2. Tè, cioccolata calda e cappuccino
Misora era
sempre la stessa, non era
mai cambiata ai suoi occhi...probabilmente perchè non si era
mai
allontanata dalla sua città. Doremì,zaino in
spalla era appena
uscita da scuola. Era il 22 Dicembre e non faceva poi tanto freddo
lì
a Misora. Era una città che si affacciava sul mare, era
bella anche
d'inverno ma l'estate era praticamente fantastica. Le vacanze di
Natale si avvicinavano e con esse il dovuto riposo. Non che
Doremì
si ammazzasse di studio...non lo aveva mai fatto in tutta la sua
vita, a partire dalle elementari. Però il solo fatto di
doversi
alzare per rinchiudersi in quell'istituto la seccava alquanto.
All'improvviso un consistente brontolio proveniente dal suo stomaco
la riportò alla realtà...
- Accidenti che fame!- borbottò
portandosi una mano alla bocca dello stomaco, si guardò
intorno e
notò una pasticceria lì accanto. Un dolcetto non
le sarebbe
dispiaciuto, un bignè o qualcosa di simile. Entrò
nel negozio
facendo tinitinnare lo scacciaspiriti posto in alto sulla porta.
-
Buongiorno!- disse pimpante frugando nello zaino alla ricerca del suo
portafoglio a forma di orso, che trovò spiacciccato dal
libro di
fisica e tra l'altro quasi vuoto.
Dovrò accontentarmi di
qualche dolcetto minuscolo all'amarena.
Pensò
sconsolata avvicinandosi ai dolcetti in esposizione. - Salve
signorina! - sorrise l'anziana signora dietro il bancone -
Quale
desidera?-
- Prendo uno di questi all'amarena.- rispose la ragazza
indicando il dolcetto con l'indice.
- Subito! Ecco a te!- replicò
la donna porgendole il fazzoletto con l'agognato "pasto"
all'interno. L'ex streghetta ringraziò e dopo aver pagato
uscì
divorando quel cosetto all'amarena in un attimo. In quel momento si
ricordò di dover andare a comprare il latte per sua madre e
così
stufata e controvoglia si diresse verso il supermercato all'angolo.
Doremì entrò e si alzò sulle punte per
afferrare la bottiglia di
latte al quarto ripiano dello scaffale. La prese e si
allontanò con
gli occhi puntati sulla bottiglia in cerca della data di scadenza (o
sua madre la costringeva a tornare indietro per cambiare confezione
qualora fosse scaduto il contenuto al suo interno). Improvvisamente
cozzò contro qualcuno lasciandosi cadere la bottiglia dallo
spavento.
- Oh, Kami! S-scusa...- balbettò rossa come un pomodoro
- Che razza di imbranata che sono!!- piagnucolò chinandosi a
raccogliere ciò che le era caduto.
Alzò istintivamente il suo sguardo sul
povero malcapitato contro cui aveva cozzato e rimase a bocca aperta
per lo stupore.
- T-takao!- esclamò puntando i suoi occhi rosa in
quelli scuri del ragazzo che aveva di fronte.
- Sorpresa?- sorrise
di rimando inginocchiandosi alla sua altezza. - Sono tornato per
farti una sorpresa...-
Quanti anni erano passati prima
di rivedere quegli occhi sorridenti a Misora?Tanto...troppo
tempo....
- Davvero...non so...- sorrise raggiante
incapace di dire altro. - Doremì! E che diavolo, ti sto
chiamando da
mezz'ora!Ti è caduto questo foglio dal libro di fi- la voce
che
aveva fatto voltare entrambi s'interruppe bruscamente alla scena che
gli si proponeva davanti. Quella voce apparteneva a un ragazzo
abbastanza alto dai capelli blu e gli occhi del medesimo
colore.
- Kotake!- esclamò Doremì alzandosi in piedi. Il
ragazzo
spostò lo sguardo sull'altro, anch'egli dai capelli blu
elettrico.
- Non ci credo...sei Takao?!- chiese alzando un soppracciglio
sorpreso.
- No, sono il cassiere!- sghignazzò l'altro in
risposta.
- Simpatico come un pugno in un occhio.- borbottò
Kotake - Come mai qui?-
- Sono passato a trovare Doremì. -
replicò Takao.
- Ah. Capisco.- ribattè seccato Kotake - Doremì
comunque, stasera alle otto?- chiese porgendole il foglio che aveva
in mano.
- Certo, va bene.- rispose questa afferrando ciò che
quest'ultimo le porgeva.
Kotake guardò Takao con un sorriso
malvagio e questi gli rispose con un'occhiataccia seccata.
L'ojamajo
alzò gli occhi al cielo.
Possibile che quei due dovevano sempre litigare?!
Da quando si
erano conosciuti e in
quel breve lasso di tempo che avevano trascorso insieme non avevano
fatto altro che lanciarsi frecciatine e occhiate bieche. I due non si
erano mai sopportati a causa dell'interesse che entrambi nutrivano
verso Doremì.
- Sai, da te me l'aspettavo un "bel ritornato" del genere!-
borbottò Takao a braccia conserte.
- E cosa ti aspettavi, che avrei saltatellato come un'idiota a questa
lieta notizia?!- ribattè l'altro in risposta. La ragazza
sospirò e prima che qualcuno potesse dire qualcos'altro
chiese: - Ragazzi andiamo a prenderci qualcosa da bere?Un
tè, un caffè, una cioccolata calda...-
- Va benissimo.- le sorrise Kotake dirigendosi a passo di marcia verso
l'uscita del supermercato. - Allora andiamo?- aggiunse con insistenza
voltandosi verso i due ragazzi rimasti indietro. Doremì
avrebbe voluto ridere guardando i due ragazzi lì accanto a
lei, con il broncio come se avessero ancora dodici anni. Le
sembrò di essere tornata indietro nel tempo. - Certo,
andiamo!- esclamò pimpante.
Cinque minuti
dopo tutti e tre erano seduti nella caffetteria a pochi metri dal
minimarket. - Allora ragazzi, voi cosa prendete?- chiese
Doremì sfogliando il menù. - Penso un
tè.- rispose Kotake poggiando il menù sul tavolo
- Tu?-
- Penso una cioccolata calda...con i biscotti!- affermo l'ex streghetta
sognante.
- Sei sempre la solita.- mormorò il ragazzo scuotendo il
capo.
- Mmmmhhh...penso un cappuccino.- rispose questi con fare pensieroso.
I tre ordinarono e dopodichè calò il silenzio. La ragazza che si trovava in mezzo ai due spostò il suo sguardo da un ragazzo all'altro.
Ma guaradali un pò! Non avrei mai immaginato di ritrovarmi oggi con entrambi. Anzi, pensavo che non avrei mai più rivisto Takao...che non sarebbe più tornato qui proprio come tutti gli altri. Invece ora è qui...Non avrei mai pensato di ricevere un regalo del genere a Natale. Takao è cresciuto e tanto. Ora è molto più alto, più magro,ha il viso più affilato e il naso più a punta. I capelli sono sempre gli stessi e gli occhi scuri sono come al solito vivaci. Come sono sempre gli stessi i colori che indossa sopra i jeans chiari, il giallo e il rosso. Sono sicura però che per il resto non è cambiato...è sempre lo stesso ragazzino di qualche anno addietro.
Invece Kotake è KOTAKE. Non esiste qualcuno come lui. Kotake è cresciuto proprio come Takao. Anche lui è più alto e ha i lineamenti del volto più decisi, è più piazzato di spalle e ha le braccia più lunghe. Gli occhi sono sempre uguali, blu come i capelli. Anche Kotake è importante, molto importante. Soprattutto non posso dimenticare quello che mi ha detto l'ultimo giorno di scuola elementare. Non posso e non voglio. Custodisco quelle parole nel profondo del cuore...perchè quelle parole Kotake le ha dette a me e a nessun altro. Questo è uno dei tanti bei ricordi che ho di lui.
C'è una consapevolezza che non mi abbandona mai. Quella di avere vicino entrambi...quella di essere certa di non essere più sola adesso. Perchè io so che i loro occhi e il loro cuore sono sempre vicino a me....so che non andranno mai più via.
Il cameriere arrivò con le loro bevande calde,riportando Doremì alla realtà. Il calore della tazza scaldò le dita della ragazza che erano come pezzi di ghiaccio a causa del vento freddo. Prese a parlare allegramente con entrambi cercando di non far scannare i due ragazzi sul tavolo.
- Che bello! Adesso arrivano le vacanze di Natale!!Non vedo l'ora...non ne posso più della scuola!- sbuffò scegliendo un biscotto dal piatto.
- Giusto...visto che muori sui libri nel tentativo di ampliare il tuo sapere!- ribattè Kotake con un ghigno, alludendo alla poca voglia di studiare della ragazza.
- Come ti permetti Kotake?! Non è vero...UFF,UFF,UFF!- sbuffò incrociando le braccia sotto il seno.
Takao cercando di trattenere la risata quasi si strozzò con il tè e così l'ex strega si voltò verso il ragazzo ed esclamò: - Così t'impari!-
Ciò che fece in seguito Kotake la sorprese. Le accarezzò i capelli con la mano destra e con un sorriso dolce stampato sul volto. Takao dal canto sospirò spostando annoiato e contrariato gli occhi altrove. Però l'attenzione di Doremì fu catturata da un ragazzo sospetto seduto in un angolo della caffetteria. Aveva grandi occhi verdi e lucidi capelli neri. Indossava una felpa grigia e dei jeans scuri. Prese le sigarette che teneva sul tavolo e ne accese una con un accendino nero, fece il tutto senza mai distogliere lo sguardo da Doremì. Per un attimo si guardarono dritto nelle pupille e l'ojamajo provò un senso d'inquietudine. Un brivido lungo la schiena la percorse e distolse lo sguardo puntandolo sulla sua tazza. Immediatamente il tipo sospetto si alzò e andò via, scoccando un'ultima un'occhiata alla ragazza con i suoi penetranti occhi verde oliva. Anche Takao e Kotake avevano notato questi scambi di sguardi e avevano seguito con espressione seria il ragazzo finquando non era sparito oltre la porta.
- Doremì ti accompagno a casa.- disse Takao.
- Vorrai dire: ti accomapagniamo a casa!- aggiunse Kotake alzandosi in piedi.
*Angolo di Natsumi*
Questo è il secondo capitolo! Ovviamente questo tizio misterioso comparirà nuovamente nel corso della storia e sarà importante!:) Non so cos'altro dire...^_^' sto cercando di scrivere questa storia sforzandomi al massimo delle mie capacità per farla uscire bene...spero di riuscirci!^^
Poichè adoro molto l'universo di Doremì e anche quello di Beyblade. Non so come andrà ma voglio provarci e come ho già detto mi sforzerò perchè sia una storia decente!^^'
Il prossimo capitolo lo scriverò in settimana, grazie a chi ha recensito e ha letto!<3
A presto!:)
Kiss!:*