Anime & Manga > HunterxHunter
Segui la storia  |       
Autore: Lumik Lovefood    08/11/2011    4 recensioni
“E' davvero carina!” prorompette Kikyo alzandosi e chiedendo alla ragazzina di fare altrettanto. La fermò in mezzo alla stanza e la donna cominciò a girarle attorno per osservarla meglio.
“Esile... Graziosa... Di bella presenza... Elegante anche!... Direi che è perfetta, non è vero Killua?”
Il ragazzino osservò meglio la sua coetanea: era chiaramente in imbarazzo ed a disagio nel vedere tutti quegli occhi puntati su di sé, ma il ragazzino notò che comunque era carina, per quanto ne potesse capire lui di ragazze ad otto anni.
“Direi che ha preso tutto il meglio di noi...” azzardò Christoph evidentemente contento.
“Direi che è lei... Lei sarà tua moglie, Killua!”

IN FASE DI REVISIONE
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Silva Zaoldyeck
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Killers Family













La prima prova la superarono molti pretendenti Hunter, più o meno egregiamente. Killua aveva il fiatone, ma sostanzialmente non era esausto come alcuni concorrenti, riversi a terra in cerca dell'ossigeno perso. Anche i suoi nuovi amici stavano benone e cercavano di riprendere il fiato.
L'argenteo gettò un'occhiata ai fratelli Hellenburg: Philo si aggiustava i capelli da porcospino con una mano mentre con l'altra teneva un coltello che usava a mo di specchietto; Lolika invece sembrava tranquilla e non troppo affannata, ne gocce di sudore ne guance rosse, era come se non avesse corso per nullae si era seduta a terra a gambe incrociate
Killua sapeva benissimo che aveva una resistenza non indifferente e che era anche piuttosto veloce, nonostante non avesse le gambe lunghissime.
I loro sguardi s'incontrarono. La ragazzina sembrava sicura di sé, sicura che il titolo di Hunter le sarebbe arrivato intatto nelle mani e con pochissima fatica, naturalmente era la superbia a parlare. Fin troppo sicura di sé, dava la completa fiducia al suo intelletto, alla sua forza ed alle sue abilità, senza volere l'aiuto di nessuno e in nessuna maniera.
Killua sapeva benissimo che si sbagliava di grosso...


Padricidio. Erano giorni che questa parola gli tormentava la mente. Non l'aveva mai sentita e nemmeno l'aveva letta nei pochi libri che i suoi occhi avevano osato guardare... Doveva trovare qualcuno o qualcosa che gliela spiegasse per bene e subito.
Corse in biblioteca e cercò tra gli scaffali qualche libro che avesse come titolo “patricidio” ma non trovò niente del genere, nemmeno in alcuni libri dove parlavano dei vari omicidi avvenuti nella storia fino ad allora. Continuò la ricerca, scrutava ogni tomo con i suoi occhi verdi, ma gli sembravano tutti scritti in aramaico, poi gli venne un'illuminazione.
Poteva chiedere a suo padre.
“No, no... Papà saprà sicuramente cosa è successo a Lolika... Lo insospettirò...” pensò Killua, riflettendoci poi seriamente. Tolse lo sguardo dal libro che aveva fra le dita e lo puntò su un libro che fino ad allora non aveva nemmeno preso in considerazione, un vocabolario.
Buttò all'aria quello che aveva e corse verso quel libro che ora gli pareva oro. Scorse le pagine così furiosamente, che quasi le strappò, e arrivò finalmente alla lettera “P”. Fece scivolare il dito, ma non trovò la parola “padricidio” ma una simile... “Parricidio”. Lesse, tanto più in basso di così...

Il parricidio è genericamente l'omicidio di un parente stretto, anche se viene spesso inteso come omicidio del padre (patricidio), ma il termine può anche indicare l'omicidio della madre, o dei fratelli, o del coniuge.”

Killua rimase sconvolto. Allora lei... Lei aveva ucciso suo padre.
No, impossibile. Se per quel minimo che la conosceva fosse stato vero, se ne sarebbe vantata... Forse. Una cosa era certa: suo padre era morto e sepolto, quindi un genitore in meno, un assassino in meno e, di conseguenza, un suocero in meno. Quest'ultimo punto lo rassicurava non poco.
Uscì dalla biblioteca con un groppo in gola.
Se Lolika non era stata, dei fratelli Hellenburg quello più bellicoso a cui piaceva uccidere era Philo.
Oppure Christoph? Con il suo viso rassicurante e i modi affabili sarebbe un assassino insospettabile.
Nel corridoio incontrò suo fratello Illumi, che lo “invitò” nel suo regolare allenamento, anche se oggi non ne aveva proprio voglia, ma era costretto.
Suo padre l'attendeva in una stanza in penombra, umida e fredda, con affianco una lettiga spoglia e un carrellino con diverse siringhe e fialette tutte pronte per lui.

Killua, oggi miglioreremo la tua resistenza ai veleni.” enunciò cupo Silva con gli occhi verdognoli che brillavano nel buio.
Killua ricordò le prime volte che aveva intrapreso questo tipo di allenamento: un concentrato di puro male. A volte, per quanto fosse insopportabile, il dolore lo spingeva a battere violentemente la testa contro il muro o contro il pavimento oppure gli offuscava la mente tanto da fargli avere delle allucinazioni belle e buone.

Vogliamo iniziare?” parlò nuovamente suo padre.
Il ragazzino deglutì e si avvicinò lentamente a quella lettiga che gli procurava i brividi lungo la schiena, come se stesse diretto al patibolo. Si tolse la maglietta violacea, si stese su quel lenzuolo bianco sporco e chiuse gli occhi mentre la stanza si riempiva di rumori cristallini e la porta veniva chiusa con un sordo rumore dal fratello.



Lolika era in camera sua ad annoiarsi: il suo professore se ne era ormai andato, era sfuggita dalle grinfie di Kikyo (stranamente più nervosa e stridula del solito) che le voleva far vedere uno di quei film romantici e zuccherosi che tanto odiava e Killua non si vedeva in giro per scocciarlo un po'.
Decise di uscire dalla sua stanza, più noia di quella non c'era tanto, quindi fece un giro per quei corridoi tutti così simili e tutti così freddi.
Quella casa non le piaceva affatto... Troppo diversa da casa sua immersa nel verde più assoluto e dall'aria pulita e fresca.
Continuò il suo cammino nella casa, ma non era davvero niente di speciale, se non fosse per alcuni manufatti pregiati di Kikyo che rendevano la villa più “vivibile” e più “casa”: c'erano vasi antichi e cinesi, quadri con cornici dorate e pesanti, statue di personaggi che non conosceva affatto e alcune armature e teste impagliate affisse sul muro.

Uffa, che seccatura questa casa... Una noia mortale...” mormorò con aria stanca Lolika. Decise di passare per il salone ma non vi entrò dentro, perché sentì la voce preoccupata di Kikyo che parlava con il nonno di Killua, Zeno.
Non capisco perché si debba usare questo metodo così poco “ortodosso”... Il mio povero Kilu!” singhiozzò la donna.
Su Kikyo, questo è il metodo più efficace. Killua è colui che prenderà le redini della nostra famiglia dato che è il figlio con più talento...” spiegò, forse per la centesima volta, il vecchio con tutta calma ed un sorrisino sul volto “Non si può cambiare il destino.”
Ma perché devono iniettargli del veleno nelle vene? Perché?” strillò la donna con un verso acuto e straziato.
Gli iniettano del veleno nelle vene?” pensò Lolika sgranando gli occhi.
Quanto sei monotematica... Ogni volta la stessa storia... E ogni volta ti devo tenere lontano dalla stanza degli allenamenti.”
Ogni volta? Stanza degli allenamenti? Ma che diavolo...” l'Hellenburg si allontanò dalla porta del salone e cominciò a girovagare velocemente in cerca di questa fantomatica “Stanza degli Allenamenti”, facendosi dei ragionamenti mentali.
“Allora... Una stanza per gli allentamenti non dovrebbe essere visibile a tutti... Forse si trova nei sotterranei?” cominciò a scendere le rampe di scale una dopo l'altra, ma poi si bloccò all'improvviso perché vide Illumi uscire da una stanza con delle siringhe in una mano.
“Bingo!” pensò Lolika. Si acquattò su per le scale, in attesa di vedere Illumi tornare nuovamente nella stanza, cosa che accadde poco dopo.
Si avvicinò alla porta e ci appoggiò sopra un orecchio, ma non sentì niente. Con tutta la delicatezza che potesse avere (ben poca in realtà) cercò di aprire un poco la porta per poterci vedere dentro con il suo occhio. Vide Silva di spalle che trafficava con alcune siringhe e fialette, aiutato da un Illumi più freddo del solito. Oltre di loro, c'era una lettiga su cui era steso un corpo più bianco del lenzuolo che la copriva che aveva delle strane convulsioni. Osservando meglio, capì che era Killua. Il laccio emostatico gli strizzava il braccio destro, divenuto nero per le punture, e gli metteva in risalto le vene violacee che erano gonfie e terribilmente grosse.
Per la prima volta, da quando conosceva Killua, la ragazzina provò per lui un senso di tristezza e pena. Non sapeva bene perché, ma si sentiva strana nel vederlo lì, inerme, a soffrire come un cane per quella sotto specie di allenamento.
Un urlo si levò dalla lettiga. Era strozzato e pieno di dolore, che fece venire un brivido freddo lungo la schiena di Lolika, che continuava a guardare quella scena con gli occhi sgranati e pieni di preoccupazione.
“Ma che diavolo mi sta succedendo?” pensò poi “Perché me ne dovrebbe importare di lui? Se muore avvelenato dovrebbe semplificarmi le cose! E invece...”

Penso che ora sia meglio lasciarlo solo, così può combattere al meglio il cocktail di veleni.” disse Silva, nel modo più freddo possibile e con completa impassibilità di fronte al figlio che si contorceva dal dolore provocatoli dal contenuto delle varie fiale di veleno, e Illumi annuì brevemente con il capo e seguì il padre verso la porta. Lolika riuscì ad allontanarsi da essa appena in tempo altrimenti l'avrebbero scoperta.
Dopo che i due Zaoldyeck si fossero allontanati, la ragazzina decise di entrare nella stanza, ma esitò davanti alla porta.

Ma che sto facendo? Da dove è uscito tutto... Tutto... Tutto questo affetto per lui?” si morse il labbro ma decise comunque di aprire la porta. Non appena si chiuse dietro di se, Killua gettò un urlo che fece spaventare Lolika.
Lei si avvicinò alla lettiga, il cuore che le martellava il petto e il fiato che le mancava dalla gola. Si dirigeva a lenti passi verso Killua, il corpo di lui pallido e sudato scosso da tremolii e movimenti irrazionali. Non appena lui si accorse della presenza di Lolika, posò le sue perle olivastre su quelle chiare e color ghiaccio di lei, mosse lievemente le labbra per dire qualcosa e, dopo dei tentativi, ci riuscì: “Cosa ci fai... Qui?”
Lolika deglutì “Ho sentito da tua madre che ti stavi sottoponendo ad un allenamento... Speciale.”
Killua tirò un sorriso “E' così che lo chiama... La mia famiglia...” cercò di riprendere fiato “A te lo hanno... Mai fatto?”
Scosse il capo “No, a noi ci immettono degli anticorpi speciali che neutralizzano il veleno, ma che non aiutano ad assimilare il ferro nel sangue...”

Siete più... Avanti di noi...”
“Diciamo che siamo più ortodossi...” tirò un sorriso.
“Hai sorriso?” chiese Killua con uno strano sguardo negli occhi.
Lolika si sentì colta in fallo “No, era un ghigno divertito!”
“Si, ok...” poi gridò di dolore, un grido che fece strizzare gli occhi della ragazzina e che, istintivamente, prese la mano di Killua e la strinse nella sua. Il ragazzino vole lo sguardo affaticato verso di lei: era stupito con una nota birichina e con una punta di ringraziamento.
“Non mi guardare così!” gridò Lolika in risposta a quello sguardo “Se tu muori, chi posso prendere in giro poi? Milluki? Pensa al lato peggiore poi della cosa, se mi fanno sposare tuo fratello Illumi? Se devo sposare un perdente, fa che sia almeno un po' normale!” cominciò a parlare a raffica, senza sapere di preciso cosa stava dicendo “Oppure mi rifilano Milluki come marito? Ti giuro Killua, se tu muori e mi danno come marito Milluki, giuro sul mio sangue che ti ammazzo!”
Lui rise in modo stanco “Non morirò...” strinse ancora di più la sua mano in quella di Lolika e lei abbassò gli occhi verso quell'intreccio di dita.
“Non avevo mai preso per mano nessuno...”
“Nemmeno io... Posso... Posso chiederti una cosa?”
“Una sola...” soffiò Lolika mentre fissava ancora l'intreccio che la sua mano aveva con quella di Killua.
“Tuo padre non l'hai ucciso tu, vero?”
“No...” attese un po' per vedere lo sguardo del ragazzino, che sicuramente attendeva che lei continuasse la sua risposta “E' stato Christoph. E' una antica tradizione di famiglia. Il figlio maggiore, quando raggiunge la maggiore età, sfida il padre affinché possa prendere le redini della famiglia. Anche mio padre ha ucciso mio nonno e mio nonno ha ucciso suo padre a sua volta...”
“E se per caso il figlio non riesce a sconfiggere il padre?”

Viene ucciso.” disse lapidaria rafforzando la stretta alla mano di Killua “Nella nostra famiglia sopravvivono solo i membri più forti, quelli deboli vengono eliminati fin da subito... Le donne servono solo a dare una discendenza alla famiglia e per sfornare nuovi capo famiglia. Mia madre così ha fatto ed ha fatto nascere mio fratello Christoph. Un genio dell'assassinio si può dire...”
Genio?” mormorò stupito lo Zaoldyeck.
Sì. E 'un vero mago nell'uccidere, non ho mai visto nulla del genere, dico sul serio.” affilò lo sguardo nel ricordare gli occhi freddi del fratello “In confronto a lui, io e Philo siamo due novellini... Il modo in cui riesce a togliere la vita, è spaventoso.”
Ti ha insegnato lui tutto quello che sai?”
“Dopo la morte di mio padre si. Si aspetta molto da me e dal nostro matrimonio. Dice che la razza degli assassini è la migliore che esista, anche se si sta sporcando di gente impura. E' molto fissato con la purezza di sangue.”

Per questo che ti ha costretta a sposarmi?”
Si, vuole assolutamente che il sangue si mantenga più puro possibile.”
Killua osservò gli occhi di Lolika: ora non avevano quell'aria di superbia che li colorava spesso e volentieri, ora erano piccoli e tristi, sicuramente non sarà stato facile crescere con tuo fratello che ha ucciso tuo padre solo per una stupida tradizione.

E tua madre?” chiese poi l'argenteo con il fiato corto.
Lolika sgranò gli occhi, prese fiato e mollò la presa dalla mano di Killua, sentendo che tra le sue dita passava del freddo tagliente che le fece rimpiangere quella scelta.

L'ho uccisa io.” rispose alla fine con uno sguardo vuoto.













Salve gente! E' da un po' che non ci si vede eh?
Sono davvero, ma davvero mortificata nel farmi rivedere dopo mesi e mesi di assenza, ma il peso degli impegni si fa sentire e davvero trovare del tempo per mettere per iscritto tutta la trama mentale che mi sono fatta è come trovare l'acqua nel deserto! Ma sono qui, che vi piaccia o meno! :P Devo dire che in questo periodo di assenza, me ne sono successe di tutte i colori, a cominciare che ancora riesco ad essere puntuale ad una lezione all'università... I miei ritardi ormai li conoscono tutti! -.- Un'unica cosa positiva (forse) è che mi sono cresciuti i capelli! *___* E' una cosa che troppo desideravo, soprattutto perché ho tutta la parte della nuca completamente color petrolio (chi mi ha aggiunta al profilo personale di facebook lo sa) ed è una cosa di cui vado molto fiera! V.V

Ad essere sincera, questo capitolo lo avevo iniziato a scrivere subito dopo aver pubblicato quello precedente ma, per vari impegni non sono riuscita a finirlo entro una settimana. Naturalmente, appena avevo un po' di tempo scrivevo qualche riga, ma era davvero troppo poco, e dire che mi sono fatta anche una tabella di marcia! :D Eh si gente, dall'alto della mia pazzia/mania delle tabelle, mi sono scritta i punti più salienti che poi sarebbero i capitoli in sostanza. In totale ho calcolato nove capitoli, che spero di poter scrivere e pubblicare al più presto, anche perché è già tutto nella mia mente malata! Anzi, per essere ancora più certa di quello che pensavo e che poi avrei scritto, mi sono andara a scaricare delle scans di HxH su un sito, roba davvero da malati mentali, perché avevo solo seguito l'anime e non lo ricordavo... Siccome non ho tempo di starmi a rivedere tutte le puntate, ho optato per un metodo un po' più semplice e veloce, anche perchè io, preferisco di gran lunga i manga agli anime...

Comunque sia, dopo tutto questo preambolo, passiamo al capitolo... Non è lunghissimo, ma penso che sia ricco di contenuti e soprattutto svela un pochino chi sono questi meledetti Hellenburg e perché sono così strani. Il padre di Lolika, dunque, è stato ucciso da Christoph (un personaggio che amo davvero e che spero possa avere più spessore nei prossimi capitoli), ma lei ammette di aver ucciso la madre, cosa sarà successo? Non vi resta che aspettare il prossimo capitolo! ^__^

Vorrei ringraziare chi ha recensito gli scorsi capitoli e sul serio, io leggo sempre più o meno in orario le vostre recensioni, ma se non vi rispondo subito è perché poi mi dimenticherei di alcune che fanno in ritardo nel recensire e anche perché preferisco rispondervi quando pubblico così da non saltare nessuna ed anche perché così vi beccate anche il capitolo nuovo nuovo, nonostante magari abbiate messo nel dimenticatoio la mia storia... Un po' stronza dite? Mi pare proprio di sì! xD

Ci vediamo alla prossima gente, un grazie infinito a chi legge!
Un bacione forte dalla Lu! :*

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Lumik Lovefood