Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: FairyCleo    21/11/2011    6 recensioni
"Dean Winchester era stato spezzato tante volte: quando era morta sua madre; quando era morto suo padre; quando Sam aveva esalato l' ultimo respiro tra le sue braccia; quando Alastair lo aveva torturato fino a non lasciarne che qualche minuscolo brandello di carne; quando Jo ed Hellen si erano sacrificate per salvare lui e suo fratello; quando Sam aveva sconfitto il Diavolo, sacrificando la propria vita per il bene dell' universo. [...]
Castiel giaceva in quello stato di incoscienza da tre giorni, ormai, e non accennava a destarsi.
Avrebbe potuto fare tenerezza, sembrare la bella addormentata in attesa del bacio del suo principe azzurro, se non fosse stato per le catene che cingevano i suoi polsi.
Quelle, erano l' unica risposta certa che Dean si era dato ad una delle mille domande postesi nell' ultimo straziante periodo: Castiel aveva perso la sua fiducia.
E che un demone lo scuoiasse vivo, non l' avrebbe mai più riconquistata".
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fire


Castiel si era lasciato cadere sul materasso, vestito, incapace di muovere anche solo un muscolo.
Alla fine, dopo un lungo vagare, era riuscito a trovare un bed and breakfast (ecco qual era quello stupido nome che non riusciva a ricordare) a buon prezzo.
Non avrebbe saputo ripetere cosa aveva letto sull' insegna, perché, in realtà, non l' aveva neppure letta.
Il dolore lancinante che sentiva alla testa lo stava facendo impazzire, impedendogli persino di tenere per molto tempo gli occhi aperti in presenza della luce.
Per questo, non si era neppure curato di aprire le tende e le finestre per far cambiare l 'aria pesante che si era impossessata di quella stanza, gettandosi sul letto a peso morto.

Tremava.
Tremava incontrollabilmente.
Non riusciva a prendere pace e la pelle sembrava bruciare a contatto con i vestiti.
Cosa diavolo poteva essere quella sensazione?

A questo pensava Castiel, mentre il sonno si impossessava di lui.

                                                                              *

Era un sonno agitato quello che era venuto a fargli visita.
Un sonno pieno di visi sconosciuti.

Si trovava in uno strano magazzino. Freddo, illuminato da una luce a neon lampeggiante.
Bobby era in un angolo della stanza e stava recitando una formula che non aveva mai sentito.
Poi c' era un altro uomo... non l' aveva mai visto prima... non sapeva chi fosse...  probabilmente si trattava di un cacciatore... anche lui stava pronunciando un incantesimo.
Questo, però, lo ricordava. Lo ricordava perché era stato lui stesso a formularlo, tempo addietro.
E, tra tanti altri volti che non conosceva e che lo osservavano con occhi carichi d' odio, finalmente, aveva trovato ciò che cercava: Dean.
Ma, anch' esso, lo guardava come mai lo aveva guardato prima.
Rancore misto ad una punta di disprezzo.
Mai avrebbe creduto che quegli occhi di giada potessero trapassarlo in quel modo, da parte a parte, facendogli provare ancora più dolore di quello che già stava provando.

Il corpo del suo tramite grondava sangue e sudore.
Aveva come la sensazione che si stesse liquefacendo, sciogliendosi dall' interno.
Ma non era qualla la cosa che gli faceva più male.
Sentiva qualcosa in lui che si muoveva, che graffiava, che scalciava, tentando di venire fuori.
Era inutile stringersi le stanche braccia contro il torace nel disperato tentativo di trattenere ciò che lo stava divorando.
Sarebbe uscito comunque.
Sperava solo di avere la forza necessaria per trattenerlo, anche se per poco.

"Resisti Cass... ci siamo quasi"- continuava a ripetergli Bobby - "Resisiti. Un altro po', e tutto sarà finito".
E lui ci stava provando.
Stava provando davvero a resistere.
E, forse, ci sarebbe anche riuscito se, poco dopo, non fosse accaduto l' imprevedibile.

Un calcio.
Un violentissimo calcio lo aveva colpito in pieno fianco, facendolo stramazzare al suolo.
Era certo che alcune delle sue costole si fossero fratturate, perforando un polmone.
Faceva male... un male che non aveva mai provato nella sua millenaria vita.
Neppure quella volta in cui era diventato umano, e aveva trascorso giorni e giorni in ospedale poteva considerarsi paragonabile a quello.
Respirare era diventato impossibile.
Ogni volta che cercava di farlo, gli sembrava di essere sul punto di svenire.
Per di più, un caldo fiotto di sangue aveva fatto a ritroso il percorso lungo brochi e trachea, riversandosi al di fuori delle sue labbra secche e bianche.

"Troia!" - gli aveva detto, sferrandogli un altro micidiale calcio - "TROIA!".

Quello che era accaduto subito dopo, Castiel non riusciva a comprenderlo.

Le persone... quella moltitudine di uomini e donne che lo guardavano con odio, avevano estratto temperini e pugnali, gettandosi su di lui con una furia che sembrava impossibile potesse appartenere a degli esseri umani.

Le lame si insinuavano nelle sue carni, ferendole, dilaniandole, squarciandole.
Sentiva il freddo del metallo penetrargli le carni, aprendole in due.
Era terribile.
Era peggio delle costole penetrate nel polmone.

E lui urlva.
Urlava, gemeva, piangeva disperato, ma nessuno sembrava sentire le sue suppliche.
Anzi, ognuna di essere sembrava indurre quei mostri a colpire con maggiore ferocia.

Castiel, però, in quella sconfonata agonia, si era reso conto che non era solo sangue quello che sgorgava dalle ferite aperte sul suo corpo.
Era come se quello che stava cercando disperatamente di trattenere dentro di sè, stesse sfuggendo man mano, senza che lui potesse porvi rimedio.
E la stanchezza... un' assurda, logorante stanchezza, si stava impossessando di lui.

Non riusciva a vedere quello che accadeva attorno a lui: tutto era confuso.
Il dolore si era mischiato al sangue e alle lacrime che inondavano il suo volto, offuscandogli la vista.
Era certo di aver sentito le voci di Bobby e Dean chiamarli, ma erano qualcosa di simile ad un' eco lontana.

"Troia!" - aveva detto una di quelle persone, ad un certo punto - " E' questo quello che sei! Una brutta, luridissima troia!" - gli aveva detto uno di quei mostri mentte lo afferrava per i capelli, strattonandolo all' indietro fino a farlo inginocchiare.
Cass aveva in viso inondato di lacrime e sangue.

"Sai come si purificano le troie come te, eh?" - gli aveva detto, avvicinando pericolosamente qualcosa di terribilmente caldo alla stoffa logora del suo trench - "Con il fuoco".
L' indumento aveva preso fuoco in meno di un secondo.

' Padre mio, ti prego, se puoi perdonami. Perdonami e fammi morire adesso. Perché io non sono capace di portare questa croce '.

Il calore lo stava facendo impazzire.
Riusciva ad avvertire il fetore delle proprie carni bruciare.
Le sue urla si erano mischiate alle incitazioni si chi gli stava attorno.

' Padre mio... ti prego! '- ma, quest' ultimo, sembrava non volerlo ascoltare.

                                                                                *

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!".

Si era svegliato di soprassalto, scoprendosi avvolto da una crescente oscurità.
Era sudato. Così sudato, che la coperta sotto di lui era zuppa.
Il cuore palpitava così forte che sembrava sul punto di volergli uscire fuori dal petto.

Non c' era fiamme attorno a lui, eppure, riusciva a percepire la puzza della carne bruciata.

"Ma che cosa sta succedendo...? Che cosa sta succedendo??".

Reale.
Era stato tutto troppo reale, troppo vivido.
Troppi particolari, troppo dolore.
Dolore che sentiva sul suo corpo scosso da tremiti continui.

Quello non era stato un sogno.
Era stato un ricordo di qualcosa che aveva fatto. O meglio, che gli avevano fatto.

Ma perchè?? Perché gli era accaduto tutto quello??

TOC-TOC

Qualcuno stava bussando alla porta della sua stanza.

"Si....?" - aveva risposto, con voce tremante.
"Signore... sono la cameriera... tutto bene? L' abbiamo sentita urlare...".

Cass respirava, cercando di recuperare una parvenza di calma.

"Sto... sto bene... non è niente... mi scusi...".

Silenzio. La cameriera stava valutando la sua risposta.

"Va bene signore... per qualunque cosa, chimi. Mi raccomando".
"C-certo... Grazie".
"Buonanotte".
"Buonanotte...".

L' aveva sentito. La cameriera l' aveva sentito urlare ed era corsa in suo aiuto.
Perché lei, una perfetta sconosciuta, era corsa ad aiutarlo, e Bobby e Dean lo avevano lasciato lì, per terra, in balia di quelle belve?
Perché la persona che amava più al mondo lo aveva lasciato alla loro mercè?
Quegli occhi duri e severi continuavano a tornargli in mente...

"Dean...".

La sua mente non avrebbe mai smesso di correre verso di lui.
Mai. Nonostante i dubbi ed il dolore.
Come si può dimenticare l' altra metà del tuo cuore?

                                                                                *

"Ah!".
Dean Winchester aveva lasciato cadere la tazza di caffè che, inevitabilmente, si era ridotta in centinaia di piccoli pezzi.
Un dolore... un dolore fortissimo aveva attraversato il suo petto, proprio all' altezza del cuore.

"Dean! Stai bene?! - Bobby si era precipitato verso di lui.
"Sto- sto bene! Sto bene Bobby. Tranquillo".

Il cuore palpitava all' impazzata.
Che cazzo gli stava succedendo?
Dean non lo sapeva.
Sapeva solo una cosa: nello stesso istante in cui il dolore aveva fatto capolino, aveva avuto l' impressione che qualcuno avesse pronunciato il suo nome.
E, tra tutte le voci del mondo, non avrebbe mai potuto confondere quella che aveva appena udito.
La voce roca e profonda di Castiel.

Continua...

______________________________________________________________________________________________________________________

Ciao a tutti!!
Come ve la passate, fan di Supernatural?
Io, dopo l' episodio di sabato, sono sempre più confusa.
Ma non mi va di parlarne, o mi deprimo, ed oggi è un giorno importante: ho raggiunto un traguardo inaspettato con la fanfiction su Merlin, e sono in fase di festeggiamenti!
Lo so, lo so!!
Qui siamo nella sezione Super, e si parla di Super! Perdonatemi! ;P
Sono solo un' aspirante scrittrice in preda ad uno dei suoi deliri!

Castiel. Piccolo, dolce, stupendo Castiel. Le allucinazioni di perseguitando da sveglio, e i ricordi ti disturbano in sonno.
Eri tu a dover raccontare il tuo dolore. Mi sembrava giusto così.
Ora, però, credi che Bobby e Dean siano stati complici della tua sofferenza, della tua "punizione".
Ma hai ragione... non odierai mai Dean... mai!
Qualunque cosa accada, anche se dovesse essere lui a porre fine alla tua vita, non potresti mai odiarlo.
E tu, Dean... ascolta ciò che il tuo cuore ha da dirti, per una volta.

Grazie a tutti voi!
Vi adoro...
Cleo
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: FairyCleo