Oggi non l’ho visto per niente, non avevamo scene insieme. >>
<< Ma che peccato.. quando girerete insieme? >> chiese Kris.
<< Salvo imprevisti, Venerdì. >> risposi.
<< Tienici aggiornate! >> urlarono in coro.
<< Ora vi lascio perché sono molto stanca. Ciao ragazze, divertitevi! >>
<< Buonanotte piccola attrice! >>
Corsi in cucina: stavo morendo di fame. Preparai velocemente un piatto di pasta al sugo e lo divorai in pochi minuti.
Sebbene l’agitazione fosse sparita, ancora provavo un po’ d’ansia. Non sapevo bene per quale motivo. Forse perché avrei dovuto recitare con Ian Somerhalder? Non sapevo perché nella mia mente Ian era diverso dagli altri, era come se gli attribuissi un diverso grado d’importanza. In fondo Ian, nella mia vita, era al livello di tutti gli altri che avevo appena conosciuto; invece no, ero ansiosa per il semplice fatto che tra pochi giorni avrei recitato con lui. Poi scossi il capo.
<< Nina, Nina, quanto sei stupida.. >> dissi a voce alta.
In quel momento realizzai che Kris e Ashley mi stavano contagiando. Ian non era nessuno per me, avrei semplicemente fatto quello che dovevo e amavo fare: recitare, senza nessun ostacolo. Avrei conosciuto Ian e – speravo – saremmo diventati amici, un po’ quello che stava accadendo con Paul. Avrei recitato nello stesso identico modo in cui avevo recitato quel giorno con persone poco più che sconosciute. Sarebbe stata la stessa identica cosa. Decisi di andare a dormire per mettere fine a quei miei pensieri estremamente contorti.
Poi però il suono del cellulare mi fece cambiare idea. Un sms. Oscar.
 
Nina, mi manchi da impazzire.
 
Turbata, non risposi al messaggio. Ero stata davvero innamorata di lui, una volta. Mi dispiaceva mettere fine alla nostra relazione, perché tre anni insieme non si possono dimenticare. L’unica cosa che mi chiesi però, fu: come avevo fatto a sopportarlo per tre anni?
 
POV IAN.
 
Tornato a casa, aprii la mia casella e-mail. Mi era arrivato il copione. Lo imparai in pochi istanti, nella prima puntata avevo poche battute. Immedesimarmi in un personaggio era l’unica cosa che in quel momento mi faceva sentire meglio.
Ad un certo punto i miei occhi stanchissimi chiesero pietà: abbandonai il copione e mi accasciai sul comodo letto.
Mi svegliai quando sentii la porta di casa aprirsi. Sbadigliai e mi stiracchiai. Quella notte avevo dormito davvero male.
Linsday entrò nella mia camera sorridente con un involucro bianco che emanava un profumo dolce. Avrei voluto prenderla a pugni: entrava sorridente nella mia camera dopo avermi tradito? Decisi di non dirle nulla riguardo alla telefonata della sera prima, volevo vedere se aveva un po’ di coraggio e un po’ di sincerità dentro a quel corpo vuoto, ricoperto solo da abiti firmati e trucchi. Volevo vedere se era capace di dirmi la verità. Perché dovevo sempre sapere tutto dagli altri?
<< Amore mio, ho portato i croissant, ovviamente senza zucchero altrimenti ingrassi. Hai preparato il caffè? >> chiese con la sua voce squillante. Amore mio? Non mi ero neanche alzato, come pretendeva che avessi già preparato il caffè?
Aprì di scatto le finestre e, d’impulso, i miei occhi si chiusero per la troppa luce. Controvoglia mi alzai dal letto e mi diressi verso il bagno, ignorandola.
<< Cucciolo, non mi saluti nemmeno? >> mi chiese bloccandomi e avvicinandosi alla mia bocca.
<< Direi di no. >> risposi scansandola violentemente. Lei andò a sbattere contro l’armadio e mi guardò furiosa.
<< Qual è il tuo problema? >>
<< Il mio problema? Momentaneamente sei tu. >> dissi squadrandola incrociando le braccia al petto.
Lei mi fissò e io mi voltai. Volevo farmi una doccia in santa pace e cercare di scrollarmi di dosso quella bastarda.
<< Io? Cosa ti ho fatto? >> chiese con una vocina flebile, come per dimostrare la sua innocenza.
<< Evidentemente bacia meglio di me.. >>
<< Chi? >> chiese lei alzando la voce.
Sorrisi. << Quello con il quale stavi facendo la troia ieri sera. >> dissi io guardandola negli occhi.
Linsday divenne rossa in volto e aprì la bocca, non sapendo cosa dire. Cominciarono a tremarle le gambe e le caddero di mano i croissant.
<< Capisco il tuo imbarazzo, sai? Fossi in te mi nasconderei dalla vergogna. >> le dissi.
<< Sen..ti.. Ian.. io.. non.. cioè.. era un momento di.. >>
<< ..debolezza? Oh sì certo, chi non ha mai usato questa scusa? >>
<< Per favore, per me esisti solo tu.. >> disse avvicinandosi, ma io la respinsi.
<< Esci da questa casa. >>
<< Lasciami almeno.. >>
<< Esci. Da. Questa. Casa. >>
<< Ma.. >>
<< ESCI DA QUESTA CASA. >> sbottai stringendo i pugni.
I suoi occhi si riempirono di lacrime, poi si ricompose in pochi secondi.
<< Sai che ci perdi solamente tu, vero? >> mi chiese con aria di sfida.
<< E cosa potrò mai perderci? Una troia? >>
Lei si irrigidì.
<< Me ne vado da qui. >>
<< Non aspetto altro. >>
Lei si diresse verso la porta ma la bloccai.
<< Hai dimenticato i tuoi croissant. >>
Lei si voltò, ritornò nella mia camera da letto e li raccolse.
<< Ah, Lins.. devo dirti una cosa.. >>
Linsday si voltò sorridente, credendo che volessi chiederle scusa o qualcosa di simile.  Se davvero lo pensava, si sbagliava di grosso.
<< Il caffè fattelo da sola. >> bisbigliai sorridendo.
Lei scappò furiosa con i croissant in mano. In quel momento mi sentivo un perfetto stronzo. La vendetta aiuta, a volte, ma non migliora le cose. Comunque sia dopo averle detto ciò che pensavo su di lei, mi sentivo più libero.
Mi feci una doccia poi, avvolto dall’accappatoio, mi preparai un caffè e ripassai il copione. Mi sarei sfogato al massimo sul set, avrei impersonato Damon al meglio con tutta la rabbia che avevo in corpo. Aspettavo solo di arrivare lì, dire ciò che avevo da dire e andarmene.
Mi vestii in fretta ed uscii.
Ero decisamente in ritardo. Lessi velocemente l’elenco delle truccatrici che ci avrebbero accompagnato nel corso delle stagioni. I miei occhi furono attratti da un solo nome. Jules Leghminton. Corsi verso lo stanzino. Avevo conosciuto Jules qualche tempo prima, faceva l’aiuto regista in un mio precedente film. Con lei avevo avuto un rapporto molto speciale, eravamo molto amici. Poi però ci eravamo persi di vista a causa dei molti impegni lavorativi di entrambi. Non potevo crederci, l’avrei rivista!
Aprii di scatto la porta. Riconobbi subito i suoi capelli, la sua figura esile. Era molto occupata nel sistemare spazzole, pettini e trucchi. La guardai attraverso l’enorme specchio. Poco dopo alzò gli occhi e i nostri sguardi si incrociarono nel riflesso dello specchio.
<< Ma tu sei.. Ian! >> urlò Jules. Le corsi incontro e l’abbracciai. Con poca forza, riuscii a sollevarla da terra, era davvero leggera. Lei circondò i miei fianchi con le sue gambe, come aveva sempre fatto.
<< Jules.. mi sei mancata tantissimo. >> dissi perdendomi tra i suoi morbidissimi capelli.
<< Non posso crederci, sei davvero tu? >> chiese accarezzandomi la nuca.
<< Quando ho letto il tuo nome sull’elenco.. non potevo crederci. >>
<< Quindi tu sei il nostro Damon! >> esclamò contenta.
<< Così sembra. >>
<< Come ti va la vita? >> mi chiese.
<< Non bene.. oggi ho lasciato la mia ragazza perché ieri ha baciato un altro. >> le dissi.
<< Bastarda. Come può farsi scappare un ragazzo come te.. >>
Scoppiai a ridere e le sorrisi.
<< Vabbè, devo svolgere il mio mestiere, ovvero truccarti. Anche perché sei in ritardo. Gli altri stanno già girando! >>
Allentai la presa e la feci scendere. Mi fece accomodare sulla poltroncina di fronte allo specchio e cominciò ad armeggiare con i suoi strumenti.
Quando ebbe finito, mi alzai dalla sedia e feci per andarmene.
<< Ian.. sono davvero felice. Mi sei mancato anche tu. >> mi disse guardandomi negli occhi. Io le sorrisi dolcemente poi corsi fuori.
<< Ian, finalmente sei arrivato! Devi girare la scena con Caroline e quella con Stefan. Ora Paul è impegnato con Nina, intanto facciamo quella con Caroline, ci vogliono pochi secondi. >> disse la Plec.
Dopo aver girato la scena con Candice, Paul mi raggiunse.
<< Eccoti! >>
<< Hello brother! >> ironizzai.
Lui scoppiò a ridere.
<< Siete pronti? Ian, ricordati che sei il cattivo della situazione, non deve trapelare un minimo della tua umanità dall’interpretazione. E tu Paul, ovviamente sei il portatore di pace. >> ci disse Kevin. Noi annuimmo.
Ero pronto per quella scena, non vedevo l’ora di dare il meglio di me.
<< Damon. >>
<< Ciao fratellino. >>
<< Il cervo mi sembra troppo, non credi? >>
<< STOOOOOP! Paul, quale cervo? Il corvo, il corvo! >> urlò Kevin.
Paul scoppiò a ridere e io lo seguii. Ricominciammo.
<< Damon. >>
<< Ciao fratellino. >>
<< Il corvo mi sembra troppo, non credi? >>
<< Aspetta di vedere cosa faccio con la nebbia. >>
<< Quando sei arrivato? >>
<< Non potevo mancare al tuo primo giorno di scuola. Hai cambiato i capelli: mi piacciono. >>
<< Sono passati quindici anni.. Damon! >>
<< Grazie al cielo! Non li sopportavo più gli anni 90. Quell’orribile stile Grunge.. non ti donava! Ricorda Stefan: è importante non farsi trascinare dalla moda. >>
<< Perché sei qui? >>
<< Mi mancava il mio fratellino. >>
<< Odi le cittadine: sono noiose, non c’è niente da fare. >>
<< Ho trovato il modo per tenermi occupato.. >>
<< Sai che la ragazza di stasera è ancora viva? Sei stato maldestro. >>
<< Ahh.. potrebbe essere un problema.. per te. >>
<< Perché sei tornato ora? >>
<< Potrei fare a te la stessa domanda anche se sono alquanto sicuro che potrei riassumere tutte le risposte con una sola parola: Elena. Mi ha lasciato senza fiato.. Elena. E’ identica a Katherine. Funziona Stefan? Stare con lei, far parte del suo mondo, ti fa sentire vivo? >>
<< Lei non è Katherine. >>
<< Beh, speriamo di no. Sappiamo entrambi com’è andata a finire. Dimmi una cosa: quand’è che hai mangiato qualcosa di meglio di uno scoiattolo? >>
<< Conosco il tuo gioco, Damon, non funzionerà. >>
Rabbia, Ian. Mettici rabbia.<< Ah no? Ma dai, non muori dalla voglia? >>
<< Smettila. >>
Ancora di più, avanti.Non devi sentirti in colpa se l’hai lasciata, ha avuto quello che meritava.<< Perché no? Insieme. Ho visto un paio di ragazze là fuori. Non perdiamo altro tempo. Andiamo al sodo.. da Elena! >>
<< Smettila! >>
<< Immagina il sapore del suo sangue. Io ci riesco. >>
<< Ti ho detto di smetterla! >>
Volo dalla finestra.
<< Sono sorpreso: ti do un 6. Non hai molto stile ma sono piacevolmente sorpreso. Molto bravo con la cosa dell’ AAAAAARGH. Divertente. >>
<< Certo.. per te è solo divertimento. Ma ovunque tu vada muore gente. >>
<< E’ un dato di fatto. >>
<< Non qui. Non te lo permetterò. >>
<< La prenderò come una sfida. >>
<< Damon.. ti prego. Dopo tutti questi anni non potremmo smetterla? >>
<< Io ti ho promesso un’eternità di sofferenze: mantengo la parola. >>
<< Devi stare lontano da Elena. >>
<< Dov’è il tuo anello? Ss.. ah già.. il sole sorgerà tra un paio d’ore e.. PUFF! Cenere alla cenere. Ahahah! Tranquillo.. ce l’ho qui! >>
Prendo l’anello e scaravento Stefan contro il muro.
<< Dovresti aver capito di non essere più forte di me! Hai perso questa battaglia quando hai smesso di nutrirti degli umani. Io non ci riproverei più. Forse abbiamo svegliato Zach.. Scusa Zach! >>  
Fine della scena.
<< Siete stati perfetti, perfetti! >> urlarono Julie e Kevin.
Io e Paul ci abbracciammo.
<< Metti davvero paura nei panni di Damon. >> mi disse Paul.
Scoppiai a ridere. << E’ stato un piacere girare con te per la prima volta. >>
<< Anche per me, Ian. >> disse e gli sorrisi.
Presi le mie cose e andai al parco per un po’, cercando di scacciare dalla mente certi pensieri e di pensare solo all’occasione che mi era stata data.

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Grazie alle 3 personcine che hanno recensito la prefazione! *w*
Grazie alle 4 personcine che l'hanno aggiunta ai preferiti! *w*
Grazie alle 7 personcine che l'hanno aggiunta tra le storie seguite! *w*

Ragazze, davvero. Io non so che dire, sono commossa. :')
Grazie ancora. *-*




 
   
 
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