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Autore: lames76    07/11/2011    2 recensioni
Questo racconto è nato quasi per caso, letteralmente fluito fuori dalle mie dita. Non saprei come classificarlo: il protagonista è un dio, con tutti i poteri del caso. Un dio alla greca o simile agli dei che si possono intepretare nei giochi per computer come Blacks & White. Questo dio, improvvisamente, scopre che non esiste solo il popolo che lo ha sempre adorato ma anche altre genti e decide di andare ad incontrarle. Spero vi piaccia. Ultima avvertenza, è arancione perchè, essendo un dio ha poche regole e, soprattutto una moralità tutta sua.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 – La dea de piacere

Una risposta arrivò velocemente ed era quella della dea: lo invitava da lei per parlare e senza farselo dire due volte AidiosKon ci andò.
Il luogo scelto era sobrio, un vasto ambiente bianco con al centro un triclinio rosso fuoco sul quale era adagiata Elira. Ve n’era un altro di fronte e lui si accomodò guardando la sua interlocutrice.
«Sono contenta che tu sia arrivato», esordì la dea sorridendo in modo solare, «Prima della tua venuta era un tale mortorio qui...», lui aveva corrugato la fronte e la incitò a proseguire, «Tutti noi dei di queste terre eravamo, anzi siamo ancora, molto stereotipati. Tutti, io inclusa... tranne forse Geria... ma, comunque, tu sei diverso. Sai quello che vuoi, non ti limiti a recitare un ruolo»
«Ti confesso che prima non pensavo che esistessero altri come me», intervenne lui, «Non mi era neppure passato nella mente la cosa. Devo dire che sono un po’ deluso.... a parte alcune piacevoli... molto piacevoli... sorprese»
«E’ bello ricevere dei complimenti ogni tanto», sospirò la dea cambiando posizione ma restando sdraiata.
«Perché gli altri dei non te li fanno?», era sinceramente sorpreso dalla cosa.
«Le riunioni del consiglio sono noiose», sbuffò lei, «Lally è borioso, pieno di sé, sempre a dire che gli elfi sono il meglio e quanto è stato bravo a sceglierli come popolo...»
«Mi ero fatto questa idea », sorrise lui invitandola a proseguire.
«Wortok è sempre impettito, pensa solo alle battaglie, non credo neppure che crei qualcosa dentro quell’armatura, penso non abbia abbastanza fantasia per farlo», la sua voce era un po’ annoiata, «Geria è il più stimolante, gentile, buono ma molto astuto, peccato quel suo atteggiamento da vecchio saggio»
«E Vanarash?», non aveva resistito a chiedere.
«Lui non mi faceva complimenti allungava solo le mani. Come se fosse irresistibile quando, a mio parere, era solo ridicolo», si fermò ponendosi un dito sulle labbra come a pensare.
«Bene sono felice di averti fatto un favore eliminandolo», abbassò il capo come in un leggero inchino, «E non hai altri passatempi?»
«Ah quelli li ho!», gli occhi della dea si illuminarono, «Sono scesa spesso sul piano materiale usando le mie sacerdotesse ed ho sperimentato, credo, tutti i tipi di piacere possibile», sospirò nuovamente, «Ma alla lunga anche quelli mi vengono a noia»
«Anche io mi sono trastullato con le umane», intervenne lui tranquillamente, poi fissò i suoi occhi su quelli della dea, «Non ho mai fatto sesso con una dea però»
Lei arrossì e la sua reazione fu molto naturale il che fece pensare ad AidiosKon che non fosse studiata.
«Vuoi fare sesso con me?», cinguettò ritrovando il controllo e la malizia.
«Certamente», rispose in modo sincero lui, «Non posso lasciare una collega nei guai e praticamente mi hai detto poco fa che sei insoddisfatta»
«Oh, ho praticato ogni genere di autoerotismo celeste», sembrava farsi più audace vedendo che il suo interlocutore le dava corda.
«Però niente sesso con un altro dio giusto?», chiese lui e l’altra annuì, «Neppure io», si grattò il capo, «Mi chiedo come dobbiamo farlo, nel senso, possiamo accoppiarci in forma umana come quella che abbiamo ora, in tutti i modi che conosci e credo, in quanto dea del piacere, tu ne conosca molti più di me anche se, modestamente, mi sono dato parecchio da fare in quel senso, oppure...», fece una pausa pensando, «Ci sono altri modi?»
Lei si morsicò le labbra, «Credo che potremo provare tutto il provabile che ne dici? Io ho già qualche idea»
Lui le sfiorò la mano, «Va bene cara ma dopo», lei si accigliò ma lui non le diede il tempo di parlare, «Prima ho una piccola faccenda da sbrigare. Sai come dicono gli umani “prima il dovere e poi il piacere”»
Lei annuì, «L’attesa renderà solo più eccitante il pensiero del nostro futuro incontro»
AidiosKon si alzò in piedi, «Ah il mio popolo a quest’ora dovrebbe aver instaurato rapporti di amicizia con il tuo, se non ti spiace»
«Non mi spiace per niente, abbiamo un sacco di cose da insegnarvi », si umettò le labbra con la lingua, «Che cosa hai in mente?»
«Solo di fare un po’ di ordine», rispose lui congedandosi.

Interludio – Preparazione alla guerra

Nel suo luogo trovò una missiva di Geria che lo invitava ad incontrarlo.
Prima di andare decise di contattare il suo avatar e si fece fare un rapporto. Le Ombre erano tornate con informazioni interessanti. I popoli del nord erano in perenne battaglia gli uni contro gli altri. Tribù contro tribù, città contro città, uomo contro uomo.
I bambini erano addestrati alla guerra sin dall’età di sette anni e passavano tutta la vita sui campi di battaglia. Era concesso loro solo qualche momento per giacere con delle donne per poter procreare ed avere una generazione successiva che avrebbe continuato a combattere.
AgathosKon aveva capito subito come agire.
Come combattenti erano formidabili ma era bastato spargere qualche piccola voce tra le donne, voci di un posto dove esisteva il concetto di famiglia inteso come persone che vivevano insieme perché innamorate. Voci di un posto dove le donne non erano viste solo come animali da riproduzione. Un posto dove, addirittura, c’erano delle donne in posti di potere.
Erano bastate delle voci per far scoppiare le rivolte. Le donne si erano rifiutate di continuare quella vita ed erano emigrate in massa portando con loro le figlie ed, alcune, anche dei bambini maschi.
Gli uomini ci avevano messo un po’ a comprendere cosa era successo, visto che erano troppo impegnati ad uccidersi tra loro. Quando l’avevano fatto si erano riuniti in un grande esercito e si erano diretti ad est, seguendo le donne in fuga.
Ma gli eserciti di AidiosKon avevano preparato lungo il confine una serie di ostacoli. Buche piene di pali affilati, cavalli di frisia, filo spinato. Tutte cose che avevano mietuto parecchie vittime e li avevano rallentati.
Il tempo era dalla parte loro, visto che l’esercito del dio della guerra non poteva avere nuove reclute.
La guerra stava andando bene.
Comunque decise di scendere sul piano materiale.
Osservò dall’alto il campo dell’esercito del dio della guerra, ancora enorme e ben assortito. Si ricordò della malattia mortale che aveva colpito i Kon ed i Lanon quando erano giunti sulle isole al largo di quel continente e, distrattamente, contagiò qualcuno di quei guerrieri con lo stesso virus. Il suo popolo era immune ormai, così come anche i Kormy, visto che il loro sangue si era mischiato con quello degli altri due popoli. Le donne del nord erano lontane da quel luogo e se ci fosse stato bisogno i suoi sacerdoti sapevano come curarla.
Tornò sul piano celestiale e si diresse verso il luogo di Geria.



Note: Ah devo dire che nel gruppo di dei dell'Olimpo ho sempre trovato affascinante Afrodite (Venere). Perchè si fingeva sempre un'oca ma era molto astuta, anche più della tanto decantata Atena. Beh almeno secondo me!
   
 
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