Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: unleashedliebe    31/10/2011    9 recensioni
2008, il tour dei Tokio Hotel viene interrotto a causa dei problemi alla gola del cantante Bill Kaulitz.
“-Tu sei musica- sussurrai guardandolo negli occhi, mentre il suo viso si apriva in un sorriso innamorato.
-Sembri un’illusione- sussurrai. -Sono qua, al tuo fianco- mormorò caldo, rabbrividì.
-Sei bello, troppo. È normale domandarsi se esisti veramente, sai? Tanta perfezione in una persona non è ammessa. Tu, tu sei l’eccezione alla regola Bill-"

L’amore colpisce all’improvviso, non si è padroni di scegliere la persona di cui ci si innamora, succede e basta. Questo Bill e Mel lo sanno bene.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

(c) ADL

...
...

CAPITOLO X (R)

...
...

La mattina dopo mi svegliai e, stranamente, mi sentivo piena di energie.

Guardai il mio viso allo specchio e, dopo tanto, lo vidi meno sciupato. Gli occhi brillavano sotto una nuova luce, luccicavano. Sorrisi, avevo un paio di cose da fare.

Per prima cosa mi vestì, un paio di jeans e uno dei tanti maglioni regalatomi da mio padre, cappellino nero e converse. Sapevo che Tom sarebbe andato a trovare il fratello quella mattina intorno alle otto e mezza e, per questo, Bill non sarebbe sceso a fare colazione; io avrei saltato, il mio stomaco era pieno d’altro.. farfalle? No, qualcosa di più.. una mandria di elefantini allegri.

Scesi giù quasi saltellando, uscendo dalla clinica e sedendomi sulla panchina affianco alla porta d’entrata. Erano le otto e quindici, non avrei dovuto attendere molto.

Pensai a qualcosa da dire, prepararmi un discorso, qualcosa.. ma ero troppo agitata, sapevo che tanto sarebbe stato inutile: talmente nervosa avrei dimenticato tutto. Esattamente dieci minuti dopo vidi arrivare la persona che attendevo, con il solito passo scazzato e sciolto, sguardo fisso in avanti e occhi sbarazzini.

Cominciai a torturarmi il labbro, presi un respiro e mi parai davanti a lui.

-Buongiorno Tom!- dissi velocemente bloccandolo.
-Mel? Che vuoi?- borbottò alzando un sopracciglio.
-Rapirti e scappare con te a Parigi, sposarti, violentarti e avere tanti figli!- affermai velocemente, guadagnandomi una sua occhiataccia. –Oh Kaulitz, cosa vuoi che voglia? Parlarti!- sbuffai.
-E di cosa, di grazia?- continuò seccato.
-Della pace del mondo, della dimostrazione dell’enunciato di Euclide, della poetica di Goethe! Ovvio no?-
-Sarcastica stamattina? O è trovarti davanti a tutta questa bellezza che non ti fa ragionare?- mi prese in giro.
-Okay, seriamente.. volevo parlarti..-
-Di Bill immagino- concluse lui per me. Annuì.
-Posso rubarti qualche minuto della tua impegnata vita?- domandai sbrigativa. Lui annuì e andammo a sederci su una panchina.
-Allora, che c’è?- domandò, -Centra con il discorso che ti ha fatto ieri sera? Me l’ha raccontato-
-Sì- sospirai.
-Immagino beh.. hai deciso di, lasciarti andare con lui, giusto?- chiese, stavolta serio.
-Tom, il fatto è che non ce la faccio.. lui non vuole mollare, e io..-
-lo ami- mi anticipò ancora. Abbassai gli occhi annuendo.
-E.. mi è difficile stargli vicino, l’ha capito anche lui e.. lo conosci meglio di me, no?-
-Già, quando vuole una cosa non molla- ammise.  –Vuoi.. metterti con lui quindi?-

Presi fiato prima di rispondere. –Tutti mi dicono di pensare meno e di agire di più. Sono innamorata di tuo fratello Tom, e so che una nostra storia non porterà nulla di buono- confessai.

-Già, sono d’accordo. Sai già come la penso, l’hai capito che non vi vedo bene insieme. Anzi, non è proprio così, se devo essere sincero insieme siete.. perfetti. Conosco mio fratello, questa è la prima volta che lo vedo così innamorato, ha gli occhi che brillano quando “parla” di te, ti lancia sguardi dolci e pieni d’affetto che ho visto fargli solo a un’altra persona, che sono io. Ora non è felice, perché ti ama. Chi sono io per decide di chi deve innamorarsi? Lui ha scelto te, e ci sarà un motivo. In questo contesto però è tutto così complicato, lo sai tu e lo sa lui. A Bill non importa, ha capito i tuoi motivi ma non gli accetta, quindi è disposto anche a rischiare, non è uno sprovveduto. Romantico sì, dolce, ma non illuso-

Sentivo gli occhi appannarsi,  non immaginavo un discorso del genere da parte del chitarrista, ogni parola verso il gemello era carica d’amore e protezione. Eh beh, aveva un cuore anche lui.
-Non odiarmi però- sussurrai dopo, mentre mi riservava uno sguardo confuso.
-Non ti odio, ti ho odiato sì, all’inizio. Adesso no, anzi, mi stai simpatica. Ripeto, è il contesto che rende tutto così difficile-
-Già. Però.. non intendevo questo. Non odiarmi quando lo lascerò-

Il suo sguardo si fece duro.

-Non guardarmi così, sai che lo farò, e sai anche che è la cosa giusta. Magari al momento no, però capirete che è la cosa migliore. Immagini? Una relazione a distanza è di per sé difficile, poi se in mezzo ci sono una superstar e una malata di leucemia non può funzionare. Un giorno potrei mancare una chiamata, e lui potrebbe pensare sia stata male. Un giorno potrebbero operarmi e lui non riuscirebbe a concentrarsi per l’ansia. Un giorno potrei morire, e lui lo scoprirebbe grazie alla chiamata del centralino dell’ospedale. Tom, la vita non è una favola, non voglio illudere nessuno. Prometti di stargli vicino, quando succederà, okay? Non lasciare che si intristisca, non permetterlo- una lacrima scese, fu raccolta prima che cadesse a terra.
-Cosa.. vuoi che ti dica!? Sei complicata, troppo forse-
-Promettimi lo farai, mi basta questo- lo guardai negli occhi.
-Non serve prometterlo, lo farei comunque. È mio fratello-
Sorrisi, -grazie Tom- scosse le spalle, minimizzando.
-Beh, ora puoi andare, scusa se ti ho rubato cinque minuti di preziosa vita. Bill ti aspetta, non dirgli niente però-
Ci alzammo e, dal suo metro e ottanta abbondante mi sorrise, prendendo la mia mano per un attimo e fissandomi con quei dannati occhi nocciola.
-Pensa di meno, goditi il momento, rendilo felice.. e scopa di più!- concluse facendomi una linguaccia, non si smentiva mai.
-E io pensavo stessi per dire qualcosa di serio! Va bene, sono sempre la solita illusa! Comunque, grazie di tutto, in fondo non sei male-
-Neanche tu piccola Mel! Avrei voluto il nostro incontro avvenisse in circostanza diverse però-
-Beh, non mi avreste notata. Sono una ragazza normale tra le milioni di fan, quindi.. essere malati a volte serve- ridacchiammo. –Ora vai, Bill ti avrà dato per disperso!-
Sorrise annuendo, ritornando verso l’interno della clinica. Appena entrato, mi lasciai scivolare sulla panchina, mi ero tolta un gran peso.

-Meeeeeeeeeeel!- mi alzai di colpo, sentendo l’urlo di Julia.
-Oddio, mi hai fatto prendere un colpo! Che c’è?- la osservai, aveva sempre la solita aria allegra, i capelli che svolazzavano per l’aria e vestita leggera. Notai con piacere che non le si vedevano più le ossa.
-Stavi parlando con Tom Kaulitz- disse con gli occhi quasi a forma di cuore.
-Già- sorrisi.
-E stai sorridendo! Che è successo?- domandò curiosa.
-Abbiamo chiacchierato, sai.. ieri sera ho pensato a quello che mi hai detto e ho deciso di.. provarci-
Rimase senza parole e mi tirò su dalla panchina per abbracciarmi.
-Evviva, sono così contenta! Quindi dopo andrai da Bill e..?- ammiccò.
Arrossì, non avevo ancora pensato a come fare in realtà.
-Sinceramente non ho ancora programmato nulla, e non chiedermi altro perché mi imbarazzo, lo sai!-
Scoppiò a ridere, -Sì lo so! A parte questo, sono felice per te- sorrise dolce, -Ti ha proprio cambiata, sembri un’altra ragazza, sei.. viva!-
-E’ l’effetto Kaulitz suppongo- affermai.
-Già, decisamente! Siete bellissimi insieme sai? Dico davvero, vi osservavo qualche volta, mentre camminavate per i corridori della clinica. Vi muovete in simbiosi, non so se te ne sei mai accorta, ma come si muove lui tu lo segui, e il contrario. E sai un’altra cosa? Anche se dopo questo mese  dovreste lasciarvi, sono certa tornerete insieme. L’amore vince- disse convinta.
-Non so,preferisco non fare previsioni a lungo termine. Però beh, se dovessi guarire e se non fosse impegnato, lo cercherei ovunque, farei di tutto per tornare a parlarci. Non dico per.. riconquistarlo, ma almeno provarci-  
-Così ti voglio! Quanto resta di solito Tom da Bill?- domandò.
-Non so, dipende, perché?-  feci sospettosa.
-Non vorrai incontrare Bill conciata così? Insomma, devi farti bella!- rispose con fare ovvio.
-Si, per essere bella dovrei avere indietro i miei capelli e una decina di chili- sbuffai.
-Piantala, tu sei bella- disse dolce, -vieni, andiamo in camera tua! Subito!-

Neanche il tempo di ribattere che mi trascinò in stanza, aprendo l’armadio e buttando fuori vestiti, mettendone da parte alcuni e scartandone altri, tutto questo mentre io la guardavo leggermente basita.
-Okay, trovato! Metti questi!- indicò un mucchietto di abiti sopra una sedia.

Guardandola male li tirai su senza neanche guardare, andai in bagno e li indossai. Non erano nulla di speciale: una t-shirt azzurra che risaltava i miei occhi abbastanza lunga, dalla scollatura si vedevano le ossa sporgere, beh, per quello non c’era rimedio, poi un paio di jeans stretti che fasciavano elegantemente le mie gambe molto magre, ovviamente le scarpe sempre converse.

-Vestita, ora possiamo scendere?- domandai seccata.
-No! Manca il trucco- ammiccò.
-Senti, non voglio presentarmi a Bill come un’altra persona, sono sempre la solita Mel-

Non badò minimamente alle mie parole, inforcò il mascara passandolo sulle ciglia e aggiunse un po’ di matita nera sotto, a risaltare sempre lo sguardo, che quel giorno brillava più che mai.

-Guardati, sei bella- mi mise davanti a uno specchio, sorridendo soddisfatta. Alzai le spalle, io mi vedevo sempre uguale, con un po’ di agenti estranei sul viso.
-Darmi una soddisfazione no eh? Non importa, tanto sei impossibile!-

Ridacchiammo insieme, la giornata stava andando alla grande.

Dopo tanto tempo finalmente ero serena, con la testa leggera e il cuore sorridente.

-Ti rendi conto? Fra poco sarai fra le sue braccia e poi vi bacerete! Che cosa dolce!- esclamò arricciando gli angoli della bocca all’insù, mentre gli occhi sprizzavano gioia. Io invece arrossì, sembrava così strano..
Non volevo pensarci, altrimenti il mio cuore non si sarebbe regolarizzato più.
-Ora vado, voglio lasciarti in pace per un po’, mi raccomando.. non farti paranoie-
Annuì ringraziandola per quel che aveva fatto per me, non solo per quella mattina.

Mi buttai sul letto, sentendo il mio stomaco in subbuglio, volevo rivederlo, ero troppo ansiosa, non riuscivo a stare ferma. Mi alzai di scatto e uscì dalla camera, raggiungendo il tetto della clinica, dove poco tempo prima avevo conosciuto lui, il mio Bill. Mi sedetti sulla stessa panchina, guardando il desolato paesaggio.
Mi focalizzai su ciò che era attorno a me, mi venne in mente una frase letta qualche anno fa.

"Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle"

E io, accettando il mio amore verso di Bill, stavo rivoluzionando una vita intera. Non era una persona tra le tante, no, lui entrava dentro, in profondità. Il suo sorriso, i suoi modi, i suoi occhi.
Era perfetto, per me.
Io ero totalmente imperfetta per lui, chissà quale scherzo del destino aveva fatto si che ci incontrassimo e.. innamorassimo.

Sentì la porta aprirsi, e fu inevitabile la sensazione di Déjà vu. Eccolo, camminava lentamente verso di me, con quel passo elegante, i capelli neri lasciati liberi,  gli occhi truccati leggermente e il sorriso accecante.
-Bill- sussurrai come in trance, sorridendo automaticamente. Ricambiò, sedendosi vicino a me.
-Come facevi a sapere fossi qui?- domandai, tirò fuori – come sempre – il cellulare.
“Tom era strano, è andato via presto, misterioso. Così sono venuto in camera tua e non ti ho trovata,quindi ho pensato fossi salita qui. Non mi sono sbagliato, ti conosco ormai”
-Già.- risposi solamente, tornando a guardare avanti. Rimasi in silenzio, finché non mi alzai per poggiarmi sulla transenna, non riuscivo a concentrarmi con lui vicino.  
Neanche un minuto dopo era ancora di fianco a me, “Sei particolarmente bella oggi”
Arrossì involontariamente, nel frattempo si era avvicinato ancora, poggiando il suo petto contro la mia schiena e abbracciandomi da dietro.
Aveva la mano poco sopra la mia vita, ero certa sentisse il mio cuore battere impazzito.
Lo sentì chiaramente sorridere. Con uno scatto mi girai, trovandomelo di fronte, abbracciati e.. vicinissimi.
Facevo faticare a respirare, tanto ero impegnata a mantenermi in piedi. Appoggiai la mia testa sull’incavo del suo collo, sentendomi invadere da quel profumo che tanto amavo.

-Bill, io mi arrendo- sussurrai dolce, soffiando sulla pelle lasciata libera dalla t-shirt a v.
Lo sguardo che mi lasciò mi fece sciogliere, aprì gli occhi sbattendo velocemente le lunghe ciglia nere, mentre il nocciola si fondeva sull’azzurro dei miei
-Insomma, posso negare quanto voglio ma l’ho capito, sono innamorata di te. Devo pensare meno, sia al fatto che tu sei una celebrità e al fatto che io, invece, sono un’insulsa malata di leucemia. Devo vivere il secondo, e non importa se tutto andrà male, quanto soffr…-

Non riuscì a terminare che qualcosa mi bloccò.
Quel qualcosa erano due soffici labbra al sapore di menta.
Si poggiarono delicate sulle mie, interrompendo il monologo intrapreso.
Bum bum. Il mio cuore era partito, batteva furiosamente. Chiusi gli occhi.
Mi poggiai alla ringhiera, temendo le forze mi avrebbero abbandonata da un momento all’altro.
Si avvicinò ulteriormente a me,  circondandomi la schiena con un braccio, mentre con l’altra mano mi accarezzava delicatamente una guancia. Io invece ero immobile. Il balia di lui.
Riaprì lentamente le palpebre e notai che mi fissava, dolce.. pieno d’amore.
Ripresi controllo di me stessa, portai le mie braccia attorno al suo collo e l’avvicinai ancora a me.
Baciai leggermente l’angolo della sua bocca, mentre chiudemmo gli occhi insieme.
Rimanemmo così, fermi. Fu lui a fare il passo successivo, si allontanò per poi tornare a poggiarsi sulle mie labbra, sempre con tenerezza. Combaciavano perfettamente. Le dischiudemmo insieme e sentì la sua lingua entrare piano e collidere con la mia, mentre quel piercing mi faceva rabbrividire. Si muovevano in sintonia, con lentezza e passione. Un bacio calmo, romantico, denso. Atteso.
Ci staccammo a corto di ossigeno e non ci fu bisogno di parlare, poggiai la testa sotto la sua mentre lui accarezzava lentamente la mia schiena e mi lasciava qualche bacio umido sul collo.
-Grazie Bill- sussurrai piano, temendo di rovinare quel momento, così perfetto. Mi guardò interrogativo.
-Forse non ne sei consapevole, ma stai cambiando la mia vita.  No, non ti dirò “ti amo”, non l’ho mai detto a nessuno e non me la sento, ho paura sì. Voglio tu sappia però, che mi hai preso il cuore, e probabilmente lo riavrò indietro a pezzi. Ma sai che c’è? Ne sarà valsa la pena- mi scese una lacrima, che lui prontamente raccolse stringendomi ancora di più a sé.  Avevo pianto più in quei  giorni che in tutta la mia vita.
-Andiamo, è ora di pranzare- dissi io, distanziandomi da lui, anche se parecchio di controvoglia.
“Pranzi da me?” sorrisi e annuì entusiasta.
Ci dirigemmo verso la sua stanza, camminando vicini, con le mani che si sfioravano. Inconsapevolmente la mia si avvicinò alla sua e le dita si strinsero insieme. Mano nella mano.
Ci guardammo sorridendo contemporaneamente. Sorrisi innamorati.
Raggiungemmo la camera e ci sedemmo vicini, appoggiati alla testiera del letto. Poco dopo ci raggiunse Rossella, portando da mangiare.
-Ciao Bill, ciao T..- entrò salutando, si aspettava di trovare in gemello e invece..
-Ciao Mel- fece interrogativa, squadrandomi e soffermandosi sulla mia figura, soprattutto sul collo. Arrossì imbarazzatissima, era rimasto il segno dei suoi baci. La sua espressione passò da confusa e entusiasta.
-Ehm, okay, ecco il vostro pranzo! Io vi lascio il pace, ciao ragazzi!- disse velocemente e allegra, congedandosi poco dopo. Guardai Bill ridacchiando, lui ricambiò.

Il pranzo passò in silenzio, fra occhiate complici e carezze rubate.
-Quindi, cosa siamo ora?- feci io una volta terminato.
“Innamorati?” Digitò, mentre sentì i miei occhi assumere la forma di un cuore.

Mi mordicchiai il labbro, per trattenere il sorriso che stava nascendo, -Già. A parte questo?-
“Tu sei mia. Tu sei la mia ragazza.. se vuoi” scrisse con lo sguardo basso, come timoroso.
Sentì il cuore scoppiarmi in petto, quante emozioni in un giorno solo? Alzai la sua testa delicatamente, facendo sì che mi guardasse negli occhi.

-Tu sei mio. Tu sei il mio ragazzo. Tu sei tutto- dissi prima di annullare la distanza con un bacio.

...
.

“Appena tornata in stanza, dopo aver passato una giornata con Lui.
Al diavolo l’egoismo, oggi ho scelto me. Oggi ho scelto la mia felicità.
Oggi ho scelto l’amore. Oggi ho scelto lui.
Ho scelto di lasciar cadere ogni barriera, ho scelto di stare con quel cantante.
Oggi ho assaporato le sue labbra. Oggi l’ho abbracciato.
Oggi l’ho accarezzato. Oggi ho passato il tempo a ridere con lui.
Oggi ho preso una decisione che mi cambierà una vita.
Da ora si cambia. Da ora si sorride.
Da ora si ama. Da ora io risorgo.
Da ora vivo il secondo.
Da ora, grazie a lui,
tutto ha senso.
..Amore. ”

...
......
...

NdA: Dai stavolta non sono stata neanche tanto lenta, purtroppo ho avuto una settimana davvero pesante, ringraziamo sempre la scuola! Finalmente un ponte! Voi fate qualcosa di bello? Almeno, avendo un po' di tempo libero, ho trovato un momento per postare! E stasera festa! :3
Passando al capitolo, finalmente Bill e Mel si sono messi assieme, nonostante lei tiri indietro comunque, ^___^ l'amore vince ;D
Spero vi sia piaciuto, un vostro parere è sempre ben accetto! Grazie a chi legge e recensisce *-*
Un bacio,
unleashedliebe

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: unleashedliebe