Love me two time, baby,
love me twice today
Love me two time, girl, I'm goin' away
Love me two time girl, one for tomorrow,
one just for today
Love me two times
I'm goin' away
Kurt camminava per il prato di papaveri che gli era apparso
così tante volte in sogno, mesi, forse anni, prima.
Il cielo rosso e i papaveri erano rimasti immutati, ma ora
l’erba era giallastra e secca. Si piegava e spezzava sotto il peso delle sue
All Star nere consunte.
Nel prato c’erano molti bambini e bambine, ragazzi e
ragazze, uomini e donne, avvolti da una luce bianca e lucente.
Love me one time, could
not speak
Love me one time, yeah, my knees got weak
Love me two time, girl lasts me all through the week
Love me two times, I'm goin' away
Love me two times, I'm goin' away
Alright, yeah
Molti giocavano a palla, alcuni chiacchieravano, altri,
raggruppati in piccolo radure, suonavano chitarre attorno a falò spenti.
Kurt si guardava attorno sperduto, le sue gambe sembravano
seguire una direzione precisa.
Love me one time, could
not speak
Love me one time, baby, yeah, my knees got weak
Love me two times, girl, lasts me all through the week
Love me two times, I'm goin' away
Love me two time, babe
Kurt si fermò di fronte ad una piccolo radura spoglia, con
un misero tronco d’albero nel mezzo.
Sul tronco stava seduta una figura familiare, un tatuaggio
elaborato sulla spalla destra. I capelli, che lui ricordava sciolti, erano ora
raccolti in una lunga treccia.
Teneva in mano una chitarra blu per mancini e suonava una
vecchia canzone.
Accanto a lei stava un’altra ragazza bionda, che cantava con
il capo chino.
- Love me two times, babe,
I’m going away…-
Love me twice today
Love me two time ,babe ,'cause I’m goin' away
Love me two time, girl,
one for tomorrow,
one just for today
- Ehi, Stella…- disse Kurt, rivolto alla ragazza con la
chitarra.
Entrambe alzarono la testa e Kurt rimase a bocca aperta di
fronte a due paia di bellissimi occhi blu, dolorosamente familiari.
- Ciao, Kurt, sei arrivato finalmente…- sussurrò la ragazza
che popolava i sogni di Kurt tempo prima, accennando qualche accordo.
L’altra ragazza si alzò, anch’essa a bocca aperta.
Sul suo bassoventre spiccava un papavero tatuato, sulla sua
scapola sinistra un angelo triste.
Era nuda e avvolta nella stessa luce biancastra della
compagna musicista.
Si avvicinò sconvolta a Kurt e gli sfiorò il viso.
Incredula, si buttò tra le sue braccia.
Love me two times, I'm
goin' away
Love me two times, I'm goin' away
Love me two times, I'm goin' away
- Mi sei
mancata.-
- Anche tu.-
La fine è
giunta, ormai. Non scriverò un finalmente perchè questa
fanfiction mi rimarrà nel cuore. So che può suonare
melenso ma veramente, non è la prima che termino, ma in questa
mi sono confrontata con me stessa e con le mie opinioni, creando dal
nulla un personaggio che adoro e facendolo interagire con una delle
persone più interessanti e geniali che mi sia mai capitato di
vedere, sentire e leggere:Kurt Cobain
Questa fanfiction è molto importante per me ma non sarebbe lo stesso senza le persone che l'hanno commentata:
la fedelissima Icegirl46, che mi segue dal primo capitolo;
HeySoulSister___, di cui adoro i commenti perchè sa essere sempre garbata;
Popcorn for_free, che mi ha incoraggiata a continuare a scrivere;
bibi_miao, che ammira la mia Stella e questo non può che farmi piacere;
NevermindLove, che mi ha lasciato una recensione che ho molto apprezzato;
BlancheDubois,
che ha avuto le palle di dirmi tutto ciò che a un vero fan dei
Nirvana (senza nulla togliere agli altri) starebbe sul cazzo di questo
racconto ;
e infine la mia dolcissima DrownInThisLove,
che mi ha sempre supportata dandomi la carica quando mi stufavo di
scrivere e sopportando i miei sfolli quotidiani. Ho scelto una canzone
dei Doors per concludere la storia perchè so che li ami. E spero
che riuscirai a scovare quella fottuta password per leggere la fine!
Signori e signore, lo spettacolo è finito.
The End