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Autore: Viki_chan    12/11/2011    7 recensioni
La dannazione di un'anima solitaria.
Harry Potter per tutti è un'eroe.
Ma cosa vede lui guardandosi allo specchio?
Hermione Granger è una ragazza curiosa, forse troppo.
Per quelli che tramano nell'ombra le persone come lei diventano scomode.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'All we need is Harmony'
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Questa storia ha partecipato al contest A cacciA di Spaccio (Inferno), indetto dal gruppo Cercando chi dà la Roba alla Rowling classificandosi seconda e vincendo il premio Originalità e Caratterizzazione.


Titolo: Damnation of a lonely soul
Rating: giallo/arancio
Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Altro personaggio
Prompts: Rapimento, Tradimento, Fame, Fuoco
Ora che siamo adulti e sappiamo che non esiste qualcosa come l'eternità. Ma allora... il tempo si fermò davvero e noi eravamo le uniche persone al mondo. Quell'istante fu così reale eppure così simile a un sogno, sembrò durare solo un attimo ma anche un'eternità. Sono sicura che nei nostri giovani cuori di allora l'eternità fosse realmente esistita. (Bokura ga ita)


Damnation of a lonely soul

Prologo.





“Ma tu sei.. Harry... Harry Potter!”
Il barista scrutò confuso il volto del giovane che aveva davanti.
Una bettola come quella non si addiceva ad un eroe, per niente.
“Festeggi così l'ingresso di ogni avventore, tu?” chiese il ragazzo biascicando.
Era ubriaco marcio, ma dalla borsa che portava a tracolla proveniva il tintinnare di un bel gruzzolo.
Jim, proprietario del Bad Dog Pub di Notturn Alley non era un tipo che faceva domande, soprattutto a gente ricca e ben disposta a spendere.
Ma diamine, quello era Harry Potter.
“No, certo che no.” rispose orgoglioso. “Che ti servo?”
“Qualcosa che mi scaldi, fuori si gela.”
Jim prese dalle sue spalle una bottiglia di whisky incendiario e un bicchierino, poi, vedendo la faccia poco convinta del ragazzo, prese un calice più grande.
“Ah, tu si che mi capisci barista. Tu si che mi capisci.” gracchiò lui iniziando poi a tossire.
Era messo proprio male. Nonostante nevicasse da giorni, indossava una giacca leggera e aveva la barba lunga. Sembrava tornato da un lungo viaggio in un luogo del sud.
“Vieni da un posto caldo?”
Prima di rispondere Potter tracannò il whisky alla goccia.
“Un posto caldo dici?” chiese il giovane guadandolo con occhi che niente avevano a che fare con l'eroe di cui Jim aveva  tanto sentito parlare. “Vengo dal centro dell'inferno.” 

   
 
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