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Autore: NoireNeige    01/11/2011    3 recensioni
"Se fossimo sempre uguali e senza errori, non saremmo umani... Le emozioni che credevamo scomparse possono ritornare solo con un semplice ricordo nascosto.
Eppure...
Come le Nuvole Bianche troviamo sempre la forza di ritornare e provarci ancora.
… E ancora."
Dedicata a tutte le persone che mi sono state vicine :)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet Symphony
 
 
Appoggiai la testa sulla spalla di Alexi e sospirai
-sei stanca?- mi chiese.
Con mia grande sorpresa mi accorsi che non lo ero per niente e sorrisi
-No...-
Lui mi strinse -un po' di giorni fa mi hai detto che dovevo dormire e io l'ho fatto... ora tocca a me dirti che dovresti provare a staccare un po' la spina-
Alzai la testa e lo guardai -ma sto bene!Davvero, non mi sono mai sentita meglio!!-
-da quant'è che non chiudi occhio?-
Mi fermai colta in flagrante -... un po'...ma...-
-niente ma!!Dormi!!!-
Mi strinse un polso e mi fece cadere all'indietro tenendomi inchiodata al letto. Sentii il lenzuolo stringermi il petto tanto da farmi male e cercai di divincolarmi, ma lui avvicinò il suo viso al mio e mi ritrovai a fissarlo con gli occhi che diventavano sempre più grandi mentre si perdevano nei suoi
-non mi muoverò di qui...- mormorò sulle mie labbra. Sorrisi
-potrei morderti... ti assicuro che fa male se mi metto d'impegno- girai la testa di lato
-non lo farò lo stesso-
Alzai di nuovo lo sguardo sul suo -davvero?-
-Si...-
Calò un silenzio abbastanza imbarazzante tra di noi mentre gli occhi mi diventavano lucidi e l'eyes liner incominciava a colarmi. Alexi mi fissò sperduto
-cosa...?- incominciò, ma non lo lasciai finire liberandomi dalla sua stretta e abbracciandolo più forte che potevo. Lui restò immobile senza toccarmi mentre sentivo la mia pelle nuda e fredda a contatto con la sua, bollente. Respirai un paio di volte, poi lui appoggiò la testa sotto il mio mento come un bambino e mi strinse la vita mentre mi mettevo in ginocchio sul letto
-che cosa c'è?- mi chiese.
Mi asciugai le lacrime con le dita in modo impacciato e gli accarezzai i capelli
-nulla... solo... promettimi che non mi lascerai mai-
Alexi si alzò di botto e mi guardò -hai paura che possa andarmene?- mi domandò come se lo avessi appena insultato. Mi tremarono leggermente le labbra
-bhe... ti ricordi quando ti ho raccontato tutto quello che mi è successo con William l'altra notte?-
Mi riferivo a quattro notti fa quando, visto che non riuscivamo a dormire entrambi, mi ero accoccolata vicino a lui e gli avevo narrato tutte le mie disavventure familiari e sentimentali.
-maledetto bastardo...- mormorò lui.
Accennai un sorriso -credo di aver dimenticato una parte della storia...-
Lui annuì pronto ad ascoltarmi, quindi continuai -... amavo tanto Will, ero pronta a donare tutta me stessa per stare con lui, ma sapevo fin dall'inizio che comunque, anche se non mi avesse tradita, probabilmente mi avrebbe lasciata poco dopo. Amavamo entrambi la musica e io mi ero resa conto quasi subito... che lui si era innamorato del mio talento e non di me. Ero l'unica capace di dare vita al vecchio pianoforte di sua madre e questo lo aveva come... stregato. Ma con il tempo, la sua passione sarebbe sfumata e io sarei rimasta sola con mia sorella ad organizzare il funerale di mia madre-
Mi scese una lacrima e guardai il mio ragazzo con tanto amore, quanto odio per me stessa -sono stata una vigliacca...- sussurrai nascondendo il viso nel lenzuolo bianco, sporcandolo di trucco nero. Alexi mi prese il meno con una mano e lo tirò su
-non dire così...-
-si, invece. Non ho avuto il coraggio di affrontare la realtà, avevo paura del futuro e sono scappata con Sara invece di restare con la mia famiglia... fino ad un giorno fa avrei tanto voluto poter tornare indietro, ma adesso...- mi fermai e singhiozzai arrossendo.
Guardai Alexi e mi sentii diversa da qualunque altra ragazza che in quel momento fosse abbracciata con il proprio ragazzo. Lui non poteva essere come gli altri... gli avevo detto cose che non conosceva nemmeno la mia migliore amica.
Gli strinsi una mano -giurami che non sparirai...- dissi, meravigliandomi io stessa delle mie parole
-s-sparire?- ripetè lui incredulo.
Annuii -non voglio svegliarmi una mattina capendo che è stato solo un sogno e sapere che non ci sarai più... non voglio, non voglio e basta!- mi lamentai come una bambina strabuzzando gli occhi. Alexi mi osservò per qualche secondo, poi scoppiò a ridere facendomi arrossire parecchio
-non vuoi eh?!?-
-no, non voglio...- mormorai flebilmente rannicchiandomi su me stessa e nascondendo la faccia dietro il lenzuolo lasciando emergere solo gli occhi.
-allora dovrò darmi da fare e comprare della buona colla per attaccarmi da qualche parte nella tua stanza o... potrei andare in giro vestito sempre di giallo fluorescente, così mi vedrai dappertutto, che dici?- scherzò. Lo guardai male lasciando andare le coperte
-Alexi, dico sul serio!!!- misi su il broncio e incrociai le braccia offesa. Lui sorrise e mi accarezzò la testa
-... non avevo nessuna intenzione di andarmene, se è questo che vuoi sapere... e per la cronaca, potrei citarti altre milioni di qualità oltre al fatto che sai suonare il piano... Non dovresti essere terrorizzata dal fatto che potrei comportarmi come William, perchè io non sono William, non lo sarò mai e non voglio esserlo-
Mi diede un bacio -non riesco a capire come abbia fatto a rinunciare al tuo sorriso così facilmente...- disse. Mi allontanai tirandomi indietro i capelli
-bhe... io non ho mai sorriso così per nessuno... fin ora- ammisi. Alexi mi tirò a sé e mi diede un bacio sul collo che mi fece rabbrividire
-allora continua a farlo solo per me, sei la cosa più bella che abbia mai visto-
Sorrisi e mi stesi di nuovo sull'letto. Lui mi seguì e si mise di fronte a me.
Restammo così, a guardarci senza toccarci nemmeno, forse per ore.
E se Janne non fosse venuto a dirci che dovevamo scendere, probabilmente non avremmo mai smesso.
 
-cosa fai bella moretta?- Sentii una voce alle mie spalle e smisi di scrivere note sul mio blocco voltandomi. Alexi scavalcò il muretto con un salto e si sedette di fianco a me dandomi un bacio. Assaporai il momento per quei pochi istanti che durò e poi voltai lo sguardo sul foglio scarabocchiato
-scrivo...- mormorai stringendomi il quaderno al petto. Il cantante mi guardò con gli occhioni
-posso vedere?- mi chiese. Sentii le guance in fiamme
-bhe, veramente...-
-ti vergogni??Guarda che io non ci capisco niente di pianoforte!!- ammise, ma sapevo che non era vero.
Sorrisi -le note sono sempre le stesse, mica cambiano per la chitarra... se poi non ti piace???Io non scrivo la tua musica, non...-
Mi mise un dito sulle labbra e rimasi zitta a fissarlo -a me piace la tua musica, qualunque essa sia... perchè so che ogni canzone che scrivi significa qualcosa per qualcuno-
Esitai -saresti capace di indovinare di cosa parla questa melodia?-
Alexi scrollò le spalle -ci posso provare...-
Gli passai il blocco e lui esaminò le note scritte con la matita, poi sorrise dolcemente
-parla di te?- mi domandò. Restai spiazzata da quella risposta
-m-me?!?- ripetei incredula. Non avevo mai pensato a quella possibile ipotesi
-si, te... ci hai messo molti do, e il do è una nota molto dolce. Tu sei... molto dolce, Nana, come questa... Dolce Sinfonia- lo osservai mentre il suo viso, sempre pallidissimo, diventava rosa.
Sorrisi -grazie...- dissi sinceramente -comunque questa canzone si chiama Icelight-
-... e non parla di te, vero?-
Scossi la testa divertita -no, non parla di me- ripetei prendendo in mano il blocco e ricalcando un Mi leggermente sbiadito.
-e di chi allora?-
-... dei tuoi occhi- mormorai guardando davanti a me. Sentivo lo sguardo di Alexi che cercava di penetrarmi nella mente. Improvvisamente vidi il suo viso davanti al mio e mi cadde il blocco dalle mani che finì per terra
-non merito una canzone del genere, ne io ne niente che faccia parte di me... scrivila su di noi questa canzone, in modo che fra qualche anno, quando la ascolteremo ripenseremo a questo momento, a sta mattina... a noi, semplicemente-
Rimasi in silenzio per qualche minuto poi annuii felice -va bene, sarà la nostra Dolce Sinfonia-
Alexi mi diede un lungo, lento bacio -perchè ti piace così tanto suonare?- mi chiese. Arrotolai una ciocca dei suoi capelli intorno al mio dito pallido e affusolato
-perchè... trasmetto emozioni che con la voce non riuscirei mai a dare. Perchè sento di donare alla gente sentimenti più profondi di quelli normali ed è proprio grazie alla musica che ho capito che dovevo stare con te-
Lui mi sorrise -quando hai suonato White Clouds ho pensato la stessa cosa per un attimo...-
-... l'ho scritta pensando a te, infatti. Sei tu che mi hai fatto ricominciare a suonare dopo Will, ti devo ringraziare. Sarei pronta a dare via tutto quello che ho composto fino ad oggi per te...-
Alexi si alzò per tornare dentro al palazzetto e ricominciare a suonare, ma prima mi diede un bacio in fronte, mentre abbassavo lo sguardo sulla ghiaia grigia
-se un giorno sarai costretta a dare via tutto... tieni Icelight. Non dare via il nostro amore... ti amo-
Sussultai a quelle parole e mi voltai sgranando gli occhi e guardandolo andare via. Non ero sicura ma in quelle parole c'era qualcosa di estremamente malinconico.
Lo amavo tanto, ne ero convinta.
 
-Alexi dove credi di andare???- lo fermò Janne prima che il ragazzo potesse uscire dalla porta sul retro del palazzetto
-uhm…- disse lui, guardando la mano dell’amico che si era appoggiata sulla maniglia della porta
-non crederai di darci buca?!?!- Urlò il tastierista sgranando gli occhi. Alexi si fece piccolo piccolo sotto il suo sguardo
-bheee… diciamo che stavo pensando di farmi un giro…-
-ma non ci pensare neanche, vecchio assatanato!!Non ci puoi mollare così su due piedi!!!-
Il biondo sospirò –ma così lasciamo Nana da sola per tanto tempo…-
Janne lo guardò per alcuni secondi, poi si sfregò il mento –io vi voglio bene ragazzi, ma non possiamo mandare tutto a puttane!-
-oh, dai sono sicuro che troverai una soluzione!- lo supplicò il cantante avvicinandosi alla porta lentamente
-Alexi, non so se…-
-smettila di fare il cattivo genitore e lasciami andare!!-
Janne rimase con la bocca aperta -… cattivo genitore?- ripetè incredulo. Alexi gli mise un braccio intorno alle spalle e lo fece allontanare dalla porta senza che se accorgesse –si, devi sapere che quando fai così sembri una vecchia zitella!-
-dici che dovrei essere più buono?- domandò il tastierista quasi seriamente preoccupato del suo carattere, non rendendosi conto della presa in giro.
Il biondo annuì e guardò davanti a sé imitando alla perfezione un’espressione di pura sorpresa –guarda!!!Ti stanno portando via le tastiere!!-
-cosa????dove????- mentre Janne si guardava in giro allarmato, il ragazzo ne approfittò per scappare dalla porta e raggiungere me di corsa.
-Nana, corri!!!- mi gridò. Smisi di scrivere sul blocco e mi voltai confusa trovandomi davanti Alexi inseguito da Janne. Appena il cantante fu alla mia portata mi afferrò una mano e mi tirò dietro di sé, così mi ritrovai anche io a correre per chissà quale motivo.
Dopo dieci minuti ininterrotti di corsa, andai a sbattere contro la schiena del ragazzo e mi fermai rimbalzando all’indietro con il fiatone
-si può… sapere… che… ti è… preso?????- dissi tra un respiro e l’altro, piegandomi in due dallo sforzo. Lui si voltò respirando affannosamente e mi sorrise
-scusa….- disse -… mi ero stancato di suonare la chitarra e volevo stare con te- si giustificò. Strabuzzai gli occhi
-si ma… in mezzo ad una strada deserta???- domandai, facendogli notare che in effetti ci trovavamo sul margine dell’autostrada parallela al palazzetto. Alexi mi prese per mano
-siamo soli… e qui di fianco c’è un campo che potrebbe essere lungo chilometri e chilometri…- indicò ai lati della strada dove si estendeva un prato verde davvero sconfinato -… cosa vuoi di più?-
Lo guardai e mi lasciai sfuggire un sorrisetto da bambina -voglio te- sussurrai avvicinandomi sempre di più. Lui mi tirò a sé facendomi fare quei pochi passi che ci separavano in un unico, grande salto e poi mi baciò.
-Credevo che ti importasse di più del tuo lavoro…- dissi mentre ci incamminavamo sull’erba finaco a fianco
-bhe diciamo che preferisco fare la’more con te che con la mia chitarra…-
Risi e lo guardai -me ne ricorderò la prossima volta-
-non fraintendermi, io amo le mie bambine ma a volte mi sembrano un po’ troppo rigide per i miei gusti… tu sei molto meglio!-
Mi sedetti per terra sentendo la rugiada bagnarmi le mani e i jeans, chiusi gli occhi e rivolsi il viso verso il sole. Dopo poco sentii la presenza di Alexi dietro di me che mi annusava la spalla mentre mi circondava la vita con le gambe
-ti metti anche a fare il cane, adesso?- scherzai. Mi tenne stretta con le braccia
-hai un buon odore…- disse appoggiando la testa sulla mia schiena. Voltai lo sguardo verso il cielo
-vorrei stare qui in eterno- mormorai stringendo gli occhi a due fessure -vorrei non dover andare via-
Lui si tirò su e mi spostò i capelli lasciandomeli cadere di lato -allora restaci. Non sei costretta ad andare a Parigi-
Sussultai -si invece, l’ho promesso… Sara mi sta aspettando-
-ma che importa, la potrai rivedere tra un po’… potremmo restare qui, io e te-
Mi girai in modo da poterlo guardare in faccia -cosa?Ma sei pazzo?tu hai un lavoro e io… devo iniziare a comporre e…-
-va bene va bene, calmati, come non detto!Infondo hai ragione…-
Sospirai -però sarebbe stato bellissimo…-
Alexi mi accarezzò i capelli e mi diede un lungo bacio sulle labbra spingendomi verso il basso, poi mi annussò il collo, ma improvvisamente si fermò. Lo strinsi
-cosa c’è?-
-mi sta venendo in menteWhen you appear as an angel, looking me down, looking my way.  Could you ever kill the pain in my heart? Even though they say angels don't kill…- mormorò sulla mia pelle.
Sorrisi -è una bella canzone…-
-facciamo l’amore- disse lui. Trattenni il respiro e annuii lentamente.
Volevo fargli sentire con tutta me stessa che grazie a lui ero tornata me stessa al cento per cento e volevo che capisse che ero sua in ogni momento e in ogni luogo.
Il mio cuore incominciò a battere forte mentre i nostri corpi si contorcevano l’uno sull’altro mettendo a nudo tutto il nostro amore. Non avevo mai provato così tanto desiderio per una persona, sognavo di possedere la sua anima e tutto ciò che era legata ad essa. E più il piacere diventava intenso e più riuscivo davvero ad ascoltare le parole dell’amore, parole sussurrate al vento, parole mai sentite prima ma che in quel momento mi sembravano estremamente familiari.
Respiravo affannosamente, mentre il silenzio ci avvolgeva facendoci sentire uno in possesso dell’altro, come oggetti che si appartengono per natura. Avevo bisogno di lui, dei suoi occhi, della sua voce, delle sue mani che mi sfioravano incessantemente la pelle tremante sotto il suo tocco. Sentivo il suo respiro unirsi al mio, il battito del suo cuore accellerare assecondando i movimenti regolari mentre i suoi capelli ricadevano sulle mie spalle e sul collo.
Avrei potuto continuare a fare l’amore con lui per sempre, ma all’improvviso qualcosa andò storto, mentre Alexi mi baciava il mio corpo si irrigidì e sentii le forze abbandonarmi senza preavviso. Poi divenne tutto buio, ricordo solo di aver sentito un dolore fortissimo al petto, come se mi stesse scoppiando il cuore.
 
Riaprii gli occhi confusa e vidi Alexi che mi stava fissando preoccupato
-Nana!!Stai bene?Cos’è successo??-
-i-io…- cercai di mettermi seduta, ma mi sentivo stanca e lasciai perdere riappoggiando la testa sulla soffice erba. Il ragazzo mi accarezzò i capelli e mi accorsi che si era rimesso la maglia
-sono svenuta?- chiesi con voce colma di terrore. Lui annuì con aria grave
-ti ho baciata e tu sei… come scivolata via e non ti svegliavi-
Sta volta riuscii ad alzarmi -quando sono rimasta incosciente?-
-non so… cinque minuti, credo… ma come stai?-
Mi ricordai improvvisamente della fitta al cuore e mi portai istintivamente le mani al petto –b-bene… credo. Cioè, non sento male da nessuna parte…-
Il ragazzo si chinò su di me e mi abbracciò strettissima -mi hai fatto spaventare!-
Lo strinsi nascondendo la faccia tra la sua spalla e il collo -mi dispiace tanto!- dissi veramente mortificata. Alexi mi diede un bacio a stampo e tirò fuori il cellulare
-chiamo un’ ambulanza- disse. Sgranai gli occhi
-cosa??No!!!no, davvero sto bene!!-
-ma se sei svenuta!!-
-lo so, ma ora sto bene, non ce né bisogno!- dissi spaventata ricordando a me stessa che io odiavo profondamente gli ospedali. Il cantante guardò per un po’ i miei occhi spaventati da cerbiatta in fuga, poi mi accarezzò una guancia con l’indice e mi sorrise dolcemente
-va bene, niente ambulanza… ce la fai a camminare?-
Mi diede una mano ad alzarmi e rimase dietro di me nel caso ci fosse bisogno di prendermi al volo. Con mia grande sorpresa però, non mi sentivo più debole e riuscivo a muovermi tranquillamente come se niente fosse. Mi voltai verso di lui
-è tutto a posto. Scusa…- guardai in basso imbarazzata e lo sentii ridere
-non sapevo che i miei baci fossero così efficaci da farti addirittura svenire!-
Risi e lo presi per mano mentre tornavamo verso la strada –non fare lo spiritoso!!Piuttosto, dobbiamo inventare una scusa per non farci scannare da Janne!-
Alexi scosse la testa -gli diremo che abbiamo fatto l’amore in un campo verde e questo basterà per farlo stare zitto!-
Mi mise un braccio intorno alle spalle e mi strinse mentre ridevamo.



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Non dite nulla. Capitolo pessimo, lo so. é troppo intriso di fluffolosità, è che è un periodo in cui sono feliceeeeeeeeeee!!!!E innamorata...
Ho dedicato tutto il capitolo all'amore quasi platonico tra Nana e Alexi perchè pensavo che fin ora i loro sentimenti non fossero stati descritti abbastanza. Questa, è una cavolata perchè mi sono appena resa conto che, essendo la storia basata su loro due, è OVVIO che il loro rapporto sia già stato ampiamente descritto. Quindi non ho fatto altro che aggiungere un capitolo smieloso in pratica...-.- me stupida.
Però tutto sommato mi piace. Mi piace perchè ho fatto dire a Nana cose che penso veramente e perchè credo che lei si trovi quasi a contatto con una favola meravigliosa dove si può scappare sul ciglio di una strada. Sono pazza, troppo troppo TROPPO.
Ah il fatto che lei sia stata male non c'entra assolutamente nulla con il resto della storia. è sanissima in realtà, sarà stato un calo di zuccheri xD Oppure sono veramente i baci di Alexi a fare quest'effetto?????A voi la decisione di quale sia la risposta migliore...xD
Janne non sarà mai un cattivo genitore, è fin troppo buono e paziente con Alexi :)
Ringrazio sempre tutte quante voi che mi seguite e mi spingete ad andare avanti in questa pazza (e fin troppo lunga) impresa!!
Spero di riuscire ad aggiornare presto!!
 
P.S. nel prossimo capitolo entra in scena un nuovo personaggio, se tutto va come dovrebbe andare!!!
Un bacio a tutti
NoireNeige

Angels don't kill (Children Of Bodom): http://www.youtube.com/watch?v=ElWsq5gsrmY
Sweet Symphony (Moonlight by Yiruma):  http://www.youtube.com/watch?v=qzFWskMSYLg&feature=related
   
 
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