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Autore: euryale_    16/11/2011    1 recensioni
Londra, 1850.
"Poco dopo, un rumore di chiavi, un cigolio leggero e dei passi rapidi che si allontanavano nell’intricato labirinto dei bassifondi, immergendosi nel buio. Solo dopo ore, le grida di allarme resero noto l’accaduto. Ma ormai era troppo tardi.
Lui sarebbe tornato; non per vendetta, non per una qualsiasi questione che riguardasse il suo passato, ma per ciò che sarebbe accaduto in futuro."

[Ispirato al film, al musical e al libro di Sweeney Todd]
Genere: Dark, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mrs Lovett, Nuovo personaggio, Sweeney Todd, Tobias Ragg
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNDICESIMO
Epilogo

 


Philip era all’ingresso della porta, seguito da Nellie che vedendoli stretti in quel bacio aveva represso un moto di rabbia e gelosia. Prima che chiunque potesse dire qualcosa, il Black si scagliò contro Mary, che riuscì a malapena ad allontanarsi: fu troppo lenta e la lama affondò nel suo stomaco, portando con sé un rantolio e uno sguardo disperato rivolto al barbiere che non aveva fatto in tempo a notare quel che stava accadendo. Rivide tutto quello che era successo durante la sua breve vita: l’orfanotrofio, la vita dagli Harvey, l’inganno di Philip, l’organizzazione, gli omicidi, sua madre e infine Sweeney. Avrebbe voluto potergli dire che lo amava e che non l’avrebbe mai abbandonato, ma sentiva la vita sfuggirle come fumo tra le dita.
Il sangue le aveva macchiato il vestito, confondendosi con quel color vermiglio che li caratterizzava entrambi. Il suo corpo ormai senza vita cadde a terra con un leggero tonfo. Gli occhi immobili e spalancati riflettevano le fiamme del fuoco.
Il barbiere non se lo fece ripetere e si gettò in ginocchio accanto al corpo di Mary, piangendo davvero dopo tanti anni. Tutto era finito: ora non aveva davvero più nulla per cui vivere. Una furia cieca lo aveva preso da dentro: sarebbero morti tutti. Con una mano estrasse il rasoio e lo fece scintillare alla luce rossastra della stanza. Poi, con uno scatto si sollevò di poco, riuscendo a raggiungere lo stesso la gola di Philip, che si stava abbassando per osservare finalmente la morte che tanto aveva bramato per anni. Il sangue schizzò sul cadavere della ragazza e sul volto di Sweeney, sempre in preda ad una furia cieca. Il corpo di Philip si accasciò sopra a Mary e il barbiere si affrettò a spostarlo più lontano: non meritava nemmeno di sfiorarla.
‹‹Signor T?›› chiese Nellie intimorita, cercando di sembrare almeno un po’ sconvolta da ciò che era successo. Non riusciva a provare pena nemmeno per la figlia. Vederla riversata lì le aveva tolto un peso che aveva dovuto sopportare da troppo tempo: ora Sweeney sarebbe stato suo sicuramente.
Todd alzò lo sguardo su di lei, esattamente come quella sera. Lui conosceva i pensieri della donna e non le avrebbe permesso di esprimersi in alcun modo. Sorrise diabolico, mentre una strana melodia perversa e di pura vendetta lo avvolgeva come le fiamme dell’Inferno, avvicinandosi alla donna che iniziò ad indietreggiare. Era come uno strano dejà vu, tutto era esattamente come la sera in cui era finito in prigione. Era così…strano. Cercò di parere tranquillo ma allo stesso tempo non voleva darle false speranze di una vita più lunga. La prese e la fece volteggiare in quella silenziosa musica che solo lui sentiva, ma che piano piano avvolse entrambi.
Il forno era aperto già da prima e si fermò per un istante, per sollevare la signora Lovett che si rese conto all’ultimo di ciò che stava accadendo: troppo tardi.
Le fiamme lambirono il suo corpo chiudendola in una morsa ormai in alcun modo arrestabile. Sentiva la carne bruciare, dilaniarsi e piagarsi nel fuoco, e fu solo in quel momento che, tra le grida, si pentì di ogni istante in cui aveva mentito a Benjamin: avrebbe dovuto permettergli una vita felice con la sua Lucy. Il barbiere rimase ad osservare il corpo della donna bruciare ancora per poco e chiuse la porta del forno, tornando a dare la sua attenzione al corpo inerme di Mary.
Come fece per la moglie, si avvicinò piano, gettando il suo rasoio a terra e sollevandole il capo. Non riusciva a sopportare la vista di quei due occhi in tempesta che tante volte lo avevano osservato in ogni suo gesto. Le abbassò le palpebre.
Mentre tutte le emozioni defluivano in un unico e orribile senso di morte e desolazione, la mente gli giocò l’ultimo scherzo: rivide al posto del volto di Mary, quello della sua Lucy morta. Chinò il capo e baciò un’ultima volta quelle labbra gelate, che erano in contemporanea quelle delle uniche due donne che aveva davvero amato.
Sentì a malapena i passi di Toby che giungevano giù, timidi ma decisi allo stesso tempo. Non gli importava, se mai ci fosse stato qualcosa dopo la morte, un posto dove avrebbe potuto rivedere Lucy o Mary, avrebbe voluto raggiungerlo ora. Sentì il clangore metallico dei suoi amici, disperati all’idea di esser stati presi da colui che non era il loro padrone.
Il barbiere sollevò la testa come per invitarlo a fare ciò che sapeva sarebbe successo. Corrugò la fronte e si preparò ad abbandonare la sua vita terrena che troppe volte lo aveva fatto soffrire. La morte arrivò rapida: l’ultima cosa che vide fu il volto di Mary e si abbandonò completamente alla fine, nella speranza di ricevere finalmente la pace.
Il ragazzino osservò la scena, quasi incredulo di ciò che aveva fatto: finalmente il signor Todd non avrebbe mai più fatto del male a nessuno. Non si preoccupò di abbandonare il rasoio, e curiosamente si appropriò anche del pugnale di Philip, osservandolo con uno sguardo alquanto strano ed ossessionato. Uno stato di confusione lo aveva preso; tenendo le due armi in mano, si era avviato sulle scale, intenzionato ad andarsene, quando venne travolto dalla polizia che vedendo la situazione, non potè fare altro che rinchiuderlo a Bedlam.
Nella stanza del forno, il silenzio era l’unica cosa che avvolgeva: era il silenzio della fine di una storia che aveva fatto soffrire, aveva ingannato troppe persone. Se mai qualcuno fosse sceso in quell’istante in quel luogo ciò che avrebbe visto sarebbe stato il simbolo di un amore eterno, che non rappresentava solo il presente ma anche il passato. Era morto tenendo tra le braccia Mary, ma con il pensiero rivolto anche a Lucy.
Tutto come doveva essere fin dal principio.


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E detto questo, non mi resta altro che ringraziarvi se siete rimasti con Sweeney, Mary, Mrs. Lovett, Sophie, Toby e gli altri fino alla fine (fa tanto Harry Potter *-*). Ringrazio chiunque abbia voluto leggere questa fan fiction e che ha commentato :D Io spero di aver fatto del mio meglio, è la prima fan fiction che riesco a terminare interamente e mi sono divertita a scriverla. Quando l'ho finita, mi sono sentita piuttosto vuota, non avrei mai voluto abbandonare i miei personaggi D:
Ma lo stesso mi tocca mettere la parola ''fine'' a tutto quanto. Grazie ancora!
Amber_Riddle
 

   
 
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