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Autore: Payton_    20/11/2011    5 recensioni
Mangiava convulsamente orsetti gommosi quando era nervoso, abitudine sviluppata nell’infanzia, quando era costretto ad andare a trovare Dudley e famiglia. Li avevano sempre, sua unica consolazione.
Quel giorno avrebbe sostenuto l’esame per diventare Auror: ne aveva decisamente bisogno.
Questa raccolta si è classificata ottava su ventitre al contest Happy drabbles to you 4th edition di Erica Weasley.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'La bellezza di 110 parole - drabble ♥ '
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Nick Autore (sul forum e su EFP): PaytonSawyer; Payton_ su EFP
Titolo: Who I am
Personaggi: James Sirius Potter
Genere: Slice of life
Rating: verde
Avvertimenti: raccolta, drabbles (110 parole per drabble contatore word)
Introduzione: Crescere con il padre più famoso del Mondo Magico non era facile. Se sei un figlio ambizioso, restare nell’ombra e nei meriti di un genitore può essere quasi soffocante. James Sirius Potter, nonostante avesse imparato a sfruttare la popolarità del proprio padre, non era molto diverso dagli altri figli d’arte. Aveva un obiettivo nella vita, e combatté  fino a quando non l’ebbe realizzato.
NdA: Allora, non c’è personaggio potteriano più trascurato della NG, per me (e dopo aver scritto di Oscar e Nagini posso davvero dirlo). Tra i pargoli di Potter, il mio preferito è James Sirius, questo semplicemente per merito di DiraReal e della sua Saga, dato che la NG in sé non mi ha mai particolarmente attratta.

Non sappiamo molto su questo personaggio se non quello che la Rowling ci dice – davvero poco – in quel 19 anni dopo. Ho cercato di riportare su carta il James descritto in quelle quattro paginette, provando anche ad immedesimarmi nel pensiero d’essere il figlio dell’Eroe del Mondo Magico per eccellenza. Drabble dopo drabble, James cresce mutando il desiderio d’essere come il proprio padre (quale bambino non vede nel genitore il primo eroe? Soprattutto se si parla di Harry Potter) in quello di distinguersi per meriti propri, come credo vorrebbe fare un ragazzo così spigliato come la descrizione che abbiamo di lui.

La Rowling non dà mai a caso un nome, quindi James Sirius deve per forza essere il degno erede dei Malandrini, ovviamente grazie ai geni di nonno James. Nonostante questa somiglianza, ho provato a dargli una sua personalità rendendolo il più credibile possibile. Per personaggi come questo non c’è un vero e proprio IC, ma ho provato a seguire la traccia lasciata.

Dette queste precisazioni, buona lettura.

 

 

Who I am

 

1

 

«James, esci dal sottoscala!» ordinò Harry, livido. «Mi spieghi cosa volevi fare?» domandò, osservando distrattamente il ripostiglio che James aveva reso una… camera?

«Volevo essere come te» sussurrò il bambino guardandosi i piedi, quasi colpevole.

Harry sospirò, cercando di ritrovare la calma.

«E allora perché hai appiccicato una maschera alla nuca di tuo fratello?»

«L’ho travestito da professor Raptor!» rispose prontamente James, incapace di nascondere l’entusiasmo. «Ma mica l’avrei ucciso davvero, se lo tocco non brucia! Doveva solo fare finta» si affrettò a spiegare.

«Jamie, hai usato la Supercolla. Tua madre ha dovuto portare Albus al San Mungo per togliere quella maschera». Silenzio. «Allora posso giocare ad essere te Auror?»

 

2

 

«Ti beccherai una punizione davvero gigante» ripeté per millesima volta Albus, spaventato che i genitori potessero inglobarlo nella strigliata.

A quattordici anni, James non voleva più diventare un Auror per essere come suo padre. Voleva diventarlo e basta, dimostrare a tutti di non essere solo il figlio di Harry Potter o James il combina guai, anche a se stesso.

Era sgusciato in camera dei genitori per indossare la divisa da Auror del padre.

Si rimirava allo specchio con aria fiera, fantasticando sul giorno in cui avrebbe indossato una divisa della sua taglia e, soprattutto, sua.

«James Sirius Potter!»

Be’… Forse ci sarebbe voluto altro tempo per arrivare a quel giorno. 

 

 

3

 

Era una sensazione strana scodinzolare, ma non poteva farne a meno.

Dopo anni di tentativi, era riuscito a diventare un Animagus. Illegalmente, si intende.

Era stato Sirius Black ad ispirarlo. Era fuggito da Azkaban ed aveva ingannato il Ministero, riuscendo perfino ad infiltrarsi ad Hogwarts. Un eroe, secondo James, per questo aveva scelto di trasformarsi in un cane.

Non l’aveva fatto per spirito di emulazione. Non solo, almeno.

Era convinto che la possibilità di ‘sparire’ l’avrebbe aiutato ad essere più efficiente come Auror, tralasciando i vantaggi del poter girovagare per Hogwarts come gli uomini di cui portava il nome. Maledetti geni!

Forse si sarebbe anche impegnato nei G.U.F.O.

Grazie, Malandrini.

 

4

 

James si smaterializzò nella propria camera, gettandosi scompostamente sul letto e lanciando alla cieca scarpe e maglietta.

Poggiò la schiena contro la testiera ed aprì il sacchetto che teneva gelosamente tra le mani: conteneva orsetti di gomma. Era andato nella Londra Babbana appositamente per comprarli.

Li rovesciò sul lenzuolo, sfoggiando un sorriso soddisfatto: quelli rossi erano tanti.

Divise subito quelli alla fragola, i suoi preferiti, dagli altri, che vennero rimessi nel sacchetto. Mangiava convulsamente orsetti gommosi quando era nervoso, abitudine sviluppata nell’infanzia, quando era costretto ad andare a trovare Dudley e famiglia. Li avevano sempre, sua unica consolazione.

Quel giorno avrebbe sostenuto l’esame per diventare Auror: ne aveva decisamente bisogno.

 

 

5 

James sistemò il mantello e si osservò allo specchio. Aveva realizzato il suo sogno: era diventato un Auror. Si immaginava già Capitano, com’era stato suo padre*.

Mentre fantasticava, una mano salda si poggiò sulla sua spalla e un viso simile al suo si riflesse nello specchio.

«Sono molto fiero di te, Jamie» disse suo padre, visibilmente commosso.

«Anch’io, papà» rispose prontamente, strappando un sorriso esasperato al genitore.

Per James, non era più importante il desiderio di distinguersi dal proprio padre. Era quello che era ed era fiero d’esserlo.


 


*Nel mio ipotetico futuro, Harry Potter è ora a capo della Divisione Auror e non più il Capitano di una squadra.

 

 

 

 


Ottava classificata

Who I am di Payton_
Totale: 41,80/45



Grammatica e sintassi: 9,80/10

Nella terza Drabble scrivi: “Grazie, Maladrini., commettendo un evidentissimo errore di battitura (“Maladrini” anziché “Malandrini”).
Pt.: -0,20 per errore di battitura. Totale: -0,20 pt.
Lessico e stile: 10/10
Non ho veramente nulla da dire sul tuo stile. Non ci sono parole che non mi abbiano convinto, né ripetizioni, né espressioni particolarmente inadatte.
Tutto ciò che scrivi lo rendi sempre bene, in modo pulito e lineare. Non si trova null’altro in queste cinque Drabble se non proprio uno stile veramente impeccabile sotto ogni punto di vista. Scorrevole, mai banale né scontato, semplice. Esprimi ogni concetto con il giusto peso e importanza. Non ho proprio nient’altro da aggiungere, punteggio pieno.
Caratterizzazione: 10/10
È la prima volta che mi ritrovo a giudicare un personaggio della Nuova Generazione e spero di esserne in grado come si deve. Come puoi vedere io ti ho dato il punteggio pieno.
Primo punto, essenziale per me: il tuo James non è la reincarnazione vivente di nessuno. L’ho trovato estremamente curato sotto questo punto di vista: non porta nessun particolare atteggiamento del padre, del nonno o del migliore amico del nonno o del cane. No, è un bambino – e più avanti un ragazzo e un uomo – che vive la sua vita come se fosse una persona normale. E questo non hai idea di quanto l’ho apprezzato.
Nella prima Drabble lo troviamo colto nel punto di cercare di diventare come suo padre, caratteristica molto credibile e molto comune ai bambini: dopotutto, a prescindere di chi sei figlio, tuo padre rimane sempre il tuo primo eroe e quindi il tuo primo idolo. Ho veramente apprezzato il modo in cui usasse Albus, il modo in cui trasformi il sottoscala per farne una camera. Insomma, impeccabile.
Nella seconda Drabble si rende conto invece che il suo sogno è essere qualcuno di diverso, distinguersi da quel peso che il nome gli porta. Altro punto che trovo molto credibile: nemmeno io vorrei mai essere paragonata a mio padre, ma ognuno ricerca di essere ricordato per se stesso. Quindi il suo “risveglio” è veramente molto buono.
Nella terza Drabble mi è piaciuto il fatto che diventi un Animagus di nascosto e che riprenda le caratteristiche di Sirius, il suo vero eroe. Il modo in cui si sente vivo in questa Drabble è veramente incredibile.
Nella quarta, poi, anche il fatto che si ingozzi di dolci prima di un esame l’ha reso particolarmente “normale”, un ragazzo con un comportamento molto più simile ad un qualsiasi ragazzo di oggi giorno che riconducibile alla schiera di parenti che ha.
E poi infine si giunge alla quinta, un momento di gloria, sia per il padre che per il figlio. Ci ho messo secoli a decidermi su questo parametro per il fatto che la NG secondo me non ha spessore qui, e poi ho convenuto che altro non potessi meritarti, se non un dieci pieno.
Originalità: 9/10
L’ho trovata originale, sì, la raccolta. Anche se secondo me ha il finale un po’ scontato.
Il crescere ed il mutare di James in tutte le sue affezioni differenti nei confronti del padre (e quindi della responsabilità che comporta essere figlio del Salvatore del Mondo Magico) è stata un’idea che hai sviluppato davvero molto bene e con grande efficacia. Semplicemente meraviglioso notare come anno dopo anno James diventi più maturo e più ribelle anche, per concludere capendo che la cosa importante, alla fine, era essere se stessi.
Ti dirò, secondo me la raccolta è un po’ originale, ma arrivati alla quarta Drabble, mi aspettavo che sarebbe finita in quel modo, era quasi scontato. Comunque sia la raccolta tutto sommato ha un buon punteggio in originalità, e devo dire che è anche molto meritato.
Gradimento personale: 4/5
Come ho già detto, la raccolta non mi è dispiaciuta. Devo dirlo, non mi ha fatto impazzire però: la Nuova Generazione è proprio tra gli ultimi, la disprezzo e non posso farci nulla ancora per cambiare le cose. Forse con il tempo mi piacerà di più, ma ora non è così. In ogni caso, se questa fosse stata una raccolta “normale”, il mio punteggio in questo campo non sarebbe arrivato nemmeno a 3 probabilmente. Per arrivare a dare 4 significa che veramente mi è piaciuta, anche se proprio non riesco a trovarmi a mio agio leggendola, mi dispiace. Tutta colpa mia in questo caso.
Penalità: -2 pt.
Se avessi corretto le storie dell’Happy Drabble un mese fa credo che avrei cestinato la tua senza pensarci due volte. Ho controllato il mio stesso bando una ventina di volte e, come avevo ben in mente, avevo bandito la Nuova Generazione. È vero, l’odio che provavo nei confronti della NG non è più così grande come lo era allora, e appunto per questo mi sono convinta a valutare la tua storia senza eliminarla appena letto di chi si trattava. Eppure ho deciso di penalizzarti togliendoti questi punti, perché ho bandito a tutti i partecipanti di poterne scrivere e quindi non sarebbe giusto nei loro confronti.
Grazie per aver partecipato, Erica Weasley.

 

   
 
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