18/11/2011
0 recensioniGuardo i minuti dall'orologio, i numeri continuano ad salire, tornano a zero e ricominciano da uno in continuazione.
Vuoto.
Cosa devo fare? Cosa devo provare?
Non sento niente, se non un profondo malessere che tengo chiuso in una scatola.
Avrei molte cose da concludere, molte da iniziare.
Storie che attendono di essere lette e recensite, fiction che attendono di essere scritte e pubblicate, manga che attendono di essere sfogliati, anime e film che attendono di essere visti, originali che attendono io gli dia una trama e un seguito, role che aspettano una mia risposta.
Potrei fare qualsiasi di queste cose, come altre ancora.
Invece rimango qui nel silenzio, senza nessuno a cui interessi, senza che a me interessi di nessuno.
Le mani tremano mentre scrivo, l'aria pare rarefatta come fossi nel deserto.
Io non esisto.
Me l'ha detto una volta, Colei, ridendo.
Forse non era una bugia.
Esisto quando vogliono gli altri.
Solo quando ti degni di ricordarlo, solo quando ti servo per fare quello che da sola non riesci, solo quando devo ascoltarti parlare di quello che è anche mio ma tu ripeti che 'Io non esisto'.
Non si dovrebbe mai trattare con sufficienza una buona idea, neanche quando ce ne sono di migliori.
Non accetto si dica "Mio" di qualcosa che abbiamo fatto in due. E se vuoi continuare così, ricorda che un giorno mi stuferò. Presto o tardi.
Lo so che sei Vodafone, tesoro, ma sappi una cosa: il mondo non gira intorno a te. La gente, prima o poi, si stanca. Anche io.
Le ho scritte su facebook, queste tre frasi, in tre giorni.
Tutte dedicate a te, sai?
Penso che se leggessi queste righe, nemmeno capiresti per chi sono.
O forse sì, e allora troveresti il modo per avere ragione tu.
Magari penseresti che lo dico solo perché sto male e avresti ragione.
Però è per questo che sto male.
Sta diventando insopportabile.
Vorrei tornare semplicemente a giocare, ma adesso il mio unico sfogo è qui.
Forse è per questo che io scrivo.