Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: Keike    16/07/2006    4 recensioni
Cosa accadrebbe se il destino costringesse 2 xsone dai caratteri turbolenti a incontrarsi e a mettere su una vera e propria finzione? Scopritelo leggendo... ^_^ Mi raccomando, aspetto commenti.... Spero la ficcy vi piaccia.... Ciao ciao.. ^_^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi finalmente…. Scusate se aggiorno solo ora ma sn stata impegnata cn l’università ^_^’’ . Anzitutto vorrei ringraziare immediatamente tutte le ragazze ke seguono la mia ficcy e ke hanno recensito, x cui…… grazie Mimì, Amadrieclya, Paddina, Spartana@, Fr@, Marinella, Moon, Witch e Alexandra j ^_^ Ragazze….grazie d cuore, mi rende felice il fatto ke leggiate la mia storia e ke soprattutto vi piaccia… grazie ancora siete dolcissime! ^_^ E grazie anke a coloro i quali si limitano a leggere senza recensire…. Grazie ancora a tutte voi…..Vi auguro una buona lettura…   Baci Keike ^.^

 

 

Ore 21,30 casa di Anya……

 

Orlando, puntuale come un orologio svizzero, si presentò davanti al portone di Anya in attesa che quest’ultima scendesse.

In realtà, la ragazza era già pronta da un pezzo, si era vista e riguardata allo specchio centinaia di volte, aveva chiesto ripetutamente il parere di Emy su come le stesse il vestito, i capelli, il trucco....ma ancora non si decideva a scendere. La verità è che era insicura, già, proprio lei, lei che in qualsiasi momento era pronta a spaccare il mondo, in questo preciso istante, si sentiva inadeguata, dubbiosa,  tremava al sol pensiero di andare ad un party dove sicuramente avrebbe incontrato gente di un certo rango sociale, e soprattutto, il fatto che fosse Orlando Bloom ad accompagnarla le metteva agitazione dentro fino ad avvertire un nodo in gola. Ecco, forse temeva più il suo accompagnatore che il party in cui stava andando, ma la domanda che Anya si ripeteva da quando era tornata a casa era sempre la stessa e riguardava la strana sensazione che avvertiva quando ripensava a Orlando.

“Oh basta con queste scemenze!”_ si disse mentalmente_ “Io che mi faccio delle strane domande su quel tipo!!! Naaaaaa, devo essermi bevuta i cervello. E poi di che mi preoccupo, è solo una serata, passerà in fretta, sorrideremo a tutti, fingeremo per un po’ e…. e poi mi riporta a casa e finalmente questa tortura finirà!”

Certo, Anya ce la metteva tutta per rassicurare se stessa, o meglio, per autoconvincersi, che tutto andava bene e che Orlando non le procurava alcuna ansia, ma questa era una di quelle realtà fittizie a cui lei dava spesso vita per mettere a tacere la sua coscienza. E fu così che Orlando, stanco ormai di attendere ulteriori ritardi, suonando al citofono, la risvegliò da quegli strani monologhi e la fece ritornare alla realtà. In tutta fretta, Anya prese la borsetta nera e, salutando l’amica con un veloce gesto della mano, si apprestò ad uscire fuori dall’appartamento.

 

PENSIERI DI ORLANDO…..

“Ma guarda te se devo stare qui impalato ad aspettare una ragazzina che non sa nemmeno lontanamente cosa sia un orologio….figuriamoci se le parlo di puntualità! Cristo! Se penso che dovrò subirmi la sua acidità per tutta la serata mi vien voglia di scappare e mandare tutti a quel paese…. Ok ok lo ammetto, oggi mi sono divertito con lei, sono stato bene ….ma solo un po’ sia chiaro! Già…sono sicuro che stasera torneremo a litigare come al solito, anzi è quasi certo, manderemo all’aria i piani di Robin…. Ovvio no? Con quella ragazza non si sa mai cosa può capitarti…. È la bufera in persona, una goccia che fa traboccare ogni vaso, una miccia una…..

Una……

Una fata……. Oddio è…..è… stupenda!”

I pensieri di Orlando, furono dolcemente interrotti dalla visione di Anya, la quale con naturalezza, si apprestava a scendere gli ultimi gradini antistanti il portone.

La fissava come incantato,  non riusciva a non farlo, doveva e basta. Ammirava quella ragazza come se fosse una ninfa capace di ammaliarlo e catturarlo in ogni momento; succedeva anche quando litigavano animatamente, lei ad ogni modo, riusciva sempre a rendersi protagonista ai suoi occhi,  e non riusciva a spiegarsi come, ma lei aveva la capacità di attirarlo a sé qualunque fosse il suo atteggiamento nei suoi confronti.

“Eccomi….. oddio scusa per il ritardo sono ingiustificabile……perdonami!”_ disse lei mordendosi il labbro inferiore e assumendo un’aria dispiaciuta.

“Nessun problema stai tranquilla, al party ci arriveremo lo stesso…. E poi sai una cosa?”_ le chiese con un sorriso rassicurante.

“Cosa?”_ chiese incuriosita la ragazza.

“Arrivare in ritardo a questi party è una cosa positiva!”_ fece lui.

“Positiva? E perché?” _ domandò la ragazza capendo sempre di meno cosa volesse dire l’attore.

“Ma è ovvio…. Chi arriva per ultimo ha l’entrata migliore! Vedrai…. Non appena arriveremo, il tempo si fermerà, la gente si volterà a guardarci e noi potremo goderci quell attimo di gloria….”_ rispose sornione.

Anya lo guardò interdetta per qualche istante, giusto il tempo per captare l’ironia  celata dietro quelle parole e quel fare sicuro…. Dopo di che, no riuscì a trattenersi e si abbandonò ad una risata bonariamente spontanea che non tardò a coinvolgere lo stesso Orlando.

Il primo quarto d’ora del tragitto in macchina, fu tempestato da risate e battute poi, successivamente, tra i due ragazzi calò il mutismo più imbarazzante, un  silenzio fatto di sguardi carichi di domande alle quali nessuno dei  due, osava dare risposte. La strana atmosfera che stava accompagnando già da un pezzo i due ragazzi, venne spezzata non appena furono giunti davanti al cancello dell’enorme villa nella quale era stato organizzato il party.

Orlando scese dall’auto per primo e, volontariamente, bloccò un’ Anya intenta a scendere dal lato passeggero…..

“Aspetta aspetta…!” _ si apprestò a dirle facendo una piccola corsetta in senso antiorario intorno alla macchina.

“Che c’è?”_ gli rispose interdetta lei.

“Ehm…. Uhm…uhm…”_ (piccolo tossito)_  “Madame, prego, adesso può scendere!”_ le disse chinandosi e porgendole il braccio da bravo cavaliere.

Anya rimase stupita da quel gesto e nello stesso tempo, da brava dama, nascose un lieve sorriso portandosi la mano sulle labbra. E così, iniziarono ad incamminarsi verso l’ingresso della grande villa tenendosi sottobraccio. Suonato il campanello, vennero accolti da uno dei tanti camerieri presenti nel luogo e annunciati immediatamente al proprietario della casa.

“Orlando!”_ esclamò a voce alta Lionel, uno dei registi più talentuosi di Holliwood. “Finalmente ce l’hai fatta ad arrivare, stavo cominciando a pensare seriamente che non riuscissi a trovare la strada!”_ aggiunse con tono divertito.

“Bhè no, abbiamo avuto un piccolo contrattempo, nulla di grave….comunque eccoci qui…..!”_ riuscì ad improvvisare un Orlando un po’ imbarazzato.

“Lo vedo mio caro, lo vedo…. Ti trovo in grandissima forma, mi chiedo se non sia merito di questa splendida fanciulla al tuo fianco..?!”_ provò a stuzzicarlo l’uomo panciuto.

“Può darsi….”_ disse Orlando rispondendo a tono_ “può darsi….”

Il regista si ritenne soddisfatto da quella affermazione, d’altronde gli piaceva stuzzicare le persone con le quali non aveva ancora instaurato un rapporto confidenziale. Da lì a poco tempo, la cerchia di amici che circondavano Lionel e Orlando, cominciarono a sorridere e  a fingersi interessate alle battute che i due si apprestavano a farsi. L’unica a sentirsi enormemente a disagio fu Anya, che iniziò a respirare un’aria “artificiale” e malsana. Non le piaceva quella gente, era falsa e in più civettuola, avrebbe voluto tanto allontanarsi da quel covo di ipocrisia e maschere costruite, ma non poteva, aveva preso un accordo con Robin e non poteva sottrarsi da quella situazione claustrofobia. Si guardava intorno con fare sospetto, le sembrava di stare come in un teatro, dove innanzi ai suoi occhi, si consumava una delle scene più forti di tutto un repertorio classico. Ben presto fu chiamata a concedere uno dei suoi sorrisi migliori, proprio nel momento in cui lo stesso Orlando, dichiarava il loro fidanzamento all’intera “platea”.

In men che non si dica, arrivarono pacche sulle spalle ad Orlando, in segno d approvazione, mentre le donne in sala, concessero ad Anya, falsi sorrisi e infidi complimenti, i quali non celavano altro che invidia e disprezzo.

Che l’atmosfera fosse pesante, Anya ormai l’ aveva avvertito, ma quello che non si aspettava era  ritrovarsi bersaglio facile di ragazze pronte a infilzarla con le loro malignità.

“Non credo di conoscerti…. Sei un’attrice?”_ le chiese la rossa audace che accompagnava uno degli amici di Orlando.

“Ehm… no, non sono un’attrice!”_ le rispose sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.

“Ma dai Renè non vedi che è una modella?”_ aggiunse sarcastica e provocatoria la bruna vicino a lei.

“Sbagliato, non faccio nemmeno la modella.”_ disse Anya  sforzandosi di rimanere calma per l’ennesima volta.

“No scusa, forse non abbiamo capito…. Ma se non sei un’attrice e neanche una modella…. Allora cosa sei?”_ continuò a punzecchiare l’altra.

“La mia ragazza!”_ rispose serafico Orlando.

Sapeva benissimo dove volessero arrivare a parare quelle donne, sapeva quale gioco stessero conducendo, non erano altro che arpie pronte a spargere ogni veleno sulla prima ragazza affabile e apparentemente sprovveduta. Il fatto era che gran parte delle presenti al party, avrebbe dato un occhio della testa per essere al fianco di Orlando ed essere presentate come sua compagna, e per questa ragione, inscenavano spregevoli conversazioni atte a stroncare le probabili avversarie. Con l’intervento dell’attore, Anya si sentì più forte, sapeva di poter contare sul suo appoggio, che questo fosse per accordo o meno, lo avrebbe avuto dalla sua parte, almeno di fronte a quella gente. E fu per questo, che decise di prendere in pugno la situazione e di ottenere quella piccola vendetta che di sicuro, avrebbe fatto bruciare d’invidia tutte quelle oche starnazzanti; dapprima accarezzò col dorso della mano una guancia di Orlando, il quale le regalò un dolce sorriso, poi, con grande stupore dello stesso Orlando, si alzò nelle punte e gli schioccò un breve bacio sulle labbra, per poi ritornare a guardare le donne “punite” con un sorriso soddisfatto. Effettivamente neanche Anya si rese conto del gesto appena compiuto, fu una reazione spontanea dovuta alla situazione che metteva a dura prova la sua sopportazione. Infatti, appena si allontanarono gli invitati, dovette far fronte ad un Orlando alquanto sorpreso e compiaciuto allo stesso tempo.

“Uhm….” _ fece iniziando a passarsi la lingua tra le labbra appena sfiorate dalla ragazza_ “ Allora avevo ragione…..”_ disse malizioso.

“Su cosa?”_ rispose lei cercando di far vagare lo sguardo in tutta la sala affinché non potesse incrociare il suo.

“Tu adori baciarmi! Ci hai preso gusto a quanto vedo!”_ incalzò lui girandole il mento con l’indice della mano, costringendola così a guardarlo negli occhi.

“Non è assolutamente vero, l’ho fatto solo per dare una lezione a quelle due, niente di personale Orlando!”_ rispose torva la ragazza.

“Lo hai fatto solo per questo? Ma dai…. Ti sembro idiota? Che c’è di male nell’ammettere che sei attratta da me?!”_ continuò a stuzzicarla maliziosamente lui.

“No guarda……hai capito male, chiaro? Io non sono assolutamente attratta da te, non lo sarò mai……e adesso scusami, vado a prendermi da bere…!”_ rispose con tono freddo e distaccato, come a voler mettere nuovamente le distanze tra loro.

“Ma che bambina cattiva che sei…..! Sai? Potrebbero arrivare altre corteggiatrici pronte a saltarmi addosso e ad approfittarsi di me…..E tu mi lasci solo soletto qui?”_ le chiese con finto tono scandalizzato.

“Saprai cavartela!”_ tagliò corto lei voltandogli le spalle e dirigendosi verso il tavolo dove servivano le bevande.

Era successo, e lui l’aveva previsto, avevano nuovamente litigato, e questa volta non avrebbe potuto risolvere la questione a modo suo, no, stavolta la cosa migliore era quella di lasciare che le acque si calmassero da sole, d’altronde ora il motivo della lite lo aveva suggerito lui e sapeva che per questo, non avrebbe avuto alcuna possibilità di poter neutralizzare la situazione.

Decise quindi di non seguirla per il momento, si convinse che la cosa migliore era quella di farla calmare da sola, nel frattempo, andò a cercare il gruppetto di amici, nonché colleghi durante le riprese della trilogia (“Il Signore degli Anelli”).

Passò gran parte della serata al tavolo con loro, rideva, scherzava poiché quelle, erano le uniche persone con le quali si sentiva bene e poteva rimanere se stesso…..

Dalla direzione opposta al tavolo in cui erano seduti vi era Anya, alle prese con il suo terzo bicchiere di Vodka al melone.

 

PENSIERI DI ANYA…..

“Maledetto Bloom….ti odio, ti odio dannazione! Riesci sempre a rovinare tutto!!! Non potevi evitare certe battute eh? Nooooooooo certo che no, devi fare lo sbruffone, il beffardo! Quanto ti odio! Ma come si è saltato in mente di dargli quel bacio??? Mannaggia a me e alle mie pensate, mi caccio sempre nelle situazioni più assurde! Oddio ma guarda come ride, si sta divertendo alla grande, oh no, magari adesso starà ridendo di me con i suoi amici…. Arghhhhhhh che rabbia che mi fa, ma perché? Perché l’ho incontrato quella sera?”

 

 

E mentre Anya si tormentava con queste riflessioni, Orlando, venne attorniato da un branco di “barbie” siliconate intenzionate a saltare addosso alla propria preda, che in quel caso era proprio l’attore.

Se ne stavano lì, con i loro abitini corti e le loro ventose attaccate ad Orlando, senza pudore, senza ritegno alcuno, sfrontate e spietate, pronte a tutto….

Nel vederle così attive Anya s’ irrigidì non poco, provò uno strano senso di fastidio forse questo non era dovuto solo al comportamento di quelle ragazze,bensì ad un altro fattore….. probabilmente chiamato Orlando.

In effetti quest’ ultimo, non pareva essere dispiaciuto dalla situazione, anzi, sembrava compiaciuto e a suo agio, rideva e stuzzicava con gusto le donne che lo coprivano di attenzioni e complimenti. Che Orlando fosse un po’ marpione non vi era dubbio, ma questo suo comportamento significò solo una cosa per Anya: Orlando era la classica star egocentrica e superficiale che dava prezzo ai sentimenti ed era uguale a tutti quelli che appartenevano al suo mondo!

Convinta di ciò, ci mise un po’ prima di incassare il colpo, poi, decide di sfogarsi nel solo modo che conosceva, ovvero, annegare i brutti pensieri in qualche bicchiere in più.

Arrivò così alla sesta Vodka…. Non era ubriaca, un po’ brilla forse, ma ancora capace di intendere anche se tendeva a barcollare.

Evitando di ripensare ad Orlando, decise di uscire fuori in giardino, aveva bisogno di prendere una boccata d’aria, sicuramente le avrebbe fatto bene, e così fece.

Arrivata nel posto, si guardò intorno e le parve di trovarsi in un parco a tutti gli effetti, era immensamente vasto, ben fornito di flora e consono per tutti coloro i quali avevano bisogno di relax e riflessione.  Se ne stava assopita nei suoi pensieri, seduta sul muretto con l’ultimo bicchiere in mano, quando vide avvicinarsi un tipo fuori dal comune. Un uomo alto, molto alto, fisico perfetto, atletico ma non esageratamente muscoloso, portava lunghi capelli corvini, occhi scuri e un abbigliamento particolarmente stravagante ma nello stesso tempo fuori luogo. A occhio e croce lo si poteva considerare un “dark”, uno di quelli dannatamente affascinanti e pericolosamente ribelli.  In poche parole…..il suo tipo ideale di uomo.

 Anche lui aveva un’aria trasandata, forse a causa dell’acool o forse perché anche lui in fondo, sotto quella corazza da duro e ribelle, doveva far fronte a tristi pensieri….

 I due, si limitarono a scambiarsi occhiate fugaci, avevano capito entrambi che desideravano essere in quel momento in qualsiasi altro posto fuorché in quella assurda festa! In quel silenzio tombale, Anya cominciò a far ruotare i cubetti di ghiaccio dentro il bicchiere ormai vuoto, iniziò a giocarci per tenere la mente libera da quegli strani pensieri riguardanti Orlando. Il suono prodotto dal ghiaccio a contatto con la superficie cristallina del contenitore, emise dei rumori poco orecchiabili, per meglio dire fastidiosi.

Infatti, il ragazzo che se ne stava in un angolo poco lontano da lei, avvertì quel suono molesto e si inalberò e, guardando verso la sua direzione, le impose brutalmente di far cessare  quell assurdo fastidio acustico.

“La vuoi piantare con questo maledettissimo bicchiere? Va a smanettare quel coso altrove! Qui c’è gente che vuole stare in pace!”_ le tuonò.

“Ehi……calmiamoci chiaro? A meno che tu non sia il proprietario di questa casa, e non lo sei, non puoi permetterti né di darmi ordine, né tanto meno di usare quel tono con me! Ti è chiaro il concetto? E poi guarda, non sei il solo ad aver bisogno di stare in pace….!”_ lo canzonò lei.

“Pace? E tu staresti cercando pace? Con quel suono orripilante?”_ le chiese quasi sull’orlo di una crisi.

“Bhè ognuno la cerca come meglio crede, e comunque se non ti piace puoi sempre andartene no?”_ propose lei con tono di sfida.

“Eh no, invitata tu, invitato io mia cara, stessi diritti, a meno che tu non sia la padrona della villa non puoi darmi ordini!”_ le rispose l’uomo con determinazione.

“Ehi! Ho i diritti d’autore su quella battuta!”_  rispose indispettiva la ragazza.

“Diritti d’autore? Ahahahahahahah bella questa!”_ disse poi finendo con una grande risata.

“Comunque io sono Alex, piacere di conoscerti!”

“IL piacere è tutto mio “uomo scarafaggio!”_ rispose lei stringendogli a sua volta la mano.

“Uomo scarafaggio?”_ chiese il ragazzo un pò stupito e divertito nel contempo.

“Ehm…sì….sei vestito di nero….quindi sei uno scarafaggio!”_ spiegò lei in piena convinzione.

“Bene, abbiamo a che fare con una simpaticona! Uomo scarafaggio mi piace, lo prendo come un complimento…. Ehm….ma non ho ancora capito il tuo nome…..me lo ripeteresti?”_ fece lui con  fare ironico.

“Oddio che sbadata…. Anya, mi chiamo Anya”_ rispose un po’ imbarazzata.

“Uhuhuhuuh, nome particolare per una ragazza altrettanto particolare!”_ fece Alex.

“Uhm…e tu che ne sai se sono o meno particolare? Non mi conosci affatto!”_ rispose con finto risentimento lei.

“Intuizione, semplice intuizione! E comunque mia cara, ritornando al nostro precedente battibecco…. Bhè…..gradirei che quel suono infernale cessasse, e non è un invito, né tanto meno una richiesta…..diciamo che è semplicemente un ordine!”

“Cooooooosaaaaaa? O____O Ma tu sei proprio un gran maleducato! Non dai ordini proprio a nessuno tu…..mi sono spiegata? Ma guarda che tipi!”_ disse in fine più a sé che all’interlocutore.

Poi, rivolgendosi proprio a quest ultimo e, puntandogli l’indice addosso aggiunse:

“Ma chi ti credi di essere si può sapere?”

“Il padrone di casa!”_ rispose serafico l’altro.

In un primo momento, la ragazza rimase attonita, lo fissava tenendo la bocca semi aperta e assumendo uno sguardo assai perplesso, successivamente, ingranata la marcia di guerra, si accinse a prendersi gioco di lui:

“Se tu sei il padrone di casa allora io sono il bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie!”

“Wow…..allora sei in ritardo, dai corri… ti aspettano!”_ rispose lui assumendo u tono serio e credibile.

“Mi aspetta chi?”_ chiese lei interdetta.

“Ma lei…..chi se no?!”

“Ma lei chi?”

“Proprio lei….”

“Eh?”

“La regina di cuori!”

“Oh ma insomma…piantala!”_ sfuriò definitivamente Anya, si sentiva presa in giro da colui che credeva poter prendere in giro…..Quella situazione era alquanto assurda.

Nel frattempo, Orlando, si voltò più volte alla ricerca di Anya, non trovandola, cominciò seriamente a preoccuparsi, quindi, con una scusa attendibile (ovvero quella della toilette), abbandonò prontamente il tavolo per andarla a cercare.

Sezionò gran parte della casa, chiese qua e là se magari qualcuno l’avesse vista, fino a quando un inserviente vigile, gli confidò di aver visto la ragazza dirigersi verso il giardino. Lo ringraziò e decise di andare personalmente da Anya, dopo tutto neanche a lui piaceva quella situazione di astio che si era ricreata tra loro.

Avanzò sicuro e diretto, portava con sé tutte le intenzioni per porgerle le sue scuse, sapeva di aver esagerato con lei e non voleva assolutamente rovinarsi e rovinarle la serata….. era già stressante il fatto che dovessero portare avanti una lurida finzione.

Una volta lì, dapprima non la vide, si guardò un po’ in torno e  subito dopo, udì la voce irritata della ragazza scagliarsi presumibilmente contro una seconda persona.

Si apprestò ad avvicinarsi e…………………………..

Poi si bloccò immediatamente assistendo alla scena e soprattutto vedendo l’altro interlocutore.

“Ahahahhaha, e perché dovrei privarmi di un tale spettacolo?”_ la stuzzicò Alex al quanto divertito.

“Fare incavolare le persone lo chiami assistere ad uno spettacolo?”_ rispose torva lei.

“Nel tuo caso si dolcezza. Forse non lo sai ma sei ancora più bella quando ti infuri….ti prego continua!”_ la implorò lui assumendo una faccia pietosa.

“Ma vai a quel paese!”_ tagliò corto la ragazza imbronciata.

“Ci andiamo insieme? Sei di ottima presenza e buona compagnia, che ne dici allora…..partiamo? Eh? Si va?”

“Vacci da solo……tanto la strada la conosci…..”

“Ma non è carino lasciare da solo il padrone di casa!”

“Uffa…..ancora con questa storia? “

“Ma è vero!”

“Senti piantala ok? Il padrone di casa l’ho già conosciuto per tua sfortuna….quindi tesoro cambia musica!”

“OK….allora mettiamo un disco dei Doors? O preferisci roba metal?”

“Ohhhh fa come vuoi….io me ne vado…. Tu sei tutto matto!”_ rispose  al limite della sopportazione la ragazza, la quale si voltò  e si ritrovò faccia a faccia con Orlando.

Per una frazione di secondi si guardarono intensamente negli occhi, Orlando aveva uno sguardo gelido, quasi glaciale che venne immediatamente percepito da un’Anya per la prima volta spaventata. Non riuscivano a conferire parola, si guardavano solamente, il che fu ancora peggio; sarebbe stato meglio ricevere insulti, battute pungenti, provocazioni, ma non quello sguardo, quegli occhi dal colore caldo da cui ora trapelava un freddo pungente.

“Ehi bellezza ma dove vai….dai scusam…._ Alex si bloccò un istante, poi, rendendosi conto di chi avesse di fronte ….continuò….

“OH ma chi abbiamo qui? Mister Orlando-sciupafemmine-Bloom! Non ditemi che sono su candid camera show!!! Ok ok….dove stanno le telecamere?”

“Alex!”_ lo richiamò con tono distaccato l’attore.

“Ehi dongiovanni…. Adesso si salutano così i vecchi amici?”_ lo rimproverò scherzando l’altro, per poi abbracciarlo calorosamente.

Orlando suo malgrado, dovette rispondere al gesto affettuoso di Alex, seppur mantenendo una certa freddezza.

“Ehi fratello non ti ho visto arrivare….. Ma fatti vedere…..ahhhhhhhhhh ho sentito che da quando non stai più con Kate te la passi alla grande eh?”_ gli chiese con tono provocatorio.

“Sì non c’è male amico.”_ si limitò a rispondere l’altro sempre più infastidito.

“A proposito….posso presentarti questa bellissima ragazza? Si chiama Anya, ah però devo confidarti in tutta onestà che ha un bel caratterino turbolento ehehhehe”_ disse sarcastico lui.

Alex non era uno stupido, conosceva da molti anni Orlando, sapeva quando innalzava barriere come quella che aveva adesso, e sapeva anche come stuzzicarlo e renderlo vulnerabile, conosceva tutti i suoi talloni di Achille, inoltre, da subito, aveva percepito una strana atmosfera tra lui e quella ragazza, immaginava che si conoscessero già….ne era quasi sicuro, e fu per questo che decise di provocarlo.

“Ci conosciamo già, non abbiamo bisogno di presentazioni Alex….ti ringrazio.”_ tagliò corto Orlando che intanto spostò lo sguardo su un’Anya imbarazzata.

“Davvero? Conosci la mia futura sposa?”_ gli chiese sarcastico e beffardo l’amico.

Anya si voltò di scatto verso di lui, sbarrò gli occhi e serrò le labbra, era a dir poco scioccata da qual ragazzo, ma come si permetteva a parlare di lei a quel modo?

“Ti piacerebbe vero? Bhè spiacente amico sei arrivato tardi….. forse non lo sai ma….noi due stiamo insieme!”_ rispose secco un Orlando ancor più irritato.

Alex contrasse i lineamenti del viso, quasi a renderli duri e incisivi, guardò interdetto entrambi e, rivolgendosi ad Anya le chiese quasi incredulo la conferma, e lei gliela diede annuendo.

Incassato il colpo, Alex salutò in tutta fretta con una stretta di mano la ragazza, e con un finto abbraccio l’amico, poi, si congedò definitivamente.

Restati soli, Anya abbassò lo sguardo in attesa di una qualche reazione di Orlando, dal canto suo il ragazzo, aspettava delle spiegazioni riguardo Alex.

Non sentendole arrivare, ruppe il silenzio per primo….

“Conosci Alex?”

“Sì”_ rispose lei evitando il suo sguardo.

“E come lo hai conosciuto sentiamo…?”_ le chiese con tono alterato.

“Non ti devo nessuna spiegazione, questi sono solo ed esclusivamente fatti miei chiaro?”_ rispose a tono la ragazza.

“Bene, come vuoi….. ma sappi che Alex non è quello che credi, è un tipo divertente certo, ma non ti illudere, sa essere anche un gran bastardo. Ma come dici tu….questi sono affari tuoi….. quello che fai non mi riguarda….e ora andiamocene, la serata è finita!”_ concluse Orlando con tono rabbioso.

Anya dal canto suo non tentò minimamente di replicare, avvertì l’ira di Orlando e, pur non capendone il motivo, optò x il silenzio e accantonò la protesta. Poco dopo, entrarono nuovamente nella sala principale e si apprestarono a raccogliere cappotti e borsa per andare via. Nel momento in cui entrambi si diressero verso Lionel per salutarlo, lo stesso regista, attirò l’attenzione dei suoi invitati facendo un lungo discorso. Dopo varie battute e giri di parole, arrivò alla notizia che tutti si aspettavano, ovvero l’intenzione di girare un film dai temi e contenuti attuali, riguardanti la nuova generazione. Ma la notizia inaspettata fu l’annuncio della collaborazione del figlio di Lionel……

“Affrontando un tema così delicato come i giovani, ho ritenuto opportuno , stimolante e competitivo, che a questo film collabori come secondo regista e produttore….mio figlio che voi tutti suppongo conosciate…… Alex!”_ annunciò il regista con un tono alquanto orgoglioso.

A quel punto, Anya rimase impassibile, immobile, quasi incredula….. il ragazzo conosciuto in giardino era davvero il proprietario della casa…… o comunque i figlio del proprietario. Fu senza parole, riuscì solo a fissarlo inespressiva quasi fosse un oggetto inanimato….

“Lui è…e….

“IL figlio di Lionel…… non lo sapevi?”_ la interruppe Orlando mantenendo quel certo distacco.

“No.”_ gli confessò candidamente.

“Lo immaginavo”_ rispose lui beffardo_ “Sono molte le cose che omette, soprattutto con le donne!”

“Veramente lui aveva tentato di dirmelo per tua informazione, sono stata io a non volergli credere!”_ rispose Anya indispettita sta volta.

“Sì giustificalo pure……non immagini neanche di cosa sia capace quel ragazzo! Non ne hai idea, e quindi fammi il favore, prima di vedere il mondo colorato di rosa, cerca di mettere i piedi per terra e capire con chi hai a che fare!”_ tagliò corto l’attore sempre più incollerito.

“Ma senti da che pulpito viene la predica!”_fece lei.

“Che vorresti dire?”_ le domandò.

“Ma non è che sei geloso?”

“Geloso io? No scusa e di chi dovrei esserlo?”

“Bhè…..non so Orlando….dimmelo tu!”

“Non alluderai a te spero! Oh cristo Anya……non so cosa ti stia frullando per la testa, ma qualsiasi pensiero sia….abbandonalo!”

“Io invece penso proprio che tu sia geloso, oltre che falso, e ipocrita….E sai che ti dico caro il mio bel sex-symbol? Che mi sono stancata di questa situazione, io e te dobbiamo finirla con questa farsa, con stasera si conclude, da domani, io scorderò il tuo nome e tu il mio!”

“E no tesoro, tu mi hai messo in questa situazione e adesso mia aiuti a sbrogliarla….chiaro? E poi….. io sarei come tutti gli altri? Ne sei sicura? Hai la ben che minima idea di quello che stai dicendo?”

“So perfettamente quello che dico Orlando, sei solo una star viziata, un esibizionista, capriccioso, uno che illude con le belle parole….ma sai che c’è? C’è che tra te e gli altri non vi è nessuna differenza, tutti uguali, stronzi e donnaioli, ve ne fregate di tutto e tutti, ma sai che ti dico? Perché non te ne torni da quelle troiette al tavolo dei tuoi amici eh?!”

“Cosa cosa cosaaaaaaaaaaaa? Per caso la signorina qui presente si sente minacciata da altre presenze femminili? Che c’è tesoro……non sarai tu quella gelosa? E poi come mi hai definito?Menefreghista? Ipocrita, star viziata, donnaiolo? No guarda piccolina, mi hai confuso con Alex, queste sono le sue caratteristiche, e a quanto vedo ne sei attratta….. tipico delle classiche donne senza cervello e valori in cui credere!”

A quelle parole, Anya corse via, fuori dalla casa, era furibonda, ce l’aveva con lui, già lui…..così insolente, così poco sensibile alle situazioni delicate……

Giunta al cancello, si fermò cercando di placare il fiatone, era stanca e delusa da Orlando, ma soprattutto ce l’aveva con se stessa perché nonostante avesse dovuto odiare e disprezzare quell attore, in tutta coscienza sapeva che non poteva farlo….. non poteva e non riusciva a spiegarsi il perché. Dopo qualche istante, sentì qualcuno avvicinarsi, si voltò e lo vide lì, di fronte a lei, in pieno affanno, il viso contratto dalla fatica, i muscoli tesi dalla corsa, la bianca camicia scomposta, la bocca intenta a riprendere fiato e quegli occhi…… quei dolci occhi che la fissavano quasi a volerle leggere l’anima.

Rimasero col fiato corto per qualche minuto, l’una continuava a guardare negli occhi dell’altro senza mai abbassarli, stava succedendo un’altra volta, gli sguardi richiamati di nuovo a sostituire le parole, gli stessi sguardi che celavano le domande e a loro volta risposte che da quella mattina turbavano le loro menti…..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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