Serie TV > Dr. House - Medical Division
Segui la storia  |       
Autore: FairySweet    21/11/2011    1 recensioni
E se sono fragile come il cristallo la colpa è solo tua, tua e di quel maledetto sorriso che mi hai costretto ad amare ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mio futuro                                                                                             Il Mio Futuro







Nessuno avrebbe mai pensato che quella ragazza fosse incinta di otto mesi, il suo fisico, il suo sorriso, niente di lei rivelava questa cosa, al massimo poteva sembrare una ragazza giovane e solare incinta di cinque mesi e mezzo ma infondo, Lisa era sempre la stessa, un corpo da urlo e due labbra sensuali e invitanti.
Le ultime ecografie erano andate bene, continuava a mentirgli, gli nascondeva il sesso del bambino ma era già preparato ad una cosa del genere.
Avevano passato una notte intera ad ascoltare il silenzio, seduta tra le sue gambe, la testa posata sul petto e le sue braccia ad avvolgerla trattenendola per qualche minuto nel mondo reale, al sicuro dai brutti pensieri e dalle paure.
Era agitato, confuso e spaventato, Wilson l'aveva chiamato nel mezzo del pomeriggio costringendolo a piantare a metà il suo pranzo “Entra la dentro e tranquillizzala” “Sei impazzito?” sbottò allibito lasciando cadere la giacca “House è terrorizzata, le si sono rotte le acque cinque minuti fa” “Cosa?” “Già” Wilson continuava a guardarsi attorno confuso “Ha iniziato il travaglio e ci sono mille cose che la tormentano quindi ha bisogno che tu sia là dentro con lei” “Jimmy credi davvero che io ..” “Avanti” esclamò secco spingendolo verso la porta, chiuse gli occhi qualche secondo facendo un bel respiro e senza più pensare a niente aprì la porta.
Wilson aveva ragione, era davvero terrorizzata ma continuava a mascherarlo cercando di sorridere alle infermiere “Allora raggio di sole” esclamò posandole un bacio sulla fronte “Hai aspettato l'ora di pranzo? Lo sai che c'erano le patatine fritte vero?” riuscì a strapparle un sorriso ma un'altra contrazione le bloccò il respiro “Coraggio bambola” “Fa male” “Lo so” “Davvero? Quand'è l'ultima volta che hai partorito?” “D'accordo, un punto per te” esclamò alzando le mani al cielo “Come stiamo andando?” domandò allegro Wilson facendo capolino “Tu cosa credi?” “Durerà poco Lisa, devi solo avere la forza di resistere” ma il diagnosta si passò le mani in viso chiudendo gli occhi, la reazione della ragazza arrivò subito “Quando avrai una vagina e ci sarà un bambino di tre chili e mezzo pronto ad attraversarla verrò da te a ripeterti le stesse cose” “Ma cosa ..” “Sparisci Jimmy prima che il capo ti mangi” pochi secondi e poi di nuovo loro due da soli “L' hai terrorizzato piccola” ma Lisa non rispose, concentrata sulle contrazioni stringeva con forza il lenzuolo ma stava piangendo e tutto quel casino non l'avrebbe mai calmata “Lisa” strinse la sua mano interrompendo quel fiume di pensieri “Guardami”  “L'ospedale deve affrontare i tagli dello stato, le riunioni del consiglio sono sempre di più, non abbiamo sufficienti donazioni e mia madre continua a giocare con i miei sensi di colpa” le sorrise sfiorandole la fronte con le labbra “L'ospedale se la caverà anche questa volta, credo che il consiglio comprenderà il motivo della tua assenza, Jimmy incontrerà due nuovi ricconi verso sera e la vecchia, beh, credo proprio che la prenderò a calci in culo se continua ad assillarti” seguì  il contorno del suo viso fino alla bocca “Ora devi solo respirare, continuare a contare fino a dieci e far nascere questo bambino chiaro?” un dolcissimo sorriso ma di nuovo una contrazione a lacerarle il ventre, strinse più forte la sua mano trattenendo il respiro “No bambola, credo che tu debba continuare a respirare per sentire meno dolore” “Davvero?” “Ma non ti hanno insegnato niente a quel corso?” “Vuoi provare tu?” tagliente e ironica “D'accordo, hai vinto tu”

Cinque ore di travaglio e quel bambino non sembrava minimamente interessato a tutto il male che stava facendo alla sua mamma.
Le era rimasta accanto tutto il tempo, l'aveva fatta ridere cercando di portare via quei minuti di violento silenzio che, con cattiveria, si insinuava tra di loro.
Non sapeva niente di nascite e parti, si era sempre tenuto lontano da questa branca della medicina, almeno a livello personale, perché nella sua vita non c'era spazio per bambini e amore sdolcinato eppure, ora era lì, accanto ad una donna che era parte di sé stesso e del suo futuro.
Si era ritrovato inconsapevolmente a misurare la durata delle contrazioni, beveva caffè ad una velocità impressionante e non faceva più nemmeno caso ai minuti che passavano “Perché non la fate partorire?” domandò pensieroso mentre l'infermiera controllava il battito fetale “Il sacco amniotico si è rotto ma la dilatazione è insufficiente” “Cosa?” “Dottoressa Cuddy, il dottore sarà da lei il prima possibile” “No” esclamò afferrando l'infermiera per un braccio “Il dottore viene subito” “Greg” lasciò andare la presa“Puoi lasciarci Brenda” la ragazza si allontanò in fretta da loro “Sei impazzito?” le sorrise appena allontanandosi dal letto di qualche passo “Non puoi restare qua dentro ancora Lisa. Stiamo aspettando da quasi sei ore” “Non è un incontro di lavoro, è un bambino e non puoi decidere tu quando farlo nascere” si soffermò qualche secondo sul suo viso, su quella pelle pallida imperlata di sudore e i suoi occhi di mare sfiniti e spenti “Vai a fare due passi” “Tu devi essere impazzita” “E tu no?” la porta si aprì di nuovo ma questa volta, ad accogliere il suo sguardo non fu Brenda ma un uomo alto, dallo sguardo profondo e una lunga barba bianca “Lei dev'essere il paparino ansioso” “E lei? Il babbo natale dei poveri?” “La smettete?” sbottò Lisa interrompendo quella discussione “La portiamo in sala il prima possibile. Indurremo il parto e potrà abbracciare il suo bambino” “Perché dovrete indurre il parto?” il medico sorrise tranquillizzante “Semplicemente per prevenire la sofferenza fetale e per evitare a lei lunghe ore di dolore” l'infermiera attaccò la flebo controllando le pulsazioni “Molto bene ... è pronta?” si voltò titubante verso Greg “Vieni con me?” non ci aveva mai nemmeno pensato anzi, a dir la verità, entrare in una sala parto era l'ultimo dei suoi problemi.
Troppe emozioni tutte in una volta, troppa confusione eppure, si era ritrovato là dentro, accanto a lei con il terrore che qualcosa andasse storto.
Non sapeva cosa fare, cosa dirle per tranquillizzarla o cosa fare per tranquillizzare sé stesso. Non era nemmeno tra i suoi incubi più terrificanti diventare padre, tanto meno lo era vederla soffrire così.
Era sfinita, spaventata e piena di mille pensieri che vorticavano senza darle tregua, la mano stretta così forte alla sua da fargli male, il petto scosso da sospiri e tremiti e quell'ansia crescente a colorare il tutto “Va bene dottoressa, la testa è passata, ancora qualche minuto e potrà stringere il suo bambino” stava piangendo, quelle contrazioni dolorose non le davano tregua ma non urlava, non emetteva un suono perché la donna forte e decisa dentro di sé continuava a ripetere “Ce la fai Lisa, continua a respirare”.
Solo pochi minuti e quel pianto liberatore a riempire l'aria, un dolcissimo sorriso le colorò il volto mentre ricadeva con leggerezza sul cuscino, pietrificato accanto a lei continuava a spiare quel neonato avvolto in un lenzuolino “Complimenti dottoressa, è una bella bambina” il sorriso del medico lasciò spazio e quel visino indispettito e arrossato dal pianto “Ehi tesoro” sussurrò baciandola dolcemente sul viso, pochi secondi e poi quegli occhi di mare fusi nei suoi “Sei papà” annuì leggermente contemplando quel piccolo miracolo “Sono papà”
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Dr. House - Medical Division / Vai alla pagina dell'autore: FairySweet