Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: EverybodyHurts    12/11/2011    2 recensioni
-Nina mi fissò con i suoi occhi da cerbiatta e sorrise. Le diedi un dolce bacio sulle labbra e lei mi accarezzò dolcemente la guancia. Erano quei piccoli gesti che mi davano calore, energia. Era lei la mia musa.
-Mi persi nel meraviglioso colore dei suoi occhi, accarezzai dolcemente la sua mascella pronunciata e ricambiai il suo bacio. Un bacio così pieno d'amore, così perfetto che nessuno mi aveva mai dato.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciaaaao a tutti! :3
Sono una frana, vi ho fatto aspettare un'eternità per questo capitolo! Il problema è che sono parecchio impegnata con la scuola ><
Spero che non vi siate già dimenticati di me! (: 
Mi piace sapere cosa ne pensate quindi con una recensione mi farete felice. <3
Non mi dilungo oltre, buona lettura. *w*
---


1x02
POV NINA.
 
<< E va bene Ashley, arrivo. >> dissi alla mia amica che mi stava implorando di andarla a trovare visto che una breve telefonata non le era bastata. Ovviamente lei e Kris volevano sapere ogni minimo particolare.
<< Brava Nina, così si fa! >> urlò Kris e riuscii a sentirla, nonostante fossi al telefono con Ashley.
Sorrisi e riattaccai. Sorseggiai un po’ del mio succo d’arancia, mi vestii in fretta e mi precipitai fuori casa. Affrontai le scale correndo, come facevo molto spesso ormai. Non pensavo a quello che facevo: ero molto distratta. Per questo quando scontrai per sbaglio un ragazzo che stava salendo le scale facendo rovesciare le buste della spesa che portava, per poco non me ne accorsi.
<< Scusa, io non.. >> farfugliai prima di guardarlo negli occhi.
Lui accennò un << non preoccuparti, capita. >>
Poi mi guardò e spalancò lievemente la bocca.
<< Nina. >>
Riconobbi in un lampo il tono della sua voce.
<< Jason! >>
All’improvviso mi abbracciò ed io ricambiai la stretta. Jason era un mio compagno di classe delle superiori. Quando cambiai scuola, non conoscevo nessuno nella nuova classe ma non potrei mai dimenticare il primo giorno di scuola quando, sebbene non mi conoscesse, Jason si sedette vicino a me, mi aiutò ad ambientarmi ed a sentirmi a mio agio. Siamo stati molto amici e, negli ultimi tempi eravamo stati anche insieme. Poi però ci eravamo persi di vista perché lui aveva deciso di trasferirsi in Italia per qualche anno e mi aveva proposto di seguirlo ma.. io non mi sentivo pronta.
<< Devo rimediare a questo casino.. >> disse sorridendo riferendosi alla spesa che si era sparsa per terra a colpa della mia sbadataggine.
<< Lascia che ti aiuti. >> dissi chinandomi e raccogliendo quanto possibile.
<< Come mai da queste parti? >> mi chiese.
<< Ehm.. io vivo qui, quarto piano numero 8. Tu piuttosto? >>
<< Sono il tuo nuovo coinquilino, mi sono trasferito qui qualche giorno fa. >>
<< E’.. grandioso. >> dissi sorridendo. Ero contenta di averlo rivisto, speravo che un giorno riuscissimo a tornare amici come un tempo.
<< Credo che quella sia irrecuperabile.. >> dichiarò indicando una bottiglia di birra distrutta.
<< Lo credo anche io.. vado a prendere qualcosa per pulire.. >>
<< No, non preoccuparti. Se scendevi le scale così frettolosamente, evidentemente hai qualcosa d’urgente da fare. Ci penso io. >> mi disse sorridendo.
<< Dici sul serio? >>
<< Certo, non preoccuparti. E’ stato un piacere rivederti Nina. >>
<< Anche per me, Jason.. >>
Sorrisi e mi diressi verso la porta principale, cercando di evitare “gli ostacoli” lasciati sulle scale a causa mia.
<< Ah, Nina! >> esclamò ed io mi voltai.
<< Mi stavo chiedendo se magari.. una di queste sere possiamo.. uscire. >>
<< Certo, sarebbe fantastico. Sai dove abito. >> gli dissi.
Lui annuì, lo salutai con la mano ed uscii di casa.
Ero stata così tante volte a casa di Ashley che il cemento sembrava essere stato consumato dal mio andirivieni. Bussai delicatamente alla porta ed un secondo dopo Kris ed Ash vennero ad aprirmi ridacchiando e urlando dalla gioia.
<< Dicci tutto, avanti! >> urlarono all’unisono. Avevano le stesse idee contemporaneamente: non era la prima volta che le sentivo dire le stesse cose nello stesso istante. Non era la seconda volta, né la terza, né la quarta: era da quando le conoscevo (praticamente da sempre) che parlavano all’unisono ed io le adoravo anche per questo.
<< Beh, ho girato e.. sono stati tutti molto contenti di me e.. Venerdì torno sul set.. >> balbettai confusamente.
Loro annuivano interessate.
<< Vogliamo i dettagli! >> urlò Kris.
Io scossi il capo sorridendo. << Avete intensione di lasciarmi sulla porta per il resto della giornata? >> chiesi.
Loro scoppiarono a ridere e mi invitarono ad entrare. Kris e Ashley vivevano insieme dal loro diciottesimo compleanno e mi avevano proposto di unirmi a loro ma io avevo rifiutato perché, nonostante le adorassi con tutta me stessa, non ero pronta ad abbandonare la mia libertà. Volevo uno spazio in cui stare sola con i miei pensieri e con la mia musica, una parte “incontaminata” della mia vita dove rifugiarmi al termine della giornata senza dover rendere conto a nessuno. Amavo la mia indipendenza.
Ogni volta che entravo in quella casa rimanevo stupita dal disordine che regnava: come riuscivano a far tanta confusione?
Mi feci spazio tra le tante borse sparse nel piccolo corridoio ed inciampai in una scarpa abbandonata sul pavimento. Loro ridacchiarono.
<< Quanto siete disordinate.. >>
<< Non è vero. Sei tu che non apprezzi l’arte moderna! >> disse Ashley fingendosi seria.
Scossi il capo ridendo.
Mi sedetti sul divano di pelle del salotto facendomi spazio tra gli abiti lasciati lì e Ash e Kris seguirono il mio esempio.  
<< Dettagli? >> chiese Kris irrequieta incrociando le braccia al petto.
<< Dettagli.. beh. Non posso dirvi nulla. Vedrete gli episodi tra un po’, dai! >> dissi io e loro spalancarono la bocca incredule.
<< Che cosa? >> urlarono.
<< Esatto, non riuscirete a convincermi. >> dissi risoluta.
<< Lo sai che sei una.. >> cominciò Ashley.
<< ..ragazza che fa il suo lavoro senza rilasciare spoiler alle sue migliori amiche invadenti? >> conclusi.
<< Non siamo invadenti! >>
<< Sto scherzando! >> dissi gustando le loro facce indispettite.
<< Se vi rilasceranno qualche dvd come ricordo o roba simile.. sai a chi devi farlo vedere per prime, vero? >> chiese Kris in tono di sfida.
Io scoppiai a ridere e annuii.
<< Ma certo, a Jason. >>
<< Chi diavolo è Jason? >> domandò Ashley.
<< Ti ricordi il ragazzo dell’Italia.. >>
<< Ah, quel Jason. Mi hai delusa piccola Nina. >> concluse Kris.
<< Ma è ovvio che le prime a vederlo sarete voi! >> esclamai. Loro batterono le mani e cominciarono a ballare davanti al divano.
<< Ora abita vicino a me.. >>
<< Jason? >>
<< Sì, si è trasferito.. >>
<< Vi siete già incontrati? >>
<< Sì, stamattina. Mi ha chiesto di uscire e ho accettato.. >> dichiarai.
<< Brava Nina! >> urlò Kris con gli occhi a cuoricino.
<< E’ solo un amico, non provo più niente per lui. >> dissi convincendomi della veridicità di quelle parole. Quell’incontro però.. quell’incontro aveva svegliato qualcosa in me ed io non sapevo spiegarlo.
<< Ora devo andare, ci sentiamo presto ragazze! >>
<< Già vai, piccola Nina? >> chiese Ash.
Annuii e stampai loro un bacino sulle guancie.
I giorni a seguire furono piuttosto monotoni: spesa, ripasso del copione, cioccolata, musica e palestra. Niente di nuovo.
Venerdì mattina mi svegliai presto a causa di un terribile incubo: ero sul set e all’improvviso tutti mi urlavano contro dicendo che non ero adatta a quel ruolo.
Ero completamente sudata: dovevo essermi agitata molto nel letto. Mi feci una doccia, m’ingozzai di biscotti al cioccolato e mi vestii. Diedi un’altra letta al copione, presi la borsa ed uscii di casa. Sul pianerottolo incrociai Jason.
<< Nina, buongiorno. >> mi disse con un ampio sorriso.
<< Hey Jason! >>
<< Dove vai di bello? >>
<< Sul set.. sai, sto interpretando due ruoli molto importanti in un telefilm.. >>
Lui spalancò gli occhi entusiasta.
<< Ho sempre creduto in te, Nina. Stasera ci sei? Possiamo andare a mangiare una pizza. >> propose.
<< Certo. Alle otto? >> chiesi.
<< Perfetto. Alle otto sul pianerottolo. Non sembra proprio un appuntamento.. >> disse ridendo ed io feci altrettanto. Lo salutai con la mano e presi la direzione “Set”.
Poche ore più tardi mi trovavo nella casa dei Salvatore dove avrei dovuto girare il mio primo incontro con Damon. Jules mi aveva già truccata. Non avevo ancora visto Ian, probabilmente si stava ancora truccando.
E poi.. lo vidi. Riuscivo a vedere il colore dei suoi meravigliosi occhi anche a parecchi metri di distanza: il contrasto tra il nero corvino dei suoi capelli e il colore così chiaro dei suoi occhi era spettacolare. Per chissà quale motivo, continuava a massaggiarsi la mano destra. Rimasi imbambolata per qualche secondo, poi mi ricomposi quando si accorse di me.
<< Hey Nina. >> disse sorridendo.
<< Ciao Ian. >>
<< La volta scorsa non abbiamo avuto l’occasione di salutarci. Colpa mia: sono arrivato in ritardo e, dopo aver girato, me ne sono andato subito. >> si giustificò.
<< .. ehm, sì, infatti non ti ho visto per niente.. >>
<< Ed eccomi qui. >>
<< Pronti? >> ci chiese Kevin.
Io e Ian annuimmo.
<< Mai stato così pronto. >> disse lui guardandomi.
<< Si comincia! >>
Inizio a camminare avanti e indietro per cercare Stefan. Davanti a me, la porta principale aperta. All’improvviso un corvo viene verso di me ed io, spaventata, mi volto velocemente e.. oh mio Dio. E’ ad un centimetro da me. Troppo, troppo vicini. Il bacio. Qui dovrebbe esserci un bacio – penso. Ma non dovrebbe essere un po’ più indietro? Se non avessi indietreggiato.. Il suo sguardo mi guarda a fondo, è troppo complicato non distrarsi.
<< Scusa se sono entrata così ma.. la porta.. era aperta. >> dico balbettando. Dovrei balbettare come da copione ma mi viene spontaneo per la sua presenza.
<< Tu devi essere Elena. Io sono Damon, il fratello di Stefan. >> mi dice con naturalezza. Troppa naturalezza. Come se quella frase fosse pronunciata da Ian e non da Damon. Mi sto deconcentrando – penso. Riacquisto la lucidità.
<< Non mi aveva detto di avere un fratello. >>
<< Stefan non è uno che si vanta. >> pronuncia queste parole spavaldo, guardandomi sempre più a fondo.
Attimo di silenzio.
<< Prego, accomodati – la sua mano sulla mia spalla – Stefan arriverà a momenti. >>
<< Wow. Questo è il vostro soggiorno? >>
<< Soggiorno, salotto, buono per un’asta di Sotheby’s. E’ un po’ kitsch per i miei gusti. >>
Pausa.
<< Capisco perché mio fratello è così preso. Era ora! Credevo non si sarebbe mai ripreso dopo l’ultima: l’ha quasi distrutto. >>
<< L’ultima? >> chiedo.
<< Sì, Katherine, la sua ragazza. Aaaah, non avete ancora toccato l’argomento imbarazzante degli ex. >>
<< No. >>
<< Ops.. beh, prima o poi verrà fuori. Forse non te l’ha detto perché non vuole che tu creda di essere un ripiego. Lo sappiamo tutti come vanno a finire le storie.. >>
<< Lo dici come se ogni storia fosse destinata a finire. >>
<< Sono fatalista. >> muove le sopracciglia.. combinazione occhi e sopracciglia.. mi disorienta.
<< Ciao Stefan. >> dice senza voltarsi e continuando a fissarmi negli occhi.
<< Elena, non sapevo che saresti passata. >> dice “Stefan”.
<< Lo so, avrei dovuto chiamare.. >>
<< Non essere sciocca, puoi venire quando vuoi. Vero Stefan? Sai, dovrei prendere gli album di famiglia o qualche filmino ma.. devo avvisarti.. non è sempre stato così carino. >> dice avvicinandosi lentamente, senza smettere di guardarmi negli occhi.
<< Grazie per essere passata, Elena. E’ stato bello vederti. >> Stefan.
<< Già, io ora dovrei andare.. Piacere di averti conosciuto, Damon. >> lo guardo.
<< Il piacere è mio Elena. >> mi bacia la mano. Piccolo brivido.
E pensare che quella fu la puntata del mio primo bacio insieme a Paul. E pensare che quei brevi contatti con Ian mi avevano resa così nervosa. E pensare che il bacio non era niente a confronto di quello che avevo provato mentre quell’uomo mi guardava negli occhi.
 
POV IAN.
 
Ignorai l’ennesima chiamata di Linsday e continuai a bere la mia birra. Linsday continuava imperterrita a chiamarmi ed io continuavo imperterrito a rifiutare le sue chiamate. Non volevo cedere, non volevo che fraintendesse qualcosa se io avessi risposto. L’ultima cosa di cui avevo bisogno nella mia vita era una ragazza pronta a tradirmi. All’improvviso Linsday cambiò tattica: mi inviò un sms.
 
Ian, devo parlarti urgentemente. E’ importante. Ci vediamo al parco tra mezz’ora, per favore.
 
Inarcai le sopracciglia: cosa voleva?
Non volevo andarci, non volevo rivederla, non volevo fare niente che riguardasse anche lei. Eppure la curiosità mi spinse ad andarci. Qualcosa d’urgente? Cos’era successo?
Infilai un paio di jeans al volo ed una camicia bianca. Sistemai velocemente i capelli ribelli, bevvi un altro sorso di birra e mi precipitai fuori. In poco tempo arrivai all’appuntamento e la vidi, seduta su quella che un tempo era la nostra panchina: la panchina del “ti amo”, la panchina delle nostre vite intrecciate. Mi costava ammetterlo ma era la verità: era bellissima come sempre. Se solo fosse stata bella anche interiormente.
 
Flashback.
 
Le presi la mano e me la portai al petto. Poi, l’intrecciai alla mia e la guardai negli occhi. Lei sorrise ed in quel momento mi accorsi che non avevo mai visto sorriso più bello del suo. La feci sedere sulla panchina e poi l’affiancai stringendola a me. Lei affondò il volto sul mio petto ed io cinsi le sue spalle con il mio braccio baciandole delicatamente i capelli. Con la mano libera le accarezzai la guancia e lei mi guardò negli occhi.
<< Saremo insieme per sempre, vero? >> mi chiese a voce bassa, quasi un sussurro. Il sussurro degli innamorati, il suono percepibile solo dall’orecchio dell’amante.
<< Non ti lascerò, Lins. >>
<< Promettilo. >> mi disse con voce autoritaria, stavolta più alta.
<< Te lo prometto. Ti amo. >>
I suoi occhi si riempirono di lacrime e le sue labbra raggiunsero velocemente le mie per fondersi in un bacio appassionato..
 
Fine flashback.
 
Quando mi vide mi corse incontro. Pensavo che si fosse avvicinata a me cercando un contatto, cercando di riparare ai suoi danni.
<< Ian.. >> cominciò, quasi implorando.
<< Cos’è successo? >> chiesi duramente.
<< Sono contenta che tu sia venuto.. tieni ancora a me, non mi hai dimenticata. >> disse sorridendomi lievemente. No, non l’avevo dimenticata, nonostante avessi cercato di farlo in tutti i modi, nonostante fossi stato molto duro con lei l’ultima volta, cercando vendetta.
Dinnanzi al mio silenzio, continuò. << Altrimenti non saresti venuto. >>
Spazientito dissi: << Hai intenzione di parlarmene, sì o no? >>
<< Non è come pensi. >> disse d’un tratto, stupendomi.
<< Senti, se sei venuta qui per cercare di affermare la tua innocenza me ne vado. >> le dissi e mi voltai. Lei mi bloccò ed io la guardai: sembrava sincera, voleva davvero che rimanessi.
<< E’ stato Zac a chiamarti, vero? >> mi chiese.
<< Sì. Ora vuoi dargli la colpa? >>
<< Ascoltami bene, Ian. Lui ti ha mentito. >> disse risoluta.
<< Che cosa? Tu mi vieni a dire che lui mi ha mentito? >> chiesi allibito.
Lei mi fissò. << Ma non capisci? Credi davvero che lui mi abbia incontrata per caso? >>
<< E’ uscito per comprare le sigarette. >>
Lei spalancò la bocca. << Lo conosci da una vita, Ian. Davvero ti sei fatto fregare in questo modo? Sinceramente pensavo che tu fossi un tantino più intelligente: Zac non fuma, non ha mai fumato. >>
La verità delle sue parole mi travolse: aveva ragione. Anche Zac mi aveva mentito ed io ero un idiota senza speranza.
<< E con questo, cosa vorresti dire? >>
<< Non capisci proprio, vero? Zac continuava da tempo a chiedermi di uscire, nonostante io stessi con te. Volevo parlartene ma da una parte avevo paura perché non volevo rovinare l’amicizia tra te e lui, vi conoscete da così tanto tempo. Così quella sera decisi di uscire e dirgli che io non volevo lui.. anzi, non volevo nessun’altro al di fuori di te. >>
Spalancai la bocca: non riuscivo a credere a quelle parole.
<< Lui mi ha baciata all’improvviso ed io l’ho respinto. Voleva di più. Al contrario di ciò che tu pensi, non sono una puttana. Lui mi ha minacciata dicendomi che se non avessi fatto ciò che lui voleva ti avrebbe detto tutto. Il resto della storia la conosci. >>
Tutto coincideva alla perfezione. Quelle parole furono coltellate per me. Lui, il mio migliore amico stava in mia compagnia con un unico scopo: portarmi via Linsday. Ed io? Cosa dovevo dire di me? Ero un idiota, un coglione, uno stupido, un ingenuo e mille altre cose messe insieme.
Guardai Linsday senza dirle una parola: non avevo mai ammesso i miei sbagli, ero troppo orgoglioso.
<< So che non sono la ragazza perfetta, Ian. So che delle volte, anzi molto spesso, sono insopportabile e mi ucciderei con le mie stesse mani ma.. non ti tradirei mai Ian. >>
<< Perché.. perché non me l’hai detto quel giorno.. >> balbettai.
<< Se solo mi avessi dato il tempo di spiegare! Non potevo accettare di perdere te a causa sua. >>
<< Io lo ammazzo. >> dissi rabbioso voltandomi velocemente.
Linsday mi raggiunse e mise le sue mani sulle mie guancie.
<< Lui non è importante, ora ci siamo noi. Vorrei tanto ricominciare e.. prometto che non invaderò più i tuoi spazi e non sarò insopportabile. O almeno ci proverò. >> disse guardandomi negli occhi.
Misi le mie mani sui suoi fianchi: quel gesto mi era mancato così tanto, in fondo. Non seppi resisterle: mi avvicinai e la baciai dolcemente. Lei ricambiò spostando le mani tra i miei capelli. Quando ci separammo le dissi: << Io lo uccido comunque. Devo solo incontrarlo e vedrai cosa succederà. >>
Lei sorrise.
Le presi la mano e mi pentii di non averla ascoltata quel giorno: mi sentivo un tale idiota, come già precisato parecchie volte.
<< Comunque sei stupido. >> mi sussurrò all’orecchio.
Io le sorrisi. << Ne sono consapevole. >>
La mattina seguente mi svegliai e la trovai al mio fianco, appoggiata al mio petto. Le accarezzai dolcemente i capelli e lei si svegliò.
<< Stamattina chi prende i croissant? >> le chiesi e lei sbadigliò.
<< Io sono occupata in cose più importanti. >> disse accarezzandomi una guancia.
<< Che giorno è oggi? >> chiesi.
<< Venerdì. >>
<< Venerdì? Ma io devo andare sul set! >> urlai in preda al panico.
<< Ma è ancora prestissimo! >> disse stiracchiandosi.
<< Devo andare. >>
Mi alzai dal letto, mi feci una breve doccia e mi vestii. Mentre stavo per uscire di casa, Lins mi bloccò. << Non mi saluti più? >>
Poggiai sul divano la cartellina con il copione e sollevai Linsday da terra, come avevo fatto con Jules. Presi le sue gambe nude portandomele intorno al bacino e la baciai.
La feci scendere ed uscii di casa.
Ero di buon umore per aver fatto pace con lei, tuttavia non vedevo l’ora di spaccare la faccia a Zac. L’occasione mi si parò davanti proprio quella mattina.
<< Hey Ian, come va? Sono passato a salutarti.. >>
Un mio pugno lo colpì proprio sul naso. Lui indietreggiò e inciampò nei suoi stessi piedi, cadendo.
Mi massaggiai la mano destra. Il suo naso cominciò a sanguinare. Zac mi guardò allibito: << Qual è il tuo problema, amico? >>
<< Amico? Tu, pezzo di merda, mi chiami “amico”? >> dissi prendendolo per la maglietta.
Lui non rispose, spaventato.
<< Cosa volevi fare alla mia ragazza? >>
Lui sgranò gli occhi. << Cosa ti ha raccontato? >>
<< Dovresti saperlo. Non ti uccido solamente perché voglio continuare a fare ciò che amo, ovvero recitare e di conseguenza non voglio finire in prigione. Prima che cambi idea, ti conviene non farti più vedere. >> gli dissi in tono minaccioso, strattonandolo.
Lo lasciai lì per terra con il naso sanguinante.      
Arrivato sul set, corsi da Jules.
<< Buongiorno Ian. >>
<< Ciao Jules. >> le dissi avvicinandomi e baciandole la guancia.
<< Sembri di buon umore. >>
<< Sì, ho appena preso a pugni Zac. Ti ricordi di lui? Il mio migliore amico. >>
<< Oh Santo cielo, cos’hai fatto alla mano? >> chiese prendendomela.
<< Non preoccuparti, guarirà. Ho fatto pace con Linsday, la mia ragazza. C’è stato un grosso malinteso. >>
<< Sono contenta che si sia risolto tutto, Ian. >> disse sorridendomi dolcemente, senza lasciare la mia mano.
<< Fa un po’ male.. >>
<< Vuoi che ti ci metto qualcosa? Non so, un po’ di ghiaccio magari.. >> mi disse preoccupata.
<< No, grazie. Credo di essere in ritardo.. >>
<< Procedo subito! >> esclamò lei indicandomi la postazione trucco.
Io mi sedetti e lei cominciò a truccarmi.
Uscito dalla stanza mi diressi verso la casa dei Salvatore, dove avrei dovuto girare la mia prima scena con Nina.
<< Hey Nina. >> le dissi appena la vidi.
<< Ciao Ian. >> 
<< La volta scorsa non abbiamo avuto l’occasione di salutarci. Colpa mia: sono arrivato in ritardo e, dopo aver girato, me ne sono andato subito. >> le dissi. Magari non le interessava neanche!
<< .. ehm, sì, infatti non ti ho visto per niente.. >> balbettò.
<< Ed eccomi qui. >>
<< Pronti? >> ci chiese Kevin.
Io e lei annuimmo.
<< Mai stato così pronto. >> dissi e guardai Nina. Non vedevo l’ora di girare con lei, sembrava così brava. Ed era davvero carina..
<< Si comincia! >>
Lei entra dentro casa e quando si volta mi vide. Si spaventa.
<< Scusa se sono entrata così ma.. la porta.. era aperta. >> dice balbettando. Sembra davvero sorpresa, mi piace già dalla sua prima battuta.
<< Tu devi essere Elena. Io sono Damon, il fratello di Stefan. >>
<< Non mi aveva detto di avere un fratello. >> dice lei.
<< Stefan non è uno che si vanta. >> pronuncio cercando di avvicinarmi quanto più possibile alla spavalderia di Damon.
<< Prego, accomodati – poso la mano sulla sua spalla – Stefan arriverà a momenti. >>
<< Wow. Questo è il vostro soggiorno? >> chiede lei meravigliata.
<< Soggiorno, salotto, buono per un’asta di Sotheby’s. E’ un po’ kitsch per i miei gusti. >>
Pausa.
<< Capisco perché mio fratello è così preso. Era ora! Credevo non si sarebbe mai ripreso dopo l’ultima: l’ha quasi distrutto. >> dico perfido.
<< L’ultima? >>
<< Sì, Katherine, la sua ragazza. Aaaah, non avete ancora toccato l’argomento imbarazzante degli ex. >>
<< No. >>
<< Ops.. beh, prima o poi verrà fuori. Forse non te l’ha detto perché non vuole che tu creda di essere un ripiego. Lo sappiamo tutti come vanno a finire le storie.. >>
<< Lo dici come se ogni storia fosse destinata a finire. >>
<< Sono fatalista. >>
<< Ciao Stefan. >> dico senza voltarmi.
<< Elena, non sapevo che saresti passata. >> dice “Stefan”.
<< Lo so, avrei dovuto chiamare.. >>
<< Non essere sciocca, puoi venire quando vuoi. Vero Stefan? Sai, dovrei prendere gli album di famiglia o qualche filmino ma.. devo avvisarti.. non è sempre stato così carino. >> dico avvicinandomi a lei.
<< Grazie per essere passata, Elena. E’ stato bello vederti. >> Stefan.
<< Già, io ora dovrei andare.. Piacere di averti conosciuto, Damon. >>
<< Il piacere è mio Elena. >> le bacio la sua bellissima mano morbida..
Dopo le mie scene e dopo aver salutato il resto del cast, corro verso casa impaziente di rivederla. 

---
Grazie per le 8 recesioni complessive finora! *w*
Grazie alle 5 personcine che l'hanno aggiunta ai preferiti! *w*
Grazie alle 16 personcine che l'hanno aggiunta tra le storie seguite! *w*

Sono ripetitiva, avete ragione.. ma non so davvero come ringraziarvi. Grazie mille a tutti voi. <3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: EverybodyHurts